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Autore: _LucyHeartphilia_    05/07/2015    5 recensioni
Salve a tutti! Sono qui con la mia prima NaLu Week, nonché mia prima storia, e spero vivamente di non deludervi. ♥
E' ambientata prima della scoperta di Alvarez, appena ritornati a Magnolia.
Bonus Day 1 - Shine
Day 1 - Wander
Day 2 - Gratitude
Day 3 - Transformation
Day 4 - Smoke
Day 5 - ???
Day 6 - ???
Day 7 - ???
Bonus Day 2 - ???
Un grande abbraccio a tutti, e... Felice NaLu Week!
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy, Heartphilia, Natsu
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Day 4 - Smoke
 
Quella mattina il sole era davvero alto nel cielo, e brillava così intensamente che poteva esser tranquillamente definito accecante. Ed inoltre, irradiava calore. Tanto calore.
Eppure, due corpi questo calore non lo sentivano.
 
Natsu venne colpito dal raggio di sole che sfuggì dalla sottile tendina di casa Dragneel, e fu costretto a strizzare gli occhi come al volersi riprendere da quella forte luce che improvvisamente lo aveva costretto a svegliarsi, e lentamente aprì i suoi occhi.
Per poco non gli veniva un infarto: cosa ci faceva Lucy a casa sua, nella sua amaca, stretta a lui?!
Improvvisamente, però, ricordò gli avvenimenti della sera prima: avevano appena finito di compiere quell’impresa immane – specialmente per lui che non condivideva il motto “non lo usi? Getta!” della bionda – qual’era riordinare la casa del Dragon Slayer e si erano seduti l’uno accanto all’altro davanti alla bacheca degli incarichi. Dopo un breve scambio di battute la sua nakama si addormentò sulla sua spalla, e lo stesso accadde pochi minuti dopo per lui. Ricordava vagamente – forse perché in quel momento la sua mente era offuscata dal sonno – quella sensazione di pura felicità mista ad imbarazzo che provò a contatto col corpo e il respiro della biondina, ma il punto non era quello. Come diamine erano finiti tutti e due su quella piccola amaca?
Quasi come se gli avesse letto nel pensiero, Happy si girò verso il suo compagno d’avventure e ridacchiò. Allora era stato quel gattaccio a metterli lì sopra! E si spaventò anche rendendosi conto che forse per la prima volta aveva detto gattaccio riferendosi ad Happy, cavolo, iniziava a sentire l’influenza di Lucy anche nel suo modo di esprimersi.
Già, anche, perché non solo in quello iniziò ad essere sotto la sua influenza, perché quella notte quando avevano dormito insieme lo stare vicino a lei lo aveva scombussolato.
Per Natsu non doveva esserci nulla di strano, considerando che dormivano sempre nello stesso letto e lui avvicinava sempre a se la maga, eppure quella volta giurò di aver sentito del fumo uscire dalle orecchie. Cosa stava succedendo? Lui proprio non riusciva a capire. Sapeva solo che per qualche assurdo motivo sentiva incessantemente il bisogno di avvicinarsi a lei, stringerla, accarezzarla, ammirarla, affondare i suoi denti in quella pelle morbida e chiara. Era diventato dipendente dal suo profumo dolce e delicato, dai suoi occhi grandi e profondi nei quali voleva perdersi per sempre, dai suoi capelli biondi e morbidi che in quell’anno erano cresciuti notevolmente e che erano ancora più splendenti, da quella risata cristallina che  sapeva come riscaldargli il cuore.
Non riusciva a codificare quelle sensazioni. Non capiva cosa significassero, era la prima volta che sentiva qualcosa del genere nei confronti di un’altra persona.
Si ridestò dai suoi pensieri quando sentì un leggero mugugno provenire dalle labbra tentatrici della ragazza.
 
Lucy aprì gli occhi, spaesata. Non era a casa sua, nel suo morbido e confortevole letto. Girò la testa per guardarsi meglio attorno, e dopo un’attenta analisi – la casa era irriconoscibile per quanto era pulita, pensò lei – capì che si trovava a casa di Natsu.
Eeeh??!
Sembrava che la situazione fosse invertita. Magari adesso era lei la senza cervello che s’infilava nelle case e nei letti degli altri senza permesso, mentre Natsu era il poverino che la doveva sopportare e... Okay, forse era ora di mettere a bada la sua fantasia.
Si sedette sull’amaca e posò i suoi grandi occhioni nocciola in quelli smeraldo del ragazzo.
 
