Passato presente e futuro.

Sono di fronte a te con Yuma e Shark al mio fianco. È il mio turno e guardandoti vedo solo un pazzo scienziato che vuole conquistare la Terra e il mondo astrale. Dicevi sempre che la caccia ai numeri era l’unico mezzo per far guarire il mio fratellino ma non è così. Mi hai solamente usato per i tuoi scopi, hai mentito a tuo figlio, oramai non riconosco più il padre premuroso che mi ha cresciuto e consigliato.

Flashback
“ papà duelliamo!”
“Kite ora non posso, devo fare una ricerca molto importante”
“Quando devi giocare con me hai sempre da fare! allora chiederò alla mamma”
“Sai che non può fare sforzi, sta custodendo il tuo fratellino ed è molto stanca”
“ va bene”
L’uomo non potè non intenerirsi davanti al tenero broncio che increspava le labbra del figlio più grande. Era un bambino davvero sensibile e attento a ciò che lo circondava; i suoi occhi azzurro - grigi che si sposavano perfettamente con la zazzera di capelli biondi brillavano ogni volta che scopriva qualcosa di nuovo come quando scoprì la prima volta il duel monsters. I mostri, le carte trappola e magia che suo padre utilizzava alla perfezione colpirono immediatamente Kite , il quale iniziò subito a dimostrare grandi capacità. Il Dr Faker era orgoglioso del proprio figliolo. Fin da quando lo tenne in braccio la prima volta il dottore sentì qualcosa sciogliersi nel petto, all’altezza del cuore. Kite era così piccolo, con gli occhi chiusi e i pugni talmente serrati che sembrava stesse combattendo contro una forza immaginaria. Alla vista della sua nuova famiglia, versò una lacrima subito asciugata dalla moglie, una tenera donna dai capelli castano chiaro e da gli occhi celesti che osservavano commossi il marito e il frutto del loro amore. Da quel giorno il Dr Faker promise di proteggere a qualunque costo le persone a lui care.

“ Va bene, la ricerca si può rimandare di qualche ora. Vai a prendere tutto il necessario e tieniti pronto. Sarà un duello molto impegnativo!”

“Davvero!? Grazie papà vado subito” Prima di andare Kite si avvicinò al padre seduto sulla sedia e gli diede un bacio sulla guancia “ ti voglio tanto bene”
Gli occhi brillarono di emozione… ma non erano quelli del bambino.

Fine flashback

Il tuo corpo è per metà bionico e per metà umano. Che cosa sei ora per me? Un padre? O un bugiardo? Guardo il mio fratellino lì nel cannone del campo sfera prima di sferrarti l’attacco che ti sconfiggerà e salverà i mondi. Vedo il fumo che si dirada, sono quasi senza forze ma non mi arrenderò, non l’ho mai fatto e mai lo farò. Tu sei a terra con soli 100 miseri life points, basta un solo cenno e il mio drago ti sferrerà l’ultimo attacco ma mi fermo. Che cosa mi stai dicendo? L’unica speranza per salvare il mio fratellino è distruggere il mondo astrale? Hai fatto un patto con i bariani e non hai detto niente a me, la tua famiglia, TUO FIGLIO? Ti guardo e ti vedo provato, fragile. I tuoi occhi sono pieni di tristezza e chiedono perdono. “Chiunque proverà a portarmi via Hart dovrà passare sul mio corpo. Papà fidati di me” dico e sento uno strano calore diffondersi nel petto. Felicità? Sollievo? Non lo so e poco mi importa. Ora papà voglio solo portarti a casa e tornare ad essere una famiglia: tu, io e Hart. Voglio risollevarti, tu l’hai fatto quando mamma è volata in cielo

 Flashback
“ Papà dov’è mamma?” Di fronte a questa domanda il Dr Faker rimase per un po’ di tempo in silenzio. Come poteva dire a suo figlio di sette anni che la sua adorata mamma non era più qui? Che appena dato alla luce Hart lei era sprofondata nelle tenebre? Come poteva dire che fra una settimana non avrebbero potuto scartare tutti e quattro i regali sotto l’albero?  Dopo una mangiata di minuti parlò
“Kite… tu ora devi essere forte per te e per il tuo fratellino. La mamma non è più qui piccolo”.
Kite non capì “ quando torna? Arriva per Natale?”

