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Autore: carlikiller    06/07/2015    2 recensioni
Come si sarà capito dalle altre mie storie trovo Peter etero quanto un arcobaleno.
In questa storia Peter si ritrova a dover fare un favore ad una persona a cui vuole molto bene e con cui ha un debito molto grande, un debito di vita...
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Malia Hale, Melissa McCall, Nuovo personaggio, Peter Hale, Scott McCall
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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È destino
Peter riporta direttamente a casa Scott, il quale durante il viaggio si è ripreso un po’, mentre Stiles accompagna a casa tutti gli altri per poi riportare a loro Joy. Una volta in piedi Scott zoppica leggermente appoggiato a Peter riesce ad arrivare fino alla porta di casa. L’uomo lo ha aiutato a scendere dall’auto e ora lo sostiene tenendogli un braccio intorno alla vita. Mentre loro entrano in casa Malia resta fuori per aspettare Stiles con Joy.
Nell’aprire la porta Peter si accorge che non è chiusa a chiave e si preoccupa.
- Merda! Mi sono dimenticato di chiudere a chiave! - Peter si sente un idiota per qualche secondo poi avverte la presenza delle bambine. Ecco chi deve aver aperto!
- In realtà avevi chiuso perfettamente - Selene è davanti a loro con le mani sui fianchi e la faccia imbronciata, in una perfetta imitazione di una mamma arrabbiata - È qualcos’altro che hai dimenticato! - Merda! Peggio delle chiavi, si è dimenticato le bambine! Però loro come ci sono arrivate lì? Non possono essere tornate a casa da scuola da sole!
- Scusate piccole, ma ho avuto un impegno improrogabile -
- Peter Sono-un-pessimo-alpha Hale come hai fatto a dimenticarti le bambine a scuola! - Cazzo Melissa! Qualcuno deve averla avvertita che le bambine erano state dimenticate a scuola. Ha fatto bene ha lasciare il suo nome per le emergenze!
Melissa gli urla contro dalla cucina e Peter si chiede come abbia fatto a sentirli.
- Ti assicuro che ho un ottimo motivo per averle dimenticate -
Melissa li raggiunge in salotto e subito si rende conto della situazione - Oddio Scott stai bene. Perché ogni volta che sparite da soli per più di cinque minuti uno dei due torna quasi morto? -
- Mamma sto bene - risponde il ragazzo mentre Peter lo appoggia delicatamente sul divano sbuffando. Bene un cavolo!
- Questo può essere un buon motivo? -
- Che diamine è successo? - chiede Melissa sedendosi accanto al figlio  e stringendoselo contro.
- Ho accompagnato Kira a casa e mentre tornavo qui, dove avevo appuntamento con il resto del branco, qualcuno mi ha sparato alla schiena. Il colpo mi ha fatto perdere il controllo della moto e sono finito fuori strada, ma, ancora prima che toccassi terra, mi hanno caricato di forza su un camion. Ho provato a difendermi ma mi hanno dato una scarica elettrica con un teaser. Non so dove mi abbiano portato perché avevo perso i sensi ma quando mi sono ripreso mi avevano tolto il proiettile ed erano pronti a torturarmi. Mi hanno torturato fino all’arrivo dei soccorsi per sapere qualcosa che io non so, perché io realmente io non so dove si trovi Claire -
- Perché non gli hai semplicemente detto che è morta? - gli chiede Peter dalla cucina dove è andato a preparare la merenda per tutta la squadra.
- Perché non mi hanno creduto -
- Idioti. Comunque Claire è sepolta nel bosco sotto l’albero dov’è morto ghigliottinato e legato suo fratello -
- Ne so più o meno quanto prima se non che, Claire era la sorella del professor Harris? - Scott non se lo sarebbe mai immaginato.
- Yeah - Peter entra portando la merenda per tutti i ragazzi mentre Malia entra in casa con Joy fra le braccia - Stiles l’ha riportata -
- Dì a Stiles che lui e lo sceriffo possono venire a cena così mangiamo qualcosa tutti insieme prima che ritorni a casa -
- Glielo propongo - Malia sparisce per chiamare Stiles.
