Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
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Autore: _Kiratash_    05/07/2015    3 recensioni
Okay allora, questa è la mia prima storia su EFP e spero vi piaccia! Parla di come il mio OC, la città di Ancona, vivrà la sua vita in quei pochi giorni in cui una Mary-Sue, Namida Solokov Kaname, decide di stravolgere l'universo di Hetalia!
Cosa ne sarà della povera Ancona? Riuscirà a sopravvivere ad una crisi di nervi? Finlandia si vendicherà? Svezia smetterà di comportarsi in modo OOC? Leggete e lo scoprirete!
La fanfiction è scritta in dialetto anconetano, in quanto appunto, è narrata dalla prospettiva della città stessa. La maggior parte delle parole si capiscono, in ogni caso, se volete, potete sempre chiedermi informazioni nelle recensioni.
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Nonsense, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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ATTENZIONE! Il seguente capitolo contiene un'estrema dose di linguaggio volgare, parole poco adatte ai bambini e dialetto anconetano.
Un'applauso per il vocabolario forbito di Angelica Vargas.
“Ebbene, è una ragazza molto carina… qualcuno di voi ha delle domande per lei?” Continua America.
Le mani de tutti i tipi presenti se alzane in un millisecondo. Secondo me questa è la punizione divina che me spetta per tutte le imprecazioni che so riuscita a dì nte na mattinata.
 “Emh… Sì Danimarca?”
Me sposto un po’ per vedè il Leonardo di Caprio dei poretti che sorride come un gran ebete…
“Senti, sei fidanzata? No perché se non lo sei potresti essere la mia Regin--- HACK.”
E Norvegia lo strangola. Quando imparerà a nun mette le cravatte sarà sempre tardi… Piuttosto, famme alzà la mano che ciò da fa na domanda.
“Vediamo, vediamo… ANCONA!"
“America nun sgaggià, che da fori se sente. Volevo chiede: ma quei capelli so veri? No perché qui c’è ‘nqualcosa che nun me quadra.”
Dopo avè detto ciò, me guardane tutti in cagnesco. La novellina invece arrossisce mpoghetto.
“S-sono naturali, sono nata così… Anche mia madre li aveva.”
Improvvisamente sembra intristisse e guarda giù, glie scende na lacrima. Porina, cu t’è morto el gatto? Che poi se sei na Nazione nciai miga i genitori. Oddio, è na roba bruttissima da dì ma è vero, massimo massimo poi avecce dei parenti tra le altre Nazioni ma i genitori…
“Stronza, l’hai fatta piangere.”
Cos--- cioè no. Ma che cazzo sta a succede? Addirittura Inghilterra che usa ste parole! Ahò, ma questa cus’è, la versione tarocca della maga Circe?
“Allora scuuusa, sei mejo te.”
Basta, vaffanculo, me so rotta le palle. Oggi me gira, so na lunatica demmerda, el so già. Famme andà via va, sennò schizzo n’antra volta.
SBAM!
…Cazzo, ho scardinato la porta.

