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Autore: ISmileyAlways    11/07/2015    0 recensioni
Una ragazza di 17 anni, di nome Amy Grace ha vissuto una vita miserabile. Sua madre è alcolizzata che la picchia senza motivo. Suo padre li ha abbandonate fin dalla nascita. Lei abita quasi praticamente da sola, sua madre non lì per lei. Ha imparato da sola. Ha lavorato duramente per guadagnare i soldi per la madre, Poi deve andare in una nuova scuola. È qui che la sua vita cambierà. incontrerá un ragazzo di nome Jackson Parker, ma lui non è un bravo ragazzo, No. lui è il Bad Boy della scuola, anche nella piccola città dove vive. è misterioso, cattivo, arrogante. Che succederà tra di loro?
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Scolastico
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POV Amy Quando arrivammo verso di loro, le 4 persone si voltarono verso di noi...subito dopo i miei occhi incontrarono quelli....di....Jackson. Vidi dai suoi occhi che era arrabbiato. Mi guardò e io abbassai lo sguardo a terra. I suoi occhi mi terrificavano, non avevo mai visto qualcuno cosi arrabbiato per la mia presenza. Poi Alex prese parola -Ciao a tutti! Vi presento Amy, é nuova qui. Loro fecero i un piccolo sorriso e mi salutarono, mi salutò anche Jackson, poi Alex riprese la parola. -Allora Amy ti presento Lydia, Dylan, Nick e conosci Jackson. La giovane ragazza si chiamava Lydia, é bionda, occhi azzurri e un corpo che tutte le ragazze vorrebbero, portava troppo trucco e i tacchi alti. Non so perché, ma penso che non mi piacerà. Successivamente Dylan : lui é muscoloso (Strano non lo avrei mai detto, sono tutti muscolosi in sta storiaa hahahha u.u), capelli neri e gli occhi azzurro oceano, ha un piccolo orecchino nel orecchio sinistra,  é molto bello. Poi Nick, anche lui é muscoloso come tutti gli altri ragazzi, i capelli castani chiari e gli occhi color nocciola. É carino con le sue fossette quando sorride, mi ricordai che erano i due ragazzi che erano con Jackson l'altra sera al ristorante. -Lei viene in giro con noi allora? Disse Lydia e mi guardò dal alto in basso. -Euhh si,  ti causa un problema? Mi difese Anna -Pff...no! Volete continuare a parlare o andiamo a vedere la pianta della classe? Disse con atteggiamento altezzoso, quindi senza aggiungere una parola ci dirigemmo verso il tavolo locale degli inscritti. Tutti guardavano il loro nome, poi arrivò il mio turno, guardai il mio nome: ero dentro la classe B-207. -Euhh Anna in che classe sei? -B-207, tu? -Anche io! -Grande, siamo nella stessa classe! -si é super. -Oh lalà , chi é dentro la classe D-304? Disse Jimmy. Nick, Jacob e Lydia alzarono le loro mani. -Quest'anno non sarò di nuovo solo! Disse Jimmy sollevato -Chi é con me nella classe B-207? Disse Anna. Io, Alex, Dylan e....Jackson alzammo la mano. Perché doveva essere nella mia classe? Incontrai il suo sguardo che non era cambiato, anzi era anche frustrato. Ma non sapevo cosa avevo fatto, perché faceva cosi? É lui che mi ha dato uno schiaffo al ristorante. Lydia mi fissò, poi se ne andò con il resto delle persone, noi poi andammo dalla nostra parte. Entrai dentro la classe e mi dirissi verso il fondo. Avevamo occupato tutti i banchi in fondo. Dylan era incollato al muro, a sinistra c'era Alex, alla sinistra di Alex c'era Anna e alla sua sinistra ,io, per mia sfortuna alla mia sinistra Jackson che alla sinistra aveva il muro. In poche parole: (Jackson-Io- Anna-Alex-Dylan) La campana suonò e il prof domandò agli alunni di prendere posto per iniziare la lezione. -Buongiorno cari alunni, sono Mr. Green il vostro professore di matematica e il vostro coordinatore. Avete passato delle buone vacanze? Allora, come prima lezione, ci voglio spiegare le regole e tutto il resto. Cominciamo. Parlò delle regole come