- Bene, allora io do una mano a Melissa a preparare la cena, Scott tu bada a Reira e Malia tu occupati di Joy - dice Peter scompigliando i capelli a Scott e sorridendogli.
Stiles e lo sceriffo arrivano perfettamente in orario, più o meno nello stesso instante in cui Melissa sforna la cena. La cena trascorre tranquillamente, Melissa e lo sceriffo flirtano dolcemente mentre gli altri li prendono leggermente in giro.
Peter e lo sceriffo riescono a non aggredirsi a vicenda, anche perché Melissa ha minacciato Peter prima che gli invitati arrivassero. Stiles e Melissa ne approfittano per chiedere a Scott se sta bene ogni cinque minuti, mentre Malia ha finalmente la possibilità di passare del tempo con le sorelline e conoscerle un po’.

Una volta che Stiles, Malia e lo sceriffo sono ripartiti per tornare a casa loro, Peter e Scott cominciano ad organizzare le piccole per metterle a letto e, mentre Scott cambia Joy, Peter chiede a Melissa se può operare un piccolo cambio di stanza.
- Per te è un grosso problema se stanotte Reira dorme con te? Vorrei rimanere con Scott per assicurarmi che si sia ripreso di tutto e che quei cacciatori non gli abbiano fatto nulla che possa farlo peggiorare. E sai non vorrei che rimanendo in stanza con noi Reira non dormisse e non lasciasse dormire nemmeno Scott -
- Per me va bene. Ma forse dovresti chiedere a Scott se a lui va bene che tu rimanga in camera con lui stanotte. Anche se non dormirai con lui -
- Certo che non dormirò con lui, anzi non dormirò proprio. Mi metterò su una poltrona e controllerò che lui dorma sonni tranquilli - Melissa lo guarda con il suo miglior sguardo serio, quello che ormai da tempo non ha più effetto nemmeno su Scott, e spera che Peter, per una volta, faccia realmente ciò che ha detto.
- Comunque sia chiediglielo prima di importi in camera sua -
- Si, forse è meglio -
Dopo aver dato la buona notte a Melissa, Peter va da Scott, che ha appena dato una pulitissima Joy in braccio a Selene perché la metta a letto.
- Come ti senti? - gli chiede mettendogli una mano sulla spalla per testare il suo grado di dolore.
- Molto stanco, vado a dormire -
Peter capisce che è il momento di esporre la sua idea - Posso rimanere con te e controllare che tu dorma tranquillo? Ho paura che ti abbiano fatto qualche tortura a lungo termine -
- Ok, ma Reira  dove la mettiamo? -
- Ho chiesto a Melissa e lei ha detto che può dormire con lei per stanotte -
Scott non dice nulla e si dirige in camera sua per prepararsi ad andare a dormire mentre Peter usa il bagno al piano di sotto per farlo.  Quando Peter risale, pronto per passare la notte sulla poltrona con tutti i sensi allerta, Scott è già a letto. Peter passa per un momento lo sguardo dalla poltrona alla porzione di letto rimasta vuota, poi si rassegna e si dirige verso il suo scomodissimo giaciglio temporaneo.
- Guarda che puoi dormire con me, non è un problema - dice Scott spostando le coperte del letto perché Peter possa entrare e l’uomo ci si lancia contento. Melissa domani lo ucciderà, ma chi sene frega!
Peter si gira un po’ fra le coperte e sentendo che anche Scott fa lo stesso decide di girarsi verso il ragazzo e abbracciarlo da dietro incastrando la testa nel suo collo.
- Non dovevi restare per controllare che dormissi senza problemi - chiede il ragazzo, anche se il battito del suo cuore si è calmato appena Peter lo ha abbracciato.
- Sì - risponde Peter stringendolo dalla mano appoggiata sul suo addome.
