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Autore: Clairy93    06/07/2015    8 recensioni
Si sa, il successo dà alla testa.
Per non lasciarsi ingannare dalla seducente e pericolosa luce della fama, il Detective Sara Carter dovrà ben ponderare le sue mosse per risolvere un caso di omicidio nel quale capire chi recita e chi no sarà indispensabile.
Sara è giovane, ma è intraprendente e sicura di sé.
Forse fin troppo.
Aggrapparsi alle proprie certezze può rivelarsi controproducente. Soprattutto quando dietro l'angolo, è appostato un affascinante attore inglese, pronto a smentirle.
Genere: Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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A change is as good as a rest - Un cambiamento fa bene quanto il riposo

 
Devo decidermi ad uscire da questa vasca.
Ho i polpastrelli che sembrano prugne secche.
Credevo che un bagno caldo fosse quello che ci voleva per una notte insonne, trascorsa ad imparare a memoria il menù del servizio in camera dell’albergo.
Ma l’effetto non è stato quello sperato.
Continuo a pensare che nella stanza in fondo al corridoio si trovi Ben Barnes e che, forse, il Capitano Harvey aveva ragione.
Non avrei dovuto portarlo con me.
Cavolo non è mica una scampagnata!
Una ragazza è stata uccisa, le indagini sono ad un punto morto (scusate il gioco di parole) ed io negli ultimi tempi mi comporto come una rincitrullita.
Ieri pomeriggio ad esempio.
Barnes scherzosamente mi ha domandato se il viaggio in sua compagnia, fosse stato tanto tragico.
E sapete cosa ho risposto io?

“In fin dei conti poteva andarmi peggio.”

…Cioè, ci rendiamo conto?!
Come diamine mi è venuta in mente una risposta del genere?!
Mi tappo il naso ed immergo la testa sotto l’acqua finché, a corto di fiato, riemergo tra un turbinio di bolle d’ossigeno.
Esco dalla vasca e mi avvolgo svelta nell’asciugamano.
Con un rapido gesto faccio scorrere il palmo sulla superfice appannata dello specchio.
Passo le dita tra i capelli bagnati ma perdo le speranze di fronte a quella matassa ingarbugliata.
Strusciando i piedi umidi sulla soffice moquette, mi dirigo alla finestra e ne scosto i pesanti tendaggi.
Vedo il mare, le cui onde lambiscono la spiaggia di Brighton con le sue casette colorate, e tra la foschia scorgo una piattaforma sospesa sull’acqua, su cui si eleva il luna park e la maestosa ruota panoramica.
All’improvviso sento bussare.
“Sara, sono Ben!” odo dall’altra parte, mentre il cuore mi si ferma in gola.
Appena spalanco la porta, la sua mascella sembra toccare il pavimento.
Forse perché indosso solo un asciugamano?
Ben contempla imbambolato le mie gambe nude.
“Io n-non sapevo se fossi sveglia…”
“Cinque minuti.” asserisco scattante “Ci vediamo nella hall.”
Il ragazzo però, mi pare ancora un po’ scombussolato.
“Tutto bene Barnes?” mormoro, dischiudendo le labbra e arricciando una ciocca intorno al dito.
Lui scuote il capo.
 “C-certo! Mi chiedevo se, magari, ti andasse di scendere direttamente così…”
Ruoto gli occhi al cielo e richiudo la porta.
Appoggio la schiena alla parete, mordicchiando l’unghia del pollice.
E me la rido di gusto.
 

Lo studio nel quale Nicholas Hoult sta tenendo il suo servizio fotografico, non è molto lontano da dove alloggiamo.
Almeno così mi ha assicurato Ben.
Proseguiamo lungo Brighton Beach, gremita di negozi e i tipici chioschi locali.
E’ bello il mare, in questa stagione.
Il ritmo delle onde risulta un’inedita ma piacevole colonna sonora, e ne posso gustare la bellezza senza che venga eclissata dal vocio dei turisti nel pieno del delirio estivo.
“Non trovi che il mare d’inverno abbia un certo fascino?” osserva Barnes.
Reprimo un gemito.

Che sappia pure leggermi nel pensiero adesso?

