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Autore: BambuBaoBab    08/07/2015    2 recensioni
E' una serie di One -Shot sul mitico mondo di Dragon Ball, in cui figura come protagonista quasi sempre Vegeta.
Genere: Azione, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Violenza
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L’EMOZIONE PIU’ FORTE
Il cielo era nero è la terra tremava. Una nuvola di saette brillava nel cielo. In uno stato di concentrazione profonda il principe dei Sajan , dagli occhi vitrei , stava preparandosi a sconfiggere il suo nemico. Le creature fuggivano da quella incredibile potenza e il suo avversava lo fissava spaventato.  Goku tremava di fronte a quell’essere così simile a lui eppure così lontano . La sua malvagità permeava l’aria e la sua potenza scuoteva gli elementi. In quel momento si rese conto di essere inferiore. I suoi capelli  a punta fluttuavano, frustati dalla sua aura in accrescimento.  Il livello di Vegeta cresceva esponenzialmente e poteva percepire il terrore del proprio avversario…un ghigno gli si disegnò sul viso. Ma Goku aveva ancora un asso nella manica da sfruttare…ma non sapeva se sarebbe bastato. 
In quel momento Vegeta si risvegliò. Il suo voltò era madido di sudore, il suo respiro affannato, ma sul suo viso era ancora impresso quel ghigno. E ancora in lui ,quella sensazione di potenza. Di essere più potente di Kakarot. Desiderò di riprovare quella sensazione. Si rivolse verso il cielo a guardare le stelle. Ognuna rappresentava un mondo nuovo da conquistare, avversari da battere, per diventare più forte.
Un rumore lo distolse dai suoi pensieri. Era addormentato nel giardino della Capsule Corp e sentiva dei tonfi provenire da dentro.
-  Vegetaaaaa! – lo chiamò Bulma.
Scocciato ma preoccupato corse all’interno.
La vide accasciata sul pavimento della Capsule Corp. Si teneva il ventre, ormai enorme, e si contraeva in delle smorfie di dolore. Lui la guardò sbigottito.
-  Vegeta,  sta nascendo…
Gli occhi del Sajan si sbarrarono.
-  Vado a chiamare tuo padre…
-NO! I miei non ci sono…devi portami all’ospedale…- le si smorzò la voce , mentre le contrazioni diventavano più dolorose.
La mente del Sajan era annebbiata. Ma quello che stava nascendo era suo figlio , il suo erede. Doveva fare qualcosa. Si avvicinò a Bulma e goffamente la prese in braccio. Poi uscì dalla cucina e si librò in volo.
-Da quale parte devo andare?
Bulma riaprì gli occhi, strizzati in una smorfia di dolore e si guardò intorno.
-L’ospedale è quell’edificio giallo laggiù…
Vegeta volò  veloce e atterrò davanti all’entrata. Vide della gente correre dentro e li seguì. Il pronto soccorso era un caos . Gente insanguinata e ferita veniva trasportata da una flotta di barelle e i colpiti continuavano ad arrivare.
-Aiuto…- sibilò, guardandosi nervosamente intorno, ma nessuno fece caso a lui.
Si diresse verso un bancone , e un grido di Bulma attirò l’attenzione di una delle infermiere.
-Aiuto….- gridò Bulma.
L’infermiera si precipitò da loro agguantando una sedia a rotelle.
-La poggi pure qui.
Vegeta obbedì, innervosito dal trambusto.
-Mi segua!- disse l’infermiera e i tre entrarono dentro una sala traumi vuota. L’infermiera chiamo i medici al cercapersone.
-Cos’è successo ?- chiese Bulma, sospirando.
L’infermiera rispose preparando l’ecografo, indaffarata.
-Un vagone della metropolitana sopraelevata è deragliato precipitando in centro città. Cercano di far uscire i feriti ma nessuna gru  riesce ad arrivare per sollevare il vagone. Molti sono intrappolati li sotto .- l’ostetrica posizionò l’ecografo sul ventre di Bulma e il suo volto si scuri. – ora deve respirare profondamente.  Sembrano esserci delle complicazioni, ma rimanga tranquilla, io chiamo il primario.
 Bulma annuì espirando. Poi  l’infermiera uscì dalla stanza di corsa.
 - Cosa?! Ma è andata via!- sbotto Vegeta incredulo – Come osa?!
Bulma sorrise.
-Tranquillo , ora è tutto sotto controllo.- si fermò ad osservalo mentre guardava fuori dalla porta rabbioso e respirò – Sei stato bravo.
