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Autore: Emy Potter    07/07/2015    4 recensioni
"Alice Liddell è una donna intelligente con una natura curiosa, lingua tagliente e un modo diretto di affrontare le cose. Quando divenne uno spirito, all'età di diciannove anni, si ritirò nel suo paese delle meraviglie con le intenzioni di non ritornare. Più di un secolo dopo, lei è stata scelta per diventare il prossimo guardiano, ma nemmeno il suo amico d'infanzia Calmoniglio può cancellare ciò che il mondo le ha fatto."
Questa è la traduzione di una famosa fanfiction inglese che io ho adorato tantissimo. Spero vi piaccia.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bunnymund, I Cinque Guardiani, Jack Frost, Nuovo personaggio
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2: Alice Liddell?
 
"Chi è Alice Liddell?"
I quattro guardiani più anziani si guardarono nervosi. L'aria attorno al gruppo si fece pesante a causa di taciuti dilemmi che i guardiani sembravano conoscere ad eccezione di Jack. Vedendo che nessuno aveva intenzione di rispondere alle sue domande subito, Jack si lasciò sfuggire un sospiro di frustrazione prima che si appoggiasse con la schiena sul pilastro di legno a guardare i suoi amici.
"Perché l'Uomo della Luna ha scelto lei?" chiese Bunny, con il fuoco ancora ardente nei suoi occhi. "Non sa dove si trova adesso e per quanto tempo è stata lì?"
"Abbi fede, Bunny" disse Nord con convinzione. Era altrettanto confuso come il suo amico Pooka, ma aveva già accettato la scelta a causa della sua fede nella luna. "Uomo della Luna deve avere buon motivo"
"Nord ha ragione! L'Uomo della Luna ha sempre una buona ragione" concordò Tooth mentre aleggiava accanto allo spirito natalizio. Nord diede alla fata colorata un sorriso riconoscente, grato che qualcuno fosse dalla sua parte. Non importa quante volte dovesse parlare con il Pooka, discutere con Bunny è sempre stato difficile. Aiutava avere un po’ di supporto.
“Questo è quello che hai detto riguardo a lui” sostenne Bunny indicando Jack da sopra la spalla. “E guarda come è finita bene!”
Deciso di non degnare nemmeno una risposta all’offesa di Bunny, Jack gli fece la linguaccia alle spalle in modo infantile prima di afferrare una tazza di zabaione da un elfo che passava. Congelò la bevanda natalizia prima di prenderne un sorso.
Jack voleva davvero essere da un’altra parte. Forse ad iniziare una battaglia a palle di neve, oppure a provocare una bufera. Quelle erano sempre divertenti a differenza degli incontri dei guardiani. Le trovava sempre perché il “Vecchio Santo Nick” faceva sempre partecipare Jack alle loro discussioni invece di lasciarlo libero a vagare per il laboratorio. Anche se a ben vedere, era probabilmente una mossa intelligente da parte del guardiano della meraviglia. Un non supervisionato Jack Frost nel famoso laboratorio di Babbo Natale era solo un sicuro disastro che aspettava di accadere, soprattutto per eventuali elfi e yeti ignari.
Di solito, Jack cercava di evitare di venire alle riunioni dei guardiani “dimenticando” in quale giorno di tenevano, ma nella lettera ricevuta da un elfo la settimana prima, Nord sembrava fermamente convinto che Jack si sarebbe presentato questa volta. Il russo non aveva menzionato perché la presenza di Jack fosse così importante (probabilmente per creare suspance come al solito), ma non perse tempo a dire che se non si fosse fatto vedere, Nord avrebbe mandato Bunny, un paio di yeti e un sacco a lui familiare a prenderlo, e dato che Jack non era un grande fan del sacco, decise di presentarsi. Irresistibilmente in ritardo, naturalmente.
E adesso sapendo tutto, non era così sorpreso della persistenza sulla lettera di Nord. Un nuovo guardiano era una cosa abbastanza importante per loro, che lui comprendeva. Però voleva ancora essere da un’altra parte.