Mi limito ad annuire, fingendo disinteresse.
“Vedi?” esclama lui “Su qualcosa siamo d’accordo. Stiamo facendo progressi.”
Gli lancio una frecciata di sottecchi.
E lui sfoggia un altro di quei suoi sorrisi disarmanti.
“Il mio Capitano ha minacciato di licenziarmi se al mio ritorno non le avrò riferito qualche pettegolezzo su di te.”  
“E qualcosa mi fa pensare che tu sia già sul filo del rasoio.”
Mi mordo l’interno della guancia.
“In un certo senso…”
“Mi dispiace Sara, davvero, non volevo metterti nei casini.”
Nah! In parte mi ci sono messa da sola.”
“Non direi!” obietta Ben “Sono consapevole dei rischi che stai correndo per avermi portato con te.”
“Sei ancora in tempo per redimerti Barnes.”
“Cosa vuoi sapere? E non vale chiedermi della mia vita sentimentale.” soggiunge, impacciato “Direi che date le circostanze, è argomento off-limits.”
“Così non mi sei di aiuto!” impreco io “Cosa pensi interessi al mio capo?!”
Lui affonda le mani nelle tasche dei jeans.
“Diciamo che non…ho avuto molto relazioni.”
Sbuffo.
“Non fare il prezioso.”
“Non mi credi?”
“Neanche un po’.”
Tuttavia dalle spalle incassate, afferro che l’argomento non lo mette a suo agio.
Va bene. Saltiamo il capitolo vita privata di Ben Barnes. Passiamo alla carriera, programmi?”
E Ben si rianima.
Con precisione e trascinante entusiasmo, mi racconta dei progetti in corso.
Di ognuno, qualcosa lo emoziona: dall’interpretare un gangster mafioso, al poter imparare a suonare la chitarra, fino a combattere contro mostri sputafuoco e streghe lunatiche.
Pare un fiume in piena!
E con mio stupore, si rivela avvincente ascoltare le sue avventure.
E’ profondamente innamorato del suo lavoro.
Gli brillano gli occhi.
“Sai Barnes, forse non sei quell’attore da strapazzo che credevo.”
Lui mi squadra con sufficienza e, senza che me ne accorga, sfila con estrema rapidità il cappello di lana dal mio capo.
Se lo rigira tra le mani finché, di fronte alla mia espressione assatanata, non decide di restituirmelo.
“Non farlo mai più.” lo avverto “Altrimenti ti sparo.”
Lui leva i palmi al cielo, fingendosi impaurito.
Torva, ficco brusca il mio berretto fin sotto le sopracciglia.
Accidenti.
La mia autorità sta andando a farsi benedire!
 
 
Lo studio fotografico si trova in una stradina poco trafficata nei pressi del centro di Brighton.
Già da qualche metro dall’ingresso, vedo stagliarsi un gigante di due metri, intento ad intercettare cosa l’auricolare nel suo orecchio stia trasmettendo.
E’ sufficiente esibire il mio distintivo perché ci lasci subito entrare.
La prima impressione, è quella di essere finita in una puntata di Baywatch.
Hanno allestito un set per un servizio di costumi da bagno, con tanto di sabbia, palme finte e un ventilatore gigante per un effetto ancora più suggestivo.
Nicholas Hoult rivolge sguardi sensuali agli obiettivi delle macchine fotografiche, mentre un paio di modelle in bikini si strusciano sul suo petto.

Per la serie: viva la sobrietà.

Non appena avvista Ben tra quel luccichio sfrenato di flash, il biondo grida ai presenti di interrompere tutto e corre aitante verso di noi.
Si fionda letteralmente su Barnes, abbracciandolo con una tale foga che, mi pare, essere un tantino eccessiva.
E finalmente, Hoult mi degna della sua attenzione, scandagliandomi con un risolino compiaciuto.
“Ah però Ben! Non sapevo ti fossi rimesso in pista!” afferma il ragazzo, battendo una generosa pacca sulla spalla dell’amico.
Barnes deglutisce a fatica.
“Ehm Nic, veramente lei è…”
“Detective Sara Carter.” intervengo io, solerte.
“Ma lo sa che ha un corpo meraviglioso?” se ne esce Hoult, quasi avesse ignorato le mie parole “Sarebbe perfetta nel mio calendario!”
“Signor Hoult si risparmi queste pessime uscite. E’ morta una ragazza, Amanda Seyfried. Le dice niente?”
“Amanda…certo, ho saputo.” una parvenza di serietà fa capolino sul suo volto “Eppure non capisco il motivo della sua visita Detective.”
“Lei è un sospettato Hoult.”
Cosa?!” tuona lui, facendo traballare i muri di polistirolo del set “Sta scherzando spero!”
Lo squadro, sollevando un sopracciglio.
“Le sembro una che ama scherzare?”
Barnes intanto si avvicina all’amico con passo guardingo.
“Nic, resta calmo!”
“Amico, ma tu da che parte stai?!” inveisce il biondo, scostandosi “No che non sto calmo! Non tollero questo tipo di accuse, sono tutte balle!”
“Io non la sto accusando, signor Hoult. Voglio solo scambiare quattro chiacchere.”
Nicholas incrocia le braccia, sborone.
“E se mi rifiutassi?”
“Nick, ascoltami!” Ben lo afferra con forza per il polso “Nessuno ti sta incolpando, chiaro? Ma sei stato un ex di Amanda. Cosa credi, ci sono passato anch’io! Collabora con la polizia. Se rifiuti di parlare, non ti metterai in una buona posizione…”
“…Non avrei mai fatto del male ad Amanda. Questo lo sai Ben...” dice sottovoce.
“Allora non hai nulla da temere.” lo rassicura “Sottoponiti all’interrogatorio, fidati di me.”
“Di te mi fido. Ma di lei…”
Hoult mi lancia un’occhiata contrariata.
“Va bene, detective. Troviamo un posto più tranquillo.”
“Sono d’accordo.” dichiaro “E Signor Hoult, la prego, s’infili una maglietta.”

 


Angolino dell'Autrice: Ciao miei freschissimi spicchi di anguria!
Oh mannaggia, vi chiedo perdono per questo mio improponibile ritardo! Ma vi assicuro che sono stata risucchiata dallo studio, ho avuto poco tempo per scrivere e non me la sentivo di pubblicare tanto per.
Vi chiedo scusa e spero di tornare ad essere più puntuale.
Voi siete sempre di una dolcezza indescrivibile, e vi ringrazio di cuore per infondermi tanta energia!
Ve amo 'na cifra! E combattiamo insieme questo ciclone africano (che, secondo me, poteva anche restarsene a casa sua)!
vostra Clairy

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