05/07/2015
1 recensioniDisclaimer: i personaggi citati in questa storia sono proprietà degli aventi diritto. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro.
Quando Sirius esce dalla sua cella, quella stanza scura, asfissiante in cui è stato prigioniero dei suoi stessi demoni per dodici anni, gli sembra di risorgere. Per un momento, assaporando la ritrovata libertà, pensa che sia stata tutta un'illusione della sua mente di ragazzo spaventato dalla guerra, ma si ricrede non appena impatta contro l'acqua gelida del lago che circonda Azkaban. E inizia a nuotare, disperato, rischiando più e più volte di lasciarsi andare, ma resiste, non si arrende, e appena tocca la sponda al lato opposto sa che ce la può fare. Ce la deve fare, per proteggere Harry, per vendicare James, per rivedere, se mai potrà (o forse è troppo tardi?) Remus.E Sirius ce la fa, smaterializzandosi nei pressi di Hogwarts (la sua prima vera casa, unico punto fermo della sua vita sgregolata di ragazzo e unico obiettivo della sua vita appena ricominciata di uomo) e correndo per ore, sotto la pioggia, entrando a scuola Disilluso e ripercorrendo i corridoi, le scale senza farsi sopraffare dai ricordi ancora vividi-e dolorosi- dopo tutti quegli anni. E quando, finalmente, vede Harry dormire-così simile a James, che se non fosse stato per il tradimento di Peter ora dormirebbe esattamente così, nel letto matrimoniale della sua casa di Godric's Hollow, accanto a Lily-, il petto che si alza e si abbassa regolarmente e le palpebre chiuse, Sirius è consapevole di avercela finalmente fatta, di essere finalmente risorto dalle sue ceneri, dalle ceneri dell'uomo distrutto entrato ad Azkaban, innocente, dodici anni prima.