“Perché non ci concentriamo su come portarla qui?” suggerì Nord. “L’ultima volta che l’ho sentita era nel paese delle meraviglie”
“Paese delle meraviglie?” pensò Jack quando la sua attenzione cadde sul vecchio strambo. Aspetta, Alice?...vuol dire…
“Ecco dov’è stata Alice per gli ultimi 130 anni!” urlò Bunny in preda alla frustrazione. “Farla tornare nella società non sarà una passeggiata, amico.”
“Woah aspetta, amico” li interruppe Jack muovendo la mano pallida. “Alice? Come l’Alice de Alice nel paese delle meraviglie? Non sapevo fosse reale.”
Notando la totale confusione del ragazzo, Tooth aleggiò accanto a lui e posò delicatamente una mano sulla sua spalla. “Non mi sorprende, Jack. Come ha detto Bunny, Alice non ha lasciato il Paese delle Meraviglie da più di cent’anni. Nessuno, tranne Bunny parla più con lei. È molto solitaria.”
“Aspetta quindi il Paese delle Meraviglie…è un luogo reale?”
“Non all’inizio” rispose seccamente Bunny tagliando la conversazione. “Quando Alice era umana, il Paese delle Meraviglie era solo frutto della sua immaginazione, di quello che ho capito vagamente, una volta che Manny l’ha resa uno spirito, ha ricreato il Paese delle Meraviglie all’interno di una specie di spazio vuoto. In quella dimensione, Alice è libera di creare ciò che vuole, ma a differenza di quando era umana, le sue creazioni sono reali.”
Mentre parlava, Bunny incrociò le braccia e fissò il luminoso cristallo di fronte a lui. Il suo volto peloso era privo di ogni emozione, ma i suoi occhi erano distanti, come se stesse rivedendo vecchi ricordi. Jack si era quasi perso in tutta quella confusione, ma non fece altre domande visto che gli altri guardiani parlavano più tra loro che con lui. Sospirò nuovamente per la frustrazione e andò accanto a un Sandy che dormiva.
“Ora che ci penso, non mi sorprende che Manny abbia scelto Alice” annuì Nord mentre passava le dita nella barba bianca. “Lei essere ragazza molto potente”
“Certo che lo è, ma lei ha davvero le qualità per essere un guardiano?” chiese Tooth. Si fidava molto dell’Uomo della Luna, come facevano tutti i guardiani, ma anche lei era un po’ dubbiosa. “Bunny ha ragione, Alice non ha lasciato il Paese delle Meraviglie per molto tempo. Sarà capace di adeguarsi al nuovo mondo?”
“So che i bambini hanno molto più potere di quanto pensiamo” disse Jack a voce alta per attirare l’attenzione di tutti. “Ma perché doveva scegliere una bambina come Guardiano? Non ci dovrebbero essere requisiti di età o qualcos’altro? Voglio dire, sono uno degli spiriti più giovani – avendo passato solo tre secoli – e voi vi fidate a malapena di me per qualsiasi cosa. Come farebbe una bambina rispetto a questo?”
Nord, Bunnymund e Tooth fissarono per un po’ il ragazzo, finché i due uomini scoppiarono a ridere. Sia Jack che Tooth li fissarono sorpresi mentre loro due continuavano a ridere. Nord si stringeva la pancia mentre Bunny era appoggiato con il braccio all’amico come supporto mentre ridevano.
“Oh silenzio voi due!” li rimproverò Tooth prima di tornare dallo spirito dell’inverno. “Jack, ormai dovresti sapere che le classiche fiabe e i miti non sempre descrivono correttamente la persona reale.”
“Alice è giovane, ma di certo non è una piccola bambina come i suoi libri fanno pensare” ridacchiò Bunny. “Quello è l’autore, la versione di Lewis Carroll. La vera Alice è molto diversa da quella che tu probabilmente immagini, ghiacciolo.”
Jack, non apprezzando di essere deriso, stava per rispondere con un commento sarcastico, ma un forte battere le mani di Nord lo interruppe. Aveva finito di ridere a spese di Jack e ora era pronto a fare sul serio. L’Uomo della Luna aveva preso la sua decisione ed era compito dei guardiani accettarla.
“Ok, questo è stato divertente, amici miei, ma Manny ha scelto! Alice è la nostra nuova guardiana e abbiamo bisogno di un piano per portarla qui in modo che possa fare il giuramento.”
