Serie TV > Austin & Ally
Segui la storia  |       
Autore: scriverepervivere    10/07/2015    6 recensioni
Per quanto Laura stia cercando di scappare dalla sua “Città di Carta” si rende conto che essa la trascina sempre in un vortice.
Non può sostituire Londra, no, ma può ancora immaginare di essere lì. Il traffico si ferma e riparte, quella ormai è casa sua.
Ma lei ha bisogno di spostarsi da sola.
E con i rumori della vita di città che riecheggiano nella sua testa, lei è pronta ad affrontare tutti i dolori, i problemi, i misteri, gli amori.
O almeno crede.
------------------
«Tutte le cose sono più brutte viste da vicino»
«Non proprio tutte»
------------------
«Dimmi, Ross Lynch, dimmi solo una cosa. Perché stai ancora con lei?»
Lui mi fissa. Ed io mi giro.
Silenzio. Solo le macchine fanno eco.
«Perché non voglio restare solo proprio ora!» mi urla.
Mi giro, lo affronto un’ultima volta. Lui è lontano. Ho percorso un tratto di strada.
Allora urlo: «Idiota! Non eri solo»
------------------
«Baciami»
E lui lo fa.
------------------
Come ho potuto solo minimamente pensare, che la mia Città di Carta fosse un luogo?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
The worst things 
in life come free to us.
 

Va bene così. Davvero.
Man mano che passano i giorni mi sono resa conto che è stato meglio conoscere Madison, è un sollievo. Sono poche le cose peggiori di provare dei sentimenti per qualcuno per cui non dovresti, e non mi piaceva la direzione che stavamo prendendo entrambi. E soprattutto i miei pensieri.
Ross è solo gentile. Piace a tutti. Ai professori, alle ragazze, gli studenti popolari, e perché non dovrebbe? E’ intelligente, disponibile, e altamente bello. Ma non che poi avesse così tanti amici. Solo il nostro gruppetto.
E siccome di solito Gabriel, il suo migliore amico, è distratto per i fatti suoi, coglie l’attimo per starmi vicino. Stare vicino a me.
Da quando siamo usciti insieme, quella sera, si siede a fianco a me nelle lezioni e alla mensa. Mi prende in giro per i miei modi di fare, facciamo qualche lotta – es: per l’hamburger, o di cuscini – mi insegna l’italiano quando non sappiamo che fare e scopre qualcosa di me.
Prende le mie difese.
La scorse settimana ci siamo imbattuti contro Kelli, è la scorbutica della scuola, in poche parole. Dappertutto c’è. Mi ha chiamata puzzola, e si è tappata il naso. Ross le ha detto di levarli dalle palle e le ha lanciato pezzettini di carta durante tutta la lezione. – il solo pensiero mi fa morire dal ridere –
Ma poi, appena ricomincio a sentire quelle fitte, ecco che Ross scompare. E mi ritrovo a fissare la finestra, dopo cena, e a pensare che vorrei essere in un altro posto. Mentre lui esce per la direzione della metropolitana. Per arrivare da Madison.
La maggior parte delle sere, torna quando noi stiamo studiando in camera di Ellie. Quando lui entra, un silenzio fa capolino nella stanza. E c’è un istante di imbarazzo tra tutti noi. Tra me e lui. E si sa perché: è stato da Madison. E lei li aveva piantati come si deve, per andare a fare la prestigiosa. Lui si siede quasi sempre accanto a me. E l’altra sera, non so se sbaglio, aveva i capelli più arruffati del solito. E al solo pensiero che lui e Madison fanno … certe cose, mi fa ingelosire più di quanto non sia disposta ad ammettere. 
Dave e io ci scambiamo mail e messaggi, ma non sono mai andati oltre l’amichevole. Non so se questo significhi che è ancora interessato o che non lo è, ma so che scambiarsi mail non è come baciarsi.
E l’unica che potrebbe capire la situazione con Ross è Ellie. Ma a lei non posso dire niente. A volte temo che sia gelosa di me.
Come quando ci sorprende a guardarci a pranzo, o quando io e lui iniziamo a lottare per il cibo. O quando lui scarabocchia Londra sui miei compiti.
Londra. Mi scarabocchia Londra.
Lei rimane silenziosa e si irrigidisce. E in un certo senso la capisco, capisco che è difficile per lei stare accanto a Ross quando mi ha conosciuta.
E forse era pure difficile prima, con Madison e tutto il resto. Argh, perché è così complicato?!
Insomma, povera Ellie. Chiunque ragazza, dovendo affrontare le attenzioni quotidiane di un ragazzo alto e affascinante, con un bellissimo accento alla italiana e dei capelli perfetti, avrebbe delle difficoltà a non sviluppare un’enorme, scandalosa, struggente cotta. 
Non che sia quello che sta succedendo a me.
Come ho detto, è meglio così. Molte ragazze ridono troppo forte alle sue battute, e cercano di sfiorargli il braccio. Io invece ci litigo, gli lancio occhiatacce di esasperazione, e mi comporto in modo diverso. Perché è così che fanno gli amici.

