Storie originali > Avventura
Segui la storia  |       
Autore: Promisen    06/07/2015    1 recensioni
"Non gli avrebbe mai potuto raccontare di come la nazione di Dimian aveva dichiarato guerra a quella di Arrotern, la loro terra natale, e che entrambe le nazioni pretendevano la scomparsa totale delle razze impure come: Elfi scuri, mezzelfi, mezzorchi, umani neri, nani sbarbati e qualsiasi altra variazione razziale che non fosse quella conforme a tutti gli standard morali di forza e purezza umana e non.
L'unico modo di salvarsi per gli Impuri, così venivano chiamati, era quello di unirsi alle armate di terra del Nord Gerinder, fronte di guerra di importanza minima dove le battaglie combattute avevano importanza minima così come minima era l'importanza degli esiti.
In pratica l'unico modo di sfuggire alla morte, per gli Impuri, era quello di andare a morire a Nord Gerinder. Non a caso venne presto paragonato ad un enorme cimitero dimenticato da tutto e tutti."
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Anche l'ultimo urlo orchesco si spense, trascinato via dalla scia rossa del nuovo Gerwyn.
Ma quello era davvero Gerwyn? Si chiedeva Nariemel, non potento far nulla se non guardarlo. Non poteva muoversi per via delle ferite, ma non era quello a fermarla. Si poteva fidare di quell'essere adesso che aveva rivelato la sua vera indole? Conosceva chiaramente la risposta che avrebbe dato chiunque non l'avesse conosciuto in precedenza. Ma lei lo aveva conosciuto, gli aveva parlato, ci aveva riso insieme. Negli occhi di quell'elfo aveva letto sentimenti puri e semplici, e ora, in quel che sembrava uno stato demoniaco, le aveva salvato la vita. Come poteva non fidarsi di lui?
Gerwym ora si alzava e si dirigeva a passi lunghi e decisi verso i due, sfilandosi velocemente le lame che aveva infilzate ovunque nel corpo. Domen alzò la spada, tenendola con la mano sana, ma pur sempre tremante per via dell'enorme dolore fisico.
"Stai indietro, mostro!" Urlò senza paura, nonostante sapesse bene di non avere la benché minima possibilità di reggere un confronto con lui. Ma non sarebbero morti così, Domen non lo avrebbe permesso. Quello che fece Gerwyn sorprese Domen, ma non Nariemel. L'elfo oscuro, ancora nel suo aspetto spaventoso, si accovacciò e porse loro la mano.
"Sarebbe piuttosto stupido salvare qualcuno per poi ucciderlo, non trovate?" Disse con la sua voce inquetante e multieco. Domen restò a guardarlo senza parole e senza sapere neanche cosa pensare. Nariemel invece gli prese la mano e venne alzata e appoggiata alla spalla dell'elfo.
"Va tutto bene, Domen, è dalla nostra parte, tanto ci basta. Abbiamo visto fin troppi nemici per ora."
L'uomo e l'elfa si guardarono per qualche secondo, poi il primo chiuse gli occhi e annui, prendendo la mano di Gerwyn e appoggiandosi alla sua spalla.
I tre uscirono lentamente dalla caverna, e Akai urlò di contentezza quando vide Gerwyn e Nariemel uscire vivi da quella grotta che ormai sembrava l'inferno agli occhi del ragazzino.
"FRATELLONE! MAMMIRIEL!" E corse verso le tre figure, lanciandosi con il viso sul ventre del fratello, incurante di tutte le sue ferite e soprattutto del suo aspetto. Nariemel e Domen vennero assistiti dal gruppetto rimasto di sopravvissuti, mentre Gerwyn stringeva a sè il piccolo Akai, contento che fosse vivo dopo un pericolo così grande.
"Fratellone! Ho avuto tanta paura che tu mi lasciassi solo, io...io..."
"Shhh, va tutto bene adesso, Akai. Non me ne sarei potuto andare e permettere a quei signori cattivi di farti del male." Ora la voce di Gerwyn era normale mentre stringeva ad occhi chiusi il fratello.
Akai piangeva disperato ma felice; felice che il fratello e Mammiriel fossero vivi, felice che fossero tornati e tutto quel rumore di spade fosse terminato, e che quelle urla terribili fossero cessate. Si era come appena svegliato da un incubo orribile. Intanto, tra il gruppo di sopravissuti si erano riuniti anche i figli di Nariemel, che l'accolsero circondandola e stringendola, tra pianti e urla di gioia. Nariemel si sedette e accolse tutti e cinque. Erano di razze diverse e nessuno di loro assomigliava per niente a Nariemel, eppure lei li trattava come fossero parte di lei. Avrebbe pianto con loro se ci fosse riuscita, ma si limitò a ridere di felicità perché poteva ancora vederli tutti insieme e in salute.
