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Autore: BabyCakes101    09/07/2015    0 recensioni
In un'isola sperduta, Harry e i suoi amici si ritrovano ad affrontare un ragazzo dagli occhi blu come il mare ma dal carettere difficile.
Resteranno per molti anni laggiù e cresceranno tutti insieme.
Cosa sarà accaduto in quegli anni?
Riuscirà il ragazzo dagli occhi blu a farsi accettare nel gruppo?
E soprattutto, cambierà carattere?
Chi riuscirà a fare breccia nel suo cuore?
Ed infine, ritorneranno mai a casa?
// amore larry//
//zerrie//
//niall e la sua chitarra//
// liam e il suo amore verso la piccola sophia//
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Harry
Voglio raccontarvi una storia.
Una storia diversa dalle altre, questa non è scontata, non è la classica fabia che si legge da piccoli, non è un horror, nè un giallo, non è il genere fantastico che tutti noi amiamo.
Questa è la mia storia, nessun genere.
La volete ascoltare? O meglio, leggerla... 
Parla di me, di lui, del nostro 'Noi' e di loro.
Avete capito tutto vero?
No? Ora vi spiego... Mettetevi comodi.
Vorrei inziare a raccontervela con frasi poetiche, con parole vincenti, sicure e sagge ma perdonatemi, non ne sono capace. 
Sono solo un ragazzo di ventidue anni.

Tutto è iniziato all'età di nove anni.
Ero un bambino normale, carino, simpatico, felice e molto imbranato.
Avevo due occhioni verdi smeraldo, 
il sorriso sfacciato di già a quell'età, due graziose fossette, una tenera panciotta e dei capelli ricci, morbidi come un cuscino e soffici come la neve.
Bè, avevo e ho ancora una sorella, piú grande di me, si chiama Gemma.
Che volete che vi dica, lei era la mia idola, l'ammiravo, rimanevo incantato a fissarla mentre mi raccontava delle sue uscite con i ragazzi, dei suoi piani per prendere voti alti a scuola, delle sue amiche balorde e delle sue avventure a scuola.
Per me lei era qualcuno da imitare, da cui prendere spunto, perchè era semplicimente magnifica.
Non era stupida e non si comportava nemmeno tale.
Anzi, lei era un'adolescente saggia ed intelligente.
Era in gamba e pensava prima di fare qualche passo falso.
E lei faceva parte del gruppo 'loro'.

Loro, bè, erano tutti quelli a cui volevo bene, a partire da lei e a finire con i miei tre amici: Niall, Liam e Zayn.
Li avevo conosciuti all'elementari, venivano nella mia stessa classe e per me erano un pò come fratelli.
Tutti giorni andavamo al parco  per giocare ad acchiappino, 
a nascondino ed anche  a calcetto.
Io ero il più negato a calcio, anzi diciamo che ero negato a tutti gli sport.
Non erano fatti per me.
Io ero più un'artista, come Niall.

All'età di otto anni Niall mi fece 
imparare  a suonare la chitarra e mi rimproverava sempre perchè io la suonavo con la mano sinistra.
Mi diceva sempre che se non si era mancini, come nel mio caso, la chitarra si suonava con la mano destra.
Ecco, fra i tre, Niall era il pezzo meglio.
Avevamo tante cose in comune e fra noi, giá a nove anni,  ci legava un profondo affetto.
Io adoravo lui e lui adorava me. Semplice.

Mi piaceva anche di aspetto fisico.
Niall a nove anni aveva i capelli corti biondissimi, il viso tondo, le guance sempre tinte di rosso, la risata contagiosa e gli occhi maledettamente celesti.
Piaceva a tutte le bambine di classe nostra.
Lo trovavano affascinante, sopratutto perchè era l'unico di classe nostra che sapeva suonare la chitarra.
Aveva cominciato a cinque anni e da quel momento non aveva più smesso.
La portava spesso a scuola per far ascoltare alle sue ammiratrici  delle piccole canzoni irlandesi.
Ma a dire il vero, lui portava sempre con se la sua graziosa chitarra, dovunqe fossimo lui ce l'aveva a portata di mano.
Era quasi un'ossessione.

All'età di nove anni iniziai a prendere dei corsi di canto.
Oh, non ve l'avevo detto?
Io passavo le giornate cantando a squarciagola e Niall a volte mi accompagnava con la sua chitarra.
Era davvero divertente.
Ma quelli che non si divertivano erano Liam e Zayn che dopo un po' si annoiavano ad ascoltarci.

Tutti e due erano dei tipi abbastanza agitati.
Volevano sempre giocare a calcio, facevano confusione in classe e la maestra molte volte, ormai stanca delle loro chiacchiere, li sbatteva  fuori di classe.
Ma a parte questo erano dei veri tesori.

Liam era quello più intellettuale e intelligente fra noi, aveva due occhi color nocciola, deliziosi, come quelli di Zayn che rappresentavano il  mistero.

Liam era quello più dolce e mammone, Zayn quello più sgarbato e sfacciato ma sapeva essere dolce, a modo suo.
Era anche il più silenzioso fra noi, anche se chiacchierava con Liam durante le lezioni, lui rimaneva comunque il più timido.
Non parlava se non lo interpellavi, si intrometteva in un discorso poche volte, ma quando lo faceva diceva sempre cose di senso compiuto e intelligenti.
La sua pelle era mulatta, i suoi capelli erano neri come la cenere e il suo sorriso era luminoso come il sole.
Per me era molto bello come bambino.

Crescevamo tutti insieme, ed era tutto assolutamente magnifico.
La mia infanzia la passavo cosí: 
facendo la lotta con Liam, 
studiando con Zayn e cantando con Niall.

Avevo tutto quello che un bambino poteva desiderare, una famiglia unita, un cane, una grande casa e degli amici stupendi.
Per me era tutto prefetto.

Ma un giorno, il giorno dopo del mio nono compleanno, io, Niall, Zayn e Liam decidemmo di andare a giocare al parchetto vicino casa.
Ormai le nostre mamme ci lasciavano andare tranquillamente sapendo di non correre alcun pericolo, perchè il parco era veramente vicino a casa ed era frequentato da famiglie  del nostro vicinato.

"Niall questa volta l'hai portata la palla o l'hai confusa con la chitarra?" Lo provocó Zayn mentre ci stavamo incamminando verso una panchina all'ombra.
Niall sbuffò e gli fece una linguaccia seguita poi da una smorfia.
"L'altro giorno ero immerso nei miei pensieri, che ci vuoi fare"
 farfugliò Niall arrossendo.
Zayn ridacchiò insieme a Liam.
Appoggiai una mano sulla spalla di Niall incoraggiandolo.
"Ti capisco Nialler, ieri mia sorella mi ha regalato un CD dei Beatles per il mio compleanno, se vuoi dopo lo sentiamo insieme"
Lui si giró verso di  me e vidi i suoi occhi luccicare.
"Oh che figata Harreh! Non vedo l'ora, certo che sei propio fortunato"
Liam sbuffó.
"La smettete di parlare di musica e venite a giocare?"  
Ci urló da dietro con la palla pronta in posizione per essere tirata.
Alzai gli occhi al cielo.
"Veniamo, calmati Lí" 
disse Niall rubandogli il pallone con un scatto felino. 
Inizió a correre seguito da Zayn.
Inziai a giocare anchio, marcai  Niall in un modo un pó troppo imbranato.
Infatti Zayn prese il mio posto e in meno di un secondo gli rubó la palla.
Cercó Liam con lo sguardo e quando lo vide dall'altra parte di una panchina prese la mira e gli lanció la palla.
Ma la sua mira fu veramente pessima perchè la palla andó a finire in faccia a qualcuno dietro la testa di Liam.
"Zayn!" Gli urló Liam rimproverandolo con lo sguardo.
Zayn alzó le mani in segno di scuse.
"Non l'ho fatto apposta" ribattè.
"Dai andiamo a vedere se è ancora vivo"
 dissi io incamminandomi verso il ferito.

Appena fui abbastanza vicino potei capire che si trattava di un bambino, forse un pó piú grande di noi.
Era a terra fra le foglie secche dell'inverno.
Teneva il volto nascosto dalle mani, forse per la botta subita.
"Chi cazzo è stato!" sbottó  all'improviso con ancora le mani a circondare il viso.
Niall spalancó la bocca.
"Ha detto una parolaccia" mi mormorò all'orecchio.
Notai la sua faccia scandalizzata, io annuii.
"È un maleducato" continuó poi sussurrando.
Sorrisi.
"Sono abitutato alle parolaccie di mia sorella Nialler" risposi sussurando al suo orecchio.
Il ragazzino si alzò di scatto, infuriato, scoprí il viso e ci guardò come se ci volesse uccidere da un momento all'altro.
Tutti noi facemmo un passo indietro per lo spavento.
"Allora chi cazzo è stato? Ditemelo piccoli mocciosi che non siete altro"
Sputò prepotente.
Guardai Niall che stava guardando Liam, il quale  stava guardando terrorizzato Zayn.
Lo vidi tremare appena.
Conoscevo troppo bene Zayn e sapevo che si stesse cacando in mano.
In fondo quel ragazzino faceva veramente paura.
Sapevo anche che Zayn non si sapeva difendere, che rimaneva impalato, zitto e fermo quando aveva paura, che aveva il terrore che qualcuno gli potesse fare del male e non sapeva reagire. 
A volte gli venivano pefino dei veri attacchi di panico.

Lo vidi abbassare lo sguardo sconfitto e mentre stava per fare un passo verso il ragazzo assassino, lo anticipai ritrovandomi a dire:
"Sono stato io" con voce abbastanza dura, da vero uomo.

Vidi Liam spalancare gli occhi.
Il ragazzino mi guardò con fare schifato ma poi il suo sguardo si trasformò in arrabbiatura.
Fece un passo verso di me e potei notare il colore blu dei suoi occhi.
"Bene, hai avuto almeno le palle di dire la verità mostriciattolo, prova un'altra volta a colpirmi e ti ritrovi appeso ad un albero, tutto chiaro?"
Disse con tono freddo e minaccioso, puntandomi il dito contro.
Era una minaccia vero?
Annuii impaurito  e deglutii pesantemente.
Si allontanò e sembrava essersi rilassato.
"Bene, tornate a pettinare le Barbie bimbi, e state attenti a non buttarle in faccia a qualcun'altro"
Ci squadrò  uno per uno con fare di superiorità e poi si allontanò definitivamente da noi.

Appena andò via Niall mi si paró davanti.
"Perchè l'hai fatto?" Chiese quasi come un rimprovero.
Zayn mi guardò con un sorriso di gratitudine.
"Perchè mi vuole bene" rispose al mio posto.
Sorrisi a mia volta.
"So benissimo com'è Zayn, volevo solo che non se la prendesse con uno come lui"
"Grazie Harry"
Disse Zayn sorridendo ancora e venendomi ad abbracciare.
L'avevo detto che anche lui aveva il suo lato dolce.

"Si okay tutto questo è molto commovente ma quel tizio non scherza Harry, hai visto la sua faccia? Sembra un criminale!"
Disse gesticolando Liam.
"Non mi fa paura" dissi con tono deciso, anche se non lo ero molto.
"Dovresti averne invece, è uno di quei tipi tosti, sicuramente fuma e si droga" ipotizzò Niall annuendo convinto di quello che diceva.
"Sentite, avrà più o meno l'età di mia sorella o anche meno, non mi puo' fare nulla quel tipo e poi ci sono sempre i miei genitori, no?"
Liam alzò le sopracciglia indeciso.
"Speriamo"
E ritornammo a giocare.

