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Autore: Dimea    10/07/2015    4 recensioni
Clarke Griffin è una neo psichiatra specializzata in traumi, che cerca di emergere dalla fama della madre, la celeberrima Cardiochirurga Abby Griffin.
Bellamy Blake è un tenente colonello dei Marine, di ritorno dall'Afghanistan che cerca di fuggire dai fantasmi che lo tormentano.
La terapia li avvicinerá, insieme al matrimonio di Octavia.
"L'aggeggio maledetto, gracchia in un angolo del comodino, segnalandomi che è ora di alzare il culo dal letto.
Finalmente mi libero delle sabbie mobili in cotone e pile, ma i postumi della nottata di ieri si fanno sentire.
Oggi ho un solo appuntamento, ma non promette nulla di buono. Un giovane Marine di ritorno dall'Afghanistan dopo due anni spesi in missioni [...]
-Dio, Clarke! Hai delle occhiaie mostruose.- squittisce la voce di Octavia alle alle mie spalle.
Non mi volto nemmeno, so perfettamente che si trova appoggiata allo stipite, con la spalla sinistra.
-Ti ho portato il caffè...- sussurra sorniona. Mi conosce troppo, per non sapere che l'unico modo per trattarmi a quest'ora, è una tazza bollente di caffè.
Ed io la conosco abbastanza bene, per sapere che non devo aspettarmi nulla di buono"

{Attenzione: Bellarke }
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellamy Blake, Clarke Griffin, Octavia Blake, Raven Reyes
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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V
Halo



Oh my look at those eyes

Look at the trouble that they hide inside
I see the flicker of the pain on the rise
Oh my look at those eyes
Maybe they’re like mine
Things I wish I did not see
I push away all the dirt and debris
But what’ll be left of me
[...]
But look at who’s right beside you
When you’re alone barely holding on
You leave your worries behind you
You’re not alone in the dark
[Look At Those Eyes -Alexz Johnson]


(Clarke PoV)



