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Appena parcheggiato, Bill
iniziò a guardarsi intorno per rintracciare la figura del
fratello e dell’amica
e a cercare l’auto di Lexi a conferma del loro arrivo.
Lui e Cristine si erano leggermente attardati: non appena
lasciato il pub, si erano infilati in macchina intenzionati a tornare a
casa,
ma neanche il tempo di infilare le chiavi nel cruscotto e inserire la
marcia,
che la sua mano, in quelle rapide e automatiche mosse, aveva sfiorato
la coscia
della sua ultima conquista e da lì il passo era stato breve
a buttarsi nel
retro dell’abitacolo.
Un gioco di sguardi, che
dire vogliosi sarebbe stato parecchio riduttivo, fu la scintilla che
fece
scattare la fase ‘avance’ in una più
attiva.
Tempo due secondi,
entrambi si erano liberati a vicenda della parte inferiore del loro
vestiario
e, attirati come calamite, i loro corpi si erano perfettamente
incastrati per
dare il via a un movimento sinuoso e esponenzialmente piacevole.
Una volta soddisfatti e
ricomposti, avevano raggiunto la destinazione prefissata in precedenza
e ora lo
scenario che si parava davanti ai due era molto tranquillo.
La notte aveva portato la
calma in quel quartiere residenziale della città in cui
abitava Lexi da quando
si era trasferita per gli studi universitari. La fioca luce dei
lampioni
aumentava l’impressione di un silenzio ovattato e
onnipresente.
Intorno non c’era
anima
viva, a parte una coppia di piccioncini notturni, tutti presi dal loro
incontro
parecchio ravvicinato, ma non identificabili a causa della poca
luminosità.
- Bill.. non è che
quei
due sono….? - la
voce dubbiosa di
Cristine ruppe la quiete circostante e indirizzò lo sguardo
di Bill verso il
muretto palcoscenico dei due focosi attori.
- Nooo.. Stiamo parlando
di Tom e Le. - la
fine della frase gli
morì in gola nel momento stesso in cui vide cadere dei
riconoscibilissimi dread
biondi sulle spalle del ragazzo del muretto: il cappuccio della felpa
era
definitivamente calato dopo che la ragazza si era aggrappata al corpo
del rasta
senza troppi complimenti.
Visto questo, né a
Bill né
a Cristine ci volle molto a fare un semplice due più due.
Entrambi avevano gli occhi
fuori dalle orbite, fermi ancora accanto alla macchina parcheggiata,
allibiti e
interdetti dall’inaspettata scenetta hard intrapresa a due
passi dal portone di
Lexi.
Si diedero una manciata di
secondi per assimilare l’evento e scambiarsi, poi, uno
sguardo complice, tra il
divertito e il rassegnato: avevano capito cosa fosse successo e ne
erano
ovviamente contenti, ma avevano anche dedotto che non avrebbero potuto
raggiungerli a breve.
Aveva le sue gambe a
circondargli la vita,
le braccia intorno
al collo con le mani ben salde sulle spalle, in un continuo
palpeggiamento che
non gli permetteva di allontanarsi da lei. Il petto si muoveva
ritmicamente insieme
al suo e il respirare era diventato una necessità di seconda
rilevanza.
Gli sembrava di sognare.
Forse grazie
all’alcool,
che sentiva ancora scaldargli le viscere, quella sera si era sentito
abbastanza
spavaldo e coraggioso da oltrepassare la linea tra amicizia e amore.
Aveva
lasciato i soliti scherzi innocenti per passare a baci infuocati di
passione.
Aveva perso la cognizione
del tempo assaporando quelle labbra su cui tante, troppe volte si era
soffermato in muti pensieri osceni.
- Tom? – Lexi si era
fermata a fissarlo. Il verde liquido dei suoi occhi risplendeva di luce
propria
in quella notte sopra le righe e lui vi annegò
all’istante, lasciando il
cervello nello stato di sconnessione totale in cui era da che avevano
preso a
baciarsi.
- Tom? – insistette,
con
lo sguardo ancora fermo su di lui, in attesa di risposta.
- dimmi – la voce
uscì
roca e bassa, quasi stressata dal pronunciare quell’unica
parola.
- vuoi salire? – fu
un
sussurro dolce.
Non poteva credere alle
proprie orecchie! Era già tutto fantastico e invece sembrava
essere solo
l’inizio… ma… forse era solo
l’alcool a parlare per lei.
- guardami!- le prese il
volte tra le mani e stavolta analizzò ogni particolare: Lexi
aveva sì le
pupille dilatate, ma pareva essere presente. E
allora cosa era quell’invito? Veramente voleva passare la
notte con
lui?
- Tom, se stai cercando di
capire se sono ubriaca o meno, ti avverto che la sbornia mi
è passata in
macchina.- lo informò placida mentre su quelle labbra, rosse
e consumate dai
suoi baci e dai suoi morsi, le si formava un ghigno divertito.