Passarono i giorni e per nostra grande fortuna non vedemmo più quel ragazzino dagli occhi blu come la notte.
Arrivò l'estate; addio scuola, addio studio, addio compiti e compagni antipatici....
Già, per me l'estate era associata a queste cose.
Ecco, credo che sia da questo punto  che l'avventura o la sventura  inizia, dipende dai punti di vista.

I genitori di Liam, Zayn, Niall e i miei decisero di mandarci ad una gita organizzata dalla chiesa cattolica di cui io teoricamente facevo parte.
Solo teoricamente perchè non ci andavo mai e nemmeno i miei tre amici ci andavano.
Lo trovavamo noioso ed inopportuno.
Non credevo che fosse importante andare li e pregare, perchè, bè, la mia vita era già bella senza tutte quelle noiose preghiere rivolte al Signore.
Che poi, Dio esisteva veramente? 

L'argomento Dio era stato sempre un un grosso punto interrogativo per me, non sapevo trovare veramente una risposta, credevo in tante cose da piccolo, a nove anni ancora pensavo che Babbo Natale esistesse, che ogni volta che cadeva un dentino arrivava il topino a darti un soldo, credevo nll'esistenza dei fantasmi, credevo che ci fossero le streghe ma non ci credevo fino in fondo nella presenza di Dio.

Eppure la mia famiglia era molto credente e quasi tutte le domeniche andavamo a messa e mi ritrovavo a recitare a memoria parole rivolte ad un ipotetico Signore, di cui non coglievo a pieno il loro significato.
Niall invece ci credeva e pure Liam.
Zayn per niente. 
Lui non credeva propio a niente.
Non credeva nemmeno a Babbo Natale.
Sembrava un uomo, nemmmeno un bambino.
Tant'è  che comunque ci ritrovammo a salire su un aereo,
 destinazione una città con nome impossibile da pronunciare, con troppi bagagli ed animatori stupidi.

Mentre stavamo per salire sull'aereo sentii dietro di me il rumore di alcuni bagagli cadere a terra.
Io, Liam e Zayn ci girammo di scatto e vedemmo Niall con lo sguardo terrorizzato e tutti i suoi bagagli a terra.
Ci avvicinammo cautamente, confusi.
"Niall che succede?" Chiesi preoccupato.
Lui non ci degnò di uno sguardo, guardava un punto fisso dietro la nostra testa.
 Con la mano tremante ci indicò qualcosa dietro di noi.
Ci girammo velocemente e il mio volto sbiancò non appena vidi quel ragazzino dagli occhi blu salire sul nostro stesso aereo con accanto una ragazza mora che gli sorrideva divertita.
"Siamo sfacciati" bisbigliò Liam spaventato.
Deglutii.
"Io direi di mantenere la calma" azzardai a dire.
"Non c'è calma per uno come lui, ci ammazzerrà tutti me lo sento" piagnucolò Niall dietro di noi.
"No, perchè è impegnato con quella ragazza, secondo me non ci riconoscerà nemmeno"
"Questo lo dici te Harry" intervenne Zayn.
"Per quale cavolo di motivo quell'antipatico fa la vacanza con noi?" Si agitò Liam.
"Forse è un'animatore alla chiesa e noi non l'abbiamo mai visto semplicemente perchè non ci andiamo mai" ipotizzò Zayn.
"Non posso crederci che quel tizio cosí rude credi in Dio" disse con voce tremante Niall.
"Okay ascoltatemi. Noi saliremo su quell'aerero e non lo guardaremo nemmeno per un secondo daccordo? 
Fate finta di nulla e se ci dice qualcosa annuite e basta, non lo guardate negli occhi che vi potrebbe far diventare ancora più indifesi.
Chiaro?"
Liam annuí sovrappensiero e Niall mi guardò negli occhi.
"Sicuro Harreh?"
Sorrisi.
"Certo, andiamo dai"

In effetti, per noi quel ragazzo era il nostro incubo peggiore, ci aveva talmente spaventati che solamente a guardarlo ci tremavano le gambe.

Eravamo solo bambini che vivevano i in un ambiente favoloso, quasi come nelle fabie, dei maleducati e dei cattivi noi non eravamo abituati.

Saliti sull'aereo diedi un veloce sguardo a quel ragazzino.
Era seduto a chiacchierare fitto fitto con una ragazzina dai  capelli ondulati castani.
E sembrava rilassato e felice, non come lo avevamo visto qualche mese prima.
Decisi di non controllarlo più e di godermi al meglio l'inizio di quella vacanza.
Ma beccai Niall molte volte a girarsi verso di lui.
"Niall, rilassati, non lo guardare, secondo me nemmeno ci vede. Sta parlando con quella ragazzina"
"Che ne sai che non sta complottando un piano per la distruzione delle nostre ossa?" Chiese guardandolo di sott'occhio.
Risi a quell' affermazione, cosí credibile e vera per lui, cosí stupida per me.

Mi appisolai lentamente sulla spalla di Niall ma ad un certo punto sentii una mano scuotermi il braccio.
"Harry svegliati, ho uno scoop! Harry!" Urlò Niall.
Gli sbadigliai in faccia e piano piano aprii gli occhi mentre lui continuava ancora a scuotermi.
"Che vuoi Niall" sbottai sbadigliando ancora.
"Spalanca le orecchie e chiudi la bocca, non crederai mai a cosa ho visto!"
"Un unicorno con il viso di Liam?" Chiesi ironico.
"No scemo! Ho visto l'assassino baciare la mora"
 sussurrò guardandomi eccitato.
Spalancai gli occhi.
"Cosa?" Mi ritrovai ad urlare.
Niall mi diede una botta in testa.
"Shh, ci vuoi fare morire davvero? 
Te lo giuro, erano attaccati come cozze e credo che fra poco lo rifaranno" disse  maliziosamente.
"L'hai visto con i tuoi occhi?"
"All'inizio me l'ha detto Liam ma io non ci volevo credere, cosí l'ho guardato tuto il tempo fino a che non è successo veramente" sorrise lui.
"Che strano, una persona cosí antipatica piace a qualcuno?" Pensai ad alta voce.
"Già, oppure anche la fidanzata è  un'assassina"
Ridacchiai e posai i miei occhi su quelli del ragazzo poco dietro di noi.
Spalancai la bocca.
"Lo stanno facendo ancora!" Annunciai a bassa voce.
Niall si girò verso di loro e con fare schifato si volse a guardarmi.
"Che schifo" disse schifato.

Io non risposi ero troppo preso a guardare come quel ragazzo l'attirava a se, come quella mano saliva ad accarezzarle i suoi lunghi capelli, come i suoi occhi un momento prima erano aperti e l'attimo dopo si chiudevano lentamente.
Come la sua bocca si muoveva contro quella della ragazzina.
Rimasi quasi paralizzato da quel bacio.
Molte volte mi ero chiesto com' era baciare qualcuno,
 come si faceva, cosa si sentiva, perchè si chiudevano gli occhi, 
perchè lo si dava propio sulle labbra...

Niall mi diede uno schiaffo sul 
braccio risvegliandomi dai miei pensieri contorti.
"Smettila di osservarli, sei inquetante. E poi l'hai detto te di non guardarli."
Mi accomodai meglio sulla seggiola.
"Scusa" dissi a bassa voce.
E in un certo senso mi sentivo triste, non sapevo perchè... 
Ma c'era qualcosa che non mi andava giù, un pò di rabbia, un pó di tristezza ma mi dissi mentalmente che sarebbe tutto passato.
Ero solo un bambino.

Mi riappisolai sulla spalla di Niall, si,  la trovavo veramente comoda.
Dopo un'ora di viaggio mi svegliai scombussolato, e non perchè ci fosse Niall a scuotermi ma perchè bè, l'aereo stava perdendo quota.
Spalancai gli occhi e notai Niall stringersi contro di me, stava piangendo.
"Niall, che-- che succede?" Chiesi incapace di muovere un muscolo.
"Stiamo precipitando" urlò disperato.
Notai gli altri urlare e sbraitare piangendo, erano tutti agitati.
Sentii il mio sedere attaccato alla sedia e la pancia andarmi su e in giù.
"Harry!" Urlò ancora Niall, chiuse gli occhi incapace di vedere ancora e strinse le mani a pugno contro  la mia maglietta.
In meno di un secondo l'aereo precipitò nel mare ed esplose.

Mi ritrovai sott'acqua, non riuscivo a respirare, non riuscivo a ritornare in superficie.
Qualcuno mi prese per il braccio e mi trascinò su.
"Harry" urlò piangente.
Riuscii ad aprire un occhio e vedere il volto di Zayn ricoperto di ferite e schegge.
Mi ripresi subito di colpo.
"Zayn, Zayn stai bene? Dove sono gli altri?" Chiesi nel panico guardandomi intorno.
Lui si avvicinò a me e si aggrappò al mio braccio.
"Non so nuotare Harreh, aiutami perfavore Harry, ti prego" disse disperato.
Annuii accarezzandogli la guancia.
"Zay stai tranquillo, respira ed inspira...."
Mi guardai intorno in cerca d'aiuto ma tutto sembrava morto.
Le onde si stavano alzando e pezzi di aereo erano cosparsi intorno a noi.

Spalancai gli occhi quando vidi Niall e Liam distesi sopra un pezzo di aereo che ancora galleggiava.
"Loro sono là" gli indicai.
"Andiamo, coraggio" e lo trascinai verso di loro per un braccio, mentre lui boccheggiava e tremava.
"Harry, Zayn!" Urlò piangendo Liam.
"Niall non si sveglia" continuò umpaurito.
"Portiamolo su quella spiaggia, laggiù! Presto" dissi cercando di non urlare dalla paura.
Io e Liam portammo con noi Zayn e Niall e piano piano, nuotando, arrivammo su quella immensa spiaggia.

Per fortuna io, Liam e in teoria anche Niall avevamo imparato a nuotare all'età di cinque anni.
Mi ritrovai a ringraziare il cielo.
Distesi Niall.
"Ní, svegliati dai" implorò Liam ormai in lacrime.
Mi accovacciai accanto a Niall e l'osservai.
"Ní, nialler, svegliati!" Urlai esasperato.
Iniziai a piangere anchio e pure Zayn che cercava di rianimarlo smuovendolo.
"Avrà bevuto l'acqua" ipotizzò in lacrime Zayn.
Liam si mise in ginocchio.
"Lo so, mio padre fa il medico, bisogna rianimarlo facendo il massaggio cardiaco"
Storsi la testa di lato confuso.
"Sarebbe il massaggio al cuore?"
"Si, guarda"
Si avvicinò a Niall e poggiò le piccole mani sul petto e incominciò a massagiare in direzione del suo cuore.
Incrociai le dita sperando che si risvegliasse.
Chiusi gli occhi e trattenni il fiato.

Ad un certo punto lo sentimmo tossire e sputare acqua.
"Niall!" Esclamai allegro.
Ci abbracciammo tutti e quattro.
"Ci hai fatto prendere uno spavento"
Dissi emozionato, mi asciugai di fretta una lacrima.
Niall mi sorrise ed appoggiò la testa sulla mia spalla.
"Ti voglio bene Harreh" sussurrò.
Ma poi come si fosse scottato si alzò barcollante.
"Dove siamo?" Gridò impaurito.
"L'aereo è precipitato! Chi è morto?" Chiese disperato iniziando a piangere.
"Non lo so dove siamo" disse Liam mettendosi le mani nei capelli, piangeva anche lui.
"Voglio tornare dalla mia mamma" si lamentò Liam fra le lacrime.
"Come facciamo a tornare indietro?" Chiese Zayn ansimando.

