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Autore: picche    17/01/2009    1 recensioni
Due amiche e due gemelli durante un breve periodo di vacanza quando, si sa, gli ormoni si sentono più del solito..
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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3

 

Appena parcheggiato, Bill iniziò a guardarsi intorno per rintracciare la figura del fratello e dell’amica e a cercare l’auto di Lexi a conferma del loro arrivo.

Lui e Cristine si erano leggermente attardati: non appena lasciato il pub, si erano infilati in macchina intenzionati a tornare a casa, ma neanche il tempo di infilare le chiavi nel cruscotto e inserire la marcia, che la sua mano, in quelle rapide e automatiche mosse, aveva sfiorato la coscia della sua ultima conquista e da lì il passo era stato breve a buttarsi nel retro dell’abitacolo.

Un gioco di sguardi, che dire vogliosi sarebbe stato parecchio riduttivo, fu la scintilla che fece scattare la fase ‘avance’ in una più attiva.

Tempo due secondi, entrambi si erano liberati a vicenda della parte inferiore del loro vestiario e, attirati come calamite, i loro corpi si erano perfettamente incastrati per dare il via a un movimento sinuoso e esponenzialmente piacevole.

Una volta soddisfatti e ricomposti, avevano raggiunto la destinazione prefissata in precedenza e ora lo scenario che si parava davanti ai due era molto tranquillo.

La notte aveva portato la calma in quel quartiere residenziale della città in cui abitava Lexi da quando si era trasferita per gli studi universitari. La fioca luce dei lampioni aumentava l’impressione di un silenzio ovattato e onnipresente.

Intorno non c’era anima viva, a parte una coppia di piccioncini notturni, tutti presi dal loro incontro parecchio ravvicinato, ma non identificabili a causa della poca luminosità.

- Bill.. non è che quei due sono….? -  la voce dubbiosa di Cristine ruppe la quiete circostante e indirizzò lo sguardo di Bill verso il muretto palcoscenico dei due focosi attori.

- Nooo.. Stiamo parlando di Tom e Le. -  la fine della frase gli morì in gola nel momento stesso in cui vide cadere dei riconoscibilissimi dread biondi sulle spalle del ragazzo del muretto: il cappuccio della felpa era definitivamente calato dopo che la ragazza si era aggrappata al corpo del rasta senza troppi complimenti.

Visto questo, né a Bill né a Cristine ci volle molto a fare un semplice due più due.

Entrambi avevano gli occhi fuori dalle orbite, fermi ancora accanto alla macchina parcheggiata, allibiti e interdetti dall’inaspettata scenetta hard intrapresa a due passi dal portone di Lexi.

Si diedero una manciata di secondi per assimilare l’evento e scambiarsi, poi, uno sguardo complice, tra il divertito e il rassegnato: avevano capito cosa fosse successo e ne erano ovviamente contenti, ma avevano anche dedotto che non avrebbero potuto raggiungerli a breve.

 

 

Aveva le sue gambe a circondargli la  vita, le braccia intorno al collo con le mani ben salde sulle spalle, in un continuo palpeggiamento che non gli permetteva di allontanarsi da lei. Il petto si muoveva ritmicamente insieme al suo e il respirare era diventato una necessità di seconda rilevanza.

Gli sembrava di sognare.

Forse grazie all’alcool, che sentiva ancora scaldargli le viscere, quella sera si era sentito abbastanza spavaldo e coraggioso da oltrepassare la linea tra amicizia e amore. Aveva lasciato i soliti scherzi innocenti per passare a baci infuocati di passione.

Aveva perso la cognizione del tempo assaporando quelle labbra su cui tante, troppe volte si era soffermato in muti pensieri osceni.

- Tom? – Lexi si era fermata a fissarlo. Il verde liquido dei suoi occhi risplendeva di luce propria in quella notte sopra le righe e lui vi annegò all’istante, lasciando il cervello nello stato di sconnessione totale in cui era da che avevano preso a baciarsi.

- Tom? – insistette, con lo sguardo ancora fermo su di lui, in attesa di risposta.

- dimmi – la voce uscì roca e bassa, quasi stressata dal pronunciare quell’unica parola.

- vuoi salire? – fu un sussurro dolce.

Non poteva credere alle proprie orecchie! Era già tutto fantastico e invece sembrava essere solo l’inizio… ma… forse era solo l’alcool a parlare per lei.

- guardami!- le prese il volte tra le mani e stavolta analizzò ogni particolare: Lexi aveva sì le pupille dilatate, ma pareva essere presente. E allora cosa era quell’invito? Veramente voleva passare la notte con lui?

