Simbiosi tra terra e viscere
Il sole su quell'isola era feroce, niente affatto clemente con i poveri esseri viventi che ne calpestavano la superficie, ne ustionava la pelle e confondeva i sensi fino a far perdere loro la ragione...
Forse era il troppo caldo a procurarmi simili visioni.
deliravo per via del caldo...
La passeggiata ci condusse verso le scogliere dell'isola e tanta fu la mia meraviglia di fronte a massi rocciosi enormi che si muovevano, agitandosi e scuotendosi...
"Cosa sono?!"
Non mi rispose ma presa la mia mano me la fece appoggiare su quei massi, sembra impossibile da credere ma...
Brulicavano di vita!
Quelle rocce erano vive e coloro che le 'abitavano' erano le creature!
Le creature ERANO le rocce!
Le rocce ERANO le creature!
Impossibile voi direte eppure quando la mia mano percorse la pietra arrivò ad esitare mentre più d'un paio d'occhi s'aprirono seguendo attentamente il palmo, occhi ferini nei quali riconobbi il piccolo 'capo', l'esemplare di due metri e LUI...
"Magnifico" mi sentii sussurrare "Magnifico" ripetei con la mente libera da qualsiasi altro pensiero che non fosse quanto mi si palesava davanti "Per questo nessuno vi vede! Voi...voi SIETE l'isola!"
Ad avvalorare la mia tesi il 'masso' sul quale si trovava la mia mano prese a mutare, corpi si distaccavano da altri corpi, pietra diveniva carne e un unica entità divenne tre individui ben distinti, senza parole e senza fiato accolsi tra le braccia il mio esuberante LUI.
"Ciao... Era da tanto che non ti vedevo come stai?!" LUI, da me rinominato Leonardo, alzò lo sguardo e produsse suoni gioiosi, stringendosi ulteriormente al sottoscritto, sembravo essergli mancato e la cosa non poteva che rendermi felice...
"Anche tu mi sei mancato... Leo" Leonardo al suo nuovo nome inclinò il capo perplesso e pigolò più volte, probabilmente cercando di capire il significato di quella nuova parola "L E O" gliela scandii bene e lui si sforzò per ripeterla ma otteneva solo sibili e ringhi.
"Rrrreeurgh" esclamò infine e dovette ritenersi soddisfatto perché da quel giorno si apostrofò solo in quel modo, ridacchiai e gli concessi un lieve bacio sulla fronte, per premiarlo dello sforzo fatto si profuse in fusa compiaciute, strusciando le guance sul mio petto...
Lo veneravo con lo sguardo.
Tra le creature Leo era l'unico a cui avessi dato un nome, era il più semplice da interpretare, non era infido come lo erano gli altri, era candido quasi quanto il vero Leonardo gentile ed orgoglioso.
Il piccolo 'capo' mi sembrò meno altalenante nei suoi umori, lasciava al proprio compagno la libertà di stringerlo e dimostrargli affetto, in effetti lo vidi spento e spossato, ancora non sapevo tutte le particolarità della specie... nemmeno la gravidanza maschile, quindi lo ritenni malato inoltre il ventre si era leggermente gonfiato ed i palmi del suo compagno gravitavano proprio attorno a quel gonfiore, massaggiandolo con movimenti circolari delicati e soffici.
Mi volsi a cercare l'esemplare dalla pelle verde mare...
"É per questo che mi hai portato qui?! Il tuo capo ha mal di stomaco?"
Non ottenni risposta ma per l'ennesima volta le mie mani furono guidate nel compiere un'azione, lo stesso capo ignorando i cupi ringhi del compagno afferrò il polso della mia mano e se lo mise in grembo...
Sfarfallii leggeri, quasi impercettibili, provenivano da quel grembo!
Strabuzzai gli occhi ed anche la seconda mano andò a tastare quel anomalia riscontrandola di nuovo.
"Impossibile... Impossibile..."
Solo dopo un quarto d'ora mi convinsi della cosa...
Quel ventre era gonfio di vita!
Il piccolo 'capo' era gravido!!
