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Autore: Linda1990    09/07/2015    2 recensioni
"Io sono nata per combattere e la mia casa è il campo da battaglia, il resto sono solo menzogne e distrazioni.
Eppure per un attimo... ho sentito qualcosa." - (Fan fiction post FIN)
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Gabrielle, Xena
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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La situazione le stava sfuggendo di mano.
Quando aveva deciso di andare alla ricerca di Xena invece di tornare a palazzo con Sharif ed Aphrodite, il suo proposito era stato quello di avvicinarla da sola per poterle parlare, non di scontrarsi con lei. Certo, non era così stupida da pensare che non potesse accadere però ritrovarsela di fronte così agguerrita non lo credeva possibile.
<< Non voglio combattere contro di te! >> esclamò subito l'amazzone.
Anche se la vita le aveva spesso messe alla prova, le due non si erano mai affrontate seriamente e lei non intendeva iniziare a farlo ora, decisa com'era a voler cercare un punto di contatto con la sua compagna.
Da fanciulla infatti e ancor prima dell'incontro con la guerriera di Amphipolis, era solita usare le parole per far valere le sue ragioni e da gran chiacchierona qual'era, non le risultava nemmeno troppo difficile riuscirci. Nonostante ciò, durante il loro viaggio insieme, si rese conto di avvertire il crescente desiderio di imparare a duellare, arrivando addirittura a pregare la mora affinché le insegnasse a battersi.
Lei si oppose, anteponendo il desiderio di preservarne il candore e la purezza alla responsabilità di doversi costantemente preoccupare per lei, difendendola da ogni brigante o avversario in cui si imbattevano ma per far fronte all'insistenza di Gabrielle, escogitò un abile trucchetto che consisteva in alcune regole da seguire in caso di necessità.

"Le regole per la sopravvivenza: numero uno, se puoi scappare, scappa. Numero due, se non puoi scappare, arrenditi e poi scappa. Numero tre, se ti superano in numero, falli combattere tra di loro mentre tu scappi. Numero quattro..."
"Aspetta, ancora fuga?"
"No, la quattro è dove parli per salvarti e so bene che ne sei capace. È la saggezza prima delle armi, Gabrielle. Nel momento in cui raccogli una spada, diventi un bersaglio e nel momento in cui uccidi..."
"E nel momento in cui uccidi...cosa?"
"Tutto cambia. Tutto"

Lì per lì, l'aedo accettò quel rifiuto, comprendendone le motivazioni ma l'aver acquisito un rango nella tribù delle Amazzoni, la portò nuovamente a rimuginare sulla cosa, facendole capire di voler onorare il suo titolo e soprattutto di non voler essere solo un'amica per la trace ma bensì una spalla sulla quale poter contare.

"Questo cosa significa?"
"Sono una Principessa Amazzone"
"Grandioso..."

I timori della donna sull'uso della forza e della armi da parte della bionda non svanirono mai del tutto ma alla fine, ne riconobbe le abilità, diventandone il mentore.
Da maldestra ed inesperta fanciulla, il bardo si era trasformata in una preziosa alleata in battaglia ed ora, addirittura in una rivale.
Le sue parole infatti, non sortirono l'effetto sperato e il primo gancio sferrato dalla warlord arrivò fulmineo contro la mascella della poetessa che a fatica riuscì a mantenere l'equilibrio, colpita nuovamente da un violento calcio al ginocchio.
Sentendo un gusto metallico in bocca, lei si portò una mano sul labbro dolente e quando la ritrasse, vide che era sporca di sangue. A preoccuparla però, non era tanto il taglio formatosi a causa del pugno appena ricevuto ma bensì la consapevolezza di doversi difendere per evitare che le cose precipitassero ulteriormente.
<< Vedo che hai deciso di batterti... >> disse Xena soddisfatta, percependo il cambiamento nel suo atteggiamento.
<< Non voglio farti male... >>
Gabrielle la guardò dritta negli occhi, quasi implorandola di non farglielo fare ma soprattutto sentendosi già dispiaciuta e colpevole nonostante non avesse sferrato nemmeno un colpo.
Spesso aveva visto la sua compagna ferita ed ogni volta era finita col preoccuparsi per lei mentre la medicava, chiedendosi quante altre cicatrici avrebbe visto apparire sul suo corpo e a quante ferite sarebbe riuscita a sopravvivere prima che giungesse l'ultima, quella definitiva, ragion per cui il solo pensiero di contribuire a tutto ciò la faceva stare male. Purtroppo però non aveva scelta soprattutto sapendo che nonostante tutta l'esperienza acquisita, lei le era comunque di gran lunga superiore.
<< Sono commossa... davvero >>
Un sorriso canzonatorio comparse sul viso della guerriera e poi, l'aggressione ebbe inizio.
Lei si scagliò come una furia contro l'aedo decisa più che mai a metterla subito alle strette mentre l'altra, iniziò a deviare o parare i suoi colpi piuttosto che ferirla nel tentativo di rispondevi.
Due approcci completamente diversi che ben presto misero in luce i limiti della strategia della bionda colpita ripetutamente dalla mora che ne scuoteva il corpo come un terremoto.
<< Fallirai Gabrielle... >> disse la trace prendendola per i capelli e sollevandola da terra. << Non importa quanto ti impegnerai o cosa farai... è finita. Per il popolo di Het Nesut, per chiunque si opponga a me, per te... per noi... >>
La warlord enfatizzò deliberatamente la parte riguardante il loro rapporto, conscia di quanto la donna le fosse legata e di come i suoi sentimenti la influenzassero.
Ferirla fisicamente infatti, non sarebbe stato abbastanza. Lei voleva spezzarne lo spirito, privandola della speranza e solamente dopo averle fatto raggiungere il culmine della disperazione e della rassegnazione, ucciderla ottenendo così la sua vendetta.
Quel piano apparentemente perfetto nella sua crudeltà non aveva però tenuto conto della resilienza del bardo che, dopo aver ritrovato la grinta e la forza d'animo che da sempre lo contraddistinguevano, concentrò tutte le sue energie in un'unica pedata diretta all'addome di Xena che si accasciò all'istante, liberandola dalla sua presa.
<< Non mi arrenderò mai con te! Se sarà necessario, morirò nel tentativo di salvarti ma un giorno o l'altro, in una vita o nell'altra, saremo di nuovo insieme >> esclamò con una rinnova determinazione che trasformò quelle semplici parole in una promessa solenne.
Con la Principessa Guerriera ancora incredula e barcollante a causa dell'attacco subito, alla poetessa si spalancarono davanti due opportunità.
Restare, senza avere né un piano né abbastanza informazioni per poter vincere quella battaglia contro Lucifer e il suo controllo sulla compagna, rischiando così di perire e perdere l'unica possibiltà di riaverla indietro oppure fuggire e salvarsi, ritornando non appena avesse riordinato le idee.
L'idea di dover lasciare la sua amata alla mercé del re degli Inferi, le spezzava il cuore ma da morta non avrebbe potuto aiutare nessuno e questo lei lo sapeva fin troppo bene.
<< Se puoi scappare, scappa >> pensò, ricordando gli insegnamenti della mora.
La decisione venne presa in un istante.
L'amazzone le diede un'ultima occhiata e poi uscì dalla tenda, facendosi inghiottire dall'oscurità.

   
 
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