Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |      
Autore: VanityStockJeibii    08/07/2015    0 recensioni
Perché sento che il mio cuore è crepato? Perché mi sembra che si stia sgretolando in mille pezzi? Mi fa male. Non pensavo che il crepacuore potesse esistere davvero. E allora perché?
***
Controllo la data, prima che il cellulare mi scivoli dalle mani schiantandosi al suolo con un tonfo. Tutto questo non può essere vero. Non è possibile che sia il... 4 luglio 2015.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 
Il cielo comincia ad annuvolarsi mentre cammino per le strade affollate della città. Tutti ridono, sorridono, sono felici. Il mio sguardo è perso nel vuoto mentre ogni parola mi rimbomba nella testa.

No, basta! Senza di te tutto sarebbe stato migliore Hayley.

Urto una ragazza per sbaglio. Sussurro frettolosamente uno “scusa” senza voltarmi e proseguo senza una direzione, una destinazione. Pensavo che questo quattro luglio sarebbe stato fantastico. Avevo dei progetti, avevo organizzato tutto nei minimi dettagli, e invece…

Parli sul serio? Quindi ero io che dopo il concerto flirtavo con la figlia del tuo manager?

Hayley basta! Smettila di farti questi film assurdi. Ti ho già detto che non stavamo facendo nulla di male.

Continuo a camminare. Cominciano a farmi male i piedi, ma non ci do peso. Non mi importa di nulla. Sono circondata da coppie felici. Quello che un tempo consideravo il “dolce suono dell’amore” adesso sembra soltanto un rumore assordante. Mi gira la testa. Perché tutto questo è dovuto succedere a me? A noi? Non volevo nulla di tutto questo. Volevo solo essere felice, con lui.

Continui a mentire come se fossi davvero così idiota, Harry? Davvero? Vi ho visto con questi miei occhi. E se fossi arrivata solo cinque secondi dopo, sarebbe stato troppo tardi.

Sai cosa? Non devo darti proprio nessuna spiegazione. Sono stanco di ripeterti che non ho fatto niente. Sono stanco delle tue paranoie e sono stanco di te.

Mi blocco di colpo. Lo sguardo basso, i pugni stretti nel tentativo di trattenere le lacrime. No, non voglio. Piangere non servirebbe a nulla. Ormai nulla sarà più come prima e delle stupide lacrime non risolveranno niente. Mi giro di scatto e comincio a correre. Corro più che posso, senza badare alle lamentele delle persone che urto, ignorando il dolore ai piedi. Non sento nulla, voglio solo correre. Correre e non pensare a niente. Corro e prego che tutto passi in fretta, perché tutto questo dolore potrebbe uccidermi.

Harry…

No, Harry un bel niente! E’ finita Hayley. Finita.

Harry, no.. Ti prego.”

Ormai non sento più le gambe. Il cielo tuona come se ci fossero i fuochi d’artificio. Presto comincerà a piovere.  Ho rovinato tutto con le mie mani.

No, basta Hayley. Basta. Adesso devi finirla.

Harry… Ti prego, no. Non farmi questo.

Invece lo sto facendo. Quindi comincia ad avviarti, perché questa volta non avrai nessuno da aspettare.

Senza rendermene conto ho raggiunto il boschetto in periferia. Mi sono allontanata troppo. I miei capelli cominciano a gocciolare. Porto lo sguardo al cielo e delle gocce d’acqua mi colpiscono il viso. Piove. Le stelle ormai non sono più visibili. Uno dei nostri programmi per oggi. Guardare le stelle nel parco dopo aver cenato sul prato. Mi rimetto in cammino senza una direzione. Tutte le preoccupazioni, la tristezza, la disperazione… Tutto si accumula velocemente e mi sento scoppiare.

Sparisci dalla mia vita.

I miei piedi toccano l’asfalto. Sono finita sulla tangenziale, ma non mi importa. Quando vorrò tornare a casa basterà solo tornare indietro. Un singhiozzo. La vista si appanna. Sto piangendo. Piango, cerco di buttare fuori tutto, ma non serve a niente. Tutto il dolore è ancora lì. Lo sento, palpabile sotto la pelle. Tremo. Tutto questo non era previsto. Niente di tutto questo. Sono una stupida. Io e le mie stupide paranoie. Ha ragione lui, questo non è più amore. E’ un ossessione. Ma allora perché sento che il mio cuore è crepato? Perché mi sembra che si stia sgretolando in mille pezzi? Mi fa male. Non pensavo che il crepacuore potesse esistere davvero. E allora perché?  Una luce. Si avvicina a grande velocità. Alzo lo sguardo e sento il clacson di un auto. Ormai è troppo tardi per schivarla. Che sia arrivato già il momento di lasciare andare tutto questo dolore? Ma io non voglio andare via. Ho bisogno di vederlo ancora. Almeno una volta. Magari però è meglio così. Magari qualcuno sta solo cercando di salvarmi da questa esistenza ormai inutile. La luce degli abbaglianti mi acceca per un attimo. Mi porto una mano sul viso per ripararmi dalla luce e lo vedo. E’ lì, in auto. Non sorride, ma non è neanche arrabbiato. Non ha più quello sguardo pieno di disprezzo. Non mi guarda più come se fossi una vecchia pezza inutile. Ma perché? Perché è così terrorizzato? I suoi occhi sono il ritratto della disperazione. Accenno un sorriso, voglio rassicurarlo. Va tutto bene. Era tutto ciò che volevo. Vederlo un’ultima volta. “Grazie”, sussurro mentre lui chiude gli occhi con forza. Poi un tonfo. Un rumore sordo. Un dolore atroce, ovunque. Fa male. Mi fa male tutto. Riesco ad aprire gli occhi, anche se di poco. Vedo il cielo. Sento l’asfalto sotto di me. Dev’essere stato un impatto abbastanza forte.

