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Autore: Little_Lotte    05/07/2015    9 recensioni
"Credevo che essere un Cavaliere di Athena fosse la cosa più complicata di questo mondo, ma mi sbagliavo: essere una persona normale, probabilmente lo è ancora di più."
[ In tempo di pace, anche i Cavalieri di Athena hanno tutto il diritto di vivere una "vita normale".
Fra amori incompresi, segreti e bugie,partenze improvvise e intramontabili amicizie, saranno in grado di vivere come semplici ragazzini? ]
Genere: Angst, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Andromeda Shun, Cygnus Hyoga, Pegasus Seiya, Phoenix Ikki, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Ritorno a Casa'
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Nei giorni che seguirono, Ikki e Shun si allenarono spesso e a lungo per potenziare il Cosmo del Cavaliere di Andromeda allo scopo di aiutarlo a raggiungere – anche solo con il pensiero – quello lontano e apparentemente disperso del Cigno.

I risultati, ovviamente, ancora tardavano a mostrarsi ma Ikki si diceva particolarmente ottimista: il Cosmo di Shun era assai potente e di immensa vastità – così come i sentimenti che lo legavano a Hyoga – e con un po' più di lavoro e di buona volontà, sarebbe certamente riuscito a raggiungere il proprio obiettivo.

Naturalmente nessuno dei due fratelli osò far parola agli altri cavalieri del loro “progetto segreto”, non ne parlarono neppure con Saori; Shun avrebbe voluto confidarsi almeno con Seiya e Shiryu, ma Ikki fu del tutto irremovibile riguardo alla faccenda.

<< E' meglio non raccontare in giro il fatto che tu abbia sentito il Cosmo di Hyoga. >> aveva detto la Fenice << Potrebbero malgiudicarti, pensare che lo stress ti abbia solamente giocato un brutto scherzo e metterti in agitazione, cosa che in questo momento non puoi assolutamente permetterti. Devi essere lucido, Shun, non puoi lasciarti influenzare dal mondo esterno se vuoi davvero riuscire a raggiungere Hyoga. >>

Così i due avevano semplicemente scelto di tenere tutti quanti all'oscuro di quel “piano di ricongiungimento”, utilizzando come scusa per le loro continue assenze il fatto che Shun fosse ancora troppo sconvolto per la morte di Hyoga e che l'unica persona in grado di tranquillizzarlo fosse proprio il suo amatissimo fratello maggiore.

Shiryu – intuitivo come sempre – aveva capito perfettamente che Ikki e Shun stavano tramando qualcosa, ma per quieto vivere aveva scelto di far finta di niente, ignorando completamente la questione. Seiya, al contrario, aveva preso quella faccenda un po' troppo sul personale.

<< Non mi piace il fatto che Ikki si prenda il diritto di far da psicologo a Shun senza coinvolgere noi altri cavalieri. >> protestò un pomeriggio, mentre lui e Shiryu erano – come al solito – intenti ad organizzare i preparativi per la festa ormai sempre più imminente << Capisco che Shun sia sconvolto e che Ikki sia suo fratello, ma anche noi siamo importanti... Siamo i suoi amici! Possibile che Shun non desideri sfogarsi anche con noi? >>

Shiryu sospirò profondamente.

<< Seiya, non credo che tu debba prenderla così sul personale. >> disse << Shun sta attraversando una fase molto delicata e penso che Ikki sia il solo veramente in grado di aiutarlo. >>

Seiya fece una smorfia.

<< Ridicolo! >> biascicò << Conosco Shun, so per certo di essere uno dei suoi amici più cari e che non mi nasconderebbe mai niente, a meno che non fosse di vitale importanza. >>

Shiryu fece spallucce.

<< Lo hai detto tu stesso, Seiya: Di vitale importanza. >> rilanciò <<  Io credo che in questo momento Shun ed Ikki abbiano bisogno di starsene un po' per conto loro, forse hanno delle... Faccende importanti da sbrigare. Sai... Cose fra fratelli. >>

Seiya lo guardò curiosamente: << Vuoi dire che ci stanno tagliando fuori deliberatamente? Allora avevo ragione io, ci stanno nascondendo qualcosa di importante e... >>

<< Seiya, dacci un taglio! >> lo zittì a quel punto Shiryu, in tono esasperato << Smettila di pensare che il mondo ruoti intorno a te, non c'è niente di male a volersi ritagliare un po' di tempo per se stessi in un momento di crisi. Devo forse ricordarti ciò che Ikki ha passato a causa della sua amata Esmeralda? Non pensi che, forse, Shun in questo momento possa aver bisogno di qualcuno che sappia davvero quel che si prova a dover vivere un simile lutto? >>

Seiya si fece di colpo più serio e avvilito.