«Cosa fate stasera?» chiede Ellie da dietro di me, vicino a Chelsea.
Stiamo aspettando che inizi la lezione di inglese. 
Ross mi guarda, e poi si rivolge a tutto il gruppo «Forse devo uscire con Madison» 
Per fortuna che siamo tutti vicini, Will e Gabriel sono all’ultimo banco, Ellie e Chelsea a quello che segue ed io e Ross davanti a loro.
Chelsea picchietta la penna sul banco. Sono settimane che sta lavorando al saggio per la Brown. E’ uno dei pochi università ad offrire una laurea in psicologia, è l’unica che vuole frequentare.
«Non capisci» mi ha detto, quando le ho chiesto come mai stesse ancora lavorando a ciò «La Brown non accetta l’ottanta per cento delle domande»
Io la guardo e annuisco. Ho già mandato la mia lettera di ammissione al college, ma non sono preoccupata. Non ho l’obbiettivo di andare in delle scuole prestigiose.
Nate entra in aula con un sorriso – è il rappresentante degli studenti – seguito dalla Brown. 
«Ho una sorpresa per voi» ci annuncia «Dato che il tempo sta cambiando, e le giornate iniziano ad essere più soleggiate, ho organizzato un’attività dove tutti voi possiate stare all’aria aperta» 
«Ho organizzato una caccia al tesoro» ci mostra una pila di fogli «Su questi fogli ci sono scritti duecento oggetti che dovrete trovare. Sarete in grado di trovarli nei dintorni, ma bisogna chiedere aiuto a qualche americano»
Oh, merda, no. Non mi piace parlare.
«Fotograferete gli oggetti e lavorerete in due squadre»
«La squadra che vincerà, sarà quella che avrà fotografato tutti gli oggetti. Ma devono esserci su ogni macchina fotografica di ogni membro» prende fiato «E c’è un premio» la classe inizia ad esultare «La squadra che trova più oggetti per la fine di giovedì, salterà la scuola il venerdì!» 
Adesso ne vale davvero la pena. La classe inizia ad applaudire, Nate sceglie i due capitani: Steve Carter, e la migliore amica di Kelli, Amanda.
«Ross!» Steve ha scelto lui. Era logico che fosse uno tra i primi ad essere scelto.
Kelli si gira verso di me e mi fa: «Scommessa sicura, puzzola. Chi la vorrebbe una come te in squadra?» mi cade la mascella.
Ross sta sfidando Kelli con lo sguardo, e tutti lo fissano. «Io» dice rispondendo alla sua domanda «Io voglio Laura nella mia squadra, e sei solo tu che ci perdi» 
Kelli si gira, imbarazzata, ma prima di farlo mi lancia un altro sguardo tagliente. Cosa le avrò mai fatto?
Vengono chiamati altri nomi, nomi che non sono il mio. Ross cerca la mia attenzione, ma io faccio finta di non accorgermene. Non posso sopportare di guardarlo in faccia. Mi sento umiliata.
Alla fine restiamo io, Chelsea e un altro ragazzo di nome Handerson.
«Chelsea» dice Amanda senza esitazione. 
Ross continua a fissarmi, nonostante io non lo guardi. Allora io prego di andare nella squadra con Chelsea. 
Steve si schiarisce la voce: «Handerson»
Che Dio sia lodato.
 