Domen venne accolto dai sopravissuti, che lo guardavano come fosse un eroe, ruolo che lui non voleva assolutamente. Troppe persone erano morte per le inimicizie che Domen pensava di aver creato; ma le altre persone credevano che fosse inevitabile e che lui avesse fatto il meglio che poteva permettersi quello che all'inizio era solo un gruppetto di rifugiati.
Quella giornata dopodiché passò silenziosa. Le persone tornarono nella grotta e raggrupparono i cadaveri "malvagi" e quelli innocenti in due gruppi diversi e coprirono ogni loro volto con grandi lenzuoli bianchi, per poi caricarli in due carri diversi. Alcuni volontari presero i cavalli e portarono i corpi in un luogo lontano per cremarli in modo onorevole: non potevano permettersi di appiccare altro fuoco di fronte al rifugio, le truppe imperiali li avrebbero scoperti.
Intanto Domen, Nariemel e Gerwyn non poterono far nulla, nonostante volessero, perché erano bloccati nell'ospedale da campo per via delle ferite riportare durante la battaglia. Akai non era con loro, Gerwyn aveva insistito che una donna lo portasse con sè a riassettare qualche stanza o fare qualsiasi cosa che non avesse a che fare con guerra, sangue e morte.
Si ritrovarono tutti e tre di fronte a guardare il soffitto o il vuoto, immersi nei loro pensieri e nei ricordi di quella battaglia.
Gerwyn non aveva ancora detto una parola riguardo la sua presunta morte e resurrezione. Non sapeva che pensare e persino dopo aver vissuto quel flashback, la sua mente era ancora piena di mille interrogativi. Fu Nariemel comunque ad aprire il discorso, perché dovevano affrontarlo e la donna sapeva che quel potere era qualcosa di troppo grande per essere ignorato. Dovevano trarne vantaggio o altrimenti avrebbero ignorato un'arma davvero straordinaria. La sua mente era concentrata su una sola domanda, che lei ancora non voleva porre a Gerwyn.
Quel potere che ha dimostrato di avere...con quello, potremmo mai vincere questa guerra?
"Gerwyn. Dobbiamo parlare di-"
"Quel che è successo, lo so," disse il ragazzo consapevole, con un tono che tuttavia sembrava tranquillo o rassegnato, Nariemel ancora non riusciva a capirlo per bene.
"Sì. Quel che hai fatto, quel che sei diventato oggi...", Gerwyn ascoltava in silenzio con lo sguardo un po' basso,"...ci ha salvato la vita." L'elfo aprì un po' gli occhi. Nariemel se ne accorse, si aspettava una critica? Come mai posso criticare chi mi ha salvato la vita? Idiota. Pensava lei con un po' di sollievo nel vederlo almeno un po' rincuorato.
"Voglio insegnarti a domarlo."
"Cosa?"
"Sì, ne avrai bisogno e sopratutto...ne avremo bisogno. E' un'abilità enorme e se vuoi proteggere tuo fratello dovrai saperla controllare."
Intanto Domen osservava i due e ascoltava silenziosamente. Non sapeva cosa pensare, però quel ragazzo sembrava la purezza in persona. Non aveva visto persone simili da fin troppi anni. Eppure a quel pensiero si sostituiva subito l'immagine di quel demone dagli occhi di fuoco che sgozzava un esercito di orchi. Quel ragazzo, chi diavolo è?
Gerwyn restò in silenzio, pensoso con lo sguardo nel vuoto.
"Tra l'altro penso anche un'altra cosa," disse la donna, senza guardare nessuno dei due. "Sei praticamente immortale fino ad adesso, e non sappiamo cosa possa ucciderti. Questo significa che gli Akyrien potrebbero non essere estinti." Gli altri due spalancarono gli occhi a questa affermazione. "Cosa diavolo blateri, Nariemel? Le loro morti sono state confermate, tra l'altro che vantaggio ne ricaverebbero dal restare nascosti tutto questo tempo?" Disse Domen, cercando di farla ragionare, ma la sensazione della donna era troppo forte per ignorarla.