<< I-io... Non ci avevo pensato. >> ammise << Non avevo minimamente pensato ad Esmeralda... In effetti il tuo ragionamento sembra non fare una piega, Dragone! >>

Shiryu annuì fieramente, come a voler dire “Sì, lo so”.

Il Cavaliere di Pegasus sospirò profondamente.

<< Probabilmente è come dici tu ed io sono troppo egoista. >> commentò << Non lo faccio apposta, credimi... Credo solo di essere un po' troppo stressato, ecco tutto! Organizzare feste è un lavoro ben più complicato di quanto si possa pensare. >>

Shiryu soffocò una risata.

<< Addirittura, Seiya? >> lo canzonò << Sono sufficienti pochi festoni e qualche gioco di società per metterti al tappeto? >>

Seiya storse il naso.

<< Non prendermi in giro, Shiryu... Sai quanto è difficile occuparsi di ogni cosa? >> rilanciò << Ho già rinunciato all'idea della festa in maschera perché Saori non la trovava di suo gradimento, almeno tu evita di mettermi i bastoni fra le ruote. >>

<< Oh, grazie al cielo Milady è riuscita a farti ragionare! >> esultò il Dragone << Senza offesa, Seiya, ma non ero particolarmente entusiasta all'idea di dovermi travestire. >>

Seiya lo fulminò con lo sguardo.

<< Non cantare vittoria troppo presto, amico. >> bubbolò a denti stretti << Saori ha deciso che indosseremo abiti tradizionali del Giappone per la festa, dunque dovrai adattarti in ogni caso alle nostre disposizioni. Sono ordini di Athena, caro mio. >>

Shiryu tirò un ennesimo sospiro e, con fare rassegnato, rispose: << Va bene, farò questo sacrificio! Dovrò ricordarmi di dirlo a Shunrei, credo che ne sarà felice: gli abiti tradizionali le piacciono moltissimo. >>

<< Oh... Allora sarà presente anche lei! >> Seiya batté le mani con entusiasmo << Bene, sono felice che tu abbia seguito il mio consiglio! Del resto, i miei consigli sono ottimi... Andrebbero sempre seguiti. >>

<< Non prenderti troppi meriti, Seiya... Non avrei potuto fare diversamente. >> replicò Shiryu, con voce sognante e gli occhi che brillavano << Non sopportavo l'idea di stare lontano dalla mia Shunrei in un giorno di festa. >>

Seiya ridacchiò sommessamente, deliziato da uno Shiryu così tenero e innamorato.

<< Ma guardati, Dragone... Sei completamente perso! >> commentò divertito << Che ne è del valoroso ed agguerrito combattente che conosco? L'amore è in grado di ammansirti fino a questo punto? >>

<< L'amore tende a farlo piuttosto spesso, amico mio. >> fu la sua semplice risposta << Dovresti saperlo anche tu. >>

Seiya si fece completamente rosso in volto ed incominciò a balbettare.

<< Beh, io... Perché cerchi sempre di mettermi in mezzo, Shiryu? >> protestò << Smettila di farneticare simili sciocchezze, ti prego! >>

<< Non sono affatto delle sciocchezze, Cavaliere! >> gli rispose l'altro, in tono leggermente risentito << Di' un po', non hai pensato all'eventualità di invitare anche Shaina alla festa di Capodanno? >>

<< Cosa? Stai scherzando? >> Seiya lo fissò inorridito << No, no... Non se ne parla, non posso farlo! Se non ricordi male, ho scelto di organizzare questa festa e di occuparmi personalmente dei preparativi proprio per impedirmi di pensare a lei. >>

<< E invece dovresti fare proprio il contrario, approfittarne! >> esclamò immediatamente Shiryu, con entusiasmo << Non capisci, Seiya? Quale migliore occasione di un giorno di festa per rivelarle ciò che senti? Lei potrà vederti con occhi diversi, non sarai più un cavaliere di Athena ma un uomo... Un ragazzo innamorato! E anche lei ti apparirà in maniera totalmente diversa, questo potrebbe aiutarti, in qualche modo, ad esprimere al meglio i tuoi sentimenti. >>

Seiya continuò a fissare l'amico come se questi fosse completamente impazzito: nella sua testa ogni singola parola pronunciata dalle labbra del Dragone sembrava non avere il benché minimo senso, eppure il cavaliere sembrava fare decisamente sul serio.