Penso di aver seriamente bisogno di qualcosa di forte.
Non riesco a credere quanto il mondo faccia schifo. So perfettamente di aver scelto io il mio lavoro, nessuno me l'ha imposto, ma sentire quello che ascolto io ogni giorno. Mi sento impotente. inutile.
Solo ora comprendo le parole di mia madre, quando le dissi di voler diventare una terapista. Gli psichiatri non nascono cinici, lo diventano.
Probabilmente siamo noi, per primi, ad aver bisogno di uno specialista...
Eppure, ho sempre rifiutato un qualsiasi aiuto, specialmente da dopo la morte di mio padre.
Sono un'incoerente nata.
Ai miei pazienti insegno che non devono tenere nulla dentro, mentre io non sono mai stata in grado di esprimere alcun tipo di emozione, se non una strana rabbia che ho tramutato in veleno, che a sua volta mi ha cambiato in un iceberg.
Sfioro con i polpastrelli la mia agenda a pois, regalatami da O e Rav per il mio compleanno.
Dopo Bellamy, ho avuto altri quattro pazienti. Due dei quali erano bambini.
Rileggo le loro cartelle personali, per ricontrollare l'avanzamento della terapia di ognuno.
Il piccolo Jimmy ha otto anni, ha perso la madre in un incidente l'anno scorso. Lui era sul sedile del passeggero accanto a lei. Si è salvato per miracolo. Lui è uno dei miei primi, e sin da subito la cosa che mi ha preoccupato sono stati i suoi disegni... continuava a raffigurare la morte del genitore.
La piccola Ruth ha dodici anni ed ha subito violenze da parte di un amico del padre, per quattro di questi. Soffre di un grave disturbo del sonno ed Il padre sta cercando di convincermi a prescriverle degli psicofarmaci.
Charlotte, sfigurata con l'acido dall'ex fidanzato geloso. Ha smesso di uscire di casa, dopo l'episodio ed è stata la sorella a trascinarla qui.
Rosamunde ha sedici anni e l'hanno scorso ha perso il padre a causa di un rapinatore. Il malintenzionato è entrato nel cuore della notte nella loro abitazione...
Davanti a tutto ciò non mi sento più capace di essere ottimista sugli esseri umani, forse è proprio per questo motivo che non riesco a fidarmi di nessuno.
Mi porto la testa tra le mani, massaggiandomi le tempie.
Ho avuto, compreso il fratello di Octavia, due pazienti di sesso maschile, per questo, vedere un uomo in quello stato mi fa ancora uno strano effetto.
Ho ancora stampata in mente la scena del giovane Blake, che piange con gli occhi sbarrati, quasi spiritati, mentre racconta dell'esplosione.
Mi tornano i brividi, ripensando alle sue mani gelate e tremanti. Sembrava in trance.
Comincio a non essere molto sicura che il portarlo qui in studio possa servire, mi conviene trovare una terapia alternativa più leggera ma continuativa. Una o due sedute settimanali non basteranno.
Non è un aspetto da sottovalutare quello del vivere sotto lo stesso tetto... Probabilmente ha bisogno più aiuto possibile e non può dirlo a sua sorella. La sua migliore amica, l'unica parente.
Siamo legati ad un doppio filo, anzi ad una catena, senza averlo chiesto. Un patto silenzioso a cui non ho intenzione di venire a meno.
Per Octavia.
Per Octavia?
No, non solo.  Non dopo quello che ho visto qualche ora fa.
Ammetto di sentirmi uno schifo dopo il trattamento che ho riservato a Blake due giorni fa, ma la sua costante espressione da egocentrico patentato, mi infastidisce.
Mi manda in bestia.
Sbuffo, lasciandomi cadere sulla poltrona.
L'orologio alla parete segna le tredici e trenta. Sorrido, come sollevata, afferrando la mia giacca e ringraziando il Cielo che il mio turno sia finito... per oggi.
Con una mano spalanco la porta, salutando la mia segretaria, ma qualcosa mi blocca sul posto.
Bellamy è seduto su una poltroncina della sala d'aspetto.
"Ti ha aspettato per quattro ore" dice una vocina nella mia testa, che zittisco prontamente, prima di arrossire.
Una punta di orgoglio si accende dentro di me, poteva andarsene, ma è rimasto ad aspettarmi fino ad ora... poi la nuda verità mi cade addosso come una doccia ghiacciata: Blake, dal suo trespolo, civetta con Clarence. Non attendeva me, voleva solo fare il cretino con la mia segretaria!
Sento il sangue salirmi al cervello... E NON DITEMI CHE NON HO MOTIVO DI ADIRARMI!
-Blake - ringhio tra i denti, richiamandolo all'ordine, mentre ripeto come un mantra "per Octavia" -Alza il culo, che ti porto a casa-
Alza un sopracciglio, ma seguendo il mio invito, e non apre bocca fino all'ascensore.
-Sai, Principessa, dovresti rilassarti- sibila acido.
-Chiamami un'altra volta così, e non avrai più bisogno di una terapista- il mio tono è freddo, forse più del normale e la cosa lo diverte.
Scoppia a ridere, scuotendo il capo più volte.
Mi prudono le mani e mi trattengo dal prenderlo a pugni.
-Cercherò di convincere mia sorella, stasera.- ghigna stimolando la mia curiosità. Lo guardo interrogativa, in attesa di una risposta -Ho bisogno di uscire... ed anche tu.- termina senza guardarmi in faccia.
I seguenti dieci minuti fino a casa vengono colmati da una sinfonia di silenzi e respiri. Mi sembra addirittura strano che non abbia ancora commentato la mia
Dodge Journey 2.0...
Appena entrata nell'appartamento, vengo assalita dalla minore delle mie coinquiline e noto , con orrore, che ha trasformato il salotto in un'appendice della sua stanza.
Pile di giornali da sposa, cataloghi, foto ed addirittura un raccoglitore rilegato in pelle, contenente un campionario di stoffe per gli abiti da sposa.
Come diavolo ha fatto in quattro ore?!?
Con somma soddisfazione, noto di non essere la sola stranita da questa situazione, infatti lo sguardo del fratello è ancora più sconvolto del mio.
-Coraggio, damigella d'onore, abbiamo tanto lavoro da fare!- esordisce O, mentre incrocio lo sguardo esausto di Raven.
-Scappa...- sussurra Rav, prima di essere zittita da un'occhiataccia della più piccola.
Intravedo, alle mie spalle, il fratello della futura sposa che cerca di defilarsi, verso il bagno, nella vana speranza di salvarsi dalla follia maniacale di Octavia.
Già, perchè quando si tratta di lei e Lincoln, la mora, perde il senno della ragione e non mi stupirei se dovesse diventare una Bride-zilla o qualcosa di simile.
-No Bell, anche tu resti qui.- Octavia blocca il fratello, indicandogli con l'indice sinistro il divano.
Arrivati a questo punto sappiamo, tutti e due, di non avere la minima speranza. Sospirando ci lasciamo cadere a peso morto sul divano, facendo volare qualche foto.
-Ora che ci siamo tutti,- esordisce la mora, gongolando -procedo con l'illustrarvi qualche idea.- Afferra un block notes dal tavolino - Visto che siamo in toscana, pensavo di utilizzare come colori il giallo, il verde salvia ed il bianco.- Annuisce, probabilmente soddisfatta di se stessa - Infatti Raven, Lexa e Maya saranno vestite in giallo crema, mentre tu Clarke - Mi lancia un'occhiata - di giallo sole, ma tutte avrete in vita una fascia verde.-
Comincio seriamente cosa mi è saltato in testa quando ho accettato di essere la Damigella D'onore, quindi la sua spalla in questa incredibile follia. Spero solo non si faccia venire un esaurimento nervoso... non sono portata per organizzare matrimoni!


Continua...

#Pixel : Oddio Sono davvero felice che ti stia piacendo e di averti suscitato delle emozioni con la visione di Bell.
Sto cercando di fare qualcosa di particolare, di non cadere nel banale, nel "già letto". Ti ringrazio ancora per i complimente e mi auguro ti possa esser piaciuto anche questo capitolo.

#Fangirl_G: Che Bob sia figo, è palese XD TUTTE AMIAMO BOB!
Comunque anche nel libro Bellamy è così Umano, spaventato,  pieno di rimorsi che non darà mai a vedere. Lo adoro, lui e Clarke sono i due personaggi meglio caratterizzati nella saga della Morgan e sono riusciti a mantenerli (più o meno) intatti nella trasposizione televisiva.
Sei dolcissima ed è sempre un piacere leggere i tuoi commenti, davvero! Preparati, che prima o poi cercherò di farti una sorpresa.


Ecco qui, scusate se ci ho messo molto, ma cercavo di fare un ottimo (o almeno qualcosa di decente) per voi.
Vi ringrazio per tutto il sostegno che mi state donando!
Vorrei farvi notare un paio di cose:
Ogni capitolo ha il titolo di una canzone (Che vi consiglio vivamente di andare ad ascoltare), che insieme alla citazione, formano la "colonna sonora" su cui si basa il capitolo.
Gli unici due a non avere una citazione iniziale sono i primi due, ovvero la presentazione dei protagonisti.
Ho parlato di cicatrici nel capitolo scorso e nel secondo, che presto scoprirete.
Detto questo, per ora non mi viene in mente nulla da dire, tranne che sono una brutta persona... e scoprirete presto il perchè XD
Ci leggiamo Presto
Dimea

   
 
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