Scossi la testa frustrato.
"Non lo so! Smettetela di piangere!" Gridai nervoso.
Certo, anchio ero impaurito, eravamo  sopravissuti ad una tragedia, eravamo dispersi nell'oceano.
Eravamo in una  piccola isola disabitata, senza cibo, senza un tetto, senza una casa.
Ero anchio nel panico, ma se tutti noi ci fossimo seduti a piangere senza fare niente, saremmo morti da un momento all'altro.
Bisognava trovare un piano, bisognava fare come gli adulti.
Gli adulti non avrebbero pianto, gli adulti avrebbero chiamato aiuto, avrebbero trovato una soluzione.
"Guardate!" Esclamai indicando qualcuno.
"Ci sono altre persone!" Sorrisi, allora non eravamo soli! 
C'erano altri sopravvissuti.
Corsi verso quelle lontane figure.
"Harry aspetta!" Urlò Niall seguendomi.
Mi fermai di colpo quando misi a fuoco quelle persone.
Scossi la testa, quel ragazzino dagli occhi blu era sempre intorno a noi per tormentarci la vita.
Mi tirai i capelli per la disperazione.

Insieme a lui c'erano altre due bambine.
Non avremmo avuto nessuno scampo, sapevo gia' che quell'antipatico non avrebbe aiutato nessun bambino moccioso.
Notai però che la ragazzina mora che stava baciando prima non c'era. 
Spalancai la bocca e solo quando vidi quel ragazzino distendersi sulla sabbia, rannicchiarsi su se stesso e piangere, capii che la sua fidanzata era morta con gli altri passeggeri.
Lo guardai di nascosto e sembrava propio disperato.

"Oh mio Dio che sfiga, non ci posso credere, c'è sempre l'assassino!" Sbottò esasperato Niall.
"Shh, Niall, la sua ragazza è morta" dissi a bassa voce.
Lui sgranò gli occhi ed appoggiò una mano sul cuore, visibilmente dispiaciuto.
"Poverino" bisbigliò, notai il suo viso triste.
"Sta piangendo" intervenne Liam.
"Lasciamolo da solo, andiamo da quelle bambine" annunciai.
Seguimmo le due bambine che intanto stavano piangendo urlando di volere una casa e le rispettive mamme.
Eravamo tutti abbandonati. Fottutamente soli.
Come avremmo fatto?

Poco dopo scoprimmo si chiamassero Perrie e Sophia.
Perrie aveva dieci anni, il viso tondo, bionda con gli occhi azzurri. 
Praticamente sembrava la copia al femminile di Niall.
 Sophia aveva nove anni come noi, capelli tremendamente lunghi, lisci e mori.

Cercammo di calmarci tutti e ripetemmo in coro che si, ce l'avremmo fatta anche se non era assolutamente vero.
Facemmo il giro di tutta la piccola isola e scoprimmo che c'erano dei maiali,  alberi di cocco e di ciliegie, quindi il cibo non mancava affatto
.
"I miei vestiti sono mezzi" piagnucoló Perrie.
Niall le fece una smorfia.
"Non sei l'unica, principessina sul pisello"
"Niall" lo rimproverò Zayn.
"Che c'è? Se spera di vestirsi bene in questi giorni si sbaglia di grosso" 
e se ne andò, non prima di farle una linguaccia.
Perrie iniziò di nuovo a piangere e l'amica Sophia la consolò abbracciandola, poi ci rivolse un'occhiataccia.
"Tz, donne" disse Liam con fare di superiorità.
"Ok, io direi di toglierci i vestiti, perchè pesano, sono troppo bagnati" proposi.
" cosa? Io non voglio vedervi nudi!"  Esclamò Sophia sotto shock.
Solo in quel momento ritornò Niall infuriato.
"Che c'è, hai paura del mio pisello?"  La provocò il biondo.
Lo guardai male.
"Niall smettila! E smettetela anche voi due! Non fate le femminuccie schizzinose e altezzose! Se ho detto che bisogna toglierci i vestiti, ci si toglie i vestiti!" Gridai nervoso.
"Non sei il capo" ribattè a sua volta Perrie.
Ci pensai su, e decisi che no, non lo ero affatto.
"No, non sono il capo.
Il capo è quel ragazzino dagli occhi blu che sta sempre in riva al mare"
Zayn tossí, visibilmente scosso dalla mia notizia, Niall sbiancò e Liam strbuzzò gli occhi.
"Harry hai bevuto?" Disse scioccato Liam.
"No, credo solo che sia adatto per fare il capo"
"Harry quello non è un capo, è un dittatore, un assassino e se lo nomini capo ci ucciderà per mangiarci" tremò Niall al solo pensiero.
Scossi la testa contrariato.
Avevo visto per la prima volta  quel ragazzino essere tanto indifeso e quindi non poteva essere cosí tanto cattivo.
"Almeno tentiamo Niall"
Sbuffarono tutti.
"Se ci uccide, ti uccido a mia volta Harry" sbottò Zayn.
E noi scoppiammo a ridere per l'assurdità di quella frase.

Poi ci incamminammo verso di lui a passo lento, solo dopo ci saremmo tolti i vestiti.
"Aspettatemi qui" dissi fermandogli, poco distanti da lui.
Mi avvicinai titubante, insomma un po di fifa anchio ce l'avevo.
Lui era disteso sulla spiaggia, 
a petto nudo, con una mano che gli copriva gli occhi dal sole accecante, sembrava non stesse più piangendo.
Mi parai davanti a lui e lo guardai un pò intimorito.
I suoi occhi si posarono su di me e sbuffò subito dopo.
"Levati di mezzo piccolo mostriciattolo"
"Non hai in mente di fare niente?" Chiesi acquistando sicurezza.
Lui mi guardò confuso.
"Cosa?" 
"Non so se te ne sei accorto, ma siamo su un'isola deserta"
Lui si alzò, indietreggiai pensando che mi volesse picchiare, ma il suo sguardo era ricoperto solo di tristezza.
"Lo so, e quindi? Non c'è nessun modo per sopravvivere, aspetto di morire e dovresti farlo anche te, insieme ai tuoi amici mostri" sbottó lui irritato.
Il mio viso mi si incupí.
"Perchè vuoi morire?" Chiesi innocente.
Lui mi guardó male.
"Levati dalle palle mostriciattolo, non ho intenzione di raccontarti la mia vita"
Abbassai lo sguardo.
Forse potevo intuire il perchè volesse morire. 
Era per la sua ragazza, non è vero?

"Mi dispiace" dissi a bassa voce.
Lui riportó la sua attenzione su di me.
"Di che?" Chiese nervoso.
"Per... Bè s-sai- la--t-tua r-ragazza" balbettai in imbarazzo.
Lui mi fuciló con lo sguardo e mi spinse all'indietro.
"Lasciatemi in pace, e se sperate in un mio ipotetico aiuto per salvarci state solo perdendo tempo. Non ti avvicinare piú a me, lasciami da solo, sei solo un bambino, spero che tu possa marcire in questo posto di merda" 
detto questo sparí dentro il bosco.
Iniziai a piangere, lui non lo sapeva, ma con quelle parole mi aveva ferito, mi aveva minacciato, aveva sperato che io morissi, non ci avrebbe dato nessuna mano.
E io non avevo piú una speranza per salvarci.
Caddi a terra esausto dal sole, dai pianti, da quell'isola.


Passarono i giorni, le settimane e i mesi.
Imparai a cacciare animali, a costruire capanne e nidi sugli alberi.
Usavamo sempre gli stessi vestiti, infatti puzzavano ma l'alternativa era rimanere nudi.


Passarono gli anni.
Ha dieci anni imparai a pescare, scoprii come si facevano i bambini grazie a Perrie che una notte di fine agosto, seduta intorno ad un faló ci descrisse come nascevano e come si facevano i bambini; cos'era il sesso,  cos'era l'amore, com'era baciare...

A dieci anni capii che Babbo Natale era solo una stronzata, me lo confidò Liam che l'aveva sentito dire da Niall mentre parlava con Sophia.
Ci rimasi male, per me lui era il mio idolo. 
Ma non lo feci vedere e quel giorno piansi sotto un'albero tutto il giorno.


Una fredda notte di fine novembre, all'età di dodici anni, successe qualcosa. Una novità.
Eravamo tutti intorno ad un grande faló, 
Niall aveva costruito una piccola chitarrina e per passare le serate suonava sempre.
 Stavamo canticchiando quando ad un certo punto sentimmo arrivare qualcuno alle nostre spalle.
"Sarà l'assassino?" Chiese Niall mormorando.
"Di sicuro" rispose Zayn preoccupato.
"Oh, siete qua? Ero solo venuto per riscaldarmi un pó, ma visto che ci siete voi..."
Iniziò  il ragazzo dagli occhi blu.
"Oh no, resta se vuoi" mi ritrovai a dire sorridendo  al nuovo arrivato.
Lui mi guardó come se fossi pazzo e bè, anche tutti gli altri presenti.
"No grazie" disse scorbutico.
"Non ti daremo fastidio" continuai con la speranza di convincerlo.
Il ragazzo dagli occhi blu osservó tutti gli altri presenti e timidamente si sedette fra me e Perrie.
Per me quella fu una vittoria.
Sorrisi soddisfatto.
Da due anni viveva  insieme a noi sull'isola eppure non si era fatto mai fatto vedere e non sapevamo nemmeno il suo nome ed ora, lí, vederlo accanto a me fu una bella soddisfazione.

Il silenzió peró piombó.
Perrie e Zayn furono i primi ad alzarsi, poi seguirono Niall, Liam e Sophia.
"Noi andiamo a dormire" disse Niall.
Annuii.
Sapevo che in fondo era solo una scusa per togliersi di mezzo visto che il nuovo arrivato non era molto gradito.
"Okay 'notte" dissi sorridendoli.
Loro sparirono dentro il bosco, lasciandoci da soli con davanti un enorme faló, accanto una spiaggia fredda ed il mare agitato.
Di sott'occhio guardai il ragazzo accanto a me e notai che aveva lo sguardo concentrato ad osservare le fiamme.
"Allora... Come ti chiami?" Chiesi titubante.
"Ha importanza piccolo riccio?"
Sorrisi.
"Hai cambiato nomignolo, non sono più un mostriciattolo?" 
Lui si giró verso di me  e nascose un piccolo sorriso.
"Ah, ti ho fatto sorridere!" Esclamai contento.
Inizió a ridacchiare e alzó il viso al cielo.
"Non vale, non me ne sono nemmeno accorto!" 
Esclamó ritornando a guardarmi.
Risi, era bello vederlo scherzare.
"Il fatto è che sei cambiato, sei più grande, prima eri odioso" disse sincero. 
"Pure te" mi difesi.
"Adesso scherzi con me e due anni fa non avrei potuto nemmeno immaginare di avere una conversazione normale con te, sai?"
Dissi accennandogli un dolce sorriso.
Lui ricambió.
"Lo so, ma mi piace essere stronzo, non ce l'ho mai avuta veramente con te"
"Menomale... Allora come ti chiami?" Chiesi di nuovo, curioso come non mai.
Mi avvicinai a lui per guardarlo meglio.
Lui mi lasció un sorriso carico di dolcezza.
"Louis... Mi chiamo Louis"
"Louis" ripetei incantato dai suoi occhi.
Troppe volte mi ero chiesto che nome avesse potuto avere quel ragazzo tanto stronzo quanto dolce e tutte le volte non riuscivo a capire se quel nome che avevo ipotizzato gli si addicesse.
Finalmente l'avevo scoperto.
Il nome Louis era perfetto per il suo viso vispo e dolce.
Lui annuì.
"Il tuo è sicuramente mostriciattolo" 
Ipotizzó osservandomi attentamente.
Ridacchiai.
"No stupido, lo vuoi sapere veramente?" 
Chiesi con un sorriso sul volto che a  poco a poco stava crescendo sempre di più.
"Ovvio piccolo riccio" 
sorrise lui guardando il cielo pieno di stelle.
"Mi chiamo Harry, Louis"
Lui riportó il suo sguardo sul mio.
"Che bel nome..." Si ritrovó a dire, poi scosse la testa preso dal panico.
"Cioè, si insomma, un nome comune..."
Risi.
"Perdonami se non è figo come il tuo"
Un attimo... 
Che avevo detto? 
Ripensai alla frase appena detta e bè, si, gli avevo appena comunicato che il suo nome era figo.
Arrossii di colpo, oh no.
Lui rise e mi diede una leggera spallata.
"Uuh, trovi figo il mio nome eh?" Disse maliziosamente con aggiunta di sopracciglia alzate.
Scossi la testa.
"Nemmeno un po' " e poi scoppiai a ridere.