<< Allora, Seiya? Stai pensando di seguire il mio consiglio? >>

<< No, sto pensando che sei del tutto impazzito! >> esclamò nervosamente Seiya, ormai rosso fin sopra le orecchie << Non posso invitare Shaina alla festa, Shiryu... In primo luogo, se lei venisse contravverrebbe alle regole del Santuario, ed in secondo luogo... Beh, non voglio. Bastano come risposte? >>

Shiryu storse il naso e lo guardò malamente.

<< Direi che non sono minimamente sufficienti. >> rispose << Mi spiace, Seiya, ma proprio non riesco a capirti: Perché ti ostini a nasconderti? Non desideri forse vivere la tua storia d'amore alla luce del sole, lontano dai dubbi e dai sotterfugi? >>

<< Sì, certo che lo vorrei. >> rilanciò a quel punto Seiya, il tono della sua voce che s'indebolì di colpo, facendosi quasi impercettibile << E mi stupisce il fatto che proprio tu non riesca a capire. Davvero non comprendi le ragioni della mia riluttanza? >>

Shiryu guardò confusamente il suo amico, senza parlare.

Seiya sospirò profondamente: << Shaina non è una donna come le altre, ma una Sacerdotessa Guerriera... Una servitrice della dea Athena, proprio come il sottoscritto. Riesci ad immaginare quante complicazioni potrebbero derivare da questa situazione? Quanto dolore finiremmo per causarci a vicenda? Ogni istante trascorso assieme potrebbe essere l'ultimo, ogni battaglia potrebbe segnare la fine della nostra esistenza... E come potrei mai vivere una storia d'amore, con simili presupposti? No, sarebbe solo un'inutile perdita di tempo. >>

<< Che diavolo stai dicendo, Seiya? >> echeggiò Shiryu, visibilmente perplesso << Anch'io sono un Cavaliere di Athena, eppure questo non mi ha certo impedito di innamorarmi di Shunrei e desiderare una vita al suo fianco. Credi forse che per noi sia una cosa semplice? Hai idea di quante volte io l'abbia vista piangere, cadere a terra in lacrime ed in preda alla disperazione, con il cuore pieno di angoscia e di terrore alla prospettiva di non vedermi più fare ritorno? Pensi che sia facile, per me, abbandonarla ad ogni chiamata a battaglia e ordine di Milady? Credi forse che lo faccia con tanta leggerezza, senza alcun peso sul cuore? Mi dispiace, cavaliere, ma le tue obiezioni non hanno alcun fondamento! >>

Seiya tacque e chinò rapidamente il capo, mordendosi il labbro come a volersi punire per quanto aveva detto. Come sempre, pensò in quel momento, la sua eccessiva impulsività lo aveva portato ad aprire bocca troppo in fretta, senza prestare minimamente attenzione alle possibili conseguenze.

<< M-mi dispiace, Shiryu... Sono stato inopportuno e indelicato. >> disse poi, con una vocetta basse e tremolante << Non volevo certo dire che tu e Shunrei abbiate vita facile, quel che intendevo io era che... >>

<< So bene cosa intendevi, amico mio, e non è certo per farti sentire in colpa che ho parlato di me e Shunrei. >> lo interruppe il Dragone, con voce nuovamente calma e pacata << Il mio non voleva essere un rimprovero, ma un incoraggiamento. Pensaci bene, Seiya: Se Shunrei ed io riusciamo ancora a stare insieme e a desiderare un futuro l'uno al fianco dell'altra, nonostante le battaglie e i pericoli da me affrontati, perché fra te e Shaina dovrebbe essere diverso? >>

Seiya sospirò profondamente, con fare angustiato.