«Stasera andiamo al cinema?» chiede Ellie sedendosi su un divanetto, nel terrazzo dell’ultimo piano.
«Che proponi?» le chiede Chelsea, mentre beve il suo tè freddo.
«Paper Towns» 
«Non sarà uno di quei film sdolcinati e smielati tutti gne gne gne, vero? Perché sennò mi ritiro. A parte che non è carino» Will si indica, alludendo al fatto di essere gay, e noi ridiamo.
«No, è mistero» lo rassicura Ellie.
«Ci sto» rispondo.
Una testa si appoggia sulla mia spalla, e io sobbalzo dallo spavento. 
«Paper Towns» dice Ross «Era il libro che stavi leggendo, no?!»
«Sì» rispondo. 
«Non hai dei progetti con Madison?» lo provoca Ellie.
«Non sono invitato?» si fa posto vicino a me.
«Sì che lo sei» lo rassicuro «Solo che pensavamo fossi impegnato»
«Sei sempre impegnato» ribatte Gabriel.
«Non sono sempre impegnato»
«Sì, invece» gli dice Chelsea «E sai qual è la cosa strana? Che sia stata solo Ellie a parlare con Madison, cos’è non è all’altezza di farsi vedere con noi?»
«Ma dai, ancora con questa storia?» le chiede Ross, seccato.
«Era solo per dire» alza gli occhi al cielo.
«A proposito, che fate ogni sera?» le parole mi escono di bocca, prima che io le possa decifrare.
«Quello» butta lì Chelsea «Lo fanno. Ci pianta in asso per scopare»
«Chelsea, sei volgare quanto i ragazzini al primo anno che fantasticano sulle ragazze dell’ultimo, che coglioni» dice Ross.
«Mi stai dando della cogliona?» gli chiede Chelsea, guardandolo dritto negli occhi, e con le mani incrociate al petto.
«Dio, Chelsea … non intendevo …»
«No, perché qui, mi pare, la persona che ci pianta in asso tutte le sere, sei tu! Non puoi fare l’amicone tutto il giorno e poi andartene quando ti pare, e poi tornare da noi tutte le volte che ti gira e fare finta che non sia niente. Il coglione tra noi due sei tu!» gli risponde per le rime, Chelsea. Più furiosa che mai.
«Ei, ei, ei …» cerca di calmarli Ellie.
«Va tutto bene! Si può sapere che cazzo di problema hai?» chiede Ross a Chelsea.
«EI!» urla stavolta Ellie. «Chelsea, so che ti dispiace per Madison che ci abbia piantato così, ma ha scelto di andare per la sua strada. E Ross… lei ha ragione. Non ti vediamo più, cioè solo per la scuola. Eravamo così uniti»
Ross si calma «Okay, avete ragione» 
Una cappa di tristezza incombe su di noi come una fitta nebbia. Torniamo in silenzio e i miei pensieri girano in cerchio.
Vorrei che Mer fosse qui. Vorrei che Ross non stesse con Madison, e che Madison non avesse ferito Chelsea. 
E ancora vorrei che Ross non stesse con Madison.
 