Passarono mesi , e passarono altri due anni.
Nessuno ci avvistava, nessuno ci considerava, dispersi nell'oceano, solo noi. 

Io all'età di quattordici anni potei ammettere di essere diventato un figo della madonna.
Il mio corpo si era allungato, le braccia erano più 'muscolose', la pancietta era scomparsa e i vestiti di ben quattro anni fa non mi stavano nemmeno se ci si impegnava.
Gli occhi erano diventati di un verde più luminoso ed acceso, i capelli erano diventati ancora piú riccioli e lunghi.
Bè a dire il vero ognuno di noi era migliorato.
Perrie aveva messo su delle belle tette che a Zayn piacevano tanto, 
e Sophia aveva messo su un bel sedere che a Liam piaceva tanto.
Niall non era piú cosí tanto biondo, era scurito con il passare del tempo, aveva un corpo molto piú robusto del mio.
Liam aveva più capelli e Zayn un accenno di barbetta.
Ovviamente a tutti noi gli erano cresciuti i peli sotto le ascelle...
L'unica cosa negativa.
E poi chi manca alla lista? Ah giusto!
Bè, che volete che vi dica di Louis?
Aveva diciasette anni ed era assolutamente il piú bello dell'isola (non che ci fosse tanta gente ma era comunque il più bello di tutti).

Aveva i capelli mossi castani, un ciuffo ribelle che gli ricadeva sulla fronte e  il sorriso piú bello di tutto il pianeta; eh gia', perchè quando Louis sorrideva gli si formavano delle graziose  rughe di espressione ai lati degli occhi e lo faceva diventare ancora più bello.
Insomma si poteva dire che Louis sorrideva con tutto il viso.
Infine aveva due grandi occhi blu che   gli risaltavano con l'abbranzatura.
Il suo corpo era molto più minuto del mio, 
nonostante fossi più piccolo di lui di ben tre anni lui era alto come me.

Mi ritrovavo molte volte a fissargli il culo che secondo le mie modeste impressioni, era meglio di quello di Perrie.
Ah, voi vi state chiedendo se stavamo tutti nudi?
No, assolutamente!
Se fossimo stati tutti nudi Zayn si sarebbe già scopato Perrie e Liam Sophia...
Le uniche due ragazze infatti si coprivano con le gigantesche foglie del bosco e bè, pure noi maschietti, ma solo le parti intime.
Anche perchè io nudo non ci volevo stare.
Sarebbe stato troppo imbarazzante.

"Niall muovi le chiappe amico, stiamo aspettando solo te" 
gli urló Liam in mezzo all'acqua a fare un bagno.
In quel periodo faceva davvero troppo caldo.
"Arrivo testa di cazzo! Se magari non avessi messo la chitarra sull'albero sarei venuto prima, deficente!" Ribattè irritato Niall.
Ridemmo , Niall era solito a subire scherzi da parte nostra perchè era il piú ingenuo e quindi prenderlo per il culo era divertente.
Notai Louis uscire dal bosco e guardarci male.
Di nascosto, mentre gli altri non guardavano, uscii dall'acqua e gli andai incontro.
"Louis! Non vieni a farti un bagno?"
Chiesi speranzoso di una risposta postiva.
Scosse la testa.
"Non mi sembra il caso, siete tutti insieme, io rompo solo le palle, non sono nemmeno della vostra età"
Mi avvicinai ancora  a lui.
"A noi... A me farebbe piacere" corressi.
Lui ridacchió tristemente.
"Te sei un caso a parte, i tuoi amici mi odiano. Ed è giusto che lo facciano. Vi ho trattato di merda-"
"Questo cinque anni fa Louis" lo interrompei.
"Non cambia, Harry non cambia propio un cazzo" 
sbottó giocando con la sabbia.
Mi morsi il labbro.
"Allora vieni a fare un bagno con me" dissi vergognandomene un po'.
Lui alzó lo sguardo posandolo sui miei occhi.
"Non vuoi stare con i tuoi amici?"
"No, per una volta voglio stare con te Louis" dissi sinceramente.
Lui sorrise felice.
"Oh davvero? Anche se ti volessi affogare?" Chiese scherzoso.
"Anche se mi volessi affogare" sorrisi.
Lui rise forte, poi mi prese per un polso ed incominció a correre verso il mare.
Corse fino dentro l'acqua e poi si buttó a peso morto.
Mi buttai anchio dietro di lui.
"È una meraviglia" esclamó sguazzando.
"Oh si!" Risi incominciando a schizzarlo.
Lui fece altrettanto, anzi, ad un certo punto mi prese per i fianchi e mi scaraventó sott'acqua e lui si butto' sopra di me.
Appena fui di nuovo in superficie gli sputai sul viso l'acqua che avevo in bocca.
"Sei talmente scemo Louis"
Dissi ridendo.
"E tu così indifeso piccolo Harry" smisi subito di ridere quando mi accorsi della sua vicinanza, aveva un braccio circondato intorno alla mia schiena e i nostri nasi quasi si sfioravano.
In quel modo potei notare che i suoi occhi non erano solo blu.
Avevano anche delle sfumature sul verde e sul marrone.
Erano troppo belli e solo in quel momento mi accorsi che il mio cuore stava esplodendo nel petto.
Non capivo, stavo per morire di infarto o stavo provando una strana emozione con lui? 

"Mmm, Harry?" Chiese con sguardo preoccupato.
Mi allontanai leggermente.
"Si?"
"Tutto bene?" Ridacchió.
Annuii sovrappensiero.
Che mi piacesse Louis?
Mmm, strano. Pensavo che mi piacessero le ragazze e poi un tipo come lui, stronzo, lunatico, strambo... Come poteva piacermi? 
"Annuisci ma non sembri molto convinto piccolo riccio" 
Dei brividi mi percorsero la schiena al suono 'piccolo riccio'.

No! Che cazzo mi stava prendendo? Cos'erano tutte quelle improvvise emozioni verso quel ragazzo? 
Mi sistemó dietro l'orecchio un ciuffetto di capelli che erano scesi a coprirmi un'occhio. 

"Oh Harry che cazzo hai! Mi spaventi!" Sbottó poi allontanandosi per squadrarmi meglio.
"I-io... Louis.. Non so cosa mi stia succedendo" dissi vago.
Lui alzó un sopracciglio non capendo.
"È una cosa un pó intima" continuai.
Lui si avvicinò a me e mi accarezzò una guancia.
"Con me puoi confidarti, siamo amici, vero?" 
Notai nei suoi occhi una luce di speranza, come se si aspettasse una risposta postiva.
Annuii energetico.
"Certo Louis, siamo amici ma... Non so se dirtelo"
Il suo viso si intristí.
"E perchè?" Gli si formò un tenero broncio.
"Perchè mi vergogno" ammisi.
Lui sorrise dolcemente, si allontonò e iniziò a sguazzare nell'acqua.
"Ok, allora fammi indovinare, alla tua età di problemi non se ne hanno molti no? E poi in quest'isola non succede mai niente quindi non penso che sia qualcosa di tragico... È una cosa intima hai detto... Mmm, ti piace forse qualcuno piccolo Harry?"
Chiese riavvicinandosi verso di me.
Come aveva fatto ad azzeccare subito?
Per non rispondere sprofondai sott'acqua ma in meno di un secondo fui riportato in superficie.
"E dai Harry! Basta rispondere 'si Louis ci hai azzeccato, sei un vero genio' o 'no Louis questa è la tua centesima gaffe '. Semplice no?" Disse sorridente.
Mi ritrovai a ridacchiare.
" eh va bene forse ma solo forse,  mi piace qualcuno"
Lui applaudí felice e mi abbracciò.
"Visto? Che ci voleva!" 
Esclamò  poi bagnandosi i suoi capelli, era cosí dannamente sexy...
Si insomma, carino ecco.
"Chi è la fortunata?" Ci avrei scommesso due babbuini che me l'avrebbe chiesto. 
Ma cosa potevo rispondergli?
Io che non avevo mai dato un bacio, io che con  queste cose ero il più imbranato, io che ero alle armi con la mia prima cotta, gli dovevo davvero raccontare tutto? 
No, certo che no. Avrebbe riso di me e tanti saluti alla nostra amicizia.
"Perrie o Sophia?" Chiese ancora.
Bè era ovvio che stesse ipotizzando sulle uniche due di tutta l'isola.
"Nessuna delle due Louis" sospirai, improvvisamente  mi sentivo a disagio.
Lui mi guardò confuso.
"Cosa?"
Abbassai lo sguardo imbarazzato.
Tossí piano, lo sentii avvicinarsi a me.
"Mmm, Harry?"
Alzai lo sguardo e  quando lui notò le lacrime sul mio volto si affrettò ad asciugarle.
"Harry perchè piangi?" Chiese levandomi una per una le lacrime dal viso.
Iniziai ad ansimare ed a piangere sempre di più.
"Pe-perchè m-mi p-piac-ciono i ra-gaz-zi" dissi singhiozzando.
Lui sorrise ed appoggiò la fronte contro la mia.
"Oh piccolo Harry, questo ti fa ancora più dolce lo sai? Sei tanto tenero, non devi piangere se ti piacciono i ragazzi, non è brutto, è bello Harry. Non sentirti diverso, tu sei stupendo cosí come sei" 
Annuii contro la sua fronte e il secondo dopo mi ritrovai a stringerlo fra le mie braccia.
Lui mi accarezzò la schiena nuda.
Dov'era finito quel Louis Tomlinson di cinque  anni fa, cosí stronzo e arrogante, cosí cattivo e menefreghista?
Cos'era cambiato in lui? Perchè ora era cosí buono con me?
"Tranquillo piccolo" mi sussurrò.
Mi staccai da lui e mi asciugai le inutili lacrime sprecate.
"Meglio?" Chiese sorridente.
Annui ricambiando il sorriso.
"Ora però voglio sapere chi è il fortunato" 
disse giocando con l'acqua.
Ridacchiai, non glielo avrei detto nemmeno sotto tortura, piuttosto gli avrei detto una bugia.
"Mmm vediamo, Liam?" 
Chiese guardandomi.
Scossi la testa.
"Fiuu, menomale è il più antipatico" si sistemò il ciuffo ribelle.
Io sorrisi.
"Mmm, Zayn?"
Scossi la testa.
"Peccato Harry perché lui è veramente gnocco" 
disse mettendosi a pancia in su con la testa rivolta verso il cielo.
Ridacchiai nervoso.
Sospirò.
"Dunque chi rimane? Ah si, quello scemo di Niall!" Disse gesticolando.
Silenzio.
"Harry? È davvero lui?" Chiese guardandomi curioso.
Alzai il viso al cielo, mi morsicai un labbro. 
Niall mi avrebbe ucciso dopo.
"Si Louis" mentii.
Lui si mosse dalla sua posizione e tornó davanti a me.
"Oh, wow" lo vidi girarsi intorno e lo sguardo sembrava...deluso (?)
"Non ti piace vero Niall?" Chiesi avvicinandomi a lui.
Lui mi sorrise debolmente.
"È solo... Troppo stupido Harry"
Risi.
"Ma anche tu lo sei"
"Infatti fra i due hai scelto quello piú stupido" ridacchió.