“Perché non utilizziamo un sacco e un portale magico, come avete fatto con me?” suggerì Jack quasi con amarezza mentre ricordava il suo primo giro nel portale di due anni fa.
“Perché a noi piace Alice” sogghignò Bunny.
“Oh ahi” piagnucolò sarcastico Jack portando una mano sul petto come se venisse fisicamente ferito dal commento sprezzante del Pooka. “Questo canguro fa davvero male”
Bunny aprì la bocca per ribattere qualcosa di spiritoso, ma Tooth volò tra di loro. La situazione in cui si trovavano era già abbastanza stressante, non avevano bisogno dei litigi di Jack e Bunny.
“Basta ragazzi” disse severamente mettendo una delle sue piccole mani su ciascuno dei loro petti gonfi. “Siamo tutti amici qui, ricordate? E nessuno verrà gettato di nuovo in un sacco.”
“Anche se sono un grande fan del sacco, Tooth ha ragione” ridacchiò Nord. “Abbiamo bisogno di un metodo diverso.”
“Come ho detto prima, riportare Alice in questo mondo non sarà facile” disse Bunny incrociando le braccia. “È ancora più testarda di Frost!”
Nord ignorò l’indignato “Hey” di Jack e affrontò il Pooka “so tutto io”.
“Questo è un ottimo punto, Bunny” disse Nord con un sorrisetto. “Ed è per questo che andrai tu a recuperare Alice.”
Bunny sobbalzò e spalancò gli occhi incredulo. Jack rise beffardo e puntò il dito contro il coniglio stordito. Era divertente vedere come il coniglio fuorimisura la prendeva. Anche se, personalmente, non gli sarebbe dispiaciuto vedere il vero Paese delle Meraviglie visto che ne aveva già sentito parlare molto.
La mamma di Jaime leggeva a Sophie “Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie” ogni notte. Alla bambina piaceva moltissimo il libro ed era ossessionata con il vecchio film d’animazione Disney. A volte Jack rimaneva a casa di Jaime durante le loro serate di cinema in famiglia, e ogni volta quand’era il turno di Sophie a decidere il film, sceglieva sempre “Alice nel Paese delle meraviglie”. Quindi conosceva abbastanza bene i libri della storia, che erano il motivo per cui gli veniva difficile immaginare nient’altro che la Alice curiosa, bionda che veniva descritta nei libri.
La copia del libro di Jaime era davvero consumata. Il ragazzino diceva che sua nonna usava leggerlo a sua mamma quando era una bambina. Quel vecchio libro era come un cimelio di famiglia. Jack non sapeva che un libro potesse avere un valore sentimentale come quello, ma ricordava di averne visto la copertina. Su di essa c’era una grossa quercia con un gatto grasso sopra uno dei suoi rami. L’animale stava sorridendo a una piccola bambina con i riccioli biondi e un nastro nero legato ordinatamente in un fiocco sulla testa. Indossava un vestito blu sgargiante con un grembiule bianco, calze bianche e scarpe nere lucide.
La storia erano sciocca, colorata e divertente, per questo i bambini la amavano così tanto, e Jack non poteva fare a meno di pensare che, se quel libro fosse esistito quando lui era ancora in vita, sarebbe piaciuto sicuramente alla sua sorellina…
“Io?! Perché devo andarci io?!” gridò Bunny.
“Perché tu la conosci da quando era bambina” sottolineò Tooth. “E sei anche l’unico che le fa ancora visita, non è così?”
“Forse una o due volte l’anno” mormorò Bunny. “Ma-“
“Smettila di fare il difficile, Bunny” rise Nord non dandogli la possibilità di trovare scuse.
Sandman, che si era recentemente svegliato dal suo pisolino, e tirò delicatamente la fondina del boomerang di Bunny prima di fare un piccolo gatto di sabbia dorata sorridendo sapientemente. Nord guardò Sandy e rise per la presa in giro da parte del piccolo spirito.
“Ha ragione Sandy?” chiese timidamente Nord con un sopracciglio alzato. “Hai ancora paura dello Stregatto?”
“No!” scattò Bunnymund. “Non ho mai avuto paura di quella cosa. Sono solo molto, molto…prudente.”
“Bunny ha paura dello stregatto?” Jack si mise a ridere. “No vabbè! Questo è divertente!”