<< Perché conosco Shaina e so fino a che punto sarebbe disposta ad arrivare per me. >> rispose << Hai visto come è andata a finire durante lo scontro contro Nettuno? Era disposta a sacrificare la sua stessa vita pur di salvarmi e se ha scelto di farlo allora, ignara dei sentimenti che mi legano a lei, fino a che limite potrebbe mai spingersi se solo osassi dichiararmi? Non voglio essere un pericolo per la sua vita, non lo sopporterei! >>

Shiryu continuò a fissarlo con aria di scetticismo.

<< Dunque, hai deciso di rinunciare? >> domandò << Senza lottare, senza fare neanche un minimo tentativo? Hai deciso di lasciarti sfuggire l'occasione di essere felice, di vivere una storia d'amore che potrebbe davvero essere importante per te? >>

Seiya abbozzò un rapido sorrisetto contrito.

<< Non tutte le storie d'amore hanno un lieto fine. >> mormorò malinconico << Guarda Hyoga e Shun. >>

<< Non puoi paragonare te e Shaina a loro due, Seiya. >> rilanciò prontamente Shiryu << Sono due cose completamente diverse, e comunque non puoi pensare di fare di tutta l'erba un fascio: solo perché è andata male a qualcuno, questo non significa certo che andrà male anche a te. >>

Seiya tirò un secondo sospiro, ancora più angosciato del primo.

<< Per favore, Shiryu... Non parliamone più. >> implorò << Non sono in vena, al momento, preferisco rimandare questa conversazione a... Beh, a mai più, possibilmente. >>

<< Seiya, non credi che invece dovremmo... >>

<< No, Shiryu. >> lo freddò nuovamente l'altro, in tono fermo e deciso << Ti prego, se davvero ti sta a cuore la nostra amicizia, allora smettila di darmi il tormento con questa storia. In questo momento mi preme soltanto una cosa, ossia organizzare la festa di Capodanno. Non so se te ne sei accorto, ma ci sono rimaste solo due settimane di tempo. >>

Shiryu annuì in silenzio, rassegnato.

<< Va bene, Seiya... Chiudiamo l'argomento. >> assentì << Non comprendo il tuo punto di vista ma lo rispetto ed in nome dell'amicizia che ci lega, prometto di tormentarti più con questa faccenda. >>

<< Grazie, Dragone... Lo apprezzo moltissimo. >> gli rispose Seiya, ampliando il proprio sorriso in un'espressione di pura riconoscenza << E adesso torniamo al lavoro, ci sono alcune cose riguardo al menù che ancora non mi convincono e vorrei provare a risolvere il tutto entro la fine di questa giornata. >>

Shiryu fece segno di sì con la testa e rimase in silenzio a fissare Seiya, nuovamente immersosi nel proprio lavoro: Il Cavaliere di Pegasus si mordeva il labbro con fare concentrato, lo sguardo fisso su quel fogli di carta e le dita che tamburellavano nervosamente sul tavolo.

Shiryu sospirò flebilmente, fra sé e sé, e in quel momento capì che era arrivato per lui il momento di fare qualcosa; non era ancora del tutto certo del come, ma sapeva con assoluta certezza di essere il solo, fra tutti i cavalieri presenti a Villa Kido, in grado di poter aiutare Seiya.

E lo avrebbe fatto certamente, senza alcuna esitazione.

In nome di quella grande, sacra amicizia sulla quale sarebbe stato persino disposto a giurare.

*

In quello stesso momento, in camera di Shun.

Il Cavaliere di Andromeda, sotto la supervisione di Ikki, si stava duramente impegnando ad espandere il proprio Cosmo oltre i confini dello spazio, così da raggiungere finalmente quello ancora sopito di Hyoga. I risultati, tuttavia, tardavano ad arrivare e questo non faceva che svilire il povero Shun, nonostante le continue parole di conforto da parte di suo fratello.