Oh no, gli avrei voluto gridare che no, cazzo, io frai due avrei scelto lui, anzi ho scelto lui, gli avrei voluto gridare  che mi piaceva da impazzire, che ogni volta che si sistemava il ciuffo per me era un colpo al cuore, che trovavo il suo sedere attraente, che i suoi occhi facevano invidia al mare ed al cielo, che la sua risata porca puttana era il risveglio della felicità, che il suo sorriso illuminava piú del sole, che il suo corpo era fottutamente perfetto anche se era alto quanto me, gli avrei voluto gridare che cazzo, Niall se lo sognava  la notte di essere perfetto come lo era  lui, che le sue mani erano adorabili perchè più piccole delle mie e sarei potuto proseguire ad elencare i motivi perchè avrei scelto e avevo scelto il meno stupido fra i due piú stupidi.
Solo che tutto questo non lo sapeva. E forse era meglio cosí.

Passarono i giorni e Louis mi evitava.
Già, la parola giusta era propio quella.
Di solito la mattina io e Louis eravamo i primi del gruppo ad andare a caccia insieme ma in quei giorni mi ritrovavo sempre a dover ammazzare i maiali da solo, gli chiedevo spiegazioni ma lui era sempre vago o comunque si inventava sempre una scusa.
Da quando aveva saputo che mi ''piaceva'' Niall aveva cambiato atteggiamento con me e pure con Niall.
Se prima non andavano daccordo, in quei giorni la cosa non era migliorata, anzi era peggiorata.
Era infatti una sera di settembre quando io e Niall distesi sulla spiaggia stavamo cantando delle vecchie canzoni dei Beatles con la chitarra.
Niall non sapeva niente della mia piccola bugia detta a Louis e forse era meglio cosí. O forse no.

"Quando ritorneremo a casa faremo delle canzoni insieme Harry, vedrai, diventeremo famosi" alzò il pugno in aria in segno di vittoria.
Ridacchiai.
"Saremo dei perfetti cantanti Nialler"
Sognare agli occhi aperti: si noi potevamo.
Sentimmo all'improvviso qualcuno dietro di noi schiarirsi la voce.
Ci girammo coordinatamente, Oops, era Louis.
"Louis" sorrisi ma vidi Niall roteare gli occhi al cielo.
Louis ricambiò il sorriso e si sedette accanto a me.
Prima mi evitava, ed ora era  al mio fianco.
L'avevo detto che era lunatico.
"Disturbo?" Chiese guardando prima me e poi Niall, facendomi intendere che si insomma, io ero teoricamente insieme alla mia cotta Niall, da solo.
"No" risposi 
"Si" rispose Niall nello stesso momento.
Lo guardai stranito e il biondo mi guardò male.
"Rompi sempre i coglioni Louis" rispose Niall marcando il suo nome.
Louis roteò gli occhi.
"Che tipo carino ti sei trovato Harry" sputò poi guardando male Niall.
Il biondo si alzò minaccioso.
"Sai a nove anni potevi pure prendermi per il culo quanto cazzo ti pareva, ma ora ho messo su un bel po' di coraggio, abbastanza per dirti le cose in faccia" 
Louis iniziò ad applaudire e fece finta di commuoversi.
"Piccoli odiosi crescono" disse ironico Louis.
"Piccoli stronzi nascono" continuò Niall infuriato.
Mi alzai anchio e mi misi nel mezzo fra loro due.
"Ok finitela, mi avete rotto i coglioni" 
"Dimmi perchè sei venuto qui, lo sai che non ti sopporto, fai il ganzetto propio quando ci sono io" aggiunse senza sosta Niall.
"Per vedere Harry testa di lombrico che non sei altro!" Gridò Louis.
"Per vedere Harry... Ma che carino Louis! Se non fossi cosí odioso ti direi che ti piace Harry!" 
Arrossii a quell'affermazione.
"E a te? Piace Harry?" Chiese di botto Louis con le mani sui fianchi e il piede a picchiettare la sabbia, stava aspettando con ansia una risposta.
Gli lanciai un'occhiata assassina.
"Si certo, me lo scoperei come Dio comanda solo per farti un dispiacere!" Gridò  Niall.
"Basta!" Urlai esasperato.
"Mi avete seriamente rotto il cazzo, mi avete rovinato una serata e non ho realmente capito perchè cazzo state litigando come se non ci fosse un domani. Non vi capisco, siete ridicoli" dissi arrabbiato.
Guardai prima Louis che aveva la testa china e poi Niall che mi guardava desolato.
Li lasciai un ultimo sguardo e poi me ne andai.

Non parlai per due giorni di fila nè con Niall nè con Louis.
Per quanto cercassi di capire il motivo del loro odio reciproco   e dei loro litigi non ci riuscivo.
Era sempre la stessa storia.
Uno dei due incominciava a provocarlo e l'altro rispondeva a malo modo.
Sempre cosí.
E se non gli avessi fermati avrebbero continuato a dirsele fino a che non avrebbero perso il fiato.
Vedere due miei amici litigare sempre per le più grandi stronzate di questo mondo non era propio carino.
E a me dava fastidio.
Dopo tre giorni di silenzio fra me e Niall, lui mi chiese scusa dicendo che aveva esagerato ma che non poteva sopportare Louis e che non capiva perchè io gli ero amico.
Mi iniziò ad elencare i suoi unnumerevoli difetti e  mi disse anche che un giorno avrei sofferto per lui.
Gli risposi a tono.
Gli dissi che se ero amico suo a lui non doveva importare perchè con me era dolce e mi trattava bene. 
Gli dissi anche di smetterla di litigarci perchè se lo avesse conosciuto meglio si sarebbe accorto che cosí stronzo Louis non era.
Lui cercò di ascoltarmi per una volta e sospirando sonoramente me lo promise, non avrebbe più litigato con Louis e mi ricordó che lui mi voleva bene.
Avrebbe accettato l'amicizia fra me e Occhi Blu e questo mi fece risollevare il morale.
E come tradizione, ci abbracciammo felici.
Fare pace con Niall era semplicemente stupendo.
Perchè finivamo sempre con l'abbracciarsi sussurandoci all'orecchio quanto ci volevamo bene.
E ammettiamolo, senza di lui non ce l'avrei mai fatta a restare su un'isola deserta.


Passò un'altro anno.
A quindici anni Zayn e Perrie si misero insieme.
Liam cercava in tutti i modi di fare colpo su Sophia ma lei sembrava più interessata a raccogliere le conchiglie nel mare piuttosto che aprire gli occhi.
Già, perchè quella ragazza ancora non se ne  era accorta che Liam gli sbavava dietro da ormai tre anni.
A lei l'amore non le interessava, preferiva ridere e scherzare con gli amici.
Niall chiederte voi? 
Niall cresceva di altezza ma il suo cervello era rimasto lo stesso di sei  anni fa.
Louis aveva compiuto la maggiore età, diciotto anni e più che cresceva e più che diventava ancora più bello.
Gli era spuntata un pò di barbetta ed era diventato più maturo.
E in quel periodo, durante la fine di maggio, Louis si comportava in modo strano.
Era ancora più lunatico di prima.
Soprattutto con me.
A volte diventava la persona più dolce del mondo e dopo poco cambiava atteggiamento e diventava distaccato con me, sembrava nervoso ed arrabbiato, mi stava appiccicato per ore e poi scompariva per tutto il resto del giorno.
 Senza dare alcuna spiegazione.
Ed io rimanevo ore imbabolato a torturarmi, cercando di capire se avevo detto qualcosa che lo avrebbe potuto innervosire ma non riuscivo a trovare niente di sbagliato.


Louis
'Voglio farti un regalo' gli dissi 
Quando lui aveva tredici anni.
Non gliel'ho mai fatto, 
e a diciotto anni non riuscivo ancora a capire perchè ogni volta che lo vedevo lo stomaco mi si informicolava,
 perchè il mio cuore batteva troppo veloce ad un solo suo sfioro, perchè avevo la sensazione di non poter vivere senza quel ragazzino, di lui non ne avevo mai abbastanza e lo sognavo la notte, sognavo cose perverse su di  lui, sognavo i suoi tocchi sulla mia pelle  ed io mi svegliavo bagnato e sudato e tutta questa storia era malata.
Sapevo cosa fosse l'amore ma non potevo accettare di essermi innamorato di Harry.
Io che amavo le donne, io che ero stato solo con ragazze e in più io non potevo innamorarmi di nessuno.
Le avevo fatto una promessa ad Eleonor.
Io sarei stato con lei anche da morta.
E si, a volte mi mancava, soprattutto i primi anni e avevo sofferto troppo per la sua assenza. 
Stavamo insieme da appena un anno, ma sapevo di adorarla come nessun'altro.
E poi tutto è cambiato quando qualcosa di ingiusto era nato verso il riccio.
Quell'odioso riccio che avevo tanto odiato da piccolo.
Non potevo accettare di essere diventato gay! 
Come avevo fatto, sicuramente quel ragazzo mi aveva stregato e no, non andava niente per il verso giusto.
Io ero etero e tutta quella voglia di abbracciarlo, di stringerlo a me, di baciarlo era solo un capriccio.
Sicuramente lo scambiavo per Eleonor...

Era appena finito giugno e sull'isola c'era una grande afa.
Ero disteso sull'erba della piccola monticciola e sentii dei passi venire verso di me.
Mi misi a sedere e notai Niall venire verso di me.
Rotai gli occhi al cielo.
Non avevo tempo per litigare un'altra volta con quello stupido, ci mancava solo lui.
Ma mi sorprese quando si mise a sedere accanto a me.
"Che ci fai qui Niall?" Chiesi scocciato.
Lui mi guardó e mi sorrise.
"Un anno fa ho promesso ad Harry che non avrei piú litigato con te"
"Ci hai messo un anno prima di mandar giú questa notizia" dissi ironico mentre strappavo dei piccoli fili d'erba.
Lui ridacchió.
"Voglio essere tuo amico Louis" dissi poi serio.
"Oh davvero? Io invece non ti sopporto  biondo" ridacchiai giocando con i fili d'erba strappati.
Lui sorrise.
"Se è per questo  nemmeno io moro, mi verrebbe voglia di sputarti in un occhio ma devo contenermi, l'ho promesso ad Harry" rise Niall.
"Mi piace litigare con te Niall" ammisi sorridendo sfacciato.
"Anche a me Louis" ridacchió Niall.
"Ma adesso ti devo chiedere una cosa, Harry mi ha chiesto di dirti perchè sei lunatico con lui" mi trapassó gli occhi con quello sguardo duro come il ghiaccio.
"E perchè il piccolo Harry non è venuto a chiedermelo direttamente?" Chiesi un pó nervoso del comportamento infantile che stava utilizzando Harry.
"Si vergogna" disse abbassando il tono della voce.
"Di cosa? " chiesi confuso.
"Di chiedertelo" disse con fare ovvio.
Rotai gli occhi al cielo per la seconda volta in cinque minuti.
"Per vari motivi, ultimamente mi succedono cose strane con il riccio" mi ero ritrovato a dire, dovevo stare propio male per confidare a Niall, la persona che in teoria odiavo di piú al mondo, quello che stavo passando con Harry.
Lui mi guardó confuso.
"Tipo?" 
Mi grattai il capo imbarazzato.
" sento di starmi innamorando di Harry" 
non l'avevo mai detto ad alta voce e quelle parole stonavano con la mia figura.
Io ero un ragazzo etero fino a prova contraria.
Niall mi tossì in faccia, gli diedi delle pacche sulla schiena per riprendersi dalla shock.
Poi alzó lo sguardo su di me e mi guardó come se fossi pazzo.
"Tu cosa?" Chiese con un filo di voce.
Sorrisi tristemente verso il cielo.
"Hai capito benissimo" 
"Ma com'è possibile, tu.. Tu n-non lo s-sop-portavi  e ades-so... Come...?"
Balbettó rosso in viso.
"Non lo so Niall, non lo so! Credi che io scelga di chi innamorarmi? Io ero etero, io stavo con le ragazze e... Lui è cosí... È bello ok? Ma non posso accettarlo, capisci?" 
Chiesi sperando che lui mi dicesse cosa fare, lo guardavo con la speranza di farmi ritornare la persona che ero con una semplice sguardo.
Ma lui non era un mago.
Ed io non ero più etero.

