Yuu spalancò gli occhi di colpo, riprendendo lentamente contatto con la realtà. Si trovava ancora nella sua stanza d'ospedale, era notte fonda e gli alberi di ciliegio (se ne era rimasto qualcuno) decisamente non erano in fiore. Mika però era vivo, e questo gli bastava.

Si stropicciò gli occhi assonnati e poi si passò una mano tra capelli, pensieroso.

- Mika... - sussurrò con voce rauca nel buio - Ovviamente era solo un sogno. Non so dove sei e non so cosa stai facendo, ma è impossibile che tu stia arrivando proprio adesso. E poi, sono io quello che ti salverà dai vampiri...

Sospirò, mentre decine e decine di domande si accalcavano nella sua testa: com'è possibile che Mika sia diventato un vampiro? Chi l'ha trasformato e perché? Avrà bevuto sangue umano? Ma sopratutto, perché sostiene che gli umani mi stanno sfruttando?!

"Dannati, vampiri!" pensò, emettendo un grugnito di rabbia "Devono avergli fatto il lavaggio del cervello!"

Tutto taceva all'interno dell'ospedale e anche fuori sembrava stranamente tranquillo; solo la mente di Yuu non riusciva a smettere di porsi domande. 

Ah, eccone una nuova: cosa era veramente successo prima che svenisse?

Shinoa gli aveva già risposto, spiegandogli che era svenuto di punto in bianco nel bel mezzo del campo di battaglia. Gli era parso un caso davvero bizzarro, dal momento che non gli era mai capitato di svenire così improvvisamente, perciò dubitava delle parole di Shinoa. Ma perché mentirgli? Cosa stava cercando di nascondere? C'entrava forse qualcosa con quello che diceva Mika riguardo gli umani? 

Mentre si arrovellava su quell'ingarbugliato mistero, un lieve rumore lo riscosse dai suoi pensieri.

Tese l'orecchio per cercare di captarlo di nuovo.

Toc-toc. Toc-toc.

Ma... era come se qualcuno stesse bussando! E per giunta sembrava proprio provenire dalla finestra alle sue spalle!

Yuu si liberò in fretta dalle lenzuola e si alzò per raggiungere la finestra.

Un ragazzo bello da morire dai i capelli d'oro e gli occhi celesti se ne stava accovacciato sul davanzale ad aspettare. Era proprio Mika.

Yuu per poco non si prese un colpo. Che ci faceva lì Mika?! Come aveva fatto ad entrare? E sopratutto, non si rendeva conto di quanto stesse rischiando?!

- Mika! - esclamò il ragazzo, spalancando la finestra - Che ci f...

- Yuu-chan! - cinguettò l'altro con voce gioiosa, gettandoglisi letteralmente addosso.

Entrambi piombarono pesantemente sul pavimento gelido: Mika sopra lo teneva inchiodato a terra con le sue braccia forti e Yuu sotto cercava invano di scrollarselo di dosso.

Quindi scoppiarono tutti e due a ridere. E per un attimo ritornarono bambini.

Poi Mika senza preavviso si chinò, avvicinando ulteriormente il suo viso a quello di Yuu, e gli stampò un bacio sulle labbra.

No, non erano più bambini. Quella non era decisamente una cosa che fanno i bambini.

- M-Mika? - balbettò confuso Yuu-chan, sentendo il sangue affluirgli alle guance - Cosa hai fatto?

- Ti ho dato un bacetto, no? - rispose innocentemente il biondo - Insomma, era da tanto che non ci vedevamo... che male c'è?

- A-ah... no, niente... - disse l'altro, fingendo di non esserne rimasto turbato.

Mika finalmente lo liberò e si mise a sedere sul letto, subito imitato da Yuu.

- Comunque che sei venuto a fare qua? - domandò, cercando di riprendersi dall'imbarazzo.

- Sono venuto a salvarti. - rispose serissimo Mika.

- Da chi, esattamente? - volle sapere Yuuichiro.

- Dagli esseri umani.

- I vampiri sono i miei nemici, non gli esseri umani. - precisò il ragazzo.

- Anch'io sono un vampiro. - gli fece notare Mika.

- Sì, ma...

- Umano o vampiro, io rimango sempre io, giusto? - lo precedette il biondo.

