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Autore: marilyn92    18/01/2009    3 recensioni
Una storia diversa, che non tiene conto di Breaking-down.
Quello che sarebbe successo se Jacob fosse fuggito da Forks senza mai voltarsi indietro, convinto che l'unico modo per non soffrire fosse la morte... e che gli unici a potergliela dare fossero i Volturi.
CAPITOLO 3: UNA NUOVA CASA
"...Sei molto gentile, ma non posso portarti via tanto tempo… avrai sicuramente di meglio da fare piuttosto che preparare l'accoglienza a uno straniero sconosciuto distratto e imbranato"
(Ma scherzi???! Ho tutto il tempo del mondo…)
"In realtà, non ho molto da fare… cioè dovevo tornare a casa a mangiare, ma sarei stata da sola quindi tanto vale mangiare con uno sconosciuto straniero distratto e imbranato no?"
Genere: Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti, sono Caterina, e questa è la mia prima fan fiction. Come avrete capito dal titolo tratta di un lupo, ma non di un lupo normale….. di un licantropo, un licantropo davvero fantastico, il mitico Jacob Black. Avrete sicuramente intuito che sono una fan sfegatata del terzo in comodo della saga di Twilight!!! e questa storia è dedicata a tutte quelle ragazze che come me adorano questo lupacchiotto tenerissimo, ma anche a quelle che non lo sopportano, sperando che le mie pagine possano far loro conoscere un lato diverso di Jacob e possano farglielo apprezzare.

La storia parte dal presupposto che Breaking-Down non sia mai stato scritto e che alla fine di Eclipse Jacob continui a scappare………

A questo punto non posso che augurarvi buona lettura XD

 

 

 

Lupus in Fabula

CAPITOLO 1: IN VIAGGIO VERSO L’EUROPA

Correva. Correva a perdi fiato, sentiva la terra soffice scivolargli sotto i piedi ed il vento accarezzargli la pelliccia. Non sapeva dove stava andando, sapeva solo che stava scappando da tutto e da tutti. Non poteva più vivere così. Sentiva che ogni cosa gli andava stretta, lo soffocava. La sua ragione di esistere non lo considerava minimamente. Era inutile andare avanti così, soffrire ogni giorno una pena in più, assaggiare l’inferno, bruciare di amore, odio e gelosia insieme. Basta. Quella stupida ragazzina viziata e arrogante l’aveva stancato, non poteva sopportare oltre.

Non sapeva dove sarebbe andato, ma sapeva che non sarebbe più potuto tornare a casa, almeno per molti anni. All’inizio aveva pensato di rimanere per sempre nella sua forma animale, e vivere nella foresta continuando a correre, e a percepire tutti gli elementi del bosco sulla sua pelle. Che sensazione fantastica! Poi però si era reso conto che proprio quel bosco gli ricordava troppo il suo branco, la sua famiglia, la sua ossessione. No, doveva fuggire tutto questo, doveva fuggire i ricordi, il passato e tutto ciò che gli avrebbe impedito di ricominciare a vivere. Già, vivere perché lui voleva ricominciare a vivere in modo normale; voleva di nuovo imparare a ridere, a stare con le persone, e forse ad amare chi sa. Non si sarebbe lasciato rovinare la giovinezza, non si sarebbe lasciato usare come un fazzoletto da buttare da un succhiasangue e da una ragazza assolutamente fuori di testa con strane idee e desideri.

Adesso doveva scegliere la destinazione: vagare a vuoto poteva essere bello finché serviva per sfogarsi, ma adesso stava diventando sfiancante. Gli si presentarono diverse opzioni. Poteva andare a vivere dalle sue sorelle e ricominciare una vita normale, andare a scuola, poi magari al college, oppure lavorare in un garage come meccanico, infondo i motori erano la cosa che amava di più: si sarebbe guadagnato da vivere in modo onesto e forse avrebbe dimenticato tutto un giorno. Poi, ripensandoci, si rese conto che non avrebbe potuto dimenticare vivendo insieme alle sue sorelle, avrebbe sempre continuato a pensare alla famiglia, e quindi al branco e quindi a Bella…. Non poteva essere quella la soluzione. Forse avrebbe potuto vagabondare di città in città, di paese in paese: sarebbe diventato un randagio.

Uomo quando avesse voluto, lupo quando avesse avuto bisogno.

