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Autore: blacksmoon    10/07/2015    2 recensioni
Gli ubriachi dicono la verità, lo sai bene.
Sei esperta nel bere quasi quanto lo sono io, cara compagna di sbronze.
E fidati, quando ti ho detto che avevi un bel sorriso, quella sera, ero ubriaco perso.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Mostraci un po' di lap dance...Il tuo palo sarà questo meraviglioso ombrellone!-
Risate incontrollate, voci troppo alte. Luci di stelle lontane che impastano il cielo buio di una notte d'estate.
-Ma che devo fare? Io mica so ballare la lap dance-
-Oh andiamo amico, aggrappati all'ombrellone, tira su la maglietta e muovi quel culo!-
Odore forte di vodka alla pesca, un mal di testa martellante ma così inevitabilmente piacevole. La bocca asciutta, e un nuovo sorso d'alcol a calmare per un attimo la sete.
-Okay, okay, ci provo-
Un ragazzo biondo si alzava dal lettino da spiaggia, avvolto nell'oscurità, dirigendosi un po' traballante verso l'ombrellone chiuso più vicino. Gli amici tutt'intorno, incitandolo, urlando, ridendo. Una combriccola di otto squinterati su cui avrebbe potuto scrivere un libro, se mai avesse avuto le capacità e l'interesse per farlo.
Da quanto li conosceva? Cinque, sei giorni? Probabilmente era strano pensare a tutto ciò che sai di una persona che conosci da nemmeno una settimana. Molto strano. Ma si stava aggrappando con una gamba ad un ombrellone e teneva la maglietta annodata in vita, quindi in quel momento, ciò che era normale o meno passava decisamente in secondo piano.
-Adesso basta però, la lap dance l'ho fatta. Passatemi la bottiglia- Rise il biondo, staccandosi dall'ombrellone e sfregandosi il palmo della mano sulla fronte, come per calmare quel vorticare maledetto della sua testa.
-Ehi, bevi se l'obbligo non lo fai. Tu l'hai fatto, quindi niente bevuta.-
-Però se lo rifai per altri cinque minuti, ti diamo tutto ciò che vuoi!-


-Ragazzi, io credo sia meglio spostarci. Stanno venendo quelli a controllare le spiaggie, vedo le torce. Andiamo più in là.-
Altre risate, il tintinnio di bottiglie vuote che cozzano tra loro, e una certa difficoltà ad alzarsi dalle sdraio immerse nel buio e nella quiete di una spiaggia (quasi) deserta.
Camminavano, chi più dritto, chi meno, lungo il bagnasciuga, tenendo scarpe in mano e piedi a contatto ora con la morbida sabbia bagnata, ora con l'acqua tiepida del mare notturno.
Il biondo restò per ultimo, e una ragazza si girò per guardarlo, con la testa ripiegata di lato, per poi aspettarlo e affiancarglisi.
-Che fai, resti per ultimo con le bottiglie e poi scappi per avere tutto per te?- Rise quella.
-Ma che dici, ti sembro il tipo?-
La ragazza inarcò un sopracciglio per poi scoppiare a ridere insieme a lui.
-Abbiamo un...uhm...Patto Di Vodka noi due, okay?-
-Nel senso che ogni tanto hai anche tu la sensazione di essere l'unica a bere perchè ti va e non solo per sbronzarti?-
-Quello, e il fatto che nonostante ciò, alla fine i più sbronzi siam sempre noi.-
-Hai ragione.-
-Quindi se vuoi scappare con due bottiglie di alcolici, prima devi avvisarmi.-
-Quando vorrò farlo te lo comunicherò subito, Amica di Vodka.-


-Facciamo a gara a chi cammina più dritto?-
-E se cado in mare?-
-Non è un mio problema.- Sorrise lei.
Sorridi ancora ti prego. Sei meglio della vodka alla pesca, cazzo, e io sono ubriaco.
-Hai un bel sorriso sai? Intendo...-
-Hai una bella sbronza sai?-
-Perchè non ti si possono fare complimenti? Sei acida, Dio Santo.-
Non otteneva alcuna risposta, e la ragazza continuava a camminare con lui, fermandosi di tanto in tanto, per scrutare il mare nero come la pece.
-A che cosa pensi?-
-Penso al fatto che odio le persone che mi chiedono cosa penso.-
-No, è diverso, tu odi le persone e basta.- Rise forte il biondo.
-Vedo che l'hai capito.- Lo guardò con un sorriso sghembo che le deformava in modo delzioso le labbra piene - Comunque pensavo a cosa potrei scrivere riguardo a voi.- Terminò scrollando le spalle.
-Giusto, giusto. Tu sei quella che scrive.-
-"Quella che scrive". Mi piace.-


Camminavano, e parlavano, e ridevano.
Poi si lanciavano addosso un po' d'acqua salata e si ripetevano "raggiungiamo gli altri", per poi puntualmente restare dov'erano. Discorsi dalle parole strascicate e fin troppo sincere. Prendevano un sorso dalla bottiglia, e il biondo sentiva il sapore dolceamaro e bruciante della bevanda scorrergli giù per la gola, l'odore penetrante insinuarsi nel suo cervello. Sentiva le proprie labbra al gusto di pesca, e sapeva che se l'avesse baciata, le sue avrebbero avuto il medesimo sapore. Avrebbe voluto sapere che cosa mai avesse scritto su di lui, una volta finita quella vacanza completamente folle, quel capitolo della sua vita che avrebbe voluto durasse per l'intero libro.


Ora lo sai biondino, ora lo sai che cosa diavolo avrebbe scritto su di te, quella ragazza acida con cui ti ubriacavi tutte le sere. Leggi, e ti ricordi del nostro "Patto di Vodka", ti ricordi dei baci mai dati, ti ricordi di aver ballato la lap dance con un ombrellone.
Magari sorridi, magari piangi.
Ma ora lo sai.

  
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