Lui si voltò verso di lei e strizzo gli occhi. In quel momento però non riuscì a sgridarla.
-Vegeta . Devi aiutare quelle persone. Tu puoi farlo.- disse respirando profondamente.
La guardò allibito.
-Pensi davvero che sprecherei il mio tempo per aiutare questa gente? Sai che non mi importa dei terrestri.
-Vegeta, ti prego…
Un’altra contrazione la interruppe e affondo il volto nel cuscino. All’improvviso  un’altra infermiera entrò nella stanza.
-La primaria di ostetricia non c’è, doveva essere qui ma non si  è presentata al suo turno… temiamo sia coinvolta nell’incidente. Abbiamo provveduto a contattare il sostituto che sarà qui a momenti.
Vegeta ci mise un secondo ad elaborare l’annuncio e prima che potesse uscire afferrò l’infermiera per la collottola.
-Sostituto? Vuol dire un allievo?
-No…è un dottore…- disse l’infermiera tentando di liberarsi dalla stretta.
-Ma non è il dottore più bravo giusto? – le sbraitò ad un centimetro dal viso.
-No, mi dispiace…ma la dottoressa Brodian è irreperibile…- rispose divincolandosi –  la prego mi lasci…
-VEGETA LASCIALA! – urlò Bulma.
Il principe mollò la stretta e l’infermiera corse via lasciando la porta aperta.  Si poteva vedere la  tv in sala d’aspetto trasmettere le immagini dell’incidente. Si voltò verso Bulma. Si teneva il ventre e respirava a fatica.
-Tu non farti toccare da nessuno. Vado a cercare questa dottoressa.
 E dopo un ultimo sguardo scomparve oltre la porta.  Bulma , si distese e ,tendendo l’orecchio a ciò che sentiva provenire dalla tv, sorrise.
La città era nel caos:  le macchine suonavano, la gente correva ,sirene stridevano in tutte le vie del centro.  Tutto correva lontano dal punto verso cui lui stava volando. Uno sbuffo di fumo gli indicava il punto da raggiungere. Girato un angolo si trovò di fronte all’incidente e atterrò.
Il vagone era ancora verticale schiacciato per metà sull’asfalto. L’altra estremità era ancora collegata ai vagoni sui binari della sopraelevata ;  il primo di questi era per metà sospeso e stava per schiantarsi su quello sottostante .Il binario correva a circa 20 m di altezza. Le lamiere incandescenti e accartocciate rendevano difficoltosi i soccorsi sia da sopra il binario che dal piano strada. Vegeta si voltò e vide un vigile del fuoco caricato su una barella con la pelle del viso ustionata. La sua giacca e il suo elmetto erano caduti mentre lo trasportavano. Li raccolse e se li mise. Si infiltrò il più vicino possibile e poi spicco il volo atterrando sul binario. Nel caos della situazione, nessuno parve notarlo. Il vagone era sospeso tra il binario e lo schiantarsi sul l vagone già precipitato. Le porte erano bloccate e all’interno una metà aveva preso fuoco ,costringendo i passeggeri a rifugiarsi dalla parte opposta ai soccorritori.
Vegeta si libro è si portò a livello dei passeggeri che erano quasi paralleli al piano della strada. Quando lo videro, non rabbrividirono come si aspettava, ma invocarono il suo aiuto. Tra di loro vi era una donna ,che poteva essere la dottoressa. Frantumo il vetro e una vampata di aria torrida ne uscì. In un istante i più vicini si gettarono tra le sue braccia. Rapidamente fece uscire i dieci passeggeri e per ultima posò la terra la donna e le chiese
-E’ lei la dottoressa Brodian?
-Cosa? No, non sono io! Gra…
Non la lascio proseguire e salì di nuovo in volo. Si porto tra la fine del vagone appena evacuato e quello verticale schiantato al suolo. L’incendio lo stava raggiugendo e il calore diventò forte anche per lui. Con dei colpi di energia controllati  distrusse i collegamenti tra le carrozze i. Quello sotto di lui minacciò di crollare sulla gente e i soccorritori ma lui lo afferrò. I Passeggeri erano schiacciati sul fondo coperti da parti del vagone e incastrati tra le lamiere.