- Tom, se stai cercando di capire se sono ubriaca o meno, ti avverto che la sbornia mi è passata in macchina.- lo informò placida mentre su quelle labbra, rosse e consumate dai suoi baci e dai suoi morsi, le si formava un ghigno divertito.

- In macchina?- ripetè lievemente scioccato – e quindi….?- …era stata lucida per tutto il tempo in cui si erano baciati?

- quindi… sali da me o no? – Lexi manteneva ancora l’abbraccio intorno al suo collo e non sembrava per nulla turbata o intimidita.

Così attonito, non si era accorto che lei aveva lasciato la presa delle gambe e si era seduta nuovamente sul muretto, mentre lui rimaneva impalato a fissarla senza rispondere. La mora si rimise in piedi scendendo con uno scatto, arrivandogli a malapena all’altezza delle spalle.

Era così minuta e……… facilmente maneggiabile.

Maneggiabile. Un aggettivo che innescò una serie di posizioni di un ‘certo’ livello nella sua mente.

Senza pensarci oltre, le stampò un bacio delicato come risposta affermativa e poi si lasciò trascinare verso il portone e su per le scale, verso l’appartamento di Lexi.

Davanti la porta di casa, aveva preso a baciarle il collo mentre lei si apprestava a infilare la chiave nell’esatto buco della serratura e quindi ad aprire. Impresa ardua quando hai la schiena tutta in fremito a causa di suggestivi baci a fior di pelle!

Appena gli fu permesso di entrare, Tom si rigirò la ragazza fra le mani e se la prese in braccio, con un piede richiuse la porta alle sue spalle e in un paio di passi era già nella piccola camera da letto.

Conosceva la strada per le numerose volte in cui era venuto a trovarla e quindi potè concentrarsi nella sua precedente attività, ovvero baciarla.

 

Lexi rispondeva divertita a tutto il fervore espresso dal biondo e ne era stranamente coinvolta, oltre che compiaciuta.

Arrivati in camera lui la adagiò con delicatezza sul letto, le si mise a fianco e, senza troppi preamboli,iniziò a sbottonarle il cappottino che aveva indossato uscita dal pub. Di seguito, tra un bacio e un altro, le sfilò anche la maglia, lasciandola in reggiseno, in attesa di ulteriori sviluppi.

La mora aveva assecondato ogni movimento, troppo stordita dalla maestria dei suoi tocchi.

Tom ci sapeva fare! Non erano solo dicerie e lei si stava lasciando plasmare da quei momenti di sfrenata passione verso un climax di sensazioni sempre più forti e sconvolgenti.

Le mani del biondo vagavano sul suo corpo con una voracità palpabile. L’abbracciava, l’attirava a sé, la sfiorava e toccava con impetuosità. Si impossessava delle sue labbra senza chiedere più il permesso. Quello era diventato implicito da quando lo aveva invitato a passare la notte con lei.

La baciava con foga, stuzzicandola di tanto in tanto con qualche morso più audace, e non solo sulle labbra.

Quando Tom aveva preso a lambirle il collo, assaporando la sua pelle con una calma snervante, Lexi aveva sentito un brivido correrle lungo la schiena e da lì si era sbloccata anche lei dalla sua iniziale staticità. Non appena lui si era staccato per riprendere fiato, lei aveva invertito i ruoli: gli si era posizionata sopra e, dopo avergli quasi strappato di dosso felpa e maglietta, aveva incominciato a stuzzicargli il busto con una serie infinita di baci e leccate, partendo dal collo fino ad arrivare all’ombelico. Leggera la sua mano aveva percorso linee immaginarie provocando continui brividi e ansimi da parte del ragazzo. Giunta lungo i bordi del jeans, aveva afferrato la fibbia della cintura per aprirla, lentamente tirandola via da ogni passante e poi lanciarla a terra.

 

La bionda si muoveva sotto lo sguardo infuocato del rasta, il quale se ne stava fermo al centro del letto a godersi l’audacia inaudita di Lexi. Ne era felicemente sorpreso e il tutto stava andando oltre ogni sua immaginazione per l’intensità e la passione in cui entrambi erano stati avvolti.

In poche manovre lo aveva svestito dai pantaloni e, mentre era in procinto di far sparire anche i suoi boxer, le bloccò le braccia.

- ehi, tigre, calma! – le sfiorò il naso con un dito, soffermandosi a vedere le gote arrossate e gli occhi inebrianti, indirizzati verso di lui per la sorpresa di essere stata fermata.

– è di nuovo il mio turno!- le sussurrò tirandola sopra di lui. Lexi gli si mise a cavallo, ma, non appena il rasta le fece saltare la chiusura del reggiseno, si ritrovò catapultata sul materasso, sotto quelle sapienti mani tanto brave a fare vibrare ogni cellula del suo corpo. Lievi carezze corsero su ciascuna curva causando brividi e sospiri sempre più pesanti, interrotti solo da focosi baci, tanto lunghi da perdere il fiato.

