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Autore: ValyDeleNian    07/07/2015    3 recensioni
Elena ha 20 anni. Scappa da un grande perdita, tanta delusione e solitudine. Vuole darsi un'opportunità, provare a vivere, magari ad innamorarsi come mai è riuscita a fare. Vuole solo una vita di cui essere orgogliosa..per non crollare, per non rompersi.
Damon ha 25 anni. Famiglia agiata, equilibrata. Suo padre è uomo attivo nella politica di NYC. Damon ha una vita quasi perfetta...perchè quasi? Perchè a Damon manca l'amore, la passione...come anche ad Elena.
Potranno incontrarsi due mondi cosi distanti e diversi..potranno entrare in contatto e riuscire viversi? Damon si innamorerà?...e cosa piu importante, ad Elena basterà lui per sconfiggere i suoi mali?
AU. Tutti umani.
Genere: Commedia, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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Capitolo 13

 

Elena's POV

Dovevo prevederlo. E' inutile piangerci su; ho chiesto alla persona che amo e che mi ama di assistere al mio suicidio. Si può essere più crudeli ed egoisti?
Mi ha detto che non ce la fa, che non si capacita di come io abbia potuto scegliere questa "fine"..per noi. Ma non capisce..la scelgo per me. Lui non potrà mai capire; quando ero piccola ho visto cosa può farti il cancro, in che stato può ridurre il tuo corpo e la tua mente, anche di chi ti è accanto.
Alla morte si sopravvive..sembra una contraddizione, ma non lo è.
Il dolore può uccidere davvero, ma lo fa nel complesso della sua grande maestria: non investe solo la ciliegina, ma anche la torta.
Annienta tutto e tutti, nessuna distinzione. Ed io questo non lo voglio.
Quando accadrà..sì, staranno male, soffriranno, ma passerà; diventerò un ricordo dolceamaro e loro andranno avanti. Sarà veloce.
Vedermi così, sfiancata da una macchina, o senza capelli, e pallida..non va bene. La morte è naturale; il dolore, la sofferenza, la pietà..no. E' una crudeltà che non riesco più a reggere.
Quindi sì, morirò..ma sarò io a sceglierlo. Sarà la prima vera scelta che farò da me. E' triste che ne sia almeno un po' orgogliosa?

Bussano alla porta e cerco di risvegliarmi dai miei pensieri e dalla lacrime che, ahimè, sono scese.

"Avanti.."

"Ciao.."

E' Stefan. Mi fa strano vederlo in camera mia, non siamo poi così intimi

"Ehi"

"Come stai?"

"Meglio..dovevo stendermi"

"Bene..posso?" mi indica il letto

"Certo"

Si siede affianco alle mie gambe stese sotto la trapunta e mi sorride. E' un sorriso di conforto.

"Qualunque cosa sia, dilla.."

Sospira. "Ho visto Damon andar via. Sembrava agitato, arrabbiato e molto"

Ora sono io a sospirare.

"Che è successo, Elena?"

"Abbiamo avuto una discussione..non siamo d'accordo su delle cose"

"Cose che riguardano te?"

"Sì"

"C'entra la situazione in cui ti trovi?"

"Sì"

"Ascolta Elena, io non so su cosa avete litigato e nemmeno voglio saperlo, ma posso dirti che lui ci tiene a te. Vuole aiutarti, vuole starti vicino. Lui ti ama e se credi che rinuncerà a questa crociata, sbagli. Non ti lascerà, ora è arrabbiato ma tra un paio d'ore sarà di nuovo qui. Non se ne va, Elena"

"Lo so, Stefan, ma.."

Mi guarda attento "Cosa?"

"Gli ho detto che voglio morire, tramite l'induzione di un farmaco terminale..in Svizzera, e gli ho chiesto di venire con me. Di starmi vicino quando accadrà"

Stefan resta in silenzio, per molto tempo...e non so che fare.

"Stef?"

"Caroline lo sa? I Salvatore?"

"No, non l'ho detto ancora a nessuno"

Di nuovo questo silenzio.

".......tornerà, Elena"

Eh?

"Era questo che volevi dirmi? E ci hai pensato tutto questo tempo?"

Ride amaramente.

"Beh, in realtà sono molte le cose che vorrei dirti. Tipo che è una cazzata colossale, e che ti tirerei questo mobile in testa"

"E perché non me l'hai detto prima?"