- Già. - confermò Yuu, sorpreso che anche lui avesse fatto lo stesso sogno.

- Io ormai sono un vile vampiro, eppure odio sia gli esseri umani che i vampiri.

- Ma questo non ha senso! - obiettò l'altro - Perché odi gli esseri umani?

Improvvisamente Mika si fece scuro in volto e Yuu poté scorgere chiaramente nei suoi profondi occhi azzurri un'infinita malinconia.

- Perché ti hanno usato come cavia e ti hanno trasformato in un mostro, perché per loro non vali niente, Yuu-chan! Per loro sei sempre stato soltanto un topo da laboratorio, un pezzo di carne umana sul quale fare esperimenti! - gridò Mika sull'orlo delle lacrime - E se dopo aver appreso questo, ti ostinerai ancora a non voler fuggire via con me, allora ti porterò in salvo con la forza, perché tu sei troppo importante per me!

- Sei troppo gentile per questo mondo corrotto... - sussurrò dopo un po'.

- M-mika... - balbettò Yuu imbarazzato.

A poco a poco la consapevolezza dell'essere stato sfruttato come cavia si fece strada dentro di lui, portando con sé orrore, delusione, rabbia, e poi una tristezza sconfinata. Quelli che lui credeva amici, quelli che definiva i suoi compagni, per i quali avrebbe dato la vita, l'avevano ingannato e tradito.

Alla fine la verità era venuta a galla.

Ma la dura realtà è sempre meglio della piacevole menzogna?

Gli sembrò di sprofondare in un buco nero, di essere risucchiato da un vortice di disperazione e rabbia.

Cosa era reale e cosa no? Di chi poteva fidarsi, ormai?

Quelle domande silenziose, mai espresse a voce, riecheggiarono per un po' nell'aria, dandogli alla testa e provocandogli un forte capogiro.

Stava per accasciarsi a terra, ma Mika lo afferrò prontamente e lo riposizionò sul letto.

Mika.

La persona che amava con tutto il cuore, con la quale aveva condiviso gioie, speranze, sogni; quella per la quale aveva sofferto in modo straziante e pianto lacrime amare.

Era stata dura trascorrere quei 4 anni senza lui al suo fianco.

Ma adesso era lì. C'era sempre stato.

Realizzato questo, iniziò a singhiozzare piano. Mika, che era felice soltanto se anche Yuu-chan lo era e soffriva quando lui era triste, lo avvolse in un dolce abbraccio; allora Yuuchiro perse il controllo, scoppiando in un pianto disperato, soffocato dalla divisa bianca del biondo.

I lamenti di Yuu destarono Shinoa, la quale riposava tranquilla in una stanza non molto lontana. Balzò giù dal letto e si precipitò nella sua camera, spalancando la porta, immaginando già cosa stava accadendo.

Li trovò abbracciati: Yuu che piangeva senza ritegno e Mika che gli dava colpetti affettuosi sulla schiena, cercando di consolarlo come meglio poteva.

Bastò una frazione di secondo, perché uno strano sentimento si insinuasse nel cuore di Shinoa, una sensazione spiacevole: gelosia.

L'istante successivo Mika aveva già preso in braccio il suo Yuu-chan ed era salito sul davanzale della finestra, pronto a spiccare un balzo nel buio della notte e a darsi alla fuga. Yuu però cominciò a dimenarsi infastidito.

- Mettimi giù, Mika! Posso camminare benissimo da solo!

- Non dire sciocchezze, sei ancora convalescente! - replicò Mika.

- Ti dico che mi sono ristabilito del tutto! - insistette l'altro.

- Sta' zitto, Yuu-chan! Io sono il principe e tu la mia principessa!

- Ma che... - iniziò a dire il ragazzo.

- Yuu- san! Non andare, ti prego! - lo interruppe a quel punto Shinoa, guardandolo supplicante.

I loro occhi si incontrarono e per un lunghissimo attimo l'atmosfera rimase come sospesa. Poi gli occhi di Yuu si indurirono e si velarono di nostalgia, mentre quelli della ragazza si riempirono di disperazione e si fecero umidi.

- Andiamo, Mika. - disse infine Yuuichiro con tono triste.

Quella fu l'ultima volta che Shinoa udì la sua voce.