Il sole su quell'isola era feroce, niente affatto clemente con i poveri esseri viventi che ne calpestavano la superficie, ne ustionava la pelle e confondeva i sensi fino a far perdere loro la ragione...
Forse era il troppo caldo a procurarmi simili visioni.
deliravo per via del caldo...
La passeggiata ci condusse verso le scogliere dell'isola e tanta fu la mia meraviglia di fronte a massi rocciosi enormi che si muovevano, agitandosi e scuotendosi...
"Cosa sono?!"
Non mi rispose ma presa la mia mano me la fece appoggiare su quei massi, sembra impossibile da credere ma...
Brulicavano di vita!
Quelle rocce erano vive e coloro che le 'abitavano' erano le creature!
Le creature ERANO le rocce!
Le rocce ERANO le creature!
Impossibile voi direte eppure quando la mia mano percorse la pietra arrivò ad esitare mentre più d'un paio d'occhi s'aprirono seguendo attentamente il palmo, occhi ferini nei quali riconobbi il piccolo 'capo', l'esemplare di due metri e LUI...
"Magnifico" mi sentii sussurrare "Magnifico" ripetei con la mente libera da qualsiasi altro pensiero che non fosse quanto mi si palesava davanti "Per questo nessuno vi vede! Voi...voi SIETE l'isola!"
Ad avvalorare la mia tesi il 'masso' sul quale si trovava la mia mano prese a mutare, corpi si distaccavano da altri corpi, pietra diveniva carne e un unica entità divenne tre individui ben distinti, senza parole e senza fiato accolsi tra le braccia il mio esuberante LUI.
"Ciao... Era da tanto che non ti vedevo come stai?!" LUI, da me rinominato Leonardo, alzò lo sguardo e produsse suoni gioiosi, stringendosi ulteriormente al sottoscritto, sembravo essergli mancato e la cosa non poteva che rendermi felice...
"Anche tu mi sei mancato... Leo" Leonardo al suo nuovo nome inclinò il capo perplesso e pigolò più volte, probabilmente cercando di capire il significato di quella nuova parola "L E O" gliela scandii bene e lui si sforzò per ripeterla ma otteneva solo sibili e ringhi.
"Rrrreeurgh" esclamò infine e dovette ritenersi soddisfatto perché da quel giorno si apostrofò solo in quel modo, ridacchiai e gli concessi un lieve bacio sulla fronte, per premiarlo dello sforzo fatto si profuse in fusa compiaciute, strusciando le guance sul mio petto...
Lo veneravo con lo sguardo.
Tra le creature Leo era l'unico a cui avessi dato un nome, era il più semplice da interpretare, non era infido come lo erano gli altri, era candido quasi quanto il vero Leonardo gentile ed orgoglioso.
Il piccolo 'capo' mi sembrò meno altalenante nei suoi umori, lasciava al proprio compagno la libertà di stringerlo e dimostrargli affetto, in effetti lo vidi spento e spossato, ancora non sapevo tutte le particolarità della specie... nemmeno la gravidanza maschile, quindi lo ritenni malato inoltre il ventre si era leggermente gonfiato ed i palmi del suo compagno gravitavano proprio attorno a quel gonfiore, massaggiandolo con movimenti circolari delicati e soffici.
Mi volsi a cercare l'esemplare dalla pelle verde mare...
"É per questo che mi hai portato qui?! Il tuo capo ha mal di stomaco?"
Non ottenni risposta ma per l'ennesima volta le mie mani furono guidate nel compiere un'azione, lo stesso capo ignorando i cupi ringhi del compagno afferrò il polso della mia mano e se lo mise in grembo...
Sfarfallii leggeri, quasi impercettibili, provenivano da quel grembo!
Strabuzzai gli occhi ed anche la seconda mano andò a tastare quel anomalia riscontrandola di nuovo.
"Impossibile... Impossibile..."
Solo dopo un quarto d'ora mi convinsi della cosa...
Quel ventre era gonfio di vita!
Il piccolo 'capo' era gravido!!