<< Non devi pretendere troppo da te stesso, Shun... Stai già facendo un ottimo lavoro! Il Cosmo di Andromeda è diverso dal Cosmo della Fenice, se per me è semplice raggiungere qualsiasi luogo io desideri, non si può dire lo stesso per te. Hai bisogno di tempo, fratellino, non è un risultato che si possa raggiungere così da un giorno all'altro... Ci vogliono molta pratica e altrettanta pazienza. >>

<< Lo so, ma non sono del tutto sicuro di farcela! >> esclamò corrucciato Shun, con le lacrime agli occhi << Sono giorni che ci alleniamo, e ancora non si vedono i risultati! Chissà, forse hai sopravvalutato la potenza del mio Cosmo. >>

<< Impossibile. >> rilanciò prontamente Ikki << Il tuo Cosmo possiede una potenza smisurata, fratellino, e tu ne sei perfettamente consapevole. Non si tratta delle tue abilità, come ti ho già detto hai solo bisogno di tempo per apprendere delle tecniche che di base non apparterrebbero al tuo Cosmo; chiunque altro, al posto tuo, si ritroverebbe a dover affrontare le medesime difficoltà. >>

Shun sospirò profondamente: << Tu credi? >>

<< Ne sono più che certo! >> dichiarò con fermezza << Fidati di me, fratellino, neppure Shiryu e Seiya sarebbero in grado di apprendere le mie tecniche senza difficoltà... E tu non sei certo da meno di loro! Adesso cerca di stare tranquillo e riposati, per oggi abbiamo fatto abbastanza. >>

<< Oh, no... Io vorrei continuare! >> esclamò Shun, fissando l'altro cavaliere con aria implorante << Per favore, Ikki... Sento di non aver ancora fatto abbastanza. Non sono neppure lontanamente vicino al mio obiettivo, non è ancora arrivato per me il momento di riposarmi. >>

<< Invece sì, Shun. >> insistette la Fenice, guardandolo di traverso << Sei stanco, abbiamo lavorato ininterrottamente per tre ore e il tuo corpo ha bisogno di riposo. Non pretendere troppo da te stesso, non è in questo modo che riuscirai a raggiungere i tuoi obiettivi. >>

Shun chinò mestamente il capo ed incominciò a torturarsi il labbro inferiore con i denti, le dita che giocherellavano velocemente le une con le altre, come in una sorta di tic nervoso.

<< D'accordo, fratello... Farò come dici tu. >> rispose infine, risollevando nuovamente lo sguardo ed indirizzandolo timidamente verso l'altro cavaliere << Forse hai ragione, non otterrò grandi risultati se prima non riposo un po' le mie membra stanche. Va bene, per oggi credo di potermi fermare. >>

Ikki gli sorrise dolcemente, con fare orgoglioso.

<< Bravo piccoletto, così mi piaci. >> rispose in tono brioso, scompigliandogli affettuosamente i capelli << Ti lascio riposare, allora, e nel frattempo andrò a farmi una corsetta nel parco. Mi raccomando, però: se avessi bisogno del mio aiuto, per qualsiasi cosa, non esitare a chiamarmi. >>

<< Ti ringrazio, Niisan, ma per questa volta non ti scomoderò. >> replicò il più giovane, sorridendo a sua volta << Mi sdraierò sul letto e dormirò per qualche ora, non avrò alcun bisogno del tuo soccorso. >>

<< Benissimo, allora. Ci vediamo più tardi per cena, tu vedi di riposarti e di non combinare pasticci... Siamo intesi? >>

<< Intesi. >> confermò il Cavaliere di Andromeda, prima di congedare in via definitiva suo fratello e richiudersi nuovamente la porta alla spalla, restando infine da solo, a godere della sola ed unica compagnia dei propri pensieri.

Il ragazzo sospirò profondamente e poi, con occhi semichiusi, si accovacciò sul materasso a gambe incrociate – la sua tipica posa da meditazione - concentrandosi sul pensiero di Hyoga con tutte le energie che ancora gli erano rimaste; sapeva di aver promesso a Ikki di dedicare le restanti ore al riposo, ma un ultimo tentativo – pensò fra sé e sé - non poteva certo nuocergli.

Coraggio, Hyoga... So che sei ancora vivo e so che puoi sentirmi, ne sono certo. Ti prego, cavaliere... Rispondimi.”

Un'aurea di colore rosa scuro lo avvolse interamente ed il suo corpo si fece più pesante, il cuore prese a battere più in fretta e Shun si sentì come stordito, ogni singola fibra del suo corpo sembrò vibrare al suono dei suoi pensieri e del suo implorante richiamo.

