Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Najara    05/07/2015    6 recensioni
Un anno dopo gli avvenimenti che tutti conosciamo ad Arendelle arriva la primavera e con essa le prime navi, ma non tutte portano cose buone. La regina di Arendelle e la principessa Anna si troveranno a dover affrontare nuovi pericoli e temibili nemici ma per Elsa potrebbe essere in arrivo molto di più... ovviamente non mancheranno il tenerone e spensierato Olaf e il timido e burbero Kristoff.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri, FemSlash | Personaggi: Anna, Elsa, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi dispiace non leggere molti commenti… Ho due possibilità, o la storia non vi piace o siete in vacanza… nel primo caso non posso farci molto se non mi dite cosa non va nel secondo vi darò un po’ più di tempo e posterò più lentamente i capitoli! ;-)

Detto questo grazie mille a chi invece perde un attimino per commentare! J

Buona lettura!

 

 

Quinto capitolo: A cuore aperto

 

I marinai avevano accolto piuttosto bene l’idea di imbarcarsi in quell’avventura, sicuri della gloria che ne avrebbero ottenuta. Ma a loro Elsa non aveva rivelato tutta la verità, non sapevano che lei era priva del suo potere altrimenti non si sarebbero gettati nella caccia di una nave molto più grande della loro e con un equipaggio doppio. Nel guardarli Elsa si sentì in colpa ma il capitano era stata chiara, se lo avesse rivelato si sarebbero ammutinati.

“Venite con me” Disse proprio in quel momento il capitano e lei la seguì di nuovo nella cabina principale. Kristoff stava parlando con dei marinai e non le notò.

Una volta dentro il capitano chiuse la porta alle loro spalle e si voltò a guardarla.

“Dobbiamo chiarire alcuni punti”

“Il vostro compenso?” Chiese Elsa che si era aspettata una simile richiesta. La donna la guardò in silenzio offesa.

“No, mi offende che pensiate che io voglia approfittare della vostra situazione”

“Scusate io… capitano…” Elsa si rese conto all’improvviso di non sapere nemmeno il nome della donna con cui parlava, “Non mi avete ancora detto il vostro nome capitano” Disse allora a disagio.

“Capitano Rahel Soy

“Capitano Soy, non volevo offendervi in alcun modo, credo solo sia normale che i vostri uomini vorranno essere pagati per la perdita dei guadagni dovuta a questo improvviso cambio di rotta”

“Sono sicura che saprà ricompensarli, ma non è di questo che volevo parlare. Vi ho suggerito di non dire nulla agli uomini della vostra situazione…” Si interruppe e lanciò un’occhiata ai bracciali che spuntavano appena dalle maniche di Elsa poi continuò: “Ma è un problema consistente e ho bisogno di sapere come contate risolverlo. Non posso mandare i miei uomini all’arrembaggio di una nave con il doppio degli uomini, li manderei a morire.”

“Dovete solo sapere che ho un piano…”

“No” Il tono era stato fermo e la donna lo addolcì con queste parole: “Regina Elsa… dovrete farmi parte dei vostri piani, non posso e non voglio guidare i miei uomini verso la morte, devo conoscere il vostro piano e decidere se è valido”

“E se non lo trovaste valido?” Chiese allora Elsa con una punta di minaccia nella voce. Stringeva le mani a pugno e sentiva il potere premere più che mai contro la barriera dei bracciali. Se avesse avuto il suo potere ora la stanza sarebbe stata ricoperta da ghiaccio rosso. Era sempre così quando si arrabbiava, che lo volesse o no.

“Allora a Esmeralda troverete un’altra nave disposta a rischiare e io avrò fatto il mio dovere.” Elsa si voltò cercando di calmarsi.

“Il mio piano è personale… rivelarvelo sarebbe come mettere a nudo la mia anima.” Mormorò piano Elsa poi più forte aggiunse “E’ questo che mi chiedete?”

“Se così deve essere… Sentite. Sono disposta a portarvi ovunque mi chiederete, anche all’inferno se così vorrete, ma non posso chiedere lo stesso ai miei uomini! Quindi, sì, ditemi quello che dovete dirmi. Sul mio onore non lo rivelerò a nessuno”. A quel punto la porta si spalancò e Kristoff entrò con forza.

“Cosa succede? State bene?” Solo allora Elsa si rese conto che lei e il capitano si erano parlate a voce troppo alta.

“Va tutto bene” Rispose al ragazzo che passava preoccupato lo sguardo da una all’altra.

“Non ti hanno insegnato a bussare?” Chiese invece il capitano, nella sua voce c’era un sottofondo di rabbia.

“Mi hanno insegnato a proteggere le persone che si ama” Rispose Kristoff con lo stesso tono.

“Ma chi sei tu? Il suo guardarobiere?”

“Io sono…” Kristoff si interruppe e arrossì mentre guardava Elsa che allora intervenne.

“Lui è qui per lo stesso mio motivo, salvare Anna.” Disse guardando il capitano con forza poi guardò il ragazzo “Siamo tutti qui per questo.” Fece un sospiro e annuì come se fosse giunta ad una conclusione. “Kristoff, devo parlare con il capitano del nostro piano, potresti lasciarci sole?”

