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Autore: ANormalGirl    09/07/2015    2 recensioni
Brighton, East Sussex.
Madison Fray ha vent'anni. Frequenta l'università, ha una migliore amica e un fidanzato.
Crede che nella sua vita tutto giri nel verso giusto, che nulla può sconvolgere quell'equilibrio tanto perfetto, forse troppo e si sa che il troppo stroppia.
Ben presto si trova a fare i conti con Shannon, la sua migliore amica che ormai ha preso una strada buia e tortuosa.
Ed infine con Jamie, il quale le farà aprire gli occhi su Sean, il suo ragazzo.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jamie Campbell Bower
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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And I belive in us because you believe in me
Believe in me
And I’ll wait for you in the dark
Arms out stretched, comforting lover
My bones may be falling apart, but I’ll wait for you come the summer
And I’ll wait for you in the dark









 
Tenevo il capo chino e gli occhi puntati sul marciapiede. Vedevo i ciuffetti d'erba verde sbucare qua e la tra le vecchie mattonelle.
<< Tutto bene? >> sentii chiedermi. 
Sollevai il viso e rimasi scioccata vedendo McGrady fissarmi. Feci una smorfia.
<< Si >> risposi freddamente guardando velocemente altrove. Lui sogghignò e poi prese posto accanto a me. Restò in silenzio per qualche secondo, giusto il tempo di accedersi anche lui una sigaretta.
<< Lo sai che non si dicono le bugie? >>continuò ironicamente. Feci schioccare la lingua e risi acidamente.
<< Che cazzo vuoi? >> domandai scorbutica. Portai la sigaretta alla bocca e Lucas sollevò un sopracciglio.
<< Che tu dica che non stai bene >> 
<< Perchè dovrei farlo? Perchè dovrei farmi vedere debole? Se si abbassa la guardia tutte le cose cattive entrano  ferendoci ancora di più >> dissi bloccandomi con la sigaretta a pochi centimetri dalla bocca. Lucas sorrise inconsciamente. Forse era la prima volta che sul suo viso comparve un sorriso vero. Sollevò il capo e guardò il cielo.
<< Non dovresti dare sempre retta a Bower >> esclamò. A quelle parole mi raddrizzai e mi voltai quasi completamente verso di lui stupita e curiosa.
<< Come fai a sapere che me  lo ha detto Jamie? >> domandai. McGrady ispirò dalla sua sigaretta e mi guardò.
<< Perchè l'ho detto io a lui >> 
<< Come? >> chiesi incuriosita. Lucas gettò la sigaretta a terra e ci passò sopra il piede. Si guardò attorno e poi i suoi occhi si posarono su di me.
<< Se te lo dico tu non lo racconti a nessuno vero? Nemmeno a Bower >> 
Annuii.
<< E non andargli a fare una sceneggiata, intesi? >> 
<< Intesi >>
Lucas annuì e prese a parlare.
<< Jamie ti avrà raccontato la sua storia strappalacrime di quando Hanna lo ha tradito, non è  vero? >> 
<< Si >> risposi in ansia e curiosa per quello che stava per dirmi.
<< Bene. Quello che forse non ti ha detto- e ne sono certo -  è che io e Bower ci conosciamo da parecchi anni ormai. Molto probabilmente saprai anche della mia vita passata non proprio casa e chiesa >> rise rivolgendosi a me.
<< Certo, so molte cose per cui...se vuoi arrivare al dunque >> esclamai perdendo la pazienza.
<< Quando Hanna lo ha mollato Jamie era distrutto. Non avevo mai visto una persona tanto devastata e credimi: ho visto parecchia gente devastata per diverse cose. Comunque, io di certo non l'ho aiutato nel migliore dei modi >> sospirò pensieroso McGrady. Strinsi i denti e aspettai che continuasse.
<< Avevo convito Jamie che fosse giusto farla pagare a quel bastardo che gli aveva portato via la ragazza. Jamie era debole, influenzabile ed io ne avevo approfittato visto che avevo un conto in sospeso con quel bastardo. Mi doveva dei soldi perchè  gli avevo venuto l'erba un paio di giorni prima. Utilizzai Jamie come una macchina da guerra. Lo vidi gettarsi contro di  Martin e tempestagli il viso di pugni. Perfino per me era troppo. Lo allontanai ma solo dopo mi accorsi che Hanna aveva assistito all'intera scena >> si fermò, rivolse lo sguardo a me e mi sorrise triste. Sentivo il mio cuore battere forte nel petto e diffondersi fino alle tempie.
Gli occhi di Lucas erano colmi di vergogna e rammarico.
<< Ovviamente sporse denuncia. Io finii al fresco, con i miei precedenti non avevo scelta. Bower dovette fare lavori socialmente utili. Ma Jamie perse di più che alcune ore di libertà: perse Hanna, non una ma due volte. >> finì alzandosi dal muretto. Lo guardai senza fiatare.
