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Autore: giuldancekpoper    08/07/2015    1 recensioni
"...Jimin sei tu?..."
Questa è la storia di Julia, una liceale dai suoi amici definita ancora una bambina per via del suo aspetto infantile. Julia si innamora del nuovo arrivato nella sua classe, Mike, vedendo in lui tutte le caratteristiche di un idol, in particolare Jimin. Non sarà facile però per la nostra protagonista gestire questa sua cotta, Mike infatti si dimostrerà un ragazzo abbastanza complicato, sotto tutti i punti di vista.
Importantissimo sarà il ruolo che assumerà la musica nel corso della storia, rigorosamente kpop e quasi prevalentemente dei BTS.
N.B. Questa non è una vera è propria fanfiction poiché i personaggi non sono idol, può essere meglio definita come la storia che ogni kpoper vorrebbe avere. BUONA LETTURA!
_Giuldance_
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Park Jimin
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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Rieccomiiii (finalmente direi)
Scusatemi, scusatemi, SCUSATEMI *si inginocchia*
Non aggiorno da un bel po' e vi ho lasciate col fato sospeso :(
Avevo il computer in assisteza aish!
comunquee GRAZIE A TUTTI, a chi sta recensendo, a chi sta seguendo e a chi ha aggiunto questa storia tra i preferiti e anche a chi sta leggendo in silenzio! <3
Ecco a voi il tanto atteso e richiesto capitolo. Baci :*
-Giuldance

 
Capitolo 11
Mike rimase seduto lì per circa 5 minuti.
Julia stava lottando con sé stessa. Non sapeva cosa fare.

"...Vado da lui?...no non vado, Vado dai, anzi no...oddio che faccio?!..."
Julia stava facendo avanti e indietro sul posto nel panico. Poi si prose un po da dietro il muro per vederlo.
Era seduto sulla panca con la testa fra le mani.

"...Mike, sembri disperato oddio...non posso vederti così...devo andare da lui..."
Julia fece un passo in avanti oltre il muro,poi di bloccò di nuovo.
"...ma poi scoprirbbe che lo stavo spiando...e se si arrabbiasse?..."
Julia fece un passo indietro. Scosse la testa.
"...Che si arrabbi pure, non restò qui a guardare..."
Julia decisa uscì da dietro il muro.
-Mike ma ch.- Julia si bloccò non appena notò che lui non era più sulla panca.
-Ma dove...- Julia si guardò intorno ma di Mike neanche l'ombra.

"...Sarà tornato in classe..."
Julia allora si incamminò verso la sua aula. Entrò, il prof stava ancora spiegando la stessa equazione alla lavagna.
Mike era al suo posto. Julia si sedette accanto. Lo guardò: seguiva la lezione come se non fosse nulla.
-Mike, cosa ci sei andato a fare in presidenza?- chiese a bassa voce Julia, una volta preso coraggio.
Mike si girò verso di lei e con un sorriso rassicurante rispose: -Nulla di che tranquilla yeobo, dovevano ancora sistemare qualche documento per il trasferimento e mi hanno chiamato per alcune informazioni che mancavano nel modulo di iscrizione- mentì.
-Oh capisco- fece Julia.

"...Mike...che cosa mi nascondi?..."
I due si misero a seguire la lezione, Julia però non riusciva togliersi dalla testa il momento in cui aveva visto Mike piangere.
"...Spero che me ne parli presto...in effetti ora che ci penso non mi ha mai parlato dei suoi genitori..."
Si disse che quei dubbi dovevano essere chiariti, e al più presto.
Le lezioni si coclusero e gli amici uscirono tutti assieme dal cancelletto poi ognuno prese la sua strada.
-Yeobo noi due andiamo assieme vero?- chiese Mike con un mega sorriso.
-Oh certo- fece Julia. Mike allora le prese la mano e insieme cominciarono a camminare. Mike le diede un bacio sulla guancia. Julia sorrise ancora un po sovrappensiero.

"...come fa a recitare così bene...è come se non gli fosse successo nulla..."
-Julia c'è qualcosa che non va?- chiese Mike preoccupato vedendola un po assente.
-No nulla tranquillo, è che sono preoccupata per il compito di domani- mentì Julia.
-Mmmh potremmo studiare insieme se vuoi- propose Mike fermandosi e posizionandosi si fronte alla sua ragazza. Unì entrambe le loro mani e sorrise.
"...Mike, perché ogni volta che sorridi mi fai dimenticare tutto?...solo tu ci riesci...più di quanto facesse già il vero Jimin..."
-Si,magari dopo le 5, appena finisco le lezioni di danza.- aggiunse allora Julia.
-Perfetto, passo a prenderti se vuoi- fece sempre sorridente.
-Mi piacerebbe molto- rispose Julia sorridendo a sua volta.
-Ah yeobo ma poi dove studiamo?- chiese Mike.
-Mmm..mi piacerebbe molto vedere come è casa tua, sempre se per te non è un problema- fece Julia un po imbarazzata, non voleva essere troppo sfacciata.
-A.a casa mia?- Mike sembrava perplesso e agitato poi però aggiunse -o.ok va bene-
Julia notò che era un po di ansia nel suo tono.