-Natsu..? Che ci faccio io qui…?- chiese quasi come se fosse un sussurro Lucy, con le parole impastate a causa del sonno.
 
-Ieri sera ci siamo addormentati qui, ed Happy ci ha sistemati sull’amaca- disse il rosato, sfoggiando uno dei suoi sorrisi più belli inconsapevolmente dedicati alla ragazza lì davanti a lui.
 
-Ah.. Capisco..- disse lei. Infondo, non era una novità per lei dormire assieme al ragazzo e ormai era abituata a convivere coi suoi forti sentimenti che provava per il ragazzo. Ma, piccola nota dolente, da quando era tornato i suoi sentimenti per lui non facevano altro che crescere, e se non imparava a gestire la situazione sarebbero usciti a galla e avrebbero mandato in fumo tutti i tentativi e la fatica che lei aveva provato per tenerli nascosti.
 
-Mi dispiace di essere rimasta qui a dormire senza permesso, torno a casa- disse lei alzandosi con una punta di malinconia, dentro di se voleva restare lì, urlare che per lei posto migliore che stare accanto a lui per sempre non c’era, ma no no e no, non poteva rovinare quell’amicizia così speciale per la sua debolezza, per aver ceduto un momento. Fece per andarsene, ormai era arrivata alla porta, ma ad un certo punto qualcosa la fermò. Qualcosa di caldo, dolce, rassicurante.
 
 
Natsu sentì una strana sensazione farsi largo nel suo stomaco quando Lucy si stava allontanando. Gli faceva male, gli dava fastidio, sentiva come se l’organo interno fosse tutto attorcigliato. Non voleva che Lucy se ne andasse, non voleva più passare un momento senza di lei. Si sentiva vuoto, incredibilmente solo e abbandonato, e il brutto era che non poteva neanche rifugiarsi in gilda per sfogare questa sua sensazione – amplificata notevolmente dalla morte di Igneel – attraverso le risse, poiché non era stata ancora ricreata anche se mancava davvero poco. Capì davvero quanto la sua esistenza sarebbe andata in fumo senza la sua Lucy.
Così, decise di seguire il suo istinto, la raggiunse con due grandi falcate e racchiuse la sottile ed elegante mano della giovane donna nella sua, più grande e ruvida, segnata dalle battaglie. La chiuse in una stretta così forte che sembrava che se avesse stretto ancora di più la mano della biondina si sarebbe fratturata.. Eppure, a giudicare dall’espressione che lei aveva in viso quando si girò verso di lui, non sembrava che quel contatto le dispiacesse.
Era bella, splendente, da mozzare il fiato, si ritrovò a pensare l’ingenuo Natsu. Che stesse iniziando a decifrare il nome di quell’oscuro sentimento che provava?
La ragazza aveva le guance completamente rosse, gli occhi spalancati e lucidi, la bocca socchiusa e che disegnava una piccola “o” e i capelli - che aveva sciolto la sera prima – svolazzavano per il suo brusco movimento. Inoltre, dettaglio che al rosato non sfuggì per quanto attentamente la stava osservando, aveva la fronte imperlata da delle piccole goccioline di sudore.
Aprì la bocca per parlare, ma le sue corde vocali non riuscirono ad emettere alcun suono.
 
-N..natsu… Cosa..?- chiese una Lucy che dire confusa era anche riduttivo. Perché si stava comportando così?
 
Cosa doveva dirle adesso? Dannazione, come al suo solito aveva agito d’impulso e non aveva pensato alle conseguenze delle sue azioni.
 
-Hai caldo Lucy? Andiamo al mare insieme!- Natsu disse la prima cosa che gli passò per la testa, pensando alle goccioline di sudore che poco prima aveva visto sul volto di quella che non era più sicuro fosse semplicemente una sua cara nakama. Lo disse con una tale naturalezza che sembrò quasi che fosse tutto premeditato e non una cosa improvvisata al momento.
 