"A che servirebbe? Hai preso una decisione e ne sei convinta a quanto vedo. E' la tua vita, Elena. Tu decidi come viverla e come finirla. Potrei dirti tante cose, ma non cambia la realtà. Vuoi morire? Fallo. Ucciditi, se è quello che senti. Io non ho diritto di dirti cosa fare o cosa non fare. E' una cazzata, ma resta un tuo problema"

Rimango scioccata. E' stato..crudele?!

"Wow..sei stato crudele, non credi?

"Imparo dai migliori"

Credevo fosse una battuta, e invece ha lo sguardo serio e fisso su di me.

Mi sento sprofondare nella vergogna.
Vergogna? Io non mi vergogno della mia scelta. E' coraggio il mio, dannazione!

"Sai, non credo che abbiate il diritto di giudicare me e le mie scelte se non sapete o conoscete ciò di cui parlo. Voi non sapete come ci si sente. Pensi che io voglia morire?!"

"Elena, io parlo secondo quello che vedo. E vedo una ragazza che, sì, sta male ed è stanca e stufa e arrabbiata, ma che ha ancora delle opportunità eppure sta dandole per scontato! C'è gente là fuori che pagherebbe per avere una possibilità, anche una sola chance o speranza che qualcosa si risolva. Tu non hai tutto perduto, eppure vuoi rinunciarci. E' la tua vita, Elena..è vero, e io non sto dicendo che la vivi male..non la vivi a pieno, però. Se vuoi arrenderti prima ancora che tutto sia davvero finito, fallo! Ma non puoi pretendere che chi è nella tua vita stia in disparte a darti le pacche sulla spalla, perché non hai finito qui. Perché ti vogliono bene, e quando si ama qualcuno lo vuoi nella tua vita."

Resto bloccata. Riesco solo a piangere..ma che diavolo dovrei fare? Eh? Non so dove appigliarmi. Non ho un centesimo, mi sto spegnendo poco a poco..perché combattere?
I singhiozzi stanno prendendo il sopravvento. Sento la mano di Stefan tra i miei capelli.

"Ehi...Ascoltami, forse sono stato troppo duro. Hai ragione, io non ti capisco fino in fondo ma sono preoccupato. Per te, perché ti stai condannando da sola ad una cosa che non meriti e che nessuno ancora ti ha affibbiato. Sono arrabbiato perché il mio migliore amico è logorato da questa situazione e non voglio vederlo così, voglio che sia felice. E' scappato via, e anche se so che ritornerà..sarà l'ennesima sua corazza, Elena. Damon è così. E forse lo aiuta, ma non aiuta gli altri, e di sicuro non aiuterà te. Vuoi che ti sostenga, ma quando leggerai nel suo sguardo una finta..capirai che non vuoi che ti dica che tutto va bene o che ti capisce, vorrai solo lui..il vero lui"

 

Damon's POV

Ho vagato per la città per almeno 2 ore, ed ora sono qui..in uno squallido bar a bere uno squallido whisky con una barista che di squallido ha poco, a dirla tutta. Mi guarda ogni 5 secondi, ed è facile capire cosa vuole. Chi vuole.
Riporto gli occhi sul mio bicchiere mezzo vuoto, giro il liquido dentro per poi berlo tutto d'un fiato; brucia..perfetto. La ragazza mi si avvicina languidamente..se fosse stata nuda, sarebbe stata meno sfrontata.

"Ehi, ciao!" mi fa

Le faccio un cenno col capo, a mò di saluto

"Tutto solo?"

"Già, a quanto pare"

"Sai, ti stavo guardando e ho pensato che quei tuoi occhi blu avessero bisogno di essere guardati da qualcuno, non da un pezzo di vetro" dice con una risata da civetta, che un tempo mi piaceva molto

"Ah sì? Beh direi che allora stai rimediando alla grande"

"Sì lo credo anch'io"

La squadro un attimo, ma non parlo

"Mi trovi carina"

"Andiamo..lo sai che non sei solo carina. Hai fin troppa autostima, non ti servono i miei complimenti"

"Hai ragione.." si avvicina e mi sfiora il collo nudo con i polpastrelli "Stacco tra 10 minuti. Mi aspetti? Magari ti faccio vedere perché ho le certezze della mia autostima.."

"Mmh-mmh.." stringo le labbra fra loro

Mi ci vuole una distrazione stasera. Anche se..
Ho qualcuno. Ho lei, che amo. Ho lei, che mi ama. Lei che ride, che mi fa ridere. Lei e suoi capelli. I suoi occhi.
Elena.
Lei che per sua scelta, non avrò più. Morirà.
Guardo di nuova la barista.