- In macchina?-
ripetè
lievemente scioccato – e quindi….?- …era
stata lucida per tutto il tempo in cui si erano baciati?
- quindi… sali da
me o no?
– Lexi manteneva ancora l’abbraccio intorno al suo
collo e non sembrava per
nulla turbata o intimidita.
Così attonito, non
si era
accorto che lei aveva lasciato la presa delle gambe e si era seduta
nuovamente
sul muretto, mentre lui rimaneva impalato a fissarla senza rispondere.
La mora
si rimise in piedi scendendo con uno scatto, arrivandogli a malapena
all’altezza delle spalle.
Era così minuta
e………
facilmente maneggiabile.
Maneggiabile. Un aggettivo
che innescò una serie di posizioni di un
‘certo’ livello nella sua mente.
Senza pensarci oltre, le
stampò un bacio delicato come risposta affermativa e poi si
lasciò trascinare
verso il portone e su per le scale, verso l’appartamento di
Lexi.
Davanti la porta di casa,
aveva preso a baciarle il collo mentre lei si apprestava a infilare la
chiave
nell’esatto buco della serratura e quindi ad aprire. Impresa
ardua quando hai
la schiena tutta in fremito a causa di suggestivi baci a fior di pelle!
Appena gli fu permesso di
entrare, Tom si rigirò la ragazza fra le mani e se la prese
in braccio, con un
piede richiuse la porta alle sue spalle e in un paio di passi era
già nella
piccola camera da letto.
Conosceva la strada per le
numerose volte in cui era venuto a trovarla e quindi potè
concentrarsi nella
sua precedente attività, ovvero baciarla.
Lexi rispondeva divertita
a tutto il fervore espresso dal biondo e ne era stranamente coinvolta,
oltre
che compiaciuta.
Arrivati in camera lui la
adagiò con delicatezza sul letto, le si mise a fianco e,
senza troppi
preamboli,iniziò a sbottonarle il cappottino che aveva
indossato uscita dal
pub. Di seguito, tra un bacio e un altro, le sfilò anche la
maglia, lasciandola
in reggiseno, in attesa di ulteriori sviluppi.
La mora aveva assecondato
ogni movimento, troppo stordita dalla maestria dei suoi tocchi.
Tom ci sapeva fare! Non
erano solo dicerie e lei si stava lasciando plasmare da quei momenti di
sfrenata passione verso un climax di sensazioni sempre più
forti e
sconvolgenti.
Le mani del biondo
vagavano sul suo corpo con una voracità palpabile.
L’abbracciava, l’attirava a
sé, la sfiorava e toccava con impetuosità. Si
impossessava delle sue labbra
senza chiedere più il permesso. Quello era diventato
implicito da quando lo
aveva invitato a passare la notte con lei.
La baciava con foga,
stuzzicandola di tanto in tanto con qualche morso più
audace, e non solo sulle
labbra.
Quando Tom aveva preso a
lambirle il collo, assaporando la sua pelle con una calma snervante,
Lexi aveva
sentito un brivido correrle lungo la schiena e da lì si era
sbloccata anche lei
dalla sua iniziale staticità. Non appena lui si era staccato
per riprendere
fiato, lei aveva invertito i ruoli: gli si era posizionata sopra e,
dopo
avergli quasi strappato di dosso felpa e maglietta, aveva incominciato
a
stuzzicargli il busto con una serie infinita di baci e leccate,
partendo dal
collo fino ad arrivare all’ombelico. Leggera la sua mano
aveva percorso linee
immaginarie provocando continui brividi e ansimi da parte del ragazzo.
Giunta
lungo i bordi del jeans, aveva afferrato la fibbia della cintura per
aprirla, lentamente
tirandola via da ogni passante e poi lanciarla a terra.
La bionda si muoveva sotto
lo sguardo infuocato del rasta, il quale se ne stava fermo al centro
del letto
a godersi l’audacia inaudita di Lexi. Ne era felicemente
sorpreso e il tutto
stava andando oltre ogni sua immaginazione per
l’intensità e la passione in cui
entrambi erano stati avvolti.
In poche manovre lo aveva
svestito dai pantaloni e, mentre era in procinto di far sparire anche i
suoi
boxer, le bloccò le braccia.
- ehi, tigre, calma!
– le
sfiorò il naso con un dito, soffermandosi a vedere le gote
arrossate e gli
occhi inebrianti, indirizzati verso di lui per la sorpresa di essere
stata fermata.
– è di
nuovo il mio
turno!- le sussurrò tirandola sopra di lui. Lexi gli si mise
a cavallo, ma, non
appena il rasta le fece saltare la chiusura del reggiseno, si
ritrovò
catapultata sul materasso, sotto quelle sapienti mani tanto brave a
fare
vibrare ogni cellula del suo corpo. Lievi carezze corsero su ciascuna
curva
causando brividi e sospiri sempre più pesanti, interrotti
solo da focosi baci,
tanto lunghi da perdere il fiato.