Se Hyoga era ancora vivo, si disse, prima o poi sarebbe riuscito a trovarlo.

Hyoga... Hyoga...”

Shun!”

Shun ebbe un violento sussulto, tanto rapido ed inaspettato da fargli perdere l'equilibro e farlo cadere a terra. Il ragazzo, tuttavia, si rialzò immediatamente in piedi e si portò una mano al petto, proprio all'altezza del cuore, come a volerlo contenere durante la sua folle ed inarrestabile corsa.

Lo aveva sentito... Era certo di averlo sentito.

O forse non del tutto, in effetti era parecchio stanco e quelle continue ore di allenamento potevano avergli dato alla testa... Ma qualora fosse stato anche solo nella sua testa, Shun era più che certo di aver sentito la voce di Hyoga chiamare il suo nome.

Esausto, tornò ad accasciarsi sul letto e si distese a pancia in su, gli occhi chiudi ed entrambe le mani poggiate sul petto, il respiro che pian piano tornava a farsi regolare, nonostante l'evidente stato di agitazione al quale era sottoposto in quel momento. L'adrenalina dei primi istanti lasciava adesso il suo posto alla stanchezza dovuta alle troppe ore di intenso lavoro e così, pian piano, il Cavaliere scivolò fra le tenere ed accoglienti braccia di Morfeo, tutti i muscoli del suo corpo finalmente rilassati e la mente, tuttavia, non ancora del tutto sgombra dai pensieri.

Qualcosa di assolutamente straordinario era appena accaduto, Shun ne era più che certo.

Ma di qualsiasi cosa si fosse trattato, lo avrebbe scoperto con la dovuta pazienza al proprio risveglio.

*

<< Shun! >>

Hyoga si svegliò si soprassalto, gli occhi spalancati in uno sguardo di terrore e il cuore che batteva all'impazzata dentro al suo petto. Gocce di sudore scivolavano lungo il suo viso ed il collo, e il suo respiro era affannato, come dopo una lunga e faticosissima corsa.

<< Vlad? Vlad, che cosa sta succedendo? >>

Anja si precipitò di corsa nella stanza di Hyoga, allarmata da quelle sue grida improvvise; lui la guardò confusamente, ancora stordito e disorientato da quella situazione.

<< Anja... >> farfugliò nervosamente << .. Io... >>

<< Devi aver fatto un brutto sogno, Vlad... Hai un'aria così sconvolta! >> esclamò la donna, accucciandosi di fianco a lui e mettendogli un braccio intorno alle spalle, con fare di conforto << Ti ho sentito gridare nel sonno, non facevi che pronunciare un nome... Shun, mi sembra. Lo ripetevi di continuo, sembrava come un'invocazione. Che cosa è successo, Vlad? Chi è questo Shun? >>

Hyoga si portò una mano al petto e l'altra alla fronte, raccogliendosi per qualche istante alla ricerca di una logica spiegazione a quanto era appena accaduto.

Shun... Sì, aveva pronunciato quel nome pochi istanti prima, nel dormiveglia.

E adesso, lentamente, persino le rimembranze dei suoi sogni incominciavano a farsi più nitide.

<< I-io... Io stavo sognando, Anja. >> balbettò Hyoga << Non era un sogno qualsiasi, era come... Come un ricordo nel mio passato, un momento della mia vita al quale stavo facendo da spettatore. Ho visto me stesso ed ero privo di sensi, sembravo quasi... Morto. Sì, io... Io ero come morto e c'era un'altra persona con un me, un ragazzo... Un ragazzo dai lineamenti dolcissimi e con due splendidi occhi verdi, occhi puri e traboccanti di vita come non ne avevo mai visti prima. Lui mi teneva fra le braccia e mormorava parole gentili, di conforto. Ricordo di aver sentito il freddo nelle vene, come una sensazione di impotenza e poi... Il nulla. Era tutto così strano, Anja. >>

Anja lo guardò confusamente.

<< Strano, dici? In che senso? >> lo interrogò.