La sua espressione era maledettamente indecifrabile.
 Se ne stava lì davanti a me con la bocca spalancata, le sopracciglia alzate  e gli occhi fuori dalle orbitre.
"Niall dì qualcosa, puoi pure tirarmi un cazzotto ma reagisci"
Lo strattonai per un braccio.
Lui sbattè piú volte le palpebre.
"Tutto questo è molto strano, è fuori dal normale. So che Harry è bello ma... Non lo so, penso solo che se lui ti fa sentire così allora è... Una bella cosa " disse insicuro.
"Il problema non è solo che io mi sono innamorato di un ragazzo, io non avrei dovuto innamorarmi di nessuno, io ho fatto una promessa alla mia ragazza che è morta sull'aereo.
L'avrei amata per sempre e adesso guarda. Non so cosa fare, non posso innamorarmi" dissi disperato.
"Credi in Dio Louis?" Chiese Niall.
Lo guardai confuso, e adesso che cazzo centrava Dio?
" Si perchè?" Cercai di calmarmi.
"Allora crederai anche nella resurrezione giusto?"
Annuii non capendo dove volesse arrivare.
"Se Eleonor ti vedesse dal cielo con Harry sarebbe felice di vederti contento con lui, no? Lei ti amerà per sempre e ti proteggerà sempre.
E te non la dimenticherai mai ma devi continuare ad essere felice Louis, se Harry è la risposta all'amore allora stai con lui. Te non la stai tradendo, stai vivendo"
Disse convinto delle sue parole.
Per la prima gli sorrisi spontaneamente a lui e i miei occhi divennero lucidi.
Si ok, mi aveva fatto commuovere.
"Credi davvero? E cosa devo fare con Harry?"
Lui sorrise.
"Oh bè, io direi di andargli a chiedere scusa tanto per cominciare e cerca di fare colpo su di lui"
Ridacchiai e lui rise.
"Si lo so anchio che Harry è gay Louis, sennó ti avrei subito detto di lasciar perdere. E accettati Louis, è da alternativi essere gay e ora penso che vada di moda, quindi stai tranquillo, non è poi male essere gay"
Risi.
"Penso che adesso tu mi stia molto piú simpatico"
Lui si alzó e mi fece un inchino.
"Sono lusingato, davvero"
Risi e lui mi seguí a ruota.

Quella stessa sera andai a cercare Harry.
E mentre stavo girando per tutta l'isola lo trovai sdraiato sull'erba della montagnola a cantare con Niall.
Mi fermai di colpo e mi maledissi mentalmente.
Solo in quel momento mi ricordai che ad Harry piaceva Niall e il biondo non lo sapeva.
Mi diedi uno schiaffo sulla fronte perchè cavolo, mi sentivo cosí stupido.
Li osservai ridere a squarciagola dopo aver finito di cantare ed Harry sembrava propio in pace con se stesso, il suo posto era con Niall, io rompevo solo le palle.
Così, piú depresso che mai, girai i tacchi e me tornai da dove ero venuto.
Ma mentre mi stavo incamminando verso il mio "letto" di foglie sentii dei passi veloci correre sulla sabbia.

"Louis!" Urló la voce roca che mi fece pietrificare sul posto.
"Louis!" Urló ancora con il fiatone.
Mi girai lentamente e guardai Harry correre verso di me.
"Che ci fai qui?" Chiesi nervoso.
Lui mi sorrise.
"Ti ho visto mentre andavi via dalla montagnola dove eravamo io e Niall"
"Già e ora sono qua. Perchè non te ne vai dal tuo biondo, se vuoi fare colpo non devi stare con me" dissi cercando di mantenere un tono calmo. Bè si ero geloso.

"A me non piace più Niall" disse guardandomi negli occhi.
Un sorriso mi nacque sulle labbra, cercai di non farglielo tanto notare guardando il cielo stellato sopra di me.
"Sei felice?" Chiese dolcemente.
Riportai la mia attenzione sui suoi occhi verdi.
"Sono sollevato, almeno non ti piace uno stupido"
Lui sorrise, con tanto di fossette e io avrei voluto morire.
 Cazzo, quel ragazzino era troppo attrente per non perdere il controllo.
Dovetti usare tutte le mie forze per non alzare un  dito ed infilarlo in uno di qui buchi.
Sorrisi a mia volta.
"Andiamo, ti porto in un posto" gli dissi prendendolo per un polso.
Lo portai dentro il bosco fino ad arrivare al mio albero.
Lo aiutai ad arrimpicarsi fino alla cima dove avevo costruito  la mia cuccia di foglie abbastanza grande per due persone.
Ci distemmo su quelle grandi foglie morbide e gli indicai il cielo tappezzato di stelle.
Lo vidi sorridere a tutta quella bellezza.
"Ho sempre adorato le stelle" svelò ad un certo punto.
Annuii.
"Anchio, sono magiche" continuai ad osservare il cielo.
Si poteva benissimo vedere il grande carro, il piccolo carro e altre mille costellazioni.
"Louis"
"Si?"
Voltò il viso verso il mio.
"Te ci credi in Dio?"
Mi lasciò un pò spiazzato, devo dire che non mi aspettavo una domanda del genere.
Insomma, un ragazzo di quindici anni non se lo sarebbe mai chiesto, non avrebbe minimamente pensato a Dio.
Ma Harry è sempre stato un bambino 'speciale'.
Sorrisi intenerito dal suo sguardo interrogativo, come se quella domanda avesse una risposta difficilie.
"Si Harry ci credo"
"E perchè? Come percepisci che esiste?" 
Chiese ancora interessato e un pò confuso.
"Dalle forma delle nuvole, che assomigliano tanto ad animali o cose, 
Non possono essere solo frutto della nostra immaginazione.
Dal sorriso dolce dei bimbi, dal vento che ti guida spesso verso la giusta direzione..."
Lui mi ascoltava ed ogni tanto annuiva.
"E poi da cosa?"
"Hai presente quando si prega? Per esempio se io mi metto a pregare perchè magari sto male, il minuto dopo mi sento meglio, mi sento protetto.
Sento che Dio in un certo senso ha ascoltato la mia preghiera e resta vicino a me"
Lui ridacchió, forse gli sembravano tutte delle grandi cavolate.
"E lui è buono?"
"Oh si, lui è buono ma è anche un tipo bello tosto, un po' testardo a volte,  non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, è veramente un tipo figo."
Dissi gesticolando, lui rise.
"E sai, da un po' di anni ho creduto ancora di piu' nella sua esistenza"
aggiunsi.
" e perchè?"
" perchè mi ha fatto conoscere te, piccolo riccio" 
Lo vidi arrossire sotto la luce della luna e sorridere timidamente.
Gli scompigliai giocosamente i capelli e allora lui si rizzó a sedere ed inzió a farmi il solletico in ogni parte del corpo.
Iniziai a scalciare ed urlare, quel ragazzino mi voleva veramente morto.
In tutti i sensi.
Iniziai poi a ridere a crepapell ed a muovermi agitatamente.
"Smettila perfavore" urlai fra le risate.
Ma lui non dava cenno di rinuncia, si mise a cavalcioni su di me per continuare piu'  comodamente a torturami.
Stavo veramente per scoppiare.
Strinsi i pugni.
"Harry... Harry... AHAHAHAHAH... Piantala.... AHAHAHA... Sto per morire!" Gridai.
Ma lui, crudele com'era, non si fermò e cominciò a lasciarmi pizzicotti ai fianchi nudi.
Mi attorcigliai le braccia e scalciai ancora ed ancora.
" smetto in cambio di qualcosa "
Disse con sguardo vispo.
Lo guardai negli occhi.
" Qualsiasi cosa, farei anche il giro dell'isola a nuoto per quaranta volte, pur di farti smettere" 
Lui sembrò pesarci su' e smise per un attimo di farmi il solletico.
Poi senza perdere quel sorriso da furbetto mi disse semplicemente:
" dammi un bacio" ordinò guardandomi negli occhi.

Spalancai gli occhi, avevo troppo cerume nelle orecchie o avevo capito bene?
Baciarlo? AHAHAHAH no.
" un bacio?" Chiesi sconvolto.
Lui ridacchiò.
" Si Louis, un bacio! " esclamò come se fosse la cosa più semplice del mondo.
Bè, in realtà era veramente la cosa più semplice del mondo.
Mi morsi il labbro, metà tra l'imbarazzato e l'eccitato.
Mi tirai su  con la schiena e mi misi a sedere davanti a lui.
Mi grattai il capo.
"È il tuo primo bacio, vero?"
Lui annuí e io gli sorrisi intenerito.


Harry
"Insegnami a baciare Louis"
Continuai sperando che lo facesse davvero.
Oh, non mi chiedete da dove avevo preso tutto quel coraggio, di solito era lui il più spontaneo e  il più espansivo fra noi,
non si vergognava di niente e adesso in quel momento, stava arrossendo.
Sorrisi soddisfatto.

"Sicuro piccolo Harry?"
sussurrò avvicinandosi con occhi chiusi.
"Si grande Louis"
 lui ridacchiò e sempre con gli occhi chiusi appoggiò la fronte contro la mia, iniziò a strusciarla contro la mia massaggiandola.
Osservavo i suoi movimenti e le sue carezze, mi morsi il labbro nervoso, si insomma, il mio primo bacio, e non lo stavo certo dando ad una persona qualunque.
 Lo stavo dando al ragazzo più importante di tutta la mia vita. Laggiù, in un'isola deserta, con intorno solo acqua, con la luna ad osservarci, con le stelle che addobavano il cielo, io e lui, su un letto di foglie, in cima ad un albero, stavo per vivere un sogno.
Chi l'avrebbe mai detto?

E mi ritrovai a pensare di quanto la mia vita stesse cambiando, di quanto la mia vita  fosse al di fuori dalla norma.
E per quanto mi mancasse la mia famiglia, con un suo semplice abbraccio mi sentivo a casa.
E questa storia è forse una delle più  assurde che esista.
Ma era la nostra storia. Ed era bella per questo.

Presi un bel respiro e quando lui aprí gli occhi per centrare la sua bocca con la mia, sentii il mio cuore uscire dalla gabbia toracica.
Appoggiò cautamente e con grazia le sue labbra contro le mie.
Lo guardai in volto e vidi che stava lentamente chiudendo gli occhi, cosí  lo imitai.
E mi ritrovai a gustare il sapore delle sue labbra fini e tanto morbide che sapevano di ciliegie.
Iniziò a muovere le sue labbra contro le mie ed io inesperto ed un po' impacciato cercai di copiarlo.
Mi accarezzò con la mano una guancia per tranquillizzarmi ed io inaspettatamente sorrisi nel bacio.
Le nostre salive si stavano conoscendo e mischiando fra loro e, durante quel lunghissimo bacio senza lingua, mi sentii in paradiso.