<< Per cui Madison... se ami Jamie, anche se nel più profondo del tuo cuore, credo sia giusto provaglielo. Ha bisogno di qualcuno che gli stia accanto e che picchi più forte di lui >> rise passandosi la mano sul viso. Sorrisi debolmente e annuii.
Guardai Lucas allontanarsi con passo sicuro. Mi passai una mano sul viso. Spensi la sigaretta e tornai indietro, verso Green Chair.
Guardai all'interno ma Jamie, ovviamente, se ne era già andato. Velocemente tornai al dormitorio un po' confusa. Dovevo parlare con Shay di quanto accaduto. Appena voltai l'angolo vidi un ragazzo biondo seduto a terra davanti alla porta della mia stanza. Sembra Jamie ma non era lui.
<< Sam? >> chiesi avvicinandomi con cautela. Il ragazzo alzò lo sguardo e sul suo volto comparve un grosso sorriso.
<< Madison, ehi...stavo cercando proprio te >> esclamò sollevandosi in piedi.
<< Sono qui. Dimmi >>
<< Ecco, mi stavo chiedendo: non è che per caso hai visto mio fratello? Ho saputo dal suo compagno di stanza che era fuori a pranzo con te >> mi spiegò allegramente. Sorrisi imbarazzata.
<< Usciti dal locale abbiamo preso strade diverse >> dissi con un filo di voce. Sam annuì.
<< Okay grazie >> 
<< Perchè lo stai cercando? >> domandai curiosa.
<< Come? Non lo sai? Jamie mi ha detto che me lo avreste dato voi due un passaggio >> mi spiegò sorpreso dalla mia domanda.
<< Scusa ma non so di cosa tu stia parlando >> scossi il capo non capedo.
<< Jamie mi ha chiamato poco prima che uscisse a pranzo con te, mi ha detto che sta sera saresti venuta pure tu al locale >> mi disse sempre con quel fantastico sorrise sulle labbra.
Non feci in tempo a replicare che il cellulare di Sam iniziò a suonare.
<< Fantastico, mi tocca prendere il treno. Quel coglione di mio fratello è già diretto a Londra in moto >> sbuffò alzando gli occhi al cielo. Aggrottai la fronte.
<< Beh, posso darti un passaggio io >> feci spallucce. Sam annuii allegramente. 
Lo guardai pensierosa.
<< Si, dammi un attimo. Poso i libri e andiamo >> continuai inserendo le chiavi nella serratura.

Due ore dopo stavo guidando nel traffico londinese. Il sole era ormai calato. Sam mi dava dritte come un navigatore di rally. 
<< Jamie sarà felice di farti sentire la sua nuova canzone >> sentii esclamare dal ragazzo. La luce rossa del semaforo si accese ed io mi fermai.
Un autobus rosso a due piani sfrecciò davanti a noi.
<< La nuova canzone? >> chiesi sorridendo. Sam si mise una mano sulla bocca e socchiuse gli occhi.
<< Cazzo. Probabilmente non avrai dovuto dirtelo >> rise. 
La luce verde si accese ed io partii a tutto gas. Improvvisamente il cellulare di Sam iniziò a suonare all'impazzata.
<< J! >> esclamò allegramente mettendo il viva voce. 
<< Sei già partito? >> chiese con voce cantilenante.
<< Si, sono in... >> 
<< Okay. Muoviti! >> Io tenevo gli occhi fissi sulla strada e mi mostravo calma e sicura anche se dentro stavo esplodendo.
<< Hai presente il traffico londinese? >> replicò sarcasticamente il fratellino. Dall'altro capo Jamie non fiatò, calò il silenzio per pochi secondi e poi, la sua voce fredda, lo spezzò.
<< Si si. A dopo >> si affrettò a dire riattaccando. Sam fissò il cellulare per alcuni secondi un po' spaesato.
<< Che strano >> commentò tra sè e sè. Lo guardai per un istante con la coda dell'occhio.
<< Perchè? >> domandai fingendomi sorpresa.
<< Qualche ora fa era tutto su di giri e adesso ha la voce di uno che sta per andare a morire >> mi rispose ancora perplesso.
<< È Jamie >> replicai facendo spallucce.
<< Si, hai ragione >> esclamò riacquistando l'allegria che aveva poco prima.
Ben presto arrivavamo al locale. Camden era colma di persone come sempre. Le numerose luci fluo che illuminavano i buoi scantinati si riflettevano sulle pozzanghere che coprivano parte dei marciapiedi.
Seguii Sam lungo le scale e, quando entrai nel locale, riaffiorarono i ricordi della sera in cui venni con Bower.
Vidi Abigail venire verso di noi a braccia spalancate. In una mano reggeva un drink colorato.
<< Sammy! >> urlò abbracciando il ragazzo.
<< Madison ehi! >> continuò stringendo pure me. Sorrisi salutandola allegramente.
<< Sei qui! Jamie mi aveva detto che non saresti venuta >> mi disse bevendo un sorso del suo drink. 
<< Davvero? >> esclamò sorpreso Sam. Scossi il capo.