Ma che vita sarebbe stata quella? Una vita senza un fine, una vita senza uno scopo, senza legami, senza impegni, seguendo solo l’istinto animale e i bisogni umani: non poteva essere ciò che cercava.

Alla fine giunse l’illuminazione; l’unica soluzione possibile era la vendetta, lo sfogo della sua rabbia, la morte. Certo era una soluzione drastica, un po’avventata, ma era l’unica possibile. Gli era venuta in mente la causa prima di tutti i suoi problemi. Tutto era cominciato con il ritorno della vampira mora e piccola che aveva informato Bella delle intenzioni di Edward. A quanto aveva capito, il succiasangue all’epoca aveva deciso di suicidarsi, e aveva trovato il modo: stuzzicare un gruppo di terribili vampiri italiani, una specie di polizia speciale, tipo KGB, si chiamavano Volturi,vivevano a Volterra. Erano loro la causa dei suoi problemi, loro gli avevano portato via Bella quando ormai era quasi riuscito a conquistarla ed era sempre a causa loro che Bells si era decisa a voler diventare una fredda immortale.

Adesso aveva un motivo per cui vivere: cercare di vendicarsi contro coloro che gli avevano strappato crudelmente il cuore… tra l’altro era o no suo compito naturale fare fuori quegli esseri malefici?

Presa tale decisione gli rimaneva ora il problema di come raggiungere l’Europa, e Firenze per la precisione. Non aveva il becco di un quattrino per comprare il biglietto aereo, né vestiti per coprirsi, né una cartina per orientarsi, o comunque nessun oggetto di quelli necessari per affrontare un viaggio. Doveva procurarsi i soldi.

 

 

 

L’idea giusta gli venne proprio mentre pensava a procurarsi il cibo sottoforma di selvaggina.

Il mattino seguente infatti il grande lupo si preparò per la caccia. Dopo quattro ore passate ininterrottamente a cacciare, aveva accumulato un bel bottino: dieci animali stupendi. Non si notavano neppure la impronte dei suoi denti affilati, erano perfetti per essere imbalsamati, che soddisfazione.

Il lupo si ritrasformò in uomo, legò tutte le bestie con un ramoscello: se le caricò sulla spalla e si diresse verso il villaggio più vicino, aveva intenzione di salire clandestinamente su un pullman che lo portasse diretto a Seattle. Il viaggio nel portabagagli non fu dei più comodi, ma alla fine arrivarono. Il ragazzo uscì di soppiatto con tutto il suo carico di animali. Si ricordava che a Seattle c’era un museo delle scienze dove erano ben accetti animali selvatici da imbalsamare, e che li pagavano profumatamente. Vi si diresse a colpo sicuro e dopo un po’ di contrattazioni ne uscì con abbastanza soldi per un biglietto aereo, dei vestiti economici decenti, uno zaino, una cartina stradale dell’Italia, un dizionarietto tascabile italiano-inglese e qualcosa da mangiare durante il viaggio.

Non era mai stato in un aeroporto, ma quello di Seattle gli sembrò enorme e pieno di gente. Che ironia che non fosse mai salito su un aereo, e che quella sua prima volta sarebbe stata anche l’ultima. Quel mezzo su cui aveva sempre desiderato viaggiare sarebbe stato il carro del condannato a morte. Ma non c’era spazio per i ripensamenti e per i dubbi, non poteva più tornare indietro la sua scelta ormai l’aveva fatta.

Si imbarcò a mezzo giorno su un aereo immenso, non sarebbe mai riuscito a trovare il suo posto se un hostess molto gentile non gli avesse spiegato dove doveva sedersi. Aveva il sedile proprio accanto al finestrino e alla sua destra stava un anziano signore assorto nella lettura di un libro giallo. Avrebbe potuto osservare tranquillamente il vastissimo paesaggio che si stendeva sotto i suoi occhi. Sarebbe stato comunque un bellissimo viaggio. Ma i suoi pensieri erano diretti da tutt’ altra parte, ed il moto regolare dell’aereo gli conciliò il sonno.

E Jacob Black si assopì.

 

 

 

 

Ok è finita spero vi sia piaciuta!! Lo so, il primo è un capitolo introduttivo, ma vedrete che andando avanti migliorerà (spero).Vi prego di recensirmi perché ho davvero bisogno dei vostri consigli e delle vostre critiche per andare avanti nel miglior modo possibile. Grazie.. ^///^

kate

  
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