“Però, Natsu sa essere un ottimo attore quando è in difficoltà!” pensò Happy sghignazzando. E comunque, anche se quell’idiota del suo amico non fosse ancora riuscito a parlare, ci avrebbe pensato lui. Era determinato a far loro da cupido, perché non sopportava più il fatto che si piacessero ma che non succedesse niente!
 
-Aye! Lucy, andiamo a mare!- L’exceed sostenne la proposta del Dragon Slayer.
 
 
Lucy era confusa. Era amareggiata ma allo stesso tempo anche sollevata. Per un momento ci aveva sperato, aveva sperato che succedesse qualcosa, qualcosa di… romantico. Ma nulla, perché come al solito le sue speranze non avevano portato a nulla, Natsu aveva tirato fuori una delle sue idee – anche se quella volta, dovette ammetterlo, quella del mare era una buona idea - . E alla fine lei doveva esserne felice, giusto? Ma allora… Perché non lo era affatto? Sospirò leggermente per poi sforzarsi di sorridere.
 
-Mh, va bene, andiamoci- disse lei, ormai tanto non aveva nulla da perdere.
 
 
E così, i tre si diressero verso il mare, dopo che Lucy passò a casa sua per mettersi un costume. Optò per un bikini sfumato color corallo, colore che risaltava su di lei; mentre Natsu per un bermuda nero largo.
Essendo una giornata particolarmente calda, i tre alzarono il passo, desiderosi di vedere esentire sulla propria pelle quell’acqua cristallina, fresca e brillante.
Appena arrivarono, il forte mago piantò l’ombrellone nella sabbia, e l’avvenente biondina sistemò la sua asciugamano al sole in modo da dare colore alla sua pelle nivea, tuttavia non fece nemmeno in tempo a stendersi che subito il rosato, preso dall’euforia del momento, corse verso di lei e la prese in braccio a mo’ di principessa per poi buttarla sott’acqua, ridendo di gusto.
 Lucy, dal canto suo, appena risalì in superficie, lo spinse giù sghignazzando. Sembrava una bambina, ma in fondo cosa le importava? Le bastava essere felice. E in quel momento, lo era eccome.
Continuarono così per molto, molto tempo, schizzandosi l’acqua a vicenda, ridendo come due scalmanati, godendosi il momento.
Si sentirono folli mentre iniziarono ad avvicinarsi, sempre più, sempre più; mentre iniziarono a toccarsi - Lucy gli addominali scolpiti ed abbronzati del Dragon Slayer e Natsu il seno invitante della maga degli Spiriti Stellari -, completamente in balia delle loro emozioni; mentre avvicinarono i loro visi, ammirando ogni singolo particolare che solitamente non si poteva notare essendo più lontani; mentre le loro labbra iniziarono a sfiorarsi, prima un secondo, poi due, poi di più, sempre di più. Si baciarono voracemente, famelici, per troppo tempo avevano desiderato quel contatto così profondo, così piacevole.
 
Natsu si ritrovò a pensare che le labbra di Lucy avevano un sapore più buono addirittura di quello del fuoco, le mordeva, aveva fame, fame di lei. La strinse forte a se, non voleva più lasciarla andare.
 
Lucy era completamente in balia delle sue emozioni. Aveva aspettato per troppo, ma davvero troppo tempo quel momento, ed ora che era arrivato constatò che fosse la sensazione più bella che avesse mai provato. E constatò anche un’altra cosa: che la barriera che nascondeva i suoi sentimenti si dissolse, come fumo nell’aria.
 
Quei baci di delicato non avevano davvero nulla: erano uno sfogo, lo sfogo di sentimenti troppo a lungo ignorati, troppo a lungo repressi, troppo a lungo evitati. Non erano più padroni di loro stessi, , si affidavano uno all’altro, e a loro così andava benissimo.
 
Perché avevano capito che Lucy Heartphilia e Natsu Dragneel erano destinati ad essere una cosa sola.
 
N.d.A.
Mi scuso per l’enormissimo ritardo! Davvero, perdono! Ho dovuto scrivere oggi questo capitolo in fetta e furia, dato che non ho avuto molto tempo libero, e quindi lo stile potrebbe risultare meno raffinato del solito, meno curato.
Allora? Che ne pensate? Fatemelo sapere nelle recensioni come la solito!
Vi lascio ora, a domani –spero-! 
Lu-chan ♥
   
 
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