Me saria aspettata na marea de insulti, de passà  i peggio guai e de finì male, invece no. Nisciuno ha battuto ciglio. Inghilterra s’è limitato a riparà la porta con quella che lu chiama “magia” (o almeno è quello che ho visto io da fori)  e se sentivane solo i singhiozzi de quell’altra tizia.
Me ne so andata senza neanche pensacce troppo, con la fortuna che c’ho oggi rischiavo che succedeva qualcos’altro, e ora sto sdraiata ntel letto a guardà il cellulare e a chattà con la gente…
Casa dolce casa, nun c’è niente de meglio che ozià, poi me sta a pià la pagnagna e quasi quasi m’indormo…
DING DONG.
Chi è l’idiota già defunto che me disturba mentre scialo sul divano? Sbuffo e me alzo dal letto, andando a risponde alla porta.
“C-ciao… Tu sei Angelica giusto?”
MA PORC--- PERCHE’. MA CHI È QUESTA, NA STALKER? M’HA SEGUITO PURE A CASA?
Okay me devo calmà… Inspira, espira… Forza nsorriso ed invitala ad entrà, gliela poi fa Angelica, suvvia.
“Oh, sei te! Namida, vero? C-che piacere, entra pure!”
Sì, el piacere de un peperoncino ficcato su pel didietro.
“Volevo scusarmi per oggi… Inghilterra non voleva chiamarti stronza, è solo che…”
Piagne de novo. Ma so l’unica che je vuria tirà na sedia?
“Nun preoccupatte, nun è successo niente… Tieni vah, sciugate quelle lacrime.”
Glie porgo un fazzoletto, cerco de mantenemme calma…
“G-grazie… Sei davvero una brava persona, Ange! Spero di diventare tua amica!”
Oddio me sta a pià un tic all’occhio. Da ndo viene tutta ‘sta confidenza? Ma io te tiro no schiaffo!
 “Uh… Tutto bene Ange? “
CERTO, NA MERAVIGLIA! Emh… Carina la collana!”
Ma cu sto a dì. Okay, è vero che dovevo trovà un qualcosa de cui parlà perché altrimenti schizzavo, ma na stronzata più grande de questa nun potevo dilla.
“D-davvero?! Sono felice che ti piaccia! Me l’aveva regalata mio padre, l’aveva fatta apposta per me…”
Eeeee… La cogliona è de novo triste. Ho trovato qualcuno più lunatico de me, che bello. Comunque: me sa tanto che tu padre era ncuntadì perché, PER L’AMOR DE DIO, da ndo le ha prese le piume de quella collana, ha mazzato un dindo*? Che schifo.
“P-posso fatte na domanda? Ma… ntel territorio ndo vivi fa freddo?”
Oh, so riuscita a risollevaglie el morale…
“Molto, molto freddo… D’altronde, sono vicino a Russia-san…”
PERCHE’ SEI VESTITA CUSCI’ ALLORA. CU SEI, NTRANS BRASILIANO COI CALORI?
“Ah… M-ma come sopporti el freddo con dei vestiti cuscì… emh… leggeri?”
“Beh io…”
“NAMIDA!”
Na fumareccia verde se diffonde ntel salotto. Me sa che è ‘rivato el mago Casanova. Ah no è solo Inghilterra, che peccato, me saria piaciuto vedè qualche trucchetto.
“A-Arthur-kun… Che ci fai qui?”
Addirittura. No ma spiegateme, questa è mezza americana e mezza russa, parla in giapponese e c’ha anche el nome in quella lingua. Io boh.
“Ti ero venuto a cercare, ero preoccupato sai… Oh, buon pomeriggio stronza.”
Ancora. Ma vateafadantelculo va.
“Te ricordo che questa è la casa della stronza e che te ce sei dentro. Volendo te sbatto fori.”
 Pft, io so Miss Gentilezza domilacredici.
“Arthur-kun, basta! Smettila di insultare Ange-chan! Lei è una persona formidabile e non una… una… ECCO! Mi ha aiutato in un momento difficile e… E tu non puoi giudicarla così!”
Ma quando mai t’ho aiutato. Spetta te riferisci al fazzoletto? Ah. Vabbeh però, poretta me sta pure a difende. Forse non è cuscì male…
“… Scusami, stro--- Angelica.”
Arthur Kirkland che se scusa. Quale miracolo è mai questo.
“Insomma Arthur ti sbrighi?”
… So ‘rrivati pure quell’altri do maghetti, Romania e Norvegia. Chi me devo aspettà mo?
 “Tesoro mi dici dov’è il bagno? Devo ritoccarmi il trucco.”
ODDIO COSA CAZZO CE FA PLATINETTE IN CASA MIA.


*dindo= tacchino, in dialetto anconetano.
*Angolino dell'autrice poraccia*
Salve miei amati lettori!
-nessuno se la caga, passa una balla di fieno che rotola e alla vista dell'autrice "scappa" (?)-
Come siete simpatici oggi. No ok, a parte scherzi, dato che il primo capitolo è piaciuto abbastanza, ho deciso di pubblicare il secondo!
Inghilterra perde la testa, Namida piange e basta, Ancona sclera di brutto e Platinette ha il mascara che cola.
Riuscirà la nostra povera eroina a non tentare il suicidio? Lo scoprirete nel prossimo capitolo!

 
   
 
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