Al dottor Faker si strinse il cuore davanti a quella domanda così diretta e sincera, davanti al piccolo viso che lo guardava in attesa di una risposta. È ingiusto che ad un bambino così sensibile gli venga tolta una figura così importante. Quando seppe del decesso della moglie, Faker desiderò morire in quel preciso istante. Gli sembrava che gli fosse caduto il mondo addosso. Sua moglie, la donna che gli aveva rubato il cuore, la donna che lo confortava e lo sosteneva nei momenti di difficolta, che tranquillizzava l’animo del dottore con una semplice carezza sul viso e un bacio a fior di labbra, non era più qui… era morta. Faker aveva sempre sognato invecchiare con lei circondato dai nipotini. Ma non fu così

“ Kite tua madre… non è più qui, lei è volata in cielo e non ritornerà mai più purtroppo. Ha dato la sua vita al tuo fratellino e lei, stremata, non ce l’ha fatta e ha deciso di diventare una stella, la più luminosa, e di guardarci e proteggerci dall’alto”

Il piccolo allora capì tutto, aveva già sentito i suoi amici parlare di persone che erano volate in cielo e non tornavano più. I suoi occhi divennero pieni di lacrime che gli solcarono il viso, il suo petto venne scosso dai singhiozzi mentre abbracciava il padre anche lui piangente. Kite desiderava in quel momento anche l’abbraccio di sua madre, il Dr Faker voleva sentire il suono della voce di sua moglie.

“ Piccolo ora dobbiamo andare avanti e prenderci cura del tuo fratellino” disse Faker con la voce tremolante. “ Prendendoci cura di lui faremo felice tua madre. Tu avrai un compito difficile. Dovrai vegliare su tuo fratello mentre io veglierò su di te”

“ Papà io voglio solo vedere la mamma, non m’importa di mio fratello”

“ Kite la mamma non tornerà più… purtroppo. Il tuo fratellino ha bisogno di te. Perché non vai a trovarlo nella sua culla?”

“ E se non mi piace?”

“ Ti affezionerai a lui, vedrai. Avete lo stesso sangue ma soprattutto avete lo stesso angelo custode. Dobbiamo essere forti per la mamma Kite.”

Il bambino annuì poco convinto e insieme a suo padre si diressero verso la culla del fratellino mano nella mano. Kite guardò la mano del papà: era molto più grande e infondeva sicurezza e protezione assoluta. In quel momento si sentiva al sicuro…  ma la figura di una madre non si può sostituire.

Fine flashback

Adesso è finalmente tornato tutto come prima. Dopo aver parlato con mio padre era apparso un bariano di nome Vector sconfitto dopo una dura battaglia da Yuma e Astral. Dopo la vittoria la torre stava crollando ma per fortuna sono riuscito a salvare la mia famiglia, la cosa più importante che ho.

L’aria fresca mi solletica il viso, l’erba accarezza la mia schiena. Ho sempre amato questa casa di legno. Per me è il luogo della pace e della tranquillità ma è anche il luogo dei ricordi più o meno dolorosi perché in questa casa passavo le vacanze con la mia famiglia. È tutto come allora. L’albero  di pesco in fiore e l’altalena tanto amata dal mio fratellino. Sono tornato alla vita di un normale adolescente: niente più trasformazione fotonica o carte numero.  Ora sono qui con Hart e mio padre, il padre dolce e gentile che mi abbracciava da piccolo e mi infondeva e mi infonde protezione. Mi alzo dal prato e mi dirigo verso la casa. Apro la porta e vedo sul tavolo una torta con sopra scritto il numero 20. Accanto a questo numero c’è disegnata una stella luminosa.

“Tanti auguri Kite”
“Grazie… Mamma”

Angolo “autrice”
Buon pomeriggio a tutti. Questa è la mia prima one shot in questo fandom. Spero che questa storia vi sia piaciuta anche se a me non convince tanto. Accetto qualsiasi opinione.
Ciaooooooo