<< Sì... Te l'ho detto: è stato come rivivere un momento della mia vita, del quale – tuttavia non ho alcuna memoria. >> le rispose Hyoga << E poi... Poi è successa una cosa ancora più strana: quel ragazzo continuava a stringermi e poi, tutto d'un tratto, una luce rosea ha incominciato ad avvolgere entrambi ed io l'ho visto indebolirsi sempre di più, fino a perdere a sua volta conoscenza.... E proprio in quel momento, sono stato io a risvegliarmi, e l'ho trovato al mio fianco, svenuto e quasi in fin di vita. E' stato allora che mi sono svegliato e che tu mi hai sentito urlare. >>

Si bloccò di colpo, guardando prima a terra e poi di nuovo Anja, sempre più confuso e turbato.

<< Credo che sia lui, quel ragazzo... Shun. >> mormorò << Deve avermi salvato la vita, molto tempo fa. Se solo riuscissi a ricordare. >>

<< Beh, ma il tuo inconscio ti sta già lanciando dei messaggi. >> rilanciò con entusiasmo Anja << E ben precisi, direi: questo Shun deve essere molto importante per te, forse voi due avete condiviso qualcosa di speciale in passato. Non riesci a ricordare nient'altro? >>

<< I-io... Non credo. >> replicò Hyoga a malincuore << Per il momento questo è tutto ciò che riesco a rimembrare, non sarei in grado di dirti altro. Ho la testa che mi scoppia... Mi sembra quasi di impazzire! >>

<< Aspetta, adesso lascia fare a me. >> Anja si alzò in piedi e lo aiutò ad adagiarsi nuovamente sotto le coperte, rimboccandogliele con cura e dirigendosi in cucina per qualche secondo, per poi ritornare con un panno di stoffa completamente imbevuto di acqua fresca.

<< Ora rilassati e chiudi gli occhi, cerca di non pensare più a niente. >> la donna sistemò il panno sulla fronte di Hyoga ed incominciò ad accarezzargli i capelli con fare materno e confortante << Hai avuto troppe emozioni tutte assieme, hai bisogno di riposare. Se vuoi resterò qui con te fino a quando non ti sarai nuovamente addormentato. >>

Hyoga annuì in silenzio e Anja tornò a sedersi al suo fianco, le sue dita che continuavano a giocherellare con i capelli biondi del ragazzo e le sue labbra che, lentamente, iniziarono ad intonare una dolce e rassicurante melodia. Le labbra di Hyoga si distesero in un ampio sorriso beato.

<< Che bella canzone. >> mormorò con voce impastata << Mi sembra di averla già sentita da qualche parte. >>

<< E' una tipica ninnananna russa. >> spiegò Anja << Forse anche tua madre era solita cantarla a te, quando eri piccolo. >>

Hyoga annuì di nuovo.

<< Sì... Forse. >> disse << Mi piacerebbe riuscire a ricordare mia madre... E Shun... Mi piacerebbe poter ricordare ogni cosa. >>

<< Shhh... Adesso non ci pensare. >> Anja si chinò su di lui e posò un tenero bacio sulla sua guancia, le dita che ancora gli accarezzavano il volto ed i capelli << Sei esausto e hai bisogno di riposare, allontana i cattivi pensieri e vedrai che gli incubi non torneranno a disturbarti. Dormi bene, dolce Vlad. >>

Hyoga sorrise ampiamente e sussurrò un flebile “Buonanotte” prima di sprofondare nuovamente in un sonno profondo. Anja rimase a lungo al suo fianco e forse fu proprio quella presenza così piacevole e confortante a rendere i sogni di Hyoga più piacevoli e sereni: Non più confusione ed oscurità, ma prati fioriti e un dolce profumo che si diffondeva nell'aria.

E due morbide braccia che lo avvolgevano, sotto lo sguardo amorevole di due occhi azzurri e splendenti come un mare di Grecia.






N.d.A: Perdonate il ritardo, ma questa settimana è stata veramente impegnativa e non ho avuto tempo per scrivere come avrei voluto... Temo purtroppo che fino al 24 i ritmi saranno questi, per cui vi chiedo scusa in anticipo per eventuali ritardi futuri.
In ogni caso, ho pensato che fosse il caso di mettere un po' più di carne al fuoco, con un trafiletto dedicato a Seiya e Shiryu e mostrando un Hyoga che FINALMENTE incomincia a ricordare qualcosa.
Che dite... Ce la farà il nostro Cignuzzo? :)
Io sono ottimista al riguardo. :)
Un bacio a tutti e buona settimana :3

  
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