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Autore: Love_My_Spotless_Mind    07/07/2015    1 recensioni
Una storia sospesa tra presente e passato, divisa tra l'adolescenza e l'età adulta, ricca di riflessioni e sentimenti. Lasciatevi conquistare dall'amore, anche se sembra nascondersi dietro indecifrabili parole o sorrisi pieni di timori.
#KenHani #Exid #Hani #Vixx #Ken
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ken, Ravi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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((사소한 거 이젠 내가 다 받아줄게))







10 marzo 2008,

Heeyoun era semplicemente disperata: quel pomeriggio sarebbe andata in onda l’ultima puntata della sua serie tv preferita ed aveva dimenticato di registrarla. Non poteva correre il rischio di perderla, l’avrebbe rimpianto per tutta la vita! Le repliche, per di più, andavano in onda disordinatamente e non conosceva il loro esatto orario. Per dimostrare tutta la disperazione che sentiva aveva il viso contro il banco e piagnucolava ad alta voce, lamentandosi della crudeltà del destino.
Quanto sarebbe stato bello avere una varicella in quel momento o una febbre altissima, o una malattia rara e contagiosa. Tutto pur di restare a casa a vedere l’ultima puntata di quella serie televisiva.
Junghwa provava a consolarla passando le dita sulla sua schiena, in parte condivideva quel dolore poiché anche lei adorava quella serie, soprattutto per via dell’attore principale. Il solo pensiero di trascorrere la giornata chiuse in classe mentre tutti gli altri telespettatori avevano la possibilità di conoscere il finale era insopportabile.

-Dobbiamo assolutamente trovare un modo per evadere.- annunciò improvvisamente Heeyoun sollevando il viso dal banco. La frangia le si era spettinata sulla fronte ed il  viso le si era arrossato per il troppo sforzo mentale che aveva effettuato. Si voltò verso l’amica, il suo sguardo non accettava giustificazioni, dovevano trovare un modo per fuggire. Durante l’ora laboratoriale di chimica le due non si curarono dell’esperimento che avrebbero dovuto portare a termine e passarono l’intero orario ideando un possibile piano di fuga. Heeyoun aveva disegnato la piantina della scuola, con tanto di scale, uscite di sicurezza e la postazione dei bidelli. Ad un primo sguardo pensare di svignarsela era a dir poco impossibile ma lei era convinta di poterci riuscire, era determinata in tale obbiettivo.

-Hai mai visto quei film americani fichissimi dove gli agenti segreti passano per il condotto dell’aria? – domandò a Junghwa, colta da tale colpo di genio.

-Si ma… non sarà pericoloso?  -

-Ma no! Lo fanno in tutti i film e nessuno si è mai fatto male. –

Tuttavia entrare in un condotto dell’aria non era impresa così semplice e soprattutto non era realistico pensare di non essere scoperte. Avrebbero dovuto farlo nello sgabuzzino delle scope dove nessuno poteva vederle. Perciò serviva loro una scusa per abbandonare la classe e rinchiudersi nello sgabuzzino.
Discussero a lungo su come avrebbero potuto fare. I professori non le avrebbero mai fatto uscire dalla classe entrambe contemporaneamente , se non in casi estremi. La loro discussione si fece accesa, continuarono a scambiarsi ipotesi senza arrivare ad una reale soluzione. Quando la campanella suonò la professoressa di chimica diede uno sguardo alla riuscita di tutte le reazioni che aveva assegnato. Heeyoun e Junghwa non avevano nemmeno infilato i guanti per iniziare il proprio lavoro, per tale ragione venne loro assegnato il voto più basso che potesse esistere: un inequivocabile zero .
Comunque non potevano farsi abbattere da un semplice voto negativo ( e molto probabilmente irrecuperabile), dovevano assolutamente portare a termine il loro piano. Ragion per cui durante l’intervallo le due ragazze entrarono in bagno, si chiusero insieme in una porta ed iniziarono ad estrarre dalla tasca delle giacche i trucchi che avevano segretamente portato, poiché tecnicamente il loro utilizzo era vietato dal regolamento d’istituto. Ma loro, incuranti di tali sciocche regole, sistemarono un velo sottile di fondotinta sulle labbra e strofinarono la matita nera sulle occhiaie. In questo modo avrebbero potuto fingere di sentirsi poco bene e sarebbero anche state abbastanza credibili.