“Va bene…” Disse lui a malincuore ma prima di uscire lanciò uno sguardo minaccioso al capitano Soy.

Quando furono sole Elsa sospirò di nuovo poi si sedette su una delle sedie e raccontò la sua storia.

“Sono nata con i poteri, quando ero piccola erano più contenuti, riuscivo a gestirli ma insieme a me sono cresciuti fino a quando non ho ferito per sbaglio mia sorella.” Si interruppe ricordando, con un nodo alla gola, il terrore che aveva provato “Da allora li ho temuti e soffocati fino ad un anno fa quando all’incoronazione sono esplosi alla vista di tutti.” Il capitano si era seduta a sua volta e la ascoltava in silenzio. “Sono fuggita… ed ero libera, finalmente libera di lasciare il potere scorrere fuori da me, potevo creare tutto ciò che la mia mente suggeriva era inebriante e meraviglioso. Ma il mio sfogo aveva gelato il fiordo e nel mio egoismo io non volevo neanche rendermene conto. Anna… Anna mi ha salvato, lei non mi ha lasciato, non mi ha permesso di essere il mostro che gli altri credevano, non mi ha permesso di abbandonarla.” Sorrise pensando a quanto fosse speciale Anna. “Tutti sanno questa storia e tutti sanno com’è finita, Anna mi ha salvato dalla spada del principe Hans sacrificando se stessa, ma proprio quel sacrificio ha salvato lei dal ghiaccio che io avevo posto nel suo cuore.” Si interruppe, raccontare questo era stato facile, quasi tutti conoscevano la storia. Ora veniva il difficile. “Pochi però sanno come io ho imparato a controllare il ghiaccio, come scioglierlo… è… l’amore” Guardò il capitano aspettandosi incredulità o sarcasmo nel suo sguardo, ma non ci fu nulla di simile. La donna la guardava e la ascoltava rapita. Elsa arrossì appena e poi distolse lo sguardo da lei continuando. “Mia sorella ha sciolto il suo cuore con l’amore ed io sapendo che lei mi amava malgrado tutto quello che le avevo fatto ho potuto permettere di sciogliere il mio di cuore e liberare Arendelle dal ghiaccio. I bracciali ora non controllano il mio potere ma il mio cuore e con esso la fonte del mio potere. Abbiamo chiesto consiglio a degli esperti…” Non disse troll, non molti credevano in essi e la sua storia era già sufficientemente fantasiosa per chi non la conoscesse senza che aggiungesse quel dettaglio. “E loro mi hanno assicurato che era il mio cuore ad essere legato. Il califfo di Ivoria ne è il padrone, ma è stato preso con la forza, se io donassi il mio cuore liberamente ad un altro… padrone allora costui o costei potrebbe liberarmi.”

“Vostra sorella…” Mormorò allora il capitano per la prima volta.

“Sì, il mio cuore è già suo, lei potrà togliermi i bracciali e allora nessuno dei suoi salvatori potrà più farle del male” Le ultime parole le uscirono con rinnovata ira. Avrebbero pagato. Sentiva le mani pruderle per quella forzata inattività.

Il capitano Soy si alzò dalla sedia e iniziò a camminare lungo la stanza persa nei suoi pensieri.

“Mi aiuterete?” Elsa interruppe la donna con quella domanda. Il capitano la guardò a lungo poi annuì lentamente.

“Sì… ma dovremmo trovare un modo di farvi salire a bordo con uno stratagemma, non sarà facile e se la vostra idea non funzionasse sareste prigioniera anche voi mentre noi… dovremmo appellarci al buon cuore degli ivoriani o morire tutti.” A quelle parole in silenziò calò di nuovo sulla stanza poi Elsa si alzò.

“Grazie capitano.” Disse catturando il suo sguardo e leggendovi un intensa emozione di cui non capì l’origine.

“Sono ai vostri ordini regina Elsa.” Disse allora la donna poi distolse lo sguardo e indicò la stanza “I vostri alloggi, non posso offrivi di meglio”

“Ma questa è la vostra…”

“Ora è vostra” Detto questo uscì dalla porta e tornò al suo posto al comando della nave. Kristoff entrò poco dopo.

“L’ho vista uscire, allora? Ci aiuterà?”

“Sì” Il ragazzo fece una smorfia.

“Non sono sicuro se devo essere contento o no… è una nave veloce, i marinai ne vanno fieri, dicono che recupereremo lo svantaggio in pochi giorni però… il capitano non mi piace… nessuno sa da dove viene, è al comando da un anno e nessuno sa dirmi esattamente come abbia fatto ad avere un comando così giovane… avrà uno o due anni più di voi ed è già al comando di…” Si interruppe e arrossì.

“Già Kristoff, io ho uno o due anni meno di lei e sono al comando di un regno… la vita è strana, non giudicarla male se ha un passato da nascondere o se non si conoscono le sue origini.” Il ragazzo non disse niente ma ci tenne a precisare un punto:

“A me non piace”. Elsa sorrise, a lei invece piaceva. Era seria, leale, schietta e più di tutto libera. Lo vedeva, lo sentiva, quella donna poteva decidere dove andare e quando andarci, era libera come mai Elsa avrebbe potuto esserlo.

 

  
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