Scoprii che baciarlo era molto meglio di abbracciarlo.
Scoprii che baciare era facile perchè ci voleva solo tanto amore.
Scoprii che da quel giorno in poi non avrei fatto più a meno di lui.
Scoprii di amarlo.
Scoprii le famose 'farfalle' nello stomaco di cui tutti parlavano ma che io non avevo colto veramente  il significato fino a quella sera.
Sembrava di poter volare.
Scoprii quanto era dolce baciare.
Scoprii il suo odore.

Il primo a staccarsi fu Louis che si leccò le labbra subito dopo.
Rimasi a guardarlo come un ebete.
"Allora? È bello baciare?" Chiese imbarazzato.
Annuii senza ascotarlo realmente, sembravo in uno stato di trans.
Lui rise probabilmente per la mia faccia.
"Piccolo Harry, ti ho lasciato senza parole?"  Scherzò ridendo.
Circondai il suo collo con le braccia e lo attirai a me.
"Fallo ancora" mormorai.
Lui sfregò il suo naso contro il mio.
"Harry pero' devo sapere una cosa" disse improvvisamente serio.
Mi allontanai di poco e lo guardai intimorito.
"Hai voluto baciarmi per usarmi come cavia o perchè volevi baciare... Si insomma... Me. Non so se mi spiego" gesticolò visibilmente in imbarazzo.
Ridacchiai.
"Perchè mi piaci Louis" dissi con voce innocente.
"Mi piaci da impazzire, sei troppo bello, sei troppo per me ma voglio stare con te"
Puntualizzai.
Lui rise nervoso  ed arrossí per la quarta volta in quella sera.
Un record.
"Aw piccolo riccio, se solo sapessi cosa ti farei..." disse riavvicinandosi a me con decisione.
Lo guardai con finta innocenza.
"Cosa mi vorresti fare?" 
E scoppiai a ridere.
Lui mi baciò una guancia e ridacchiò contro di essa.
"Per ora nulla, ma se decidi di stare con me prima o poi qualcosa succederà" disse maliziosamente.
Lo allontanai solo per rincontrare i suoi occhi.
"Io voglio stare con te" precisai.
Lui sorrise.
"Vuoi essere il mio ragazzo piccolo?" Chiese accarezzandomi i riccioli.
Sorrisi felice.
"Certo che voglio" e mi buttai contro le sue braccia.
Lui rise e mi abbracciò a sua volta.
"Da oggi allora sei ufficialmente il mio fidanzato" sussurrò emozionato.
Mi distesi accanto a lui e mi girai verso il suo lato per guardarlo meglio.
"Lou" dissi solo.
"Lou?" Chiese lui sistemandosi meglio su un lato.
" è il tuo soprannome, ti piace?" Chiesi curioso di sapere la risposta.
Lui rise ed annuí.
"Boo-bear o piccolo riccio, ti piacciono come soprannomi?"
Io alzai le spalle.
"Piccolo riccio ormai sono abituato ma Boo-bear è fantastico, penso di adorarlo" sorrisi felice.
Lui ricambiò il sorriso ed infilò un dito dentro una mia fossetta.
Iniziai a ridere a crepapelle.
"È da tanto che sognavo di farlo" confessò arrossendo appena.
Smisi di ridere quando il suo dito scivolò a contornare le mie labbra, arrossii quando vidi i suoi occhi osservarle attentamente.
Il respiro mi si bloccò in gola e davvero, non poteva farmi questo.

Si avvicinò al mio viso e appoggiò le sue labbra sul mio collo.
Iniziò a sfiorarmi la pelle con la bocca  e i brividi si facevano sempre più sentire.
Poi lasciò una scia di baci delicati su una parte di collo, fino a salire sulla mascella, sul mento e poi, levando il dito sopra la bocca, sulle labbra.
Mi baciò con più trasporto di prima, con più urgenza.
Portai una mano dietro la sua nuca in modo da poter approfondire ancora di più il bacio.
Lui capí la mia richiesta e con la lingua picchiettò il lato inferiore per avere l'accesso di entrare.
Dischiusi le labbra e la sua lingua scivolò dentro.
All'inizio si muoveva con timidezza cercando di conoscere l'altra.

Le nostre lingue iniziarono a danzare ed a rincorrersi e lo sentii spostare il capo da un lato per giocare meglio con la mia lingua.
Mi sentivo caldo, stavo andando a fuoco e se avremmo continuato cosí sarei esploso.
Lo sentii all'improvviso mugugnare contro la mia bocca e lí capii che dovevamo riprenderci in fretta se non volevamo perdere il controllo.
Appoggiai una mano sul suo petto e lo spinsi leggermente indietro, poi mi staccai.
Le sue labbra erano rosse e scommettei  che anche le mie non erano molto diverse.
"Lou.." E mi accorsi di avere il respiro pesante.
Lui si riavvicinó senza considerare il mio richiamo e passó a mordicchiare una parte del mio collo, poi a succhiarmela e a lasciarmi baci umidi.
Iniziai a gemere piano, e non riuscivo quasi piú a respirare.
Mi aggrappai ai suoi capelli mentre lui continuava a 'torturare' una parte del mio collo.
Strinsi gli occhi e istintivamente anche i suoi ciuffi di capelli.
"Lou" cercai di dire fra i piccoli gemiti.
Si allontanó di mala voglia dal mio collo e mi guardó negli occhi.
"Forse dovremmo... Aspettare" deglutii pesantemente.
Sapevo che per lui non era la prima volta fare questo genere di cose e per lui questo poteva sembrare solo l'inizio, ma per me che era la prima volta era già un grosso traguardo. E non volevo correre troppo perchè ancora io, diciamocelo, non ero pronto per approfondire quel rapporto appena nato.

Lui mi osservó per quelli che potevano essere ore, poi abbassó lo sguardo ed annuì.
"Scusami, forse ho un po' affrettato le cose, ma devi sapere che io per queste cose non ho molto autocontrollo, scusa" disse mettendo su un tenero broncio.
Gli sorrisi tristemente.
"Non importa, anzi scusa te... Il fatto 
è che è successo così velocemente che... Insomma io dieci minuti fa non sapevo nemmeno come si baciasse e ora sento tutte queste nuove sensazioni" abbassai lo sguardo vergognandomi un po'.
"Penserai che sono un bambino" bisbigliai dispiaciuto.
Lui posó un dito sotto il mio mento in modo da farmi alzare il viso per guardarlo in faccia.
"Non lo penso Harry, anzi sei molto piu' maturo di tutti quelli della tua eta'.
Sai io a quindici anni mica ero cosi' maturo come lo sei te. E smettila di incolparti, devi ancora crescere, il momento giusto prima o poi arriverà. Io aspettero'"
Lo guardai male.
"Ma se due secondi fa hai detto che te per certe cose non hai controllo"
Lui sorrise con occhi vispi.
"Per te faro' un'eccezzione, non ti voglio mettere fretta Boo-bear"
E mi bació la fronte.
Sorrisi a mia volta.
"Grazie Lou" e lo abbracciai piu' contento che mai.
Per la prima dormimmo insieme, abbracciati.

Per un lungo periodo tenemmo segreto il nostro amore, ci nascondevamo dietro agli alberi per rubarci un tenero bacio, ci tenevamo per mano solamente quando sapevamo di non avere nessuno intorno.
Non eravamo ancora pronti a esporci agli altri.
Nemmeno Niall sapeva niente.
Non sapeva nemmeno che mi piacesse Louis, ma forse non era importante dirglielo, perchè sicuramente l'aveva già capito.
E a lui andava bene cosi, per quanto non andasse daccordo con Louis.
Infatti non si stupí affatto quando un giorno di metà settembre annunciammo a tutti di stare insieme.
Niall infatti rimase impassibile, come se non gli importasse tanto, ma poi quando mi avvicinai verso di lui, mi sorrise e mi abbracció facendomi le congratulazioni.
Quelli sorpresi furono invece Liam, Zayn e Perrie.
Liam aveva la mascella a terra e gli occhi spalancati, stessa espressione per gli altri due.
Ci squadravano tutti e due come se fossimo degli alieni.
Sophia era l'unica piú entusiasta perchè applaudí contenta.
"Bè, avete finito di guardarci così?" Dissi ridacchiando.
"Tu" mi indicó Zayn  con sguardo confuso.
" e tu" indicó Louis sconcertato.
"Cioè, voi due..." Disse indicandoci.
"Aaah" fece annuendo, sempre con l'indice sospeso per aria.
Louis inizió a ridere.
"Ripigliati, amico" disse poi.

Zayn rimase con la bocca aperta e Liam lo sorpassó guardandoci attentamente.
Poi posó lo sguardo su di me.
"Harry, che cazzo ti prende?" Sussurró nervoso.
Roteai gli occhi al cielo e sospirai pesantemente.
"Sono frocio Liam. E se questo ti da fastidio puoi gettarti in mare ed annegare"
Dissi duro.
Lui scosse la testa sconvolto.
"Non dico per quello cretino! Dico per... Questo coso!" Indicó Louis.
Louis stanco di essere preso di mira, fece un passo verso Liam.
"Eccone un'altro che rompe le palle, cosa c'è che non ti quadra, Limiuccio?" Chiese guardandolo stufo.
Liam lo guardó male.
"Non mi chiamare in quel modo! E sei te che non quadri, perchè stai con Harry?" Chiese agitandosi.
"Per stuprarlo selvaggiamente, derubare i suoi capelli, mettere in cinta sua sorella e poi scappare alle Bahamas con i soldi di suo padre" disse sarcasticamente rimanendo comunque con lo sguardo serio.
Gli diedi una leggera botta sui fianchi, in quel modo stava facendo solo peggiorando la situazione.
"Mi ero dimenticato della tua simpatia! Lascia stare Harry, hai capito?" Gridó Liam.
Avanzai verso di lui.
"Liam, ascoltami perfavore. Io..."
Iniziai a mordere il labbro inferiore, cercai di trovare le giuste parole.
"Sono innamorato di Louis. E lui di me, mi tratta bene, è simpatico, non è come lo dipingete voi, dovete conoscerlo prima di giudicarlo, lui è buono, è stronzo solo con chi si comporta tale.
Lui mi fa stare bene, e non lo lasceró solo perchè a voi non piace. Non lo conoscete e penso che forse, in tutti questi anni, non avete mai  voluto realmente capirlo e conoscerlo.
Quindi smettetela di gridargli contro."
Dissi serio, guardandoli uno per uno.
Liam abbassó lo sguardo e annuì leggermente.
"Harry, io sono felice per... voi davvero" sorrise sinceramente Perrie.
Gli ricambiai il sorriso.
"Grazie Perrie"
Niall avanzó verso di noi e ci guardó sorridente.
"Per quanto io abbia avuto delle disavventure con Louis, penso che comunque sia un ottimo ragazzo e siete una bella coppia" disse arrossendo.
Lo abbracciai.
"Ti sei emozionato?" Chiese.
Io risi staccandomi dall'abbraccio.
"Oh no, perchè ridi? Questa frase l'ho studiata a pennello, era nata  per far uscire qualche  lacrima"
Scherzó lui.
Io risi ancora piú forte.
" credo che sia stata la frase più bella che tu abbia mai detto Nialler" 
dissi ironico.
Lui mi spinse giocosamente.
"Cattivo" rise.

