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Autore: Antys    07/07/2015    8 recensioni
L’Alpha lasciò scivolare la lingua dentro l’antro caldo e umido, leccandogli avido il palato. «Ho sentito il tuo corpo tendersi nel momento in cui ti ho baciato la prima volta» soffiò languido, depositando una mano, a palmo aperto, sull’addome del sedicenne che si contraeva sotto al suo tocco. «Tu lo vuoi».
[…]
Stiles lo guardò fisso, fulminandolo con gli occhi pieni di collera, aumentando la stretta dei suoi pugni. «Tu non hai alcun diritto di darmi ordini. Non sei il mio Alpha». Affermò con stizza, avvicinandosi di un passo. «Non sei niente per me».
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Don't Speak '
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Epilogo

 

«Hai l’aria così assorta, a cosa stai pensando?» domandò ad un tratto Stiles con quel tono moderato ed indagatore che rivolgeva soltanto a lui.

Derek fu riportato alla realtà improvvisamente, spostando lo sguardo dalla vetrata del suo loft alla voce che l’aveva richiamato.

Le gemme d’ambrosia brillante si incatenarono alle proprie, mostrandosi in tutta la loro luminosità.

Ogni volta diveniva sempre più difficile separarsene.

Stiles soggiornava tranquillamente disteso a gambe piegate sul divano del più grande, poggiando la testa tra le sue cosce, infischiandosene del fastidio che avrebbe potuto creare. 

«Nulla d’importante» disse meccanicamente il lupo come spesso era abituato a rispondergli quando veniva colto sul fatto, distogliendo lo sguardo.

Il figlio dello sceriffo indugiò sul profilo marcato del licantropo, sospirando internamente e ritornando alla propria occupazione.

«Quindi esiste davvero l’Alpha degli Alpha» dichiarò il castano quasi totalmente catturato dalle pagine che stava sfogliando, studiando parola dopo parola.

«Hai deciso di leggere quel libro adesso?» chiese il mannaro senza alcuna vera sorpresa, accigliandosi debolmente ed adocchiando appena il volume color della notte.

«Me l’hai dato per un motivo» gli fece verso il minore con una nota di ilarità nella voce, ignorandolo bellamente e sapendo di avere la ragione dalla propria parte.

«Sei mesi fa» ribatté prontamente il moro, mettendo in evidenza il tempo che era trascorso senza che l’oggetto in questione fosse aperto con un solo dito.

«Quanto sei noioso, Sourwolf» proferì l’umano con uno sbuffo premente nella gola, voltandosi di lato per dargli le spalle e girando una nuova pagina. «Abbiamo un branco di Alpha da affrontare, devo raccogliere più informazioni possibili».

«Tu non affronterai proprio nessuno» asserì con freddezza ed autorità l’uomo, premendo appena con le dita sullo sterno del ragazzo, lì dove soggiornavano quotidianamente, per sottolineare il concetto.

La mano libera di Stiles si ancorò alla sua, intrecciandole tra loro. «È questo quello a cui pensi costantemente?».

Derek osservava imperterrito la vetrata, perdendosi nella contemplazione dei raggi solari che filtravano dai vetri, regalandogli gli ultimi piccoli brandelli di quel calore che si allontanava sempre di più, annunciando l’arrivo dell’autunno sempre più prossimo.

Si voltò quasi istintivamente quando avvertì le loro dita legarsi, mentre la voce ovattata e sapiente dell’umano gli accarezzava l’udito, attirandolo a sé.

Le perle d’ambrosia erano di nuovo dentro le proprie, soggette a quello sguardo a cui non poteva sottrarsi, completamente esposte sotto di lui e voltate nuovamente verso la propria figura. «No».

«Derek» pronunciò labile il castano per nulla convinto da quella risposta, alzandosi dalla sua posizione e rimanendo inginocchiato sul divano, adagiando il libro che stringeva al petto ai suoi piedi e dedicandosi completamente alla figura del mutaforma che stava dinnanzi a lui. «Non sei l’unico che riesce a cavarsela».

«Non avrai sempre quella fortuna sfacciata dalla tua parte» disse l’Alpha senza riuscire a trattenersi, intrappolando un ringhio premente tra i denti.

«E nemmeno te come balia» proferì sommessamente il minore, guardandolo fisso negli occhi di smeraldo. «Per una volta, almeno per questa, pensa a te stesso».

Il mannaro non gli diede nemmeno il tempo di concludere la sua argomentazione, che se lo tirò contro, depositando le labbra sulle sue e baciandole con un’intensità tale che dedicava soltanto a loro.

Stiles soffiò sulla sua bocca, inchiodando le iridi d’ambra a quelle dell’altro quasi con dispetto. «Non distrarmi».

Derek accennò un sorriso lieve, lambendogli le labbra in risposta e tirandogli appena quello inferiore. «Sarebbe così facile?».

«Lo diventa sempre di più» pronunciò in un sussurro distinto, assordando il nervo acustico del licantropo.

Il lupo lo divorò com’era solito fare ogni volta che rivelazioni troppo forti e sentite prendevano vita, lasciando trasparire tutto quello che provavano l’uno per l’altro, senza dover combattere contro un tabù che avevano creato loro stessi.

«Derek» chiamò con affanno, mentre l’altro continuava a baciarlo e per lui diventava quasi impossibile distaccarsene ogni volta. «Dico sul serio» riuscì ad articolare con una nota ammonitrice, tirandosi appena indietro e sistemandosi meglio sulle gambe dell’uomo, dov’era stato portato senza nemmeno accorgersene. «Non sappiamo cosa vogliono e tu rimani il candidato principale».

«Stai andando contro i tuoi stessi suggerimenti, Stiles» asserì l’Alpha con un’allusione premente nella voce, riprendendolo concitatamente.