"Come ti chiami?"

Lei si volta, presa di sorpresa "Shayla"

Shayla. Bella ragazza. Bel nome. Belle tette. Bella bocca.
Shayla. Shayla..che non è Elena. Che non sarà mai Elena.
Nessuno mai potrà.

Che cazzo sto facendo? La mia ragazza annuncia di volersi uccidere ed io sto quasi per farmene un'altra. Io amo Elena. Che diavolo..?
Sto impazzendo, e tutto perché so che se non l'avrò più con me..sarà l'inferno. Darò di matto. Ma come faccio a fermarla? A dirle di resistere quando..quando di concreto davanti a lei non c'è nulla..a parte io, che stavo per tradirla.
Sono arrabbiato, cazzo. Non voglio vedere la sua morte, i suoi occhi chiudersi e mai più riaprirsi. E forse dopo rivederli solo in foto.
Cristo..non abbiamo nemmeno una foto insieme. Non ho niente di lei. Avrò solo il suo ricordo.
Non mi sono accorto di aver stretto talmente forte il bicchiere, da averlo rotto. Sto sanguinando. Shayla se ne accorge..

"Ehi! Stai bene? Sembri..esplodere"

"Io..ehm. No, cioè..devo andare"

"E non mi aspetti?"

"No"

"Perché? Certo che sei stronzo"

"Senti, è stata una giornata di merda. E ho una ragazza, che amo. Perché dovrei aspettarti?"

"Perché posso darti qualcosa in più. Posso farti vivere"

Vivere. Shayla è viva..vivrà. Con me. Stanotte.

"Io....io la amo, Shayla. Più della mia vita"

Ed esco.

 

Rientro a casa. Apro il cancello, e riaccendo il cellulare che avevo spento. Ci sono chiamate di Elena, di Stefan, mamma, papà, Caroline. Diamine! Sono uscito a bere! Non sono io a volermi suicidare!
Incredibile! Rompono le palle a me...da manuale, proprio.
E' tardi, molto tardi e la casa è vuota, buia. Vado in cucina e prendo dell'acqua..potrà aiutarmi da questa sbronza. Dentro sono un fascio di nervi; mi sento inquieto, mi sento nervoso..e pronto a spaccare tutto.
Vedo vicino al lavandino un elastico di capelli. E' di Elena. Lo porto al naso ed inspiro; sento il suo profumo, il suo balsamo..la sua essenza. Potrei dire che c'è tutta Elena in questo'odore.
Perché? Perché vuoi ucciderti, piccola? Non ci pensi a me? Come farò? E gli altri..saranno distrutti. Dio..
Sto degenerando e capisco che è meglio che vada a letto. Do uno sguardo al cellulare e leggo solo un messaggio di Elena:

"Ti amo da impazzire. Fai in fretta, ti aspetto. xx"

Mi viene da sorridere. Che devo fare con te, Virginia?
Spengo il telefono, e vado verso le scale...quando mi accorgo di una cosa. Sul divano non c'è la giacca di mio padre, eppure è sempre lì quando torna da lavoro. Perché non c'é? Mi guardo intorno e noto che nemmeno le chiavi e la borsa di mia madre ci sono. Ma dove sono finiti? Sono partiti? Non ne sapevo niente.
E poi eccolo lì.
Bianco. Piccolo. Solo. Sul tavolino. Due righe. Una richiesta. Il più grande rammarico e la più grande rabbia che avrò in tutta la mia vita?

"Ospedale. Vieni, di corsa.."

Non averle detto che la amo anch'io..prima che andasse via.

 




ORRIBILE. INDIFENDIBILE. INSCUSABILE. UCCIDETEMI E IO VI AIUTERO'!
Come dire...MIIIIIIII DIIIIISSSSPIAAAACEEEEEE!!!!!!!!!
Sono in un ritardo che dura da mesi, e l'unica scusa che ho sono dei motivi familiari molto seri (ma ora risolti). Non so che dire...spero che non vi siate dimenticati di me! Vi prego!! SCUSATEMI TANTO.
Non solo per il ritardo..ma anche per il capitolo: è un po' corto, lo so... e non finisce nel migliore dei modi. Non voglio anticipare troppo, ma se avete domande ci sentiamo nelle recensioni..e ne spero tante, anche se non me le meriterei.
Che dite? Impressioni? Idee per il prossimo capitolo? Che succederà? "Che sarà successo?
A presto :*

 

  
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