Poi si avvicinó timidamete Sophia.
"Siete molto carini, vi voglio bene"
E ci abbracció tutti e due.
Notai Louis sorridere felice, mi si riscaldó il cuore.
Poi arrivó Zayn.
"Louis... Ti ricordi la prima volta che ti abbiamo incontrato al parco?"
Disse arrossendo.
Lui annuì energiticamente.
"Come scordarlo, Harry mi ha tirato una pallonata in faccia"
Ridacchió convinto.
Arrossii e sorrisi.
Zayn scosse la testa.
"Ecco quello che te l'ha tirata non era Harry, ero io" 
Louis rimase un po' interdetto e guardó prima me poi lui.
"Ma se... Harry mi aveva detto-"
"Una bugia. Per salvere il culo a me, si inventó di essere stato lui"
 ridacchió guardandomi.
Louis rise forte e poi mi abbracció.
"Che cuore grande hai piccolo Harry" mi sussurró all'orecchio, io risi.
Beccai Liam ad osservarci con lo sguardo realmente dispiaciuto.
 Titubante si avvicinó a noi e ci sorrise timidamente.
Ci chiese scusa, sopratutto a Louis e promise di comportarsi meglio in futuro.
Louis lo perdonó con una veloce stretta di mano, un po' informale ma per tutti e due era gia' un inizio.

Quella sera stessa mi ritrovai a camminare in riva al mare con a fianco Niall, stavamo parlando di Louis.
"un giorno mi confessò il suo amore pe te, ed era tipo 'O mio Dio, O mio Dio!'" 
rise guardando i chicchi di sabbia bagnata.
Risi a mia volta.
"Era molto spaventato, mi disse che era etero fino a prova contraria e che lui aveva promesso di amare per sempre Eleonor. Era propio in crisi" continuò lui.
Lo guardai confuso.
"perchè mai l'ha confessato a te se ti odiava tanto?" Chiesi.
Lui ridacchiò.
"Non chiedermelo, io non lo so. So solo che mi ero ritrovato ad aiutarlo   e confortarlo. Io capisci, io che non l'ho mai sopportato e lui che mi ha sempre odiato si era ritrovato a confessare quello che per lui era un segreto"
Sorrisi soddisfatto.
"Sei stato molto bravo Niall. È bello c'ho che hai fatto" ammisi.
"È da quel giorno che ho iniziato a scoprire nuove cose su di lui. Non volevo ammetterlo, ma era un ragazzo buono" 
Sorrise, mi girai a guardarlo.
"Sei il mio migliore amico Nialler, lo sai?" Chiesi dolcemete.
"E adesso questo che centra?" Chiese confuso.
Mi avvicinai e gli stampai un bacio sulla guancia.
"Nulla, volevo solo fartelo sapere" lui 
si sfiorò con le dita il punto di pelle su cui avevo lasciato il bacio.
"Ok, anche per me Harreh, ma ora vai via, se ci vede Louis, mi annega" 
Risi spensierato.
"Giusto, 'notte Nialler" gridai mentre correvo verso l'albero di Louis.


La mia prima volta con Louis fu un anno dopo, all'età di sedici anni (lui diciannove) , sul suo letto di foglie.
In effetti, ora che ci penso era anche per lui la sua prima volta,
perchè quando stava con Eleonor era troppo piccolo per fare, insomma, cose sconcie.
Bè, è stata la notte piú bella della mia vita.
Troppo magica.
Non era stato previsto, lui mi aveva semplicemente invitato sul suo albero come tutte le sere, ed io senza indugio avevo accettato.
Ma nemmeno un quarto d'ora dopo che  ci eravamo ritrovati avvinghiati a baciarci con furore, con talmente tanta passione che il mio membro si indurí in poco tempo. 
Mi ritrovai a strusciarmi contro di lui e  fu Louis a prendere l'iniziativa.
Scese  a leccarmi prepotentemente un capezzolo e scese ancora senza staccare la sua lingua dalla mia pelle.
Leccó il mio ombellico e scese ancora.

Ed io intanto mi preparai mentalmente, perchè sapevo gia' dove saremmo arrivati.
Ma quella volta, fu la prima vera volta in cui mi sentii veramente  pronto. 
Molte altre volte Louis aveva provato ad approfondire, ad andare oltre un semplice bacio.
Per lui quello non era  ancora abbastanza e si capiva benissimo.
Ma ogni volta  mi saliva il panico e mi irrigidivo, allora con le mani tremanti lo allontanavo da me e gli sussurravo di finirla li.
E lui annuiva, e con lo sguardo un po' deluso iniziava a parlare di cose senza senso.

Durante la mia prima volta praticamente fece tutto lui.
Io mi limitavo a baciarlo con foga e a tirargli un po' i capelli.
Erano nate tantissime nuove sensazioni tutte in un solo colpo.
E lui, fu fottuttamente stupendo.
Fu delicato nei movimenti, mi accolse dentro di se con dolcezza e si, io feci il passivo.
Ma non mi disperai molto perchè la seconda volta che lo fecemmo fu sulla spiaggia e li, feci l'attivo.
Acquisii piú sicurezza e mi sembró di aver gia' imparato a farlo.

Quella volta infatti, presi io l'iniziativa e notai Louis sorpreso ma anche molto felice.
I suoi occhi erano ancora piú lucenti della prima volta e non smetteva un attimo di sorridere, neanche durante un bacio.
Fui delicato come lui mi aveva insegnato, fui passionale, fui romantico e bè, come lui disse, bravo.

"Piccolo Harry, mi rendi così felice" disse lui sdraiato accanto a me sulla spiaggia.
Avevamo appena finito di fare l'amore ed era stato come sempre, magico.
Ma ora Louis era ancora più bello, perchè aveva gli occhi chiusi il sorriso acceso e il viso illuminato dalla luce del sole che stava tramontando davanti a noi. 
Con il naso si strusciava contro i miei capelli.
Sorrisi.
Mi avvicinai e gli lasciai un bacio a stampo.
"Chi l'avrebbe mai detto vero?"
dissi ammirandolo nel suo splendore.
Lui aprì gli occhi.
"Già" disse diventando piú serio.
"Probabilmente se Zayn non ti avesse tirato una palla in faccia, tutto questo non sarebbe accaduto" ipotizzai.
"Se non ti avessi trovato cosí tanto mostriciattolo ed insopportabile da piccolo probabilmente ora non sarei sdraiato sulla sabbia, nudo, accanto a te" disse ridacchiando.
Sorrisi avvicinandomi, e di nuovo i nostri nasi si sfioravano.
"Hai fatto bene ad odiarmi, sennó ora non saresti qui ad amarmi"
Dissi schiudendo gli occhi.
Sospirai.
"Probabilmente se mi avessi trovato subito simpatico, non ci saremmo messi insieme, chi lo sa" aggiunsi godendomi il suo profumo.
Mi lasció dei piccoli baci sulla punta del naso.
"Dobbiamo ringraziare Zayn" disse lui.
Annuii sorridendo.
Aprii gli occhi.
"Lou"
Lui incominció ad accarezzarmi la guancia.
"Si, amore?"
Il respiro mi si bloccó in gola.
Rimasi a fissarlo come un rimbambito.
Davvero mi aveva chiamato... Amore?
Se un secondo prima ero rimasto a guardarlo fermo come uno stoccafisso, il secondo dopo avevo gia' il sorriso che mi arrivava fino alle orecchie.
Lui mi guardó confuso.
"Cosa?" Chiese innocente.
E preso da un' euforia improvvisa mi alzai di scatto e iniziai a correre, nudo verso il mare.
Lui mi seguì a ruota.
"Harry quali cazzo di problemi ti affliggono?" 
Urló Louis dietro di me.
Mi buttai a capofitto dentro l'acqua.
Lui, una volta dentro, mi prese per una mano e mi fece girare verso di lui.
"Ripeto la domanda in caso non avessi colto il tono della mia voce: Quali cazzo di problemi-"
"ti affliggono bla, bla , bla"
Scherzai.
Lui si avvicinó a me.
"Mi prendi per il culo piccolo mostriciattolo?" Mise un braccio dietro la mia schiena per farmi avvicinare a lui.
Ridacchiai guardando da un'altra parte.
"Era più bello come mi avevi chiamato prima, tesoro" dissi marcando la parola 'tesoro'.
Lui mi guardó confuso.
"Come ti ho chiamato prima?" 
Mi guardai le unghie delle mani con nonchalance.
"Oh be', allora se non te lo ricordi..." Dissi iniziando a girarmi per allontarmi da lui.
Ma Louis con agilità mi prese per un braccio e mi fece rigirare.
Si avvicinó al mio viso e mi stampó un bacio.
"Me lo ricordo, amore" rispose malziosamente marcando l'ultima parola.
Gli sorrisi soddisfatto.
Accerchiai il suo collo con le mie braccia.
"Bravo, tesoro"
"Grazie, amore" e mi bació.
Ma questa volta per bene.
Appoggió le mani sui miei fianchi per attirarmi più verso se ed io girai il capo verso un lato per infilare la mia lingua dentro la sua bocca.
E si andó avanti a baciarci  per ore, dentro l'acqua. 

Poi ad un certo punto lui si staccó, mi prese le mani e senza aver tempo di chiedergli che cosa stesse facendo, mi buttó sott'acqua insieme a lui.
Mi ritrovai allora a baciarlo sott'acqua, con ancora le nostre mani incrociate e i nostri cuori che battevano all'unisono con la stessa velocità.

E vi potrei continuare a descrivere tutti i momenti indimenticabili passati con lui in quell'isola, ma ce ne sarebbero troppi e come tutte le storie anche questa deve avere una fine.

Vi posso solo dire che dopo ben dieci anni di vita su quell'isola, noi tutti siamo tornati a casa.
Come, chiederete voi.
Tutto grazie a Liam che un bel giorno ebbe l'idea di dare fuoco all'intera isola per farci avvistare e in meno di tre ore arrivarono gruppi di aerei che ci riportarono a casa.
Io avevo diciannove anni e appena arrivati a Londra, io e Louis comprammo un appartamento per andare a vivere insieme.

Zayn e Perrie si sono sposati e Liam ha finalmente conquistato (all'età di vent'anni) il cuore della graziosa Sophia che ha aperto gli occhi e si è ricreduta sull'amore.
Niall sta sempre con la sua amica chitarra da cui non si è mai separato ed è felice cosí. 

 E devo dire che fu stupendo rivedere tutta la mia famiglia, mia madre pianse per tre settimane, mio padre riprese a mangiare e mia sorella a parlare.
Per la mia famiglia fu  uno shock vedermi così ingrandito e per me fu solo triste rivederli invecchiati.
Gemma si era laureata e si stava per sposare. E io avevo perso il pezzo più importante della sua vita, avrei voluto esserle sempre accanto.

Mi accorsi quindi di aver chiuso un capitolo della mia vita.
Ero partito all'età di nove anni ed ero ritornato all'età di diciannove.
Ero partito a nove anni con la convinzione che Dio non esistesse, semplicemente perchè pensavo che la mia vita fosse perfetta cosí per farmi aiutare da qualcuno di cosí potente, solo che ancora non avevo incontrato Louis.

La mia adolescenza sarebbe stata sepolta per sempre su quell'isola che  mi aveva cresciuto, che si era presa cura di me, di loro, di lui e del nostro noi.
E avrebbe fatto sempre parte del mio cuore quella piccola isola.

Quelli erano  stati i miei anni migliori, nonostante la lontanaza dalla casa, dalla famiglia.
Erano stati gli anni migliori perchè nella buona e nella cattiva sorte gli avevo passati sempre con i miei piu' cari amici.
 E poi perchè avevo conosciuto lui.
In quell'isola era successo di tutto e ricordarlo mi fa sempre lo stesso effetto.

Ed   è   per   questo   che   oggi   all'età    di   ventidue   anni   mi   ritrovo  a  dire:
Ora  credo  in  Dio.








Weeee, intanto per cominciare salve a tutti!
Non so nemmeno io che cosa ho appena pubblicato, ma vi prego abbiate pietà di me.
Questa storia l'ho scritta in un momento della mia vita particolare. 
Non sapevo se pubblicarla o no, ma alla fine ho deciso anchio di provare a condividerla con voi.
Spero ve piacciaaa! 







































































 




















 
  
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