«Io posso farlo» affermò con scaltrezza il figlio dello sceriffo, dedicandogli un sorriso furbo ed accattivante, da vera volpe qual era.

«Tu mi farai impazzire» rivelò nefasto il lupo, sbuffando sonoramente e abbandonando il capo all’indietro, incontrando la spalliera del divano, con rassegnazione.

Stiles lo baciò di punto in bianco, lì al centro del silenzio dell’ampia camera e Derek immerse le dita tra i suoi capelli ramati, spingendolo verso di sé e trattenendolo per quanto più tempo possibile, godendoselo completamente.

«Farò il bravo» proferì candidamente l’umano sulle sue labbra, baciandogliele ancora.

«Non fare promesse che non puoi mantenere» disse l’uomo nel bacio, respirandogli pesantemente nella bocca. «Rispettare le regole non è cosa per te».

Il ragazzo gli sorrise sulle labbra, lambendole appena con le proprie, separandosi impercettibilmente e lasciando congiungere le fronti tra loro. «Nemmeno per te».

La mano dell’Alpha affondò maggiormente tra le ciocche castane, tenendolo fermo e costringendolo a guardarlo dritto negli occhi. «Fa' attenzione».

«Devo farlo. Altrimenti mi uccideresti tu stesso» dichiarò pragmatico il figlio dello sceriffo con quella nota di ilarità premente ed assoluta che lo caratterizzava in ogni dove.

«Puoi giurarci» affermò categorico il lupo mannaro con un ghigno ammaliante in tutta la sua magnificenza provocatoria. «Niente colpi di testa» aggiunse categorico, imponendosi pesantemente.  

«Derek» soffiò ad un centimetro dalla sua bocca, stordendolo con le iridi di ambrosia. «Questo non posso farlo. Vorrebbe dire lasciare indietro qualcuno ed è fuori discussione».

«Stiles» lo richiamò l’uomo ammonendolo scrupolosamente, scrutandolo con avversione.

Stiles si propense verso di lui, baciandolo a fior di labbra ed assaporando totalmente la loro corposità. «È nella mia natura, come tu hai la tua» rivelò a chiare lettere, respirando nella sua bocca.

«È la tua umanità» dichiarò il mutaforma con assolutezza, lasciando riecheggiare l’importanza di quella verità tra le mura del loft.

Il figlio dello sceriffo lo guardò come se lo vedesse per la prima volta, resosi conto di che cosa rappresentasse davvero, in ogni occasione, per Derek. «La ami».

«Sì» e quella risposta racchiudeva tutto ciò che rappresentava e avrebbe rappresentato Stiles. In ogni sua sfaccettatura.

Era assoluto e deleterio.

E non si sarebbe abituato mai.

«Derek» proferì con tutto il sentimento che provava per lui, riempiendo completamente l’ambiente circostante, insinuandosi sotto la pelle e togliendo il fiato con quell’unica parola.

«Va bene» acconsentì nitido l’uomo probabilmente alla sua precedentemente richiesta o alla dichiarazione d’amore che a volte l’umano non riusciva ad esprimere pienamente, sfiorandogli le labbra con il pollice della mano ancora legata ai suoi capelli ramati che scendeva sempre di più, accarezzandogli il viso, calmando l’agitazione che si era creata all’interno del corpo del ragazzo. «Ma se fossero gli altri a lasciarti indietro?».

Le perle ambrate si accesero improvvisamente, dilatando le pupille e soltanto allora comprese i veri timori che vivevano nell’Alpha.

La verità era che Derek aveva compreso da tempo che non avrebbe potuto vietargli nulla, imponendogli le proprie leggi ed i propri ordini, soprattutto se ogni sua azione era rivolta alla salvaguardia delle persone che riteneva più care ed a tutte quelle che li circondavano.

Ma sempre più spesso si chiedeva se sarebbe stato ricambiato allo stesso modo.

Stiles lo guardò con una tale intensità da svuotargli la mente, intrecciando le dita tra loro e respirandogli sulla pelle. «In quel caso verrai a prendermi».

Derek lo baciò d’impulso, stringendolo a sé con quella stessa mano che era tornata tra i suoi capelli castani, tirando così tanto da urlargli l’importanza devastante che rappresentava per lui. «Dovunque sarai».

E non c’era patto più grande di quello.

 

 

 

 

 

 

Ebbene abbiamo finito, andate in pace.

Uhm, no; seriamente quanto c’hanno fatto penare questi due, fino alla fine, per decidersi finalmente ha rendere ufficiale ciò che provano l’uno per l’altro? Abbastanza, davvero abbastanza. Forse, finalmente, smetteranno di dire e non dire.

In realtà mi sono divertita quanto mai prima con questa storia, è stata leggera e si è praticamente scritta da sola, anche se quando l’ho concepita avevo l’influenza e deliravo; non che nella vita di tutti i giorni non sia così.

Prima long Sterek finita e portata a termine. Fa un certo effetto.

Questo non vuol dire che non ci serberà sorprese. O forse no.

I nostri appuntamenti del martedì finiscono qui e non mi resta che augurarvi buona quinta stagione? Con picchi assurdi che arrivano nel momento di un D.H. e Like Derek? Cosa dovranno inventarsi ancora per darci fanservice gratuito, in cui tutto ricade sul povero disgraziato che è rimasto davanti la telecamera? Avanti, Stiles, facci sognare.

Ringrazio chi è passato di qua, dedicando la sua attenzione a questa fic, chi l’ha aggiunta nelle varie categorie e chi ancora deve arrivare, aspettando che concludesse la sua strada.

Alla prossima,

Antys

 

 

   
 
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