“No! No!”

Sento urlare. E’ la sua voce. Che bel suono. Non pensavo che sarei mai riuscita a sentirla ancora, se non attraverso delle cuffie. Sorrido mentre i miei occhi si chiudono. Mentre la vita mi abbandona, rivivo tutti i miei momenti più belli. Nella maggior parte lui è presente. E mi sorride. Sorride con spensieratezza e mi guarda con amore. Che sciocca sono stata. Avrei dovuto capirlo. Ma ero ossessionata dalla paura di perderlo. Mi dispiace Harry, mi dispiace per tutto.

“No, Hayley! No… Ti prego. Oh mio dio, no.”

Lo vedo mentre si inginocchia accanto al mio corpo. Ma come è possibile? Abbasso lo sguardo e guardo le mie mani. Com’è possibile che io riesca a vedere fuori dal mio corpo? Che dopo la morte ci sia davvero qualcosa? Non sento nulla. Non sento l’asfalto, non sento la pioggia. Non sento il dolore.

“Hayley…  Oh mio dio. No… Hayley, no. Non lasciarmi…”

Alzo lo sguardo di scatto. Sta piangendo… Per me. Riesco a distinguere chiaramente le sue lacrime dalla pioggia. Non ha mai pianto, mai. Mi porto una mano sul petto, all’altezza del cuore, ma non sento nulla. Però mi sembra di percepire il mio battito accelerato dall’emozione. Non mi odia. Harry non mi odia.

“Hayley, ti prego… Mi dispiace. Mi dispiace per tutto. Mi dispiace di averti detto quelle cose orribili. Mi dispiace di non aver passato con te il quattro luglio. Mi dispiace di essere stato così stupido da mandarti via. Ho bisogno di te, Hayley. Non mi lasciare…”

È come se stessi piangendo, anche se i miei occhi sono completamente asciutti. Si può tornare indietro? Posso tornare indietro? Voglio stare con lui. Mi sbagliavo. Rivoglio la mia vita, rivoglio lui. Voglio vivere. Mi sbagliavo.

“Pronto? Si, è un’emergenza. C’è stato un incidente sulla tangenziale ad Est. La 113. Vi prego, fate in fretta. Ho paura che non ce la faccia.”

Urlo. Urlo con tutta la voce che ho. Urlo disperata. Voglio vivere.  Che qualcuno mi aiuti. Urlo. Mi porto le mani tra i capelli e li tiro con forza. Non sento nulla. Continuo ad urlare. La pioggia scende violenta. Un lampo. Un tuono. Urla disperate. Le sue grida mi perforano. Mi inginocchio davanti a lui. Non riesce a vedermi.

“Maledizione, respira Hayley!”

Continua ad urlare. Piango. Piango senza lacrime. Non ho più il controllo di me stessa. Non ho un corpo. Non sento nulla. Solo il vuoto. Tuoni. Lampi. Come fuochi d’artificio.

“Hayley, non osare lasciarmi qui da solo. Non vado da nessuna parte senza di te.”
Mi accovaccio su me stessa singhiozzando. Mi tengo le mani sulle orecchie. Non voglio sentire. Tutto questo è orribile. Straziante. Non voglio. Ho bisogno di lui. Non voglio andarmene. Il mio corpo è immobile, pallido. Non si muove. Dove sono i soccorsi? Perché non arriva nessuno? Sono disperata. Vi prego, qualcuno mi aiuti.

“Maledizione Hayley. Respira!”

È tutto zuppo. Finirà per ammalarsi. Non dovrebbe essere qui. Non dovrebbe pregare un corpo senz’anima di respirare. Non dovrebbe essere qui. Tutto questo non dovrebbe succedere. E’ ingiusto. E’ tutto ingiusto. Doveva essere il nostro quattro luglio. Dovevamo essere felici. Avremmo dovuto guardare le stelle stesi sul prato. Avremmo dovuto aspettare la mezzanotte per guardare assieme i fuochi d’artificio. Doveva essere il nostro giorno.

“Adesso basta. Io così non posso farcela.”
Alzo lo sguardo e urlo. Urlo con tutta la voce che ho mentre Harry si conficca un pugnale all’altezza del cuore. Cade inerte sul mio corpo ed esala l’ultimo respiro prima di chiudere gli occhi. Per sempre.

***

Apro gli occhi di scatto e mi porto una mano sul cuore con il fiatone. Sento il mio cuore... Lo sento battere.  Mi alzo velocemente. Prendo il cellulare e mando un messaggio ad Harry. Non riesco a credere che fosse tutto un sogno. Mi sento così felice. Tutto quel dolore... Non esiste. Nulla di quello che ho visto è vero. E’ tutto perfetto. Tutto.
-Buongiorno amore mio. Hai visto che bella giornata?
Aspetto solo pochi secondi prima di ricevere una risposta.
-Buongiorno a te, bellissima. Si, è proprio una bellissima giornata! Ah, prima che mi dimentichi… Ti ricordi di Kendall? La figlia del nostro manager? Stasera sarà al concerto. Falle un po’ di compagnia, ok?
Il mio sguardo si svuota. Mi perdo nel vuoto. Rileggo il messaggio più e più volte. Non è possibile. Subito controllo la data, prima che il cellulare mi scivoli dalle mani schiantandosi al suolo con un tonfo. Tutto questo non può essere vero. Non è possibile che sia il... 4 luglio 2015.

   
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: VanityStockJeibii