"...cosa lo fa agitare così?..."
Alla fine Julia però decise di non farci troppo caso.
Mike fece scontrare le loro fronti e unì i loro nasi. Julia arrossì un po e sorrise. Mike a sua volta. Rimasero così per un po, con le dita intrecciate.
-Sei stupenda quando sorridi- sussurrò Mike.
-Ma smettila di dire stupidaggini- rispose Julia mordendosi il labbro inferiore lusingata.
-Non sono mai stato più sincero di così- fece e unì dolcemente le loro labbra. Quando si staccò dal bacio unì di nuovo le loro fronti e fece: -Ho la principessa più adorabile del mondo- sorridendo dolcemente.
Julia arrossì e lo abbracciò. -E io il re dei bugiardi più dolce che esista-rispose nell'abbraccio.
Rimasero così per un po, poi il telefono di Mike cominciò a squillare. Mike si staccò da Julia facendole un sorriso di scuse prese il telefono dalla tasca. Il sorriso si spense Non appena guardò il nome sullo schermo, era sua madre.
Julia notò questo suo cambiamento. 
-Chi è Mike?- chiese preoccupata. Mike guardò un'ultima volta lo schermo prima di rifiutare la chiamata e rimettere il cellulare in tasca.
-Nulla di importante, tranquilla- rispose Mike fingendo un sorriso. Julia fece finta di credergli e guardò l'orologio.
-Si è fatto tardi, devo rientrare- fece.
-Oh, si è vero, passo a prenderti allora.- rispose lui prima di darle un Ultimo bacio casto e andare via.
Julia oltrepassato il cancelletto stava per entrare in casa quando sentì il cellulare di Mike squillare di nuovo in fondo alla strada. La suoneria cessò quasi subito. Julia andò di nuovo verso il cancelletto per vedere se Mike aveva di nuovo chiuso la chiamata. No, sta volta aveva risposto.
Julia non riuscì a sentire cosa stesse dicendo, notò però che sembrava abbastanza arrabbiato quando parlava, poi chiuse la chiamata e diede un calcio nel vuoto per la rabbia prima di cambiare strada.

"...Che sta succedendo Mike?..."
Julia era molto preoccupata, ma rassegnata entrò in casa.
Mangio in fretta e corse a prepararsi in camera e poi andò a lezione di danza.
L'insegnante notò che era parecchio sovrappensiero.
-Tutto bene Julia?- chiese Mrs. Cheryl.
Julia annuì e riprese a ballare. Si era fermata a riposare un attimo quando guardando fuori dalle vetrate notò che c'era qualcuno arrampicato sull'albero, era Mike e la stava osservando.

"...Ma cosa ci fa qui?!..."
Mike appena si accorse di essere stato notato sorrise e fece l'occhiolino. Julia non poté fare a meno di ricambiare e guardarlo poi con sguardo interrogativo. Mike in risposta la indicò e mimò con le labbra "per te".
Julia roteò gli occhi e tornò ai suoi esercizi.
All'uscita poi Mike si fece trovare appena oltre l'entrata con il solito sorriso.
-Tu sei pazzo Mike- fece lei con un sorriso esasperato.
-Cosa c'è?non posso ammirare la mia ragazza che balla?- rispose lui prendendole il borsone pesante e incrociando le loro dita.

"...La sua ragazza...non mi sono ancora abituata a sentirglielo dire..."
Julia fece una linguaccia in risposta e i due camminarno mano nella mano fino a quando non furono davanti ad un'abitazione con giardino.
-Eccoci qui- fece Mike sospirando.
-Già da fuori sembra stupenda!- fece entusiasta Julia. Mike nel frattempo aveva aperto in cancelletto e le avevo fatto cenno di entrare.
Attraversarono il giardino e appena furono davanti alla porta Mike la aprì e i due entrarono.
-Nonna sono tornato!- esclamò Mike.

"...Ha detto nonna?..."
Dalla porta che probabilmente era della cucina uscì fuori una donna anziana dai capelli bianchi raccolti in un tuppo.
-Oh eccoti Mike! Questa deve essere la ragazza di cui mi hai parlato. Tu devi essere Julia- fece sorridente.
Julia notò che aveva lo stesso sorriso di Mike. -Oh si sono io, piacere di conoscerla- rispose ricambiando il sorriso.
-Noi andiamo di sopra a studiare- fece Mike.
-Daccordo, se avete bisogno di qualcosa chiamate- rispose e si recò di nuovo in cucina.
Mike allora la guidò fino alla sua camera. Julia si guardò attorno. Non c'era un granché, solo un letto, un armadio e una libreria con una scrivania e due sedie.

"...Non sembra la camera di un adolescente..."
-Vieni siediti qui Julia- fece Mike indicando una sedia.-io intanto vado a prendere i libri che ho lasciato in soggiorno- aggiunse lasciando il cellulare sulla scrivania e uscendo poi dalla porta.
Julia stava prendendo i libri dalla sua sacca quando sentì vibrare il cellulare di Mike. Controllò che Mike non stesse entrando e lesse il nome sullo schermo: "Mamma"
Il telefono poi smise di squillare e Julia notò che c'erano già altre 9 chiamate perse.

"...Perché non le risponde? Sarà per quello che gli hanno detto in presidenza?..."
In quel momento Mike rientrò e la scovò con le mani nel sacco. Julia lasciò subito il cellulare dove lo aveva trovato imbarazzata. Mike si sedette è poggiò i libri davanti a sè senza dire nulla.
"...Dovrei dirglielo..si dovrei..."
-Mike, tua madre ti aveva telefonato - fece sia per giustificare il fatto che avesse preso il suo cellulare senza permesso, sia per sapere perché non rispondesse.
-Ah, non importa- fece lui, indifferente continuando a sfogliare il libro di matematica.
-E se fosse importante?Magari ti sta chiamando dal lavoro per dirti che arriverà più tardi, oppure potr- fece Julia che però fu interrotta da Mike.
-Mia madre non vive qui- fece smettendo di girare le pagine guardando nel vuoto.
-C.come?- chiese Julia non capendo.

"...che i suoi abbiano divorziato?..."
-I miei genitori sono ancora in America- aggiunse sosporando. Julia lo fissò con gli occhi spalancati.
"...In America?!..."
   
 
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