-Sembri uno zombie! – ridacchiò Heeyoun prendendo in giro l’amica.

-Ridi semplicemente perché non puoi vederti.  – rispose l’altra.

Tornarono in classe, si accomodarono al loro banco ed attesero l’ingresso del professore di storia. Le loro compagne di classe domandavano che cosa avessero mai intenzione di fare conciate in quel modo ma entrambe non avevano alcuna intenzione di rivelarlo.
Ad Heeyoun sarebbe spettato il compito di recitare la propria parte, fingendo di sentirsi molto male e di aver malauguratamente contagiato anche l’amica. Quella sarebbe stata l’interpretazione più importante della sua carriera scolastica, doveva impegnarsi al massimo. Quando l’uomo fece il proprio ingesso nell’aula iniziò a formulare l’appello. Heeyoun sapeva di aver già racimolato un notevole numero di figuracce con quel professore ma questa volta si trattava di un’emergenza, non poteva più permettersi di tornare indietro.
Poco prima che il professore pronunciasse il suo nome la ragazza gettò a terra tutti i libri che aveva sul banco, con un gesto teatrale. I suoi occhi si gonfiarono di lacrime e lei gridò : - Oh santo cielo, professore, sto malissimo! –
Per accompagnare la frase ad effetto si lanciò a terra, colpendo con il fianco la pila di libri che aveva fatto cadere. Si portò una mano alla fronte, continuando a lamentarsi a bassa voce, inclinando il capo da un lato. Un’uscita di scena del genere non se l’erano aggiudicata nemmeno le migliori attrici dell’opera, ne era sicura. Le compagne di classe a malapena riuscivano a trattenere le risate.
-Ho mangiato qualcosa… qualcosa che… - sospirò dando spazio ad un’efficace pausa drammatica – doveva essere andata a male. –
Il professore si alzò in piedi per avvicinarsi all’alunna ed accertarsi delle sue condizioni, almeno per aiutarla a rialzarsi.
-Si ma non è tutto. – sospirò nuovamente, questa volta più intensamente. – Io, l’ho offerto anche a Junghwa. Ah! La mia povera amica! – e la indicò con l’indice, la propria mano fu scossa da un tremito che avrebbe lasciato qualsiasi spettatore di stucco.
-Si ma la signorina Junghwa sembra star bene, fortunatamente.  – sentenziò il professore porgendo una mano ad Heeyoun.
A quel punto Junghwa si accorse di dover agire in fretta, teneva anche lei a quella serie tv, almeno quanto la sua amica. Perciò si alzò in piedi e sussurrò: - No, professore, sto malissimo anch’io. –
Si lasciò cadere a terra perfettamente al fianco di Heeyoun, urtando con il fondoschiena il pavimento tanto forte da provocare un certo frastuono.
Il professore rimase interdetto per qualche istante, non sapendo che cosa fare. Heeyoun aveva calcolato perfettamente i tempi, per tornare a casa con l’autobus avrebbe impiegato quasi venti minuti, non poteva rischiare di perderlo ed arrivare in ritardo, perciò era necessario sbrigarsi.
-Sto per vomitare! – annunciò allora, piegandosi in maniera minacciosa, con il viso rivolto contro il pavimento.
-Oh si si, pure io! – sentenziò Junghwa facendo lo stesso e tossendo in maniera profonda.
A quel punto il professore comprese di non poter più aspettare.  -Forza, andate in infermeria! Potrebbe essere qualcosa di grave. – disse ancora scombussolato, chiedendosi se avrebbe dovuto aiutarle a rialzarsi.
Le due ragazze non se lo lasciarono ripetere due volte, balzarono in piedi e corsero in fretta fuori dalla classe, tenendo le mani sullo stomaco e sulla bocca, fingendo che la nausea si facesse sempre più forte. Ora erano fuori, lo sgabuzzino era proprio di fronte alla classe, vi entrarono facendo in fretta.
All’interno di quella minuscola stanza, però, era tutto buio. Junghwa accese il cellulare e con esso provò a farsi luce.