- Peter mi stai abbracciando -
- È per controllare quanto dolore provi - Ora, Scott non è un genio ma non è così stupido da credergli.
- Peter non sarò intelligente quanto te, Stiles o Lydia ma non sono un idiota -
Peter si arrende a dover dire a Scott la verità - Ok, non sono qui solo per controllare che tu stia bene, ma perché dopo oggi non riuscirei a dormire senza averti vicino e saperti salvo. Ti sei mai accorto di come tutto ciò che ci accade intorno … -
- Intendi i guai che tu combini e che a me tocca sistemare? -
- Non solo quelli anche tutti gli altri casini che attira il nementon. Non ti è mai capitato di notare che tutti questi casini ci portano l’uno verso l’altro? -
- Cosa intendi? - chiede Scott che davvero non capisce dove Peter voglia andare a parare.
- Hai presente quella notte in cui in un bosco pieno di gente io ho morso proprio te? -
- Come dimenticarla -
- Beh, quella non è stata la prima volta che ti ho visto -
- Come è possibile? Eri in coma fino a poco tempo prima -
- Lo so, ma anche se ripensandoci quella è stata davvero la prima volta che ti ho visto, non è stata la prima volta che sono stato a contatto con te. Quando avevo poco meno di vent’anni una coppia, moglie e marito, si trasferirono a Beacon Hills. Lui era figo ma, seppur io fossi assolutamente e consapevolmente gay, era lei ad attirarmi -
- Questo cosa centra con me? - chiede Scott e Peter lo zittisce - Fammi finire il racconto e lo capirai -
Una volta che Scott si è messo buono fra le sue braccia Peter ricomincia a raccontare.
- Per anni, non capendo cosa mi avesse attirato di lei, mi sono risposto che il bisogno di aiutarla che sentivo fosse dovuto al fatto che lei fosse molto incinta e che il marito non la stesse aiutando con il trasloco per colpa del lavoro. Solo molti anni più tardi capii la verità.
In quel periodo passavo molto tempo in quella casa per aiutare, ero lì quando le si ruppero le acque ma non vidi mai il piccolo perché, una volta portatala in ospedale, sono fuggito. Non l’ho più vista fino a dopo il coma quando ho realizzato che non era lei ad attirarmi ma il suo bambino. E l’ho capito perché sedici anni dopo, in mezzo ad un folto bosco, quello stesso bambino ormai ragazzo mi ha attirato nuovamente a sé -
- Quella coppia erano i miei genitori? - Scott ovviamente si è concentrato sulla parte sbagliato del racconto.
- Sì, Melissa era circa all’ottavo mese quando li ho conosciuti e non credo che dopo tutti questi anni lei mi abbia riconosciuto. Ma non era questo il punto del racconto - Peter vorrebbe che Scott arrivasse da solo al punto, non sapendo che Scott ha capito benissimo cosa lui voleva dirgli con quel racconto.
- Lo so -
- E allora? -
Scott intreccia la sua mano con quella di Peter ancora sul suo stomaco - Allora è ora di dormire -
Peter non ha capito cosa Scott ha capito e cosa il ragazzo vorrebbe che lui capisse, e non riesce a dormire senza scoprirlo.
- Scott? Cosa ne pensi di questa storia? - chiede l’uomo sperando in un risposta più esaustiva.
- Che mi piace darti una mano con le bambine lavorando in tandem come sta mattina - Scott sapeva?
- Allora te ne eri accorto anche tu che c’era qualcosa di strano in quella situazione -
- Sì, ma a differenza di te e di mia madre non mi sono spaventato o preoccupato perché quella situazione mi piaceva -
Peter stringe Scott al suo petto e avvolto da quel calore si addormenta.
 
Melissa, quando la mattina dopo va a svegliare il figlio,  li trova ancora abbracciati - Per fortuna che doveva dormire in poltrona. Mio figlio ha dormito, per fortuna vestito, con un mio quasi ex. Forse devo cominciare a bere anch’io!-
   
 
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