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Autore: SAA89    07/07/2015    1 recensioni
Allora, manca meno di un mese ad Avengers: Age of Ultron, ma abbiamo visto tutti la scena nei titoli di coda del primo film. Sappiamo che il prossimo avversario dei Vendicatori sarà Thanos. E sappiamo anche che non lo metteranno a nanna prima del 2019, e ci vorranno la bellezza di UNDICI FILM!
Quindi, se non vi va di aspettare così tanto, questa è la mia idea su come potrebbe svolgersi la storia. Questa fic inizia dopo Iron Man 3: Loki è sotto chiave ad Asgard, ma il suo fratello adottivo ha già notato che qualcosa in lui è cambiato. Nel frattempo, gli altri Avengers continuano le loro vite a New York. Ma forze oscure cospirano contro i nostri eroi...
(a proposito, Romanogers a partire dal capitolo 2. Perché? Perché sì.)
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Steve Rogers/Captain America, Thor, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Appena era salita a bordo dell'aereo, Natasha aveva dovuto vedersela con gli uomini della squadra STRIKE: i primi due si trovavano nel vano di carico posteriore, da dove era entrata. Ebbe subito modo di notare che nessuno si faceva troppi problemi a sparare con dei mitra all'interno di un aereo in volo. Tanto valeva che non ci pensasse nemmeno lei.

Aspettò pazientemente, al riparo dietro ad alcune casse, che i due finissero i colpi per passare al contrattacco: il primo si beccò una pallottola dritta in fronte, ma il secondo riuscì a sua volta a ripararsi e ricaricare il suo fucile. Appena uscì allo scoperto per prendere la mira, però, si accorse che Natasha non era più dove l'aveva lasciata. Esitò un momento di troppo: Nat lo disarmò calciando via il fucile, per poi saltargli in groppa e rompergli il collo con una sola, rapida mossa.

Un terzo uomo, sentiti gli spari, irruppe nel vano di carico con il fucile spianato. Anche lui, in un attimo, si ritrovò con un foro di proiettile in mezzo agli occhi.
Natasha si assicurò che le sue Glock fossero completamente cariche, prima di avviarsi nel prossimo compartimento dell'aereo.

*

Steve era ancora vicino ai rottami della Porsche di Sin: non poteva essere andata lontana, ma non era il momento per andarla a cercare: doveva raggruppare la sua squadra e rintracciare l'aereo di Rumlow.

Proprio in quel momento, un Quinjet atterrò a pochi metri da lui: a bordo, Maria Hill e Nick Fury.

< Ti serve un passaggio, capitano? > chiese Maria, alzando la voce per coprire il rumore dei reattori. Steve non le rispose nemmeno: saltò dentro in un attimo, e l'aereo decollò all'istante.

< Capitano, hai presente che vi avevo detto: “non ingaggiate finché non siamo in posizione”? Che è successo? > chiese Fury, irritato.

< Ti ricordi che hai anche detto: “se Loki riesce a prendere lo scettro per me va benissimo”? >

< Senza far scattare l’allarme – lo corresse Nick – se riesce a prendere lo scettro “senza far scattare l’allarme”, per me va benissimo. Ho detto così >

< Ne avrete ancora per molto? > chiese Maria, cercando di porre fine alla diatriba. Steve e Fury si azzittirono all’istante.

*

Il vecchio bombardiere sovietico aveva motori ad elica, e una velocità massima di circa 925 chilometri all'ora: niente, rispetto al Quinjet che pilotava Barton, e ancora meno rispetto all’armatura di Tony, quindi di sicuro non sarebbe riuscito a sfuggirgli. Ma finché rimanevano in aria c'era poco da fare: abbattere l'aereo avrebbe significato uccidere Natasha, e anche perdere lo scettro: ormai si trovavano sopra l’ Oceano Atlantico, e anche se il manufatto avesse resistito all'esplosione, lo avrebbero indubbiamente perso in mare.

< Stark, dobbiamo inventarci qualcosa! > disse Clint, osservando il suo collega che volava accanto a lui.

< Ci sto lavorando > rispose Tony, mentre attivava gli scanner dell'armatura: forse, se non poteva abbattere l'aereo, poteva trovare un modo per entrarci...

In quel momento, un secondo Quinjet si affiancò a loro: Fury e Hill avevano recuperato anche Loki e Sif, mentre Rhodey era rimasto indietro ad aspettare l'arrivo dell'helicarrier per mettere in custodia Hammer e gli altri sopravvissuti della RAID, e Hulk... beh, per ovvie ragioni era meglio non averlo su un aereo all'inseguimento di un altro aereo. Oltre al secondo Quinjet, però, c'era anche qualcos'altro: una seconda armatura.