Tom tastava la morbidezza
di quelle curve, sentendo il desiderio scorrere nelle vene, lo sentiva
pulsare
per l’ingordigia ad ogni gemito sfuggito da quella bocca
ormai rossa come un
rubino e gonfia per i troppi baci. Preso dall’impeto, le
sfilò ogni altro tipo
di vestiario al fine di ritrovarsela nuda e palpitante tra le mani.
Sensuale in
modo estremo anche senza alcuno accessorio, disarmante per quanto
riuscisse ad
essere eccitante al solo spostare una ciocca ribelle di capelli da
davanti il
volto a dietro l’orecchio, tentatrice allo scavallare delle
gambe per invitarlo
in lei, totalmente sconvolgente in tutto e per tutto.
In un attimo si coprii
per starle subito addosso. Le
strinse i fianchi afferrandola con le mani ben salde, sovrastandola e
inserendosi
prepotente tra le gambe, le quali gli si avvinghiarono intorno
all’istante.
Il sospiro di piacere
fuoriuscito dalle labbra di Lexi fu il via a un moto dolce e violento,
sinuoso
e ritmato, in un continuo allontanarsi e avvicinarsi, sentirsi una cosa
sola e
percepire una bomba di emozioni così destabilizzanti quanto
appaganti. Un
inseguire il piacere in una cadenza sempre più rapida e
adornata da sussulti e
grida soffocate.
I loro corpi erano
diventati le pedine di un gioco ad incastro, andando a trovare varie e
nuove
posizioni in cui scovare nuove scariche di piacere. Respirare il
respiro
dell’altro e condividere l’intensità di
ogni momento con solo la profondità di
uno sguardo. Lasciare che il silenzio delle parole fosse sostituito dal
linguaggio dei loro corpi uniti insieme. Eliminare tutte le inibizioni
per
esprimere con libertà la passione vibrante e padrona di quel
tempo.
Entrambi goderono fino
all’ultima ondata di piacere, fino a raggiungere
l’orgasmo, prima l’una e poi
l’altro, per poi cadere esausti e soddisfati su un letto
ormai messo
sottosopra.
Stesi uno di fianco
all’altra a riprendere fiato, con un sorriso ancora sognante
stampato sul
volto.
Lexi rotolò su un
lato per
andare a raggiungere Tom, il quale la accolse in un tenero abbraccio
prendendo
ad accarezzarle la schiena in modo amorevole, mentre lei gli allisciava
la
pelle del petto come fosse entrata in uno stato catatonico.
Aveva lo sguardo fisso su
quelle poche gocce di sudore che imperlavano e illuminavano la piega
tra i
pettorali, andando a scivolare sempre più giù ad
ogni bocca d’aria,
attraversando la distesa di solide colline quali erano gli addominali.
Una pancia
piatta e tirata che si gonfiava e sgonfiava un respiro dopo
l’altro, incantandola
sotto quel ritmo perituro.
- Niente male! – il
tono
grave del ragazzo inspessì troppo
quell’esclamazione divertita. Poteva benissimo
dire un semplice ‘wow’ e il concetto sarebbe stato
lo stesso: non aveva mai
avuto un’esperienza del genere!
- Già….
Veramente sorprendente!-
confermò a bassa voce anche Lexi, gongolante e ben
accomodata nel suo rifugio
- Come sorprendente?
–
sottolineò mezzo offeso il rasta.
- Beh non ti facevo
così
piazzato! Sembravi così magro… - rispose
sghignazzando nell’incavo del collo
del ragazzo.
- L’apparenza a
volte
inganna!- ribattè tutto gonfio e orgoglioso di aver fatto
colpo ancora una
volta. Se la strinse maggiormente al petto e la avvicinò al
proprio volto tanto
da permettergli di baciarla allungandosi leggermente.
Si scambiarono un ennesimo
bacio, soffice e dolce, meno prepotente dei precedenti, dal chiaro
sapore di congedo.
Ormai erano tutte e due stanchi e, benché appagati
dall’intensa attività appena
conclusa, non poterono far altro che recuperare l’intimo e
infilarsi sotto le
coperte per andare a raggiungere Morfeo nel suo tenebroso e silenzioso
regno.
Scusate il ritardo, ma
è
periodo di esami e prima lo è stato di feste…
perdono per l’estremo ritardo!
Spero sia stato possibile
seguire i cambiamenti di punti di vista tra Bill e poi tra Tom e
Lexi… fatemi
sapere!
Grazie
a Silvia
M Kaulitz,
Fashion_Girl, Arumi_chan
e Frehieit489
per aver
commentato. Spero di aver accontentato un po’ tutte e di aver
centrato il
rating;)
Grazie
anche a chi legge e a chi aggiunge la storia.