Tom tastava la morbidezza di quelle curve, sentendo il desiderio scorrere nelle vene, lo sentiva pulsare per l’ingordigia ad ogni gemito sfuggito da quella bocca ormai rossa come un rubino e gonfia per i troppi baci. Preso dall’impeto, le sfilò ogni altro tipo di vestiario al fine di ritrovarsela nuda e palpitante tra le mani. Sensuale in modo estremo anche senza alcuno accessorio, disarmante per quanto riuscisse ad essere eccitante al solo spostare una ciocca ribelle di capelli da davanti il volto a dietro l’orecchio, tentatrice allo scavallare delle gambe per invitarlo in lei, totalmente sconvolgente in tutto e per tutto.

In un attimo si coprii per starle subito addosso. Le strinse i fianchi afferrandola con le mani ben salde, sovrastandola e inserendosi prepotente tra le gambe, le quali gli si avvinghiarono intorno all’istante.

Il sospiro di piacere fuoriuscito dalle labbra di Lexi fu il via a un moto dolce e violento, sinuoso e ritmato, in un continuo allontanarsi e avvicinarsi, sentirsi una cosa sola e percepire una bomba di emozioni così destabilizzanti quanto appaganti. Un inseguire il piacere in una cadenza sempre più rapida e adornata da sussulti e grida soffocate.

I loro corpi erano diventati le pedine di un gioco ad incastro, andando a trovare varie e nuove posizioni in cui scovare nuove scariche di piacere. Respirare il respiro dell’altro e condividere l’intensità di ogni momento con solo la profondità di uno sguardo. Lasciare che il silenzio delle parole fosse sostituito dal linguaggio dei loro corpi uniti insieme. Eliminare tutte le inibizioni per esprimere con libertà la passione vibrante e padrona di quel tempo.

Entrambi goderono fino all’ultima ondata di piacere, fino a raggiungere l’orgasmo, prima l’una e poi l’altro, per poi cadere esausti e soddisfati su un letto ormai messo sottosopra.

 

Stesi uno di fianco all’altra a riprendere fiato, con un sorriso ancora sognante stampato sul volto.

Lexi rotolò su un lato per andare a raggiungere Tom, il quale la accolse in un tenero abbraccio prendendo ad accarezzarle la schiena in modo amorevole, mentre lei gli allisciava la pelle del petto come fosse entrata in uno stato catatonico.

Aveva lo sguardo fisso su quelle poche gocce di sudore che imperlavano e illuminavano la piega tra i pettorali, andando a scivolare sempre più giù ad ogni bocca d’aria, attraversando la distesa di solide colline quali erano gli addominali. Una pancia piatta e tirata che si gonfiava e sgonfiava un respiro dopo l’altro, incantandola sotto quel ritmo perituro.

 

- Niente male! – il tono grave del ragazzo inspessì troppo quell’esclamazione divertita. Poteva benissimo dire un semplice ‘wow’ e il concetto sarebbe stato lo stesso: non aveva mai avuto un’esperienza del genere!

- Già…. Veramente sorprendente!- confermò a bassa voce anche Lexi, gongolante e ben accomodata nel suo rifugio

- Come sorprendente? – sottolineò mezzo offeso il rasta.

- Beh non ti facevo così piazzato! Sembravi così magro… - rispose sghignazzando nell’incavo del collo del ragazzo.

- L’apparenza a volte inganna!- ribattè tutto gonfio e orgoglioso di aver fatto colpo ancora una volta. Se la strinse maggiormente al petto e la avvicinò al proprio volto tanto da permettergli di baciarla allungandosi leggermente.

Si scambiarono un ennesimo bacio, soffice e dolce, meno prepotente dei precedenti, dal chiaro sapore di congedo. Ormai erano tutte e due stanchi e, benché appagati dall’intensa attività appena conclusa, non poterono far altro che recuperare l’intimo e infilarsi sotto le coperte per andare a raggiungere Morfeo nel suo tenebroso e silenzioso regno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Scusate il ritardo, ma è periodo di esami e prima lo è stato di feste… perdono per l’estremo ritardo!

Spero sia stato possibile seguire i cambiamenti di punti di vista tra Bill e poi tra Tom e Lexi… fatemi sapere!

 

Grazie a Silvia M Kaulitz, Fashion_Girl, Arumi_chan e Frehieit489 per aver commentato. Spero di aver accontentato un po’ tutte e di aver centrato il rating;)

Grazie anche a chi legge e a chi aggiunge la storia.

 

  
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