Camminiamo per le vie di L.A, e l’oscurità cede il posto alle luci neon. Quanto assomiglia a Piccadilly Circus?! Il centro, cuore, di Londra. 
Davanti a noi, una gigantesca scritta in rosso e luccicante ci segna l’arrivo: CINEMA. Le lettere mi fanno sentire piccola. 
Entriamo dalle porte a vetro luccicanti, il mio umore sale alle stelle, quanto amo andare al cinema? C’è l’odore penetrante di popcorn imburrati e nachos con formaggio.
Dopo aver pagati i biglietti, seguiamo una corda luminosa d’oro lungo il corridoio del cinema. 
Ross mi sorride «Ti piace?»
Io annuisco. Sembra contento e mi segue tra le due file di poltrone. Ci sediamo quattro file più indietro dalla prima. 
Ci sediamo, e inizia a trasmettersi la pubblicità. Per quel lasso di tempo, mi colgo sempre distratta. Dal bianco dei denti di Ross nel buio, da una sua ciocca di capelli fuori posto, dal suo profumo delicato.
Mi dà un colpetto sul gomito per offrirmi il bracciolo della poltrona, ma io declino e ci si appoggia lui. Il suo braccio è vicinissimo al mio. Gli osservo le mani grandi, le mie sono minuscole in confronto.
E all’improvviso, mi viene voglia di toccarlo.
Ross tossisce e cambia posizione. La sua gamba tocca la mia. E rimane lì. Dovrei spostarla, insomma, non è da lui … come fa a non accorgersi che la sua gamba sta toccando la mia?
Ecco, mi ha guardata, so che l’ha fatto.
Io mi irrigidisco, e incollo il mio sguardo sullo schermo, i personaggi stanno parlando di qualcosa, ma io sono distratta da un’altra.
Di nuovo. Un’altra occhiata. Questa volta mi giro, automaticamente, proprio nell’istante in cui lo distoglie. 
Concentrati, Laura. Concentrati. «Ti piace?» sussurro.
«Il film?» esita.
Grazie al cielo il buio nasconde il mio rossore.
«Mi piace molto» mormora.
Azzardo un’occhiata, e Ross mi sta fissando. Intensamente. Non mi ha mai guardata così. Sono io la prima a distogliere gli occhi.
So che sta sorridendo, e il mio cuore corre all’impazzata.
Ma si sa, le cose peggiori della vita arrivano da noi gratuitamente.
 



Scriverepervivere:

Hello people of the internet!
So che oggi è venerdì, e io dovrei aggiornare sabato, ma non ho modo di poterlo fare domani perché parto per uno stage di musica a Trento, e quindi non saprei davvero come dovrei fare.
Comunque, se continuerò ad aggiornare ogni sabato, la storia si manterrà fino a circa dicembre. Quindi vi prometto che quando tornerò, e andrò finalmente al mare, aggiornerò con più regolarità.
Voglio ringraziare sempre le stesse persone che hanno messo la mia storia tra le preferite/seguite/ricordate.
Un ringraziamento più grande a chi mi ha messa tra gli autori preferiti, davvero di cuore.
E vorrei ringraziare anche:

Le persone che hanno recensito il mio scorso capitolo:
  •  Angelauri
  •  Pll_AeAlove
  •  mariexshor
  •  ily99
  •  Talking to the Moon

Un ringraziamento speciale a:
  •  Daria – ovviamente – che ha letto per prima i miei capitoli, e per la sua recensione privata
  • Angelauri, sempre gentile, e colgo l’occasione per farle gli auguri per la sua nuova sorellina. Che felicità, non c’è cosa più bella della nascita di un nuovo essere umano.
  •  Razan, che mi è sempre molto vicina.
  •  E Davide, che seppur non si fa sentire con le mail, mi è vicino con il cuore.
  •  E un ringraziamento a tutte le persone che mi hanno capita, nello scorso spazio autrice, per la questione recensioni. La storia la scrivo per voi, perché mi piace, ma se non c’è gente che la segue, non ha alcun senso. Perché potrei farmela in testa! XD
 
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, e ancora grazie per il supporto e l’amore che ci mettete nel leggere la mia storia. 
Oh mio Dio, ho fatto un anno di storie su EFP, come minimo dovete venirmi a dare i baci! Scherzo :)
E nulla, recensite in tanti, 
E noi ci vediamo venerdì o sabato.
Vi abbraccio,
Meri xx
   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Austin & Ally / Vai alla pagina dell'autore: scriverepervivere