Ritornare a casa.
Epilogo.
POV’S FREDERICKE’ passato quasi un anno da quando Annabeth è andata via di casa, da quel giorno non l’abbiamo più sentita ne vista, abbiamo provato a contattare Chirone ma lui non ha mai risposto.
Abbiamo provato anche a chiamarla ma partiva la segreteria telefonica <
Dopo un bel po’ di mesi siamo riusciti a contattare la madre di Percy, Sally, lei ci ha spiegato che Gea stava risorgendo e che le cose al campo non andavano molto bene, ci ha anche detto che era normale che Annabeth non rispondesse perché era totalmente impegnata a cercare Percy e a fare ricerche sul pericolo imminente. Risultato di questa conversazione: Paura, panico e tristezza, molta tristezza.
Quest’anno la riunione di famiglia non mi sembra tanto divertente come quelle dell’anno scorso, mia figlia mi manca, manca a mia moglie ai miei figli a Roxy, Nick, a mia madre e mio padre praticamente un po’ a tutti.
C’è ancora chi pensa che mia figlia sia un “mostro” (Marta) e chi invece la adora (Roxy).
Siamo tutti riuniti in salotto, stiamo parlottando tra noi di sport.
-Papà?
-Si Matt.
-A cosa pensi?
-A niente.
- Si come no. A chi la dai a bere papà.
-Penso ad Annie. Mi manca.
-Anche a me. Non mi ha finito di raccontare la storia della contesa di Atene.
-Da piccola era la sua storia preferita.
E’ quasi mezzogiorno così le donne vanno in cucina a finire di preparare lasciando a noi maschietti l’arduo compito di mettere la tavola.
Risultato finale: Mancavano i tovaglioli, i coltelli, l’apri bottiglia, i sottopentola e i sottobicchieri.
Stiamo, finalmente, per metterci a tavola quando qualcuno suona al campanello, Sara si alza e va ad aprire.
-Guardate un po’ chi c’è.
Alzo la testa dal piatto e vedo mia figlia e Percy che si tengono per mano. Rimango paralizzato per la gioia.
-Sapientona- sussurra Percy- Forse dovevamo avvisare.
-Annie-beth!!
Bobby e Matthew corrono verso Annabeth e le saltano letteralmente addosso buttandola per terra.
-Aiuto…mi stanno soffocando.
-Scusa.- dicono i due mentre si alzano.
-Potevi anche darmi una mano Acquaman.
-Ci risiamo, basta con Acquaman! Preferisco Testa d’Alghe.
Finalmente mi alzo e vado ad abbracciare mia figlia. All’inizio rimane un po’ rigida ma poi appoggia la testa sul mio petto e mi abbraccia forte.
-Mi sei mancata.
-Anche tu papà.
Gli do un bacio sulla fronte e mi stacco da mia figlia tutti gli altri si sono alzati e aspettano per salutare Annabeth.
-Una domanda, tu chi sei?- chiede mia mamma.
-Oh giusto, lui e Percy ed è il mio fidanzato.
-Salve…
-Annabeth, Percy datemi le giacche.
I due si guardano ma alla fine si tolgono le giacche, sotto indossano entrambi la maglietta del Campo Mezzosangue.
-Dritti dritti dal campo, eh!
-Con scalo al Campo Giove. Il campo dei semidei romani.- dice Annabeth.
-Semidei romani?-chiede Nick
-Sì, quando lo abbiamo scoperto eravamo sorpresi anche noi, gli Dei ci hanno tenuti separati perché ogni volta che ci incontravamo finivamo per tagliarci la gola a vicenda o scatenavamo guerre civili.
-Aspetta, quelli che hanno scatenato la Guerra Civile non erano i figli di Atena?
-Sì, ma avevamo una buona ragione. E teoricamente hai offeso anche me te ne rendi conto, vero?
-Ehm, no.
Ci sediamo a tavola e iniziamo a mangiare tanta di quella roba che un esercito poteva fare pranzo e cena. Finito di mangiare sparecchiamo e ci trasferiamo fuori.
-Che ne dite di giocarea l gioco della bottiglia!
-Il gioco della bottiglia, sul serio- chiede mio padre- si può fare!
-Cosa?- chiediamo tutti.
-Da quanto non facciamo cose da adolescenti, divertiamoci un po’.
Ci disponiamo in cerchio, abbiamo deciso di giocare a coppie forse così sarà un po’ più divertente.
Pov’s Annabeth
I turni passano e io Percy abbiamo dovuto rispondere solo a una domanda: “Come vi siete conosciuti?”