Si concentrò e sollevo la vettura.  I Vigili del fuoco e la polizia si fermarono per un secondo ad osservarlo. Molti passeggeri  sgusciarono fuori mentre  la carozza era ad un metro da terra , prontamente aiutati dai soccorsi.  Gli altri erano ancora intrappolati. Non riuscendo a riconoscere una donna tra i superstiti Vegeta posò il vagone orizzontalmente sull’asfalto.  Volò verso le porte e ne ruppe una. I passeggeri si riversarono fuori in pochi secondi. Tra loro vide una donna con deli occhiali e la afferrò per l’avambraccio.
-E lei la dottoressa Brodian?
Lei guardò l’ uomo che l’ aveva salvata, dal volto celato sotto l’elmetto e nascosto sotto una giubba dei vigili del fuoco. La mano che le stringeva il braccio era  vestita con un guanto bianco.
-Si sono io. – rispose.
-Bene – disse lui sollevandola di peso e spiccando il volo.
La dottoressa di avvinghiò alle spalle forti dell’uomo e non poté proferire parola per via della folle velocità. In un attimo si ritrovo davanti all’ospedale. Lui la posò per terra e la afferrò per il braccio trascinandola fino nella sala dove stava Bulma.
Bulma respirava appena e il cordone ombelicale era stretto intorno al collo del piccolo. Le due infermiere in evidente stato di panico sussultarono vedendo entrare la Dottoressa, accompagnata da quello strano vigile del fuoco.
-Dottoressa aiuto! – le girdarono.
Lei afferrò un paio di guanti e si posizioni tra le gambe divaricate di Bulma.  Alzò lo sguardo verso la porta ma l’uomo era sparito. Le grida di Bulma la portarono al presente.
Qualche ora  dopo, una dottoressa molto giovane  scese al pronto soccorso. Il marito della donna che aveva appena partorito era seduto  in sala d’aspetto e le infermiere glielo avevano descritto. Lo riconobbe facilmente : i capelli neri a punta, la tuta blu e bianca, le braccia conserte.
 Si avvicino
-E’ lei il marito della signora Brief?
Vegeta si alzò di scatto.
-Si. Come sta Bulma?
-Molto bene. Ci sono state delle complicazioni ma fortunatamente la dottoressa Brodian è arrivata in tempo. E’ padre di un bel maschietto. Se vuole seguirmi.
Vegeta seguì la dottoressa con passo deciso ma calmo per non tradire la sua crescente emozione. Prima di salire nell’ascensore vide una pattumiera in cui gettò i guanti, ormai logori.
La dottoressa gli aprì una porta e sdraiata nel letto stava Bulma. Lo guardò con un dolce sorriso. Accanto a lei stava la dottoressa Brodian.
 La televisione trasmetteva il servizio sul misterioso Vigile del Fuoco che aveva salvato i passeggeri della metro . C’era anche la ripresa di lui che spiccava il volo con la dottoressa tra le braccia. La dottoressa sospirò guardandosi nello schermo.
-E’ stato un miracolo che ci sia stato quell’eroe – disse, rivolgendosi a Bulma- mi ha salvato perché sapeva che io potevo salvare lei e il suo bambino.
Bulma le sorrise e rivolse lo sguardo al fagotto che teneva tra le braccia. Vegeta era lieto di constatare che dalle immagini era irriconoscibile.
La dottoressa si voltò verso di lui e lo osservò stupefatta. Poi gli guardò le mani e le vide nude il suo entusiasmo si placò.
-Buongiorno, io sono la dottoressa Brodian- disse porgendo la mano a Vegeta.
-Buongiorno- rispose lui senza degnarla di una sguardo e concertandosi su Bulma e il figlio.
La dottoressa uscì chiudendo la porta mentre vegeta si sedeva sul Letto di fianco a Bulma.
-Ma ha i capelli viola…
Lei lo rimproverò con lo sguardo:
-E’ tutto quello che hai da dire?
-Sento che avrà un’aura molto potente.
Bulma sorrise scuotendo la testa.
-Sei stato un vero eroe oggi…
Lui non rispose subito. Porse un dito al piccolo che glielo strinse e gli strappò un sorriso.
-Ne è valsa la pena.
Qualche ora  dopo i genitori di Bulma e tutta la colonia di amici si presentarono all’ospedale e Vegeta ne approfittò per tornare alla Capsule Corp. Sdraiatosi sull’amaca dove si era svegliato la notte prima pensò al suo sogno.  Diventare più potente di tutti, perfino di Kakarot.  Per un attimo riaffiorò nella sua mente quella sensazione.
 Invece quel giorno era diventato papà. E, dovette ammettere , era un’ emozione nettamente più forte.
   
 
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