Appena la vide, Tony diede fuori di matto: < Pepper, che ci fai qui? > urlò.

< Pepper? > chiesero tutti quanti – tranne Maria – in coro.

< C'è una mia amica, lì dentro. E ha bisogno di aiuto > rispose la voce della donna.

< Quell'armatura è per la tua sicurezza, Pepper, non per dare la caccia ai cattivi! Torna indietro! >

< Stai sprecando fiato, Tony. Non me ne vado da qui >

Tony sapeva che non avrebbe vinto quella discussione. Scosse la testa, rassegnato, e decise di tornare a concentrarsi sull'aereo.

*

Natasha stava facendo progressi: aveva fatto fuori altri due uomini di Rumlow, e continuava ad avanzare verso la cabina di pilotaggio. Ora si trovava nel vano bombe.

Fu lì che se lo trovò davanti. Era invecchiato, ma lo avrebbe riconosciuto tra mille: < Lukin... > sibilò.

L'ex generale dell'Armata Rossa stringeva lo scettro con entrambe le mani, con un sorriso malvagio stampato sul volto: < Cos'è tutta questa confidenza, Natalia? Hai dimenticato i nostri insegnamenti? Devi rivolgerti a me con “signor generale”... >

Natasha ebbe un moto di disgusto: < Beh, vedi, “signor generale”, io non lavoro più per te. Non hai avuto la mia lettera di dimissioni? >

< La Stanza Rossa non funziona così, Natalia. Decido io chi licenziare. E quando ho deciso, quella persona tira le cuoia. Dicono così, qui in America, no? “Tira le cuoia”? >

Natasha decise di prenderlo in giro: < Complimenti, un vero cittadino del mondo... alleato con la figlia di un gerarca nazista e un gruppo di terroristi americani... per non parlare degli altri terroristi, quelli alieni. Rivogliono quell'attrezzo che hai in mano, vero? > disse, indicando lo scettro.

< Già... beh, nessuno ha detto che non posso usarlo io per un po', prima di consegnarlo. Hai visto cosa fa, no? Sarai di nuovo al mio servizio prima ancora di accorgertene... > minacciò Lukin.

< Staremo a vedere > rispose a tono Natasha, stringendo le sue pistole.

Lukin le puntò contro lo scettro, che sparò un raggio di energia. Natasha si spostò rapidamente, prima che il raggio distruggesse delle casse alle sue spalle. Pochi attimi più tardi, l'intera cabina pullulava di agenti della STRIKE e della RAID. In tutto erano 14, tra cui anche Rumlow e Jack Rollins.

< Prendetela... > ordinò il generale.

Natasha era in difficoltà: gli spazi erano troppo ristretti per combattere al meglio. Tentò di mantenere le distanze il più possibile e di sfruttare le sue pistole. Ne aveva già ammazzati quattro e ferito un quinto, quando Rumlow mise a segno un colpo.

Una fitta di dolore le paralizzò l’avambraccio destro, facendole cadere di mano la pistola. Il colpo le aveva trapassato il braccio da parte a parte. L’aveva anche distratta parecchio, e questo diede modo agli altri di avvicinarsi.

Riuscì a colpire il primo con un calcio in faccia, spaccandogli il naso, prima di sparargli con l’altra pistola e metterlo definitivamente fuori combattimento, ma gli altri ebbero ben presto la meglio. Alla fine, si ritrovò bloccata per le braccia di fronte al generale.

< Ora, non sono proprio sicuro di come funziona questo affare. Cerca di stare ferma, Natalia, non vorrei graffiarti con la lama... > rise Lukin, avvicinando la punta dello scettro al cuore di Natasha.

La gemma iniziò a brillare, ma prima che Lukin potesse toccarla con lo scettro, Natasha lo centrò in pieno con un calcione in mezzo alle gambe, per poi eseguire una capriola all'indietro e liberarsi dai due energumeni che la tenevano ferma. Raccolse un mitra da uno degli uomini precedentemente eliminati, sparando a raffica finché il caricatore non si esaurì. Li aveva falciati quasi tutti: rimanevano Lukin, Rumlow, Rollins e altri due.

Recuperò le sue pistole nel momento in cui Lukin estrasse la sua. Natasha trovò una granata addosso a una delle sue vittime stese al suolo, la innescò e la lanciò in direzione del generale.

L'ordigno gli esplose in faccia, uccidendolo all’istante. I resti dell'uomo che le aveva rovinato la vita si afflosciarono sul pavimento, assieme al cadavere di Rollins, anche lui coinvolto nell'esplosione.