Bunny stava praticamente digrignando i denti per la rabbia verso lo spirito dell’inverno. Al Pooka non piaceva essere preso in giro. Inoltre non aiutava il fatto che anche Nord e Sandy stessero ridendo. Jack rideva così forte da tenersi i fianchi. Il pensiero del grande, cattivo Bunnymund, che ha paura di un comico, gatto grasso con un sorriso da ebete era semplicemente troppo. Anche Tooth ridacchiò dietro la mano alla frustrazione di Bunny.
“Qualcuno di voi ha mai visto il vero Stregatto?” ringhiò Bunny a denti stretti. “No, certo che non l’avete visto, altrimenti, non stareste ridendo. È maledettamente spaventoso bello!”
“Calmati, Bunny” ridacchiò Nord. “Ti stavamo solo prendendo in giro.”
Bunny brontolò sottovoce e diede ai suoi amici uno sguardo omicida. Nella sala regnava il silenzio, mentre il Pooka pensava alle opzioni che aveva. Jack si appoggiò contro un pilastro di legno mentre guardava il viso di Bunny farsi più serio ogni secondo che passava. Se Bunny conosceva già Alice, perché era riluttante sull’andare a prenderla? E perché la conosceva così bene mentre nessun’altro la vedeva da più di un secolo? Perché Jack non aveva mai sentito parlare di lei prima? Non poteva dire di conoscere personalmente ogni singolo spirito vivente sulla Terra, ma fino ad oggi, per lo meno, pensava che almeno sapesse quali e quanti spiriti esistevano.
“Va bene” sospirò Bunny finalmente deciso. Era probabilmente la cosa migliore andare da solo. Alice lo avrebbe sicuramente sventrato come un pesce se avesse portato degli sconosciuto nel suo sacro Paese delle Meraviglie. “Parlerò con Alice. Farò del mio meglio per convincerla a venire qui al polo, ma non garantisco nulla. E se per caso lei dovesse accettare, non voglio che vada da nessuno parte fuori dall’officina se non è con me.”
“Sì, sì, naturalmente Bunny” annuì Nord. “So quanto la salvezza di Alice significhi per te. Io non permette a nessuno di fare male a lei, lo sai amico.”
La confusione e l’interesse suscitò l’attenzione di Jack. A quanto pare sembrava che Bunny avesse un debole per Alice. Le nuove informazioni aumentarono la curiosità di Jack riguardo al mistero di Chi è Alice Liddell?
Molto interessante; pensò lo spirito dell’inverno.
Bunny allungò una mano dietro la spalla e tirò fuori dalla fondina del boomerang, una piccola custodia in pelle. La aprì e la inclinò sopra la zampa finché non ne uscì una piccola biglia blu e rosa. Jack lo guardò con forte interesse quando Bunny toccò il suolo due volte con la zampa, creando una delle sue gallerie prima di lanciare la biglia all’interno. Per qualche istante non accadde nulla, ma proprio quando Jack era sul punto di fare un commento sarcastico, una luce brillante blu esplose dal buco, proiettando una serie di colori e luci, come i portali creati da Nord.
“Torno appena posso” promise Bunnymund con un cenno del capo verso gli altri guardiani.
Senza aggiungere altro, il coniglietto di pasqua saltò nel portale e la terra si chiuse alle sue spalle. Nessuno a parte Jack sembrava essere sorpreso al cambiamento della galleria di Bunny, probabilmente perché l’incontro era ufficialmente concluso. Jack era seduto su un tavolo del laboratorio e guardò gli altri guardiani.
Sandy li salutò prima di partire per diffondere la sua sabbia dorata in diverse parti del mondo. Tooth scomparve da qualche parte, molto probabilmente per tornare con le sue piccole fate alla raccolta dei dentini, come sempre. Nord stava rimproverando uno yeti per la pittura di una pila di robot rossi prima di re-ordinare alla povera creatura di farli verdi. Lo yeti gridò indignato prima di sbattere la testa sul tavolo per la frustrazione. Nord ridacchiò appena, prima di farsi strada verso Jack. Aveva degli importanti giocattoli da costruire nel suo ufficio.
“Ehy” disse Jack cercando di ottenere l’attenzione dell’uomo. “Cos’era quella borsa di biglie che aveva Bunny?”
