Storie originali > Storico
Segui la storia  |       
Autore: Artemisia    24/02/2005    5 recensioni
è la prima storia che scrivo... spero vi piaccia!!!!!!é ambientata nella Firenze del 500 e la protagonista è una giovane serva indiana...volevo ringraziare Mia e Shaida Black per le recensioni!!! e anche Giulia!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Epoca moderna (1492/1789)
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Prudenzia

Capitolo1



Prudenzia viveva a Firenze, ma non era nata lì. Lo si capiva subito guardando gli occhi scuri e la pelle color nocciola. Il padre della sua padrona l’aveva acquistata in India, di ritorno da uno dei suoi viaggi. Ernesto Gonfalonieri commerciava spezie e l’aveva portata via dal suo villaggio tempo prima, a cinque anni. Non aveva alcun ricordo del suo paese. Gonfalonieri era abbastanza in vista a Firenze, e se non ricco si poteva dire che fosse benestante.
Sua moglie, Palmira Siattesi, era una donna di mediocre bellezza che gli aveva dato molti figli tra cui la sua padrona, Saviana Alice Gonfalonieri, che ora aveva circa tredici anni.
Prudenzia era affezionata alla bambina anche se più che un’amica era per lei una sorta di sorella maggiore. Ernesto e Palmira avevano altri tre figli maschi tutti più grandi di Saviana.
Non avevano molta altra servitù ed infatti Prudenzia conosceva meglio i figli dei suoi padroni e non i suoi coetanei.
Nonostante tutto la vita non era così dura per lei: era una ragazza intelligente anche se non sapeva né leggere né scrivere, e nella casa dove lavorava veniva trattata piuttosto bene.
Prudenzia godeva di quella libertà che solo le serve hanno: gironzolava per la città ed era a conoscenza di tutto. Cosa avrebbe dato la sua padroncina per poter uscire dalle mura di casa!

Era una giornata estiva tra le più afose che Prudenzia avesse mai vissuto nei suoi quindici anni di vita. Luca, il maggiore dei Gonfalonieri, sedeva nel giardino con gli occhi stretti a fessure per via del sole che gli batteva caldo sul viso. Luca era la persona che più amava in quella casa: era un ragazzo silenzioso, non parlava spesso ma non era né timido nè stupido, anzi.
Le poche cose che diceva suscitavano scompiglio perché criticavano e irritavano il padre, che nei suoi discorsi come nei battibecchi con il figlio rivelava le sue origini umili e la sua poca cultura.
Luca la chiamò e lei aspettò che le ordinasse qualcosa da fare. “Siediti!”,disse.
Prudenzia si mise in ginocchio per terra, stupita da quello strano comportamento:“non pensi mai a liberarti?”le chiese. Eccome se ci aveva pensato; Ma inevitabilmente si chiedeva:-Cosa farei se anche mi liberassi? Dove andrei?- “Sì, ci ho pensato.”
Era ancora perplessa per quella domanda quando lui continuò “sei molto giovane, forse potresti trovare un marito.se ti liberassero, i miei genitori! Io potrei insegnarti a leggere ed a scrivere e poi… poi almeno saresti felice!”.
“Non troverei mai marito, nemmeno libera. Nessuno vorrebbe una moglie indiana. E poi a cosa mi servirebbe saper leggere o scrivere senza sapere dove andare?”.
“Già. Comunque chiederò a mio se puoi venire a mio servizio. Tra poco Saviana andrà in monastero e non voglio che tu vada con lei. Sappilo: io ero contrario fin dall’inizio e non volevo che si facesse suora. Ma mio padre ha difficoltà economiche e non può permettersi una dote per sposarla; il monastero era l’unica soluzione per lei: venderà il corredo che le aveva fatto mia madre.” Quelle parole furono sconvolgenti per Prudenzia: Saviana sarebbe andata in monastero. In campagna, lontano da Firenze. Ancora non si poteva immaginare la sua vita senza quella sorellina, e inoltre c’era il rischio che anche lei stessa finisse tra le suore.
Forse in quel momento fu irragionevole o troppo impulsiva, ma corse su per le scale fino alla camera di Saviana. La trovò che disegnava e guardava giù in giardino: - Vi ho visto che parlavate, tu e Luca. A lui tu piaci molto, secondo me…- Prudenzia la interruppe bruscamente: “Saviana, tuo padre di vuole mandare in monastero!” Saviana la fissò incredula. “ ma mia madre mi ha già cucito il corredo l’anno scorso e il pittore mi ha fatto il cassone nuziale…non può essere!” era spaventata, anzi terrorizzata. “non può essere! Non può essere!” Prudenzia cercò di consolarla evitando di dirle che forse non l’avrebbe seguita dalle suore, ma sarebbe rimasta lì. Come l’avrebbe odiata se l’avesse saputo! Purtroppo Saviana non lo seppe mai.
Dopo che Prudenzia se n’era andata dalla camera da circa mezz’ora e discorreva con una delle serve nella sua stanza, sentì un urlo agghiacciante.
Riconoscendo la voce di Saviana salì le scale di corsa ma, nonostante fosse veloce, ci mise un po’. La scena che vide la ossessionò per molto altro tempo. Saviana era stesa per terra con una chiazza di sangue all’altezza del cuore ed un pugnale per terra, caduto dalla mano che pendeva inerte dal bracciolo della sedia.
 

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Storico / Vai alla pagina dell'autore: Artemisia