Rumlow e gli altri due avevano trovato riparo uscendo dal vano bombe ed entrando nel successivo scompartimento, più verso la parte anteriore dell’aereo. Natasha vide lo scettro a terra e si avvicinò con cautela per recuperarlo, ma in quel momento, qualcun altro entrò nella stanza: uno strano individuo incappucciato dalla pelle blu. Non era quello che li aveva attaccati nell'Idaho: questo era di gran lunga più brutto.

< E tu chi diavolo sei? > chiese Natasha, puntandogli contro la pistola.

Lo strano individuo raccolse lo scettro, e all’improvviso, l'ambiente intorno a loro cambiò completamente: ora non si trovavano più all'interno dell'aereo. Natasha si guardò intorno: era all'aperto, in un luogo roccioso, freddo e desolato. Il cielo era nero, pieno di stelle. Doveva essere notte fonda, ammesso che quello strano posto fosse mai stato raggiunto dalla luce del giorno.

Era forse stata teletrasportata in un’altra dimensione? Com’era possibile?

< Il mio nome è Corvus Glaive – rispose lo strano essere – sono il servo del mio padrone, Thanos... sono un distruttore di mondi, un rovesciatore di sovrani... e non sono un avversario alla tua portata >

Detto questo, lo strano essere afferrò la gemma incastonata nello scettro, staccandola da esso e rompendo l’involucro che la imprigionava. Si verificò una strana esplosione di energia, e Natasha ebbe modo di dare appena una fugace occhiata alla gemma, ora di colore giallo, prima che l’onda d’urto generata dall’esplosione la investisse in pieno, sbalzandola all’indietro e mandandola a sbattere contro il muro dell'aereo alle sue spalle. Perché sì, adesso si trovava di nuovo nell'aereo.

Non era rimasta ferita. Non fisicamente. Ma era successo qualcos’altro, in quella particolare esplosione. Qualcosa di terribile.

Era come se lo scettro avesse iniziato a schiavizzare la sua mente, ma dato che la gemma era stata liberata, l'effetto era stato molto più devastante di quando le vittime erano state Clint o Selvig.

Iniziò immediatamente  a rivivere le parti peggiori del suo passato, e non solo. Ora, sapeva nel dettaglio esattamente quello che le avevano fatto nella Stanza Rossa. Aveva sempre avuto il sospetto che le avessero fatto il lavaggio del cervello, o quantomeno cancellato una parte della sua memoria, per impedirle di sapere in chi, o meglio in che cosa, l’avevano trasformata. Ma non pensava certo che un simile abominio fosse possibile.

Non ebbe modo di pensarci oltre, però, perché subito dopo erano iniziate le visioni sul suo futuro. Stava avendo allucinazioni di Thanos che spadroneggiava nell'universo. Vide Lukin, che nella realtà era appena morto ma nella sua testa era riuscito a soggiogarla di nuovo, che le ordinava di uccidere tutti i suoi amici. E lei lo faceva: uccideva tutti. Da Pepper a Clint, da Fury a Maria, per finire in bellezza con Steve.

Aveva ucciso Steve. Lo aveva ucciso senza esitare, quando invece pensava di non potergli mai fare del male.

E poi, si ritrovò con la pistola puntata contro una bambina, che probabilmente non aveva più di quattro anni. Una bambina dai capelli rossi, in ginocchio, che piangeva, che la implorava di non farlo, perché lei poteva ancora salvarsi, perché aveva la possibilità di essere migliore di così. Ma non era vero, perché lei, subito dopo, aveva premuto il grilletto, e aveva ucciso quella bambina. Aveva ucciso Natalia. Aveva ucciso quella minuscola parte di lei che era ancora innocente. Rimaneva soltanto la Vedova Nera. L'assassina.

I suoi occhi videro lo strano individuo chiamato Corvus Glaive sparire sotto i suoi occhi, evaporando come un fantasma, con in mano la gemma. Ma la sua mente non le permise di farci caso. La sua mente non riusciva a concentrarsi su nient’altro che sull’orrido passato, presente e futuro di morte e distruzione che era la sua vita.





Eeeh, povera Natty... mi dispiace di averle fatto quello che le ho appena fatto, ma è funzionale alla storia. Se non altro, Lukin è schiattato. A proposito, non sono sicuro che il leccapiedi di Thanos sia effettivamente il Corvus Glaive dei fumetti, ma ci assomiglia parecchio, quindi... facciamo finta che sia lui.
A parte questo, GIRLS POWA!!! Pepper sta avendo il suo momento di gloria e Maria ha tappato la bocca sia a Captain America che al suo diretto superiore!
Capiremo un po' meglio che cosa è successo a Natasha nei prossimi due capitoli. A presto!
  
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