“Oh, Jack. Tutti sanno che unico vero modo per andare nel Paese delle Meraviglie è attraverso tana di un coniglio!” rise di nuovo Nord dando una pacca sulla spalla del ragazzo. Lo spirito dell’invernò inciampò alla pacca “gentile” del suo amico e guardò l’amichevole russo con un’espressione infastidita sul volto pallido.
“Oh giusto, che sciocco” disse Jack sarcastico a Nord che andò verso la scala vicina. “Non ha proprio risposto alla mia domanda, ma ok.”
Nemmeno 30 secondi dopo che Nord se ne andato che Jack si rese conto di non essere sorvegliato. Nessuno degli yeti gli prestava attenzione, così si alzò, tolse il cappuccio e prese il bastone.
“Mi chiedo dove sia finito quell’aereo giocattolo.”
 
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Bunny odiava andare nel Paese delle meraviglie usando le sue gallerie.
Il sacchetto di biglie era un regalo che Alice gli fece molto tempo fa, che consente l’accesso al Pooka per il Paese delle Meraviglie in ogni momento in cui lui voleva. Aprivano il portale dove la terra era rotta, proprio come i globi di Nord. Il viaggio attraverso la tana non fu piacevole a parere di Bunny, ma si era abitato.
Quando si viaggiava attraverso il portale, si cadeva attorno ad un mare di colori sgargianti. Poi, quando ci si avvicinava alla fine, avrebbe trovato orologi, libri, mobili e giocattoli di dimensioni giganti prima di arrivare a un punto in cui la luce era accecante. Quando essa si schiariva, la velocità di caduta diminuiva, in modo da non essere pericoloso, anche se quando si tocca il terreno si potrebbero ottenere uno o due lividi.
Bunny aveva viaggiato nel Paese delle Meraviglie così tante volte che ora poteva riuscire ad atterrare in piedi. Il suo primo viaggio, però, fu una cosa diversa: si era quasi rotto una caviglia.
Atterrò su un prato verde nella zona conosciuta come La Valle di Lacrime. Quello era uno dei posti preferiti di Alice. La foresta era cosparsa di tessere del domino giganti, biglie e occasionali sfere di vetro di grandi dimensioni. Gli animali era di specie miste che seguivano le loro normali attività, non facendo caso a Bunny. Le uniche cose che sembravano riconoscerlo, erano le giganti lumache con grandi querce che crescevano sul loro guscio. Guardavano il coniglietto di pasqua con i loro lunghi e tondi occhi mentre si facevano strada dentro la valle.
Il Pooka annusò l’aria, cercando di individuare l’odore di Alice, ma sospirò di frustrazione quando non lo avvertì. C’erano tantissime aree nel Paese delle Meraviglie in cui Alice poteva essere e Bunny non aveva né la voglia né il tempo di controllarli tutti. La ricerca poteva richiedere giorni. La migliore opzione era trovare qualcuno, o qualcosa, che poteva dirgli dove si trovasse la ragazza, o almeno limitarne la ricerca.
Il problema era, che nessuno nel Paese delle Meraviglie poteva essere definito “sano”.
Bunny cercò nella valle chi potesse aiutarlo, fino ad arrivare ad un bivio. Annusò nuovamente l’aria e fece una smorfia: dalla parte sinistra veniva un forte odore di pepe, facendo gemere Bunny al pensiero di trovarsi davanti l’orribile Duchessa. Quell’orco una volta aveva tentato di fare la zuppa di coniglio con lui, circa un paio di decenni fa. Riuscì a malapena a scappare lanciandole un uovo esplosivo in faccia.
Niente poteva convincere Bunny ad andare nuovamente nella cucina mortale della Duchessa. Rabbrividì al solo pensiero e prese la strada a destra, ma si fermò quando vide un ibrido con il corpo da lemure e sgargianti ali da pappagallo.
“Uh, mi scusi” disse Bunny richiamando l’attenzione del lemure-pappagallo seduto su un ramo. Le orecchie dell’animale si drizzarono quando udirono la voce del coniglietto pasqua e lo guardò.
“Che cosa vuole sapere?” chiese la creatura con un accento proveniente da Brooklyn.