"Avresti detto lo stesso anche di quest'elfo se avessi visto cosa gli ha trafitto il petto. E hai anche visto quante lame aveva nel corpo durante la battaglia. Queste informazioni per me non sono più affidabili," disse la donna, lasciando Domen ai suoi pensieri silenziosi. L'elfa tornò a guardare Gerwyn. "Tutto questo che cosa significa?" Chiese l'elfo, realmente preoccupato. Lui non era un guerriero, non si era mai ritenuto tale. Eppure, il modo in cui si sentiva durante quella battaglia, era qualcosa di enormemente familiare.
"Significa che da oggi in poi ti allenerai con me per diventare un vero guerriero."
"E cosa ne sarà di Akai?"
"Be' Akai in tutto questo tempo vivrà la sua vita qui. Ripopoleremo tutto e gli daremo l'infanzia che si merita."
"L'infanzia?! Quanto tempo pensi che rimarremo qui dentro?"
"Oh Gerwyn, più di quanto pensi. C'è una guerra lì fuori ed è proprio contro di voi. Ti sto offrendo riparo ed addestramento, e tu in cambio mi aiuterai a trovare un clan che potrebbe aiutarci in questa guerra."
Domen intervenne sorpreso:"Vuoi chiedere aiuto ad una gilda di assassini?!"
"Hai visto il suo potere, Domen? E se li avessero tutti gli Akyrien? Loro erano elfi oscuri, questa è la loro guerra, ed io sono con tutte le persone che quei bastardi chiamano "Impuri"!"
Domen si zittì ed annui, ma poi schiuse nuovamente le labbra:"Se questo potere fosse degli Akyrien, vuol dire che anche il ragazzino..."
"Sì, potrebbe essere..."
"Invece vi dico di no," disse Gerwyn, facendo alzare gli sguardi dei due su di lui.
"Io," riprese, parlando lentamente. "Io penso di aver avuto una visione prima di trasformarmi. Forse era un sogno, forse un ricordo, non saprei. Ma in quella visione ho visto me ed Akai, molto più piccoli. E c'era un elfo oscuro che io chiamavo padre, anche se ora non ricordo nulla di lui. Be', lui mi sottopose in una specie di rito di iniziazione, che fece diventare rosso un pugnale che prima era normale. Quel pugnale si bagnò del mio sangue e credo che sia lo stesso pugnale che ho con me."
Gli altri lo ascoltarono e a stento riuscivano a credere ad una storia simile.
"Quindi mi stai dicendo che gli Akyrien acquisiscono i loro poteri tramite una cerimonia, e che vengono in qualche modo legati ai loro pugnali?" Chiese Domen.
"Sì, credo sia così. Non mi è troppo chiaro, ma è come se lo sapessi da sempre."
"E cosa succede se uno lo perde?" continuò l'uomo.
"Non possiamo perderli."
"Cosa? E perché?"
"Perché è come un'estensione del nostro corpo, riusciamo a sentirli. Infatti il mio pugnale in questo momento si trova insieme a tutte le armi raggruppate nel rifugio. Riesco a sentirlo."
Gli altri due rimasero in silenzio per qualche secondo, poi si guardarono ed annuirono.
"Gerwyn," disse Nariemel,"puoi captare gli altri pugnali? Abbiamo bisogno di trovare gli Akyrien. Il loro aiuto potrebbe essere vitale."
"Non so se posso captare i pugnali altrui, ma potremmo provarci. Solo che io non so cosa fare."
"Lo sappiamo noi, ora tu pensa a riposare, vedremo come programmarci in questi mesi," disse la donna, provando ad alzarsi e gemendo dal dolore.
"Nariemel dobbiamo riposare anche noi. Nelle nostri condizioni abbiamo bisogno di essere in salute," disse Domen, rimproverandola con comprensione.Nariemel restò in silenzio e poi annuì. Così i tre si riposarono e guarirono, i mesi passarono e Domen e Nariemel iniziarono ad allenare Gerwyn alla guerra e Akai nell'autodifesa. I progressi riguardo il potere di Gerwyn erano impossibili da allenare, in quanto l'elfo non riuscì più a richiamare i poteri Akyrien. C'era il sentore di qualcosa di molto più grande di loro dietro a quel pugnale e il loro obiettivo per prepararsi per scoprirne il più possibile nel minor tempo disponibile. Per questo numerose spie vennero mandate nel continente da Domen e Nariemel, che presero entrambi il comando del rifugio. Molte spie non tornavano indietro per via della guerra, altre tornavano a mani vuote, altre ancora con informazioni inutili. I due sapevano che prima o poi avrebbero trovato qualcosa, era solo questione di tempo.

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Avventura / Vai alla pagina dell'autore: Promisen