<< Voglio qualcosa da bere! >> esclamai cercando di cambiare discorso. Mi feci largo tra la folla e mi fermai al bancone del bar. Mi sedetti su uno di quei alti sgabelli e mi portai le mani sul viso.
<< Vuoi qualcosa? >> sentii chiedermi. Aprii appena le dita e vidi il viso divertito di Aaron fissarmi.
<< Qualcosa di forte. Sarà una lunga serata >> sospirai.
<< Bower? >> chiese socchiudendo gli occhi. Si lanciò lo strofinaccio sulla spalla e si appoggiò al bancone in attesa di una mia risposta.
<< Se ti dicessi di no ci crederesti? >> 
<< No >> rise divertito.
<< Allora dammi da bere e facciamo finta che questa conversazione non sia mai avvenuta >> sorrisi nervosamente. Aaron ammiccò e poco dopo davanti a me posò un piccolo bicchierino.
<< Tutt'uno fiato Madison >> sorrise sollevando in aria quello che reggeva tra le mani. Afferrai il mio e imitandolo lo portai alla bocca e bevvi.
Strizzai gli occhi sentendo l'alcol bruciarmi la gola.
<< Che cazzo è? >> domandai.
<< Non ha importanza. Ora va da gli altri e divertiti Madison. Hai vent'anni! >> mi incoraggiò. Annuii e seguii il consiglio. Raggiunsi Abigail e Sam al tavolo e mi lasciai cadere sulle comode poltroncine.
Le luci si spensero e due riflettori puntarono il piccolo palco. Si sentì un forte boato e diversi applausi. Sul palco comparve Thomas e gli altri ragazzi. Per ultimo, a capo chino, comparve Jamie. I capelli mossi si riversavano sul viso. Si posizionò davanti al microfono, la chitarra bianca era in contrasto con gli abiti neri.
Si passò una mano tra i capelli per scostarli dagli occhi. Capii che aveva qualcosa che non andava. Capii che la cosa che non andava ero io.
Posò le labbra vicino al microfono e si schiarì la voce.
<< Noi siamo i The Darling Buds >> disse venendo accolto da un caloroso boato.
<< La nostra nuova canzone si chiama Waiting e beh, è dedicata ad una persone molto importante per me. Questa sera doveva essere qui con me ma non è potuta venire..spero comunque che a voi piaccia >> finì. Abigial posò la mano sulla mia gamba e ammiccò.
<< Pensa come sarà felice quando ti vedrà >> 
Sorrisi imbarazzata. Non potevo di certo sapere come avrebbe reagito Jamie quando mi avrebbe vista. 
Bower iniziò a suonare la chitarra con estrema passione. Il pubblicò era incantato dalla sua voce.
Quando arrivò il ritornello rimasi di stucco sentendo le parole.
<< ... and I believe in us because you believe in me, believe in me ... >> cantò Jamie tenendo gli occhi chiusi.
Quella canzone era la prova che lui mi amava e quelle parole, le stesse tatuate sulla mia pelle, mi scatenarono un'infinità di emozioni. Ascoltai impassibile anche le altre canzoni e poi, quando le luci si accesero e vidi Jamie scendere dal palco, scattai in piedi.
Mi feci largo tra la folla e mi fermai quando vidi diverse ragazze attorno a lui. Scattavano foto e ridevano divertite. Aspettai alcuni minuti e quando se ne andarono mi avvicinai lentamente.
<< Io credo in noi perchè tu credi in me >> dissi alle sue spalle. Jamie che era chino in avanti a sistemare gli strumenti si bloccò.
 Si alzò e timoroso si voltò verso di me. I suoi occhi azzurri incontrarono i miei e il mio cuore iniziò a battere all'impazzata.
Il biondo si morse il labbro e guardò altrove.
<< Che ci fai qui? >> domandò. 
<< A dire il vero non lo so. So solo che quando tuo fratello mi ha detto che eri qui e che avevi l'intenzione di portarmi beh...non ci ho pensato due volte di prendere la macchina e guidare per due ore con Sam che non sa stare zitto >> replicai spostando il peso da un piede all'altro.
Jamie mi lanciò una rapida occhiata per poi voltarsi velocemente e riprendere a sistemare gli strumenti.
Mi passai una mano tra i capelli e aspettai qualche secondo.
<< No... forse so perchè sono qui >> ripresi con un filo di voce.
<< Forse? Lo sai o no Madison? >> intervenì Bower s continuando a darmi le spalle.
Mi morsi il labbro e presi fiato...






*Spazio Autrice*
Salve a tutti!
Vi chiedo scusa per averci messo un mese a pubblicare ma purtroppo sono andata a Londra e non avevo internt.
Domani partirò per due settimane e beh non credo di riuscire a pubblicare...I'm sorry :(
Comunque spero che Madison e Jamie vi piacciano e vi piaccia anche questo capitolo.
Nel mentre sto pensado ad una nuova FF :)
Un bacio, El.
  
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