Bunny sbatté le palpebre, sorpreso della voce del lemure. Di solito gli esseri viventi del Paese delle Meraviglie avevano un accento inglese, come quello di Alice. C’era un’area del luogo composta da una popolazione di formiche-origami che parlava con un accento giapponese. Bunny non aveva mai sentito qualcuno lì che parlasse con un accento lontanamente americano. Indipendentemente da ciò, cacciò via il pensiero. Sapeva bene che non doveva mettere in discussione le creazioni di Alice o avrebbe sicuramente avuto mal di testa per lo sforzo.
“Sto cercando Alice” disse Bunny. “L’hai vista?”
“Hmm, Alice eh?” il lemure meditò prima di portare la testa e la coda giù. “Carina, con i capelli neri, giusto?”
Il pooka annuì.
“Vestita di blu con degli stivali neri?”
Bunny fece una smorfia di impazienza e annuì di nuovo. Non riusciva proprio a ottenere una risposta diretta da questi esseri, eh?
“Occhi verdi, con una piccola vita, bel cu-“
“Ehy! hai visto Alice o no?” sbottò Bunny. Non solo non aveva tempo a giocare a indovina chi, ma nessuno parlava di Alice in quel modo, a meno che non volesse essere preso a calci nei denti.
Il lemure ululò di paura quando Bunny prese il suo boomerang legato dietro la schiena. Alzò le ali in segno di resa mentre di rannicchiò dietro le lunghe piume.
“Accidenti! Calmati!” strillò l’ibrido. “Mi dispiace! È solo che…qui non vengono mai forestieri. Volevo solo divertirmi un po’ con te. Alice è alla prima tappa delle Ferrovie dello Specchio. Non è lontano da qui, basta seguire il percorso. Non puoi sbagliare!”
Bunny non si preoccupò di ringraziare il fastidioso animale prima di andarsene. Gli abitanti del Paese delle meraviglie avevano sempre un umorismo irritante, così non era affatto sorpreso dei commenti dell’ibrido, ma questo non voleva dire di stare fermo ad ascoltare, non quando era qualcosa di irrispettoso nei confronti di Alice. Quel sacco di piume e pelliccia era fortunato che il coniglietto di pasqua era lì per un’importante missione, in caso contrario, non si sarebbe trattenuto nel scuoiarlo.
Non sprecando altro tempo, Bunny corse più veloce finché non arrivò ad una scogliera che si affacciava verso la prima fermata del treno. Saltò giù e atterrò sul terreno sottostante, mentre i suoi occhi verdi osservavano la zona deserta.
A differenza del resto della Valle di Lacrime, la fermata della ferrovia era spoglia di ogni forma di pianta. I binari del treno erano spezzati ai bordi. La terra era sporca di macchie nere; brutti rimasugli della melma nera che aveva afflitto il Paese delle Meraviglie più di cento anni fa.
Alice gli disse una volta che essa faceva parte dell’assedio del Fabbricante di Bambole, e che, anche dopo tutti questi anni, doveva ancora ripulire il pasticcio che aveva fatto. Per fortuna, quasi tutta quella roba era stata spazzata via . Alla ragazza non piaceva molto parlare di quell’episodio, soprattutto perché era ancora umana a quel tempo.
Non sapeva molto riguardo l’assedio, ma sapeva che era un argomento delicato per lei, come un sacco di cose che l’avevano portata a diventare una ragazza irrascibile.
Bunny aveva incontrato Alice quando aveva solo quattro anni. Si era imbattuto in lei mentre nascondeva le sue uova di Pasqua. Era seduta da sola, che piangeva, e poiché odiava vedere i bambini piangere, specialmente i più piccoli, saltellò verso di lei e le mise tre, vivaci e colorate uova affianco. Bunny non si aspettava che lei lo vedesse, ma con sua grande sorpresa, Alice lo guardò con i suoi occhi verdi pieni di lacrime.
La loro discussione fu…molto strana. Lui le aveva chiesto perché piangeva in una bella giornata di sole come quella, ma lei non rispondeva e per un po’, Bunny pensò che fosse muta come Sandy. Il suo comportamento nei suoi confronti fu ancora più strano. Fu quello che portò Bunny a non cancellare il ricordo quando tornò nella sua tana. Iniziò anche a farle visita regolarmente.