-Lo abbiamo fregato. – sussurrò soddisfatta Heeyoun, ricercando con lo sguardo un possibile ingresso al condotto dell’aria. Avrebbero dovuto aprire lo sportellino e poi tenersi aggrappate alla superficie di acciaio cercando di tirarsi su con tutto il corpo. Non sarebbe stato semplice come avevano ipotizzato, né come facevano vedere nei film. Però ormai dovevano tentare, non c’era tempo per tirarsi indietro. Presero una sedia che posizionarono esattamente sotto il punto da dove avrebbero potuto accedere. Heeyoun salì per prima sulla sedia, aprì lo sportellino composto da un reticolo metallico non troppo spesso e si trovò di fronte ad un possibile ingresso. Junghwa la spingeva dalle gambe e lei provava a tirarsi su, era difficile non pronunciare nemmeno un verso, stava effettuando così tanto sforzo che le braccia le facevano male. Però ad un certo punto si ritrovò completamente all’interno del condotto, la sensazione era orrenda, le sembrava di soffocare ed aveva a malapena lo spazio necessario per muoversi.
-Heeyoun, com’è lì? – le domandò Junghwa che vedendola infilata lì dentro non era poi più così sicura di voler salire.
-È spaventoso. – ammise lei riflettendo sulla possibilità di poter soffocare sul serio lì dentro.
-Heeyoun, io non ce la faccio ma tu devi andare. –
-Dobbiamo farlo per la nostra serie tv preferita. –
-Si, devi essere coraggiosa. –
  Heeyoun provò a scivolare un po’ più avanti, almeno spingendosi con le gambe ma le era a dir poco impossibile. E pensare che nei film sembrava così semplice! Invece stare lì dentro era un vero inferno, il solo pensiero di dover percorrere tutto l’edificio chiusa in quel condotto era terribile. Se solo si fosse allontanata troppo, sempre se ci fosse riuscita, le sarebbe stato a dir poco impossibile tornare indietro.

-Junghwa, io non ce la faccio, aiutami a scendere. – si lamentò sentendo le gambe tremarle per la brutta sensazione che aveva provato. L’amica non l’aveva mai vista arrendersi, in nessuna occasione. Però non ci pensò su due volte, salì sulla sedia e la tirò per una caviglia in modo che le fosse più semplice uscire.
Appena Heeyoun fu libera da quella terribile prigione nel quale lei stessa si era infilata, tirò un sospiro di sollievo. Inginocchiate a terra le due ragazze provavano a pensare a come potessero agire adesso che il loro piano era irrimediabilmente fallito. Intanto i minuti scorrevano, inesorabili.
-Heeyoun, alla fine della sua ora il professore verrà a cercarci in infermeria, dobbiamo fare qualcosa. – le ricordò Junghwa mentre le accarezzava le spalle.
Per Heeyoun era diventato molto difficile pensare, chiuse nel buio di quello sgabuzzino. Se un bidello fosse entrato e le avesse viste sarebbero stati guai, probabilmente. Perciò doveva superare la delusione dovuta al fallimento del proprio piano ed agire, doveva farlo in fretta.
-La finestra del bagno! Junghwa, dobbiamo uscire dalla finestra del bagno. –
Junghwa restò in silenzio, provando a pensare sulla possibilità di riuscita del piano B. Improvvisamente, però, non era più così sicura di seguire la sua amica. Iniziava ad aver paura delle possibili conseguenze e poi, in fondo quella serie tv non le piaceva poi così tanto.
-Vai tu, Heeyoun. Io rientro in classe. –
-Stai scherzando?  -
-Assolutamente no. Ormai siamo fuori da un bel po’ ed il professore starà iniziando a preoccuparsi. –
Heeyoun si tirò in piedi, non poteva credere al fatto che la sua migliore amica la stesse tradendo in questo modo. Lei era decisa e sarebbe andata fino in fondo, di questo ne era sicura.
-Va bene, vattene! Non mi importa, io ci riuscirò da sola. –
Junghwa da un lato si sentiva in colpa poiché stava rinunciando alla loro missione ma sentiva di non poter più fare altrimenti. Si alzò in piedi a sua volta e si passò le mani sul viso, sperando di cancellare i segni della matita sulle occhiaie.
-Allora io vado… che cosa dovrei dire al professore di te? –
-Dì un po’ quel che ti pare! Non ho tempo da perdere. –
Dicendo così Heeyoun uscì dalla stanza, fiera di avere il coraggio di poter continuare la propria missione, con o senza la sua amica, anche se a quel punto Junghwa non era più una vera amica.
  
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