La bottiglia si ferma su Nick e Roxy, e poi su di me e Percy.
-Coppietta, obbligo o verità?
Ci guardiamo e rispondiamo- Obbligo.
-Dovete immergere totalmente le gambe in piscina.
-Ok. –dice Percy.
Per lui è facile tanto non si bagna è figlio di Poseidone ma io invece si. Infatti quando usciamo io ho le scarpe e i pantaloni completamente bagnati invece lui è completamente asciutto, l’unica differenza e che è più felice di prima.
-E’ ingiusto! Potevi anche bagnarti!
-Non mi andava poi dovevo stendere al sole i pantaloni.
-Non ti preoccupare, ti stendo io! Sembro un pinguino!
-Io direi un gufo bagnato!
Mia reazione: pugno dritto allo stomaco.
-Fatto male?
-Sì.
-Era una domanda retorica, idiota!
-Vieni Annabeth- dice Roxy-t
Io e Roxy ci allontaniamo e andiamo in camera sua, apre l’armadio e tira fuori qualcosa di pulito.
-Tieni penso che ti vadano bene.
-Grazie, dove posso cambiarmi?
-La dentro, tiri la tenda e ti cambi- dice indicandomi una piccola stanza.
Quando esco indosso un pantalone nero che arriva fino al ginocchio e delle scarpe nere che mi vanno bene.
-Posso chiederti una cosa?
-Sì Roxy.
-Cosa, cosa è successo in questi mesi?
-Roxy, io…è troppo difficile questo è ed è stato uno dei periodi più difficili della mia vita.
Senza volerlo mi scappa una lacrima, mia cugine se ne accorge e si avvicina.
-Annie, sai che puoi dirmi tutto e poi ti farà bene aprirti con qualcuno.
Mi siedo sul letto e inizio a parlare- Quando sono tornata al campo le cose erano fantastiche, avevo tutto i miei amici, i miei fratelli, il mio ragazzo, Chirone. Ma tutto è cambiato, il giorno dopo Percy è scomparso non avevamo nessun indizio e io ero distrutta. Una notte mi compare il sogno quell’odiosa di Era e mi dice che dovevo trovare un ragazzo da una scarpa solo. Adesso considera che Era mi odia e che gli Dei non parlavano più con nessuno da tempo. Comunque trovo questo ragazzo con una scarpa sola, Jason insieme a Piper e Leo. Il primo arrivato al campo dice di non ricordare nulla invece gli altri due vengono riconosciuti come figlia di Afrodite e figlio di Efesto.
Continuo a raccontarle tutto quello che è successo, le ricerche, il tempo passato con Sally, l’incontro con mia madre e il Marchio di Atena, l’Argo II, i romani, la fuga, gli attacchi, la statua, Aracne, il Tartaro e la battaglia finale.
-Io…wow. – dice Roxy alla fine.
Inizio a piangere, proprio come un bimbo, Roxy mi abbraccia e cerca di consolarmi. Le immagini del tempo passato nel Tartaro mi scorrono davanti agli occhi e non riesco a smettere di piangere. Questa non sono io. Questa non è la figlia di Atena che ha sconfitto Crono e Gea e che è riuscita a trovare la statua di Atena.
-Annabeth, Roxy dove siete?
Una voce rimbomba per la casa è Percy, mia cugina gli risponde e Percy entra nella stanza e il suo sorriso si spegne quando mi vede in lacrime.
-Io ho provato a consolarla ma non ha funzionato.
-Non è colpa tua, questa esperienza ci ha segnato molto.
-Sì, lo so.
-Sapientona, Amore, guardami non siamo più li non sei più sola, ci sono io qui.
La sua voce riesce a calmarmi, smetto di piangere, mi asciugo le lacrime e lo bacio.
-Non mi lascerai mai, vero?
-No, io non ti lascerò mai ho promesso, sempre insieme, sempre!
-Ti amo.
-Ti amo anche io, Sapientona.
Roxy intanto è uscita dalla stanza e ci aspetta fuori. Torniamo giù e tra risate battute e colpi di scena la giornata finisce e io e il mio splendido fidanzato torniamo a casa, insieme.
Angola autrice: Salve semidei da quanto tempo, finalmente ho pubblicato l’epilogo di questa storia. *Esulta*
Come sempre recensite! Poi volevo informarvi di aver aperto un gruppo chiamato "Percabeth19-E' ora di fangirlare" vi lascio il link qui sotto. (Si apre nella stessa scheda)
Kiss Kiss da Percabeth19.
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