Per i due anni successivi, Bunny si ritrovava a farsi aiutare da Alice per nascondere le uova di Pasqua attorno al suo quartiere o nel parco vicino. Non l’aveva mai portata lontana da casa, ma ad Alice non sembrava dispiacere. A lei piaceva moltissimo avere un gigante coniglio che veniva a farle visita.
Poi, quando Alice aveva sette anni, ci fu l’incendio. Rimase al suo fianco per un anno intero mentre stava guarendo nelle Littlemore Infirmary, ma perse le sue tracce quando venne dimessa. Cercò dappertutto, ma nonostante i suoi sforzi, non riusciva a trovarla e non la rivide per circa 22 anni dopo la notte dell’incendio. Ricordava i loro incontri altrettanto chiaramente come il primo. Era scomodo e commovente.
Bunny scosse via rapidamente i ricordi. Aveva bisogno di concentrarsi sul suo compito: gli altri lo stavano aspettando al polo.
Sospirò per la frustrazione quando fu evidente che l’animale alato lo avesse mandato nella direzione sbagliata. Per un po’ pensò di tornare indietro e dargli una bella lezione, ma decise di non farlo. Se quell’animale avesse avuto almeno un po’ cervello, ormai era lontano da lì.
Bunny aveva già controllato la maggior parte della Valle, così pensò che probabilmente sarebbe stato meglio cercare in un’altra sezione del Paese delle Meraviglie.
Forse dovrei controllare nel regno rosso; si disse Bunny mentre guardava la vecchia ferrovia. Alice sembra-
Il coniglietto di Pasqua quasi sobbalzò nel sentire un’improvvisa, familiare, voce accentata.
“Signor Bunnymund?”
 
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NOTA AUTRICE: Ecco il secondo capitolo. Che ne pensate? Io personalmente adoro il rapporto di Alice e Bunny, molto simile a quello di un padre con una figlia.
Se qualcuno non sa la storia di Alice (sviluppata nei videogiochi “American mcgee’s Alice e Alice: Madness Returns), ve la spiego brevemente: A sette anni, ci fu un incendio a casa di Alice, di cui si presume che sia stato il gatto a causarlo facendo cadere una lampada in biblioteca, in cui la bambina vide la sua intera famiglia (composta da i suoi genitori e la sorella maggiore, Elizabeth) bruciare davanti ai suoi occhi. Dopo essere stata curata, tentò il suicidio tagliandosi le vene. La salvarono e venne portata in un manicomio, dove passerà 10 anni. Durante questi anni, passerà molto tempo nel Paese delle Meraviglie, rovinato dalla sua pazzia, per cercare di sconfiggere la regina rossa. Quando esce non è ancora completamente stabile mentalmente, avendo ancora delle visioni, ma viene dimessa visto che i medici ritenevano che non potevano fare altro (qui finisce il primo videogioco). Una delle infermiere la mandò da uno psicologo, Angus Bumby, che si occupava anche dei bambini di un orfanotrofio. Il suo compito era quello di far dimenticare a chi andava da lui. Alice, intanto, passa molto tempo nella sua mente, quindi nel Paese delle Meraviglie, cercando di scoprire la vera causa dell’incendio e uccidere il Fabbricante di Bambole il cui scopo era quello di farle dimenticare tutto. Alla fine scopre che fu proprio Bumby a impiccare l’incendio, poiché ossessionato dalla sorella Elizabeth e che fu violentata prima dell’incendio. Il Fabbricante di Bambole era la rappresentazione di Bumby. Inoltre, Bumby faceva dimenticare ai bambini per poi farli prostituire. Cercò anche di fare lo stesso con Alice, ma non ci riuscì. Alla fine, Alice si vendica buttando lo psicologo sotto un treno, salvando anche i bambini che lui usava.
È una storia molto angosciante, ma davvero bella a mio parere. Vi consiglio di giocare al secondo videogioco (Alice: madness return) perché è davvero bellissimo.
Ringrazio Rebianime e Sweetchicca per le recensioni.
Link per la storia originale:  https://www.fanfiction.net/s/8753693/2/Winter-Wonderland .
Recensite in tanti, sia qui che nella storia originale! Kisses, Emy.
 
 
 
   
 
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