fanno tutti il primo giorno. É noioso, ma non riesco a pensare che Jackson é qua, lui però mi ha detto che non gliene frega nulla e che sono una perdita di tempo! Guardai la finestra, quando senti lo sguardo di qualcuno. Volta i lo sguardo verso Jackson, mi guardava poi riposò lo sguardo sul prof. Sospirai  e ascoltai anche io il prof. Finalmente suonò la campana e uscimmo tutti dalla classe e ci dirigemmo verso la mensa per mangiare. Arrivati li, gli altri erano già li, avevano preso un tavolo. quando ci sedemmo, tutti parlavano e si divertivano, io ero tranquilla nel mio posto. Poi Nick mi domandò - Allora parlaci di te, Amy! Li guardai uno per uno, mi guardavano tutti, tranne Jackson, che guardava il suo piatto. Aspettavano che dicessi qualcosa. -Euhh ok, allora sono arrivata qui da Los Angeles, sono venuta qui all'inizio delle vacanze. Abito con mia mamma ed é tutto, non c'è nient'altro, ho una vita normale. - Se tu vivi solamente con tua madre, dov'è tuo padre? Mi domandò Lydia con un sorriso ipocrita. - Euhh...mio padre...é bhe...lui é... Non volevo parlare della mia vita,  non volevo che tutti sapessero che mio padre mi ha abbandonato,  che mia madre mi picchia e che la mia vita é un inferno.  Sentì che le lacrime stavano per uscire, non volevo piangere davanti a loro. Allora dissi: -Scusate,  ma devo andare in bagno, é urgente. Mi alzai sotto lo sguardo di tutti, anche Jackson mi guardava in modo bizzarro. Mi diressi verso l'uscita della mensa, poi mi misi a correre, non sapevo dov'era il bagno. Corsi el corridoio e aprì una porta. Entrai, era piuttosto buio, c'era una scala che conduceva a una porta. Ci salì e mi ritrovai sul tetto della scuola, la vista era magnifica e anche il tempo,  qualche lacrima scese sulla mia guancia. Lo guardai e me ne andai per raggiungere gi altri. Quando arrivai nel corridoio, sentì delle voci. Mi nascosi e riconobbi la voce di: Alex, Jimmy, Jacob, Nick, Dylan e Jackson. Mi nascosi dietro il muro e ascoltai le loro conversazioni. Non capivo molte cose, ma improvvisamente capì il mio nome - Perché hai fatto venire Amy con noi? Disse Jackson. -Perche é un amica, cosa posso farci? Disse Alex. -Tu sai molto bene cosa potrebbe succedere! Disse Jackson con la rabbia nella voce. -Non succederà nulla. Non la conosci. Disse Jimmy. -Anche se non la conosco, possono fare qualsiasi cosa. Sono pericolosi e sarà in pericolo a causa nostra. Disse Jackson. -Non preoccuparti, non succederà! Disse Alex -Se scopre la verità, siamo nella merda! Disse Jackson. -Ma era solo, non per dire! É tutto Disse Dylan. -Se il capo si rende conto, voi sarete soli, perché su questo non sono con voi! Disse Jackson. -Perché sei arrabbiato? Lei non sa niente,  e non accadrà nulla, a meno che non si tratta di Bloods, sono partiti. Disse Nick -Sono arrabbiato perche nessuna persona mi ascolta qui. Possono atterrare in qualsiasi momento Disse Jackson -Agiremo come se nulla fosse accaduto, quando arriveranno troveremo un piano. Disse Jacob -OK, andiamo a fumare, mi devo calmare, prima che le lezioni comincino. Disse Jackson. Aspetti che fossero distanti, ero a bocca aperta per quello che avevo capito. Ma cos'é questa storia? Perche sono in pericolo con loro?  E perché Jackson pensa a "proteggermi" da queste persone? Chi sono i Bloods? Avevo milioni di domande senza risposta. Dovevo parlare con Anna? No, dovevo tenerlo per me. Andai verso la mensa per incontrare le ragazze, supposi che erano là,  poiché i ragazzi erano andati fuori. Quando arrivai, le ragazze non c'erano. Allora mi voltai per andarmene, ma mi scontrai contro qualcuno, alzai la testa e vidi Jackson davanti a me. Non se n'era andato? Mi guardò senza traccia di arrabbiatura, per una volta. -Euhh...scusami, non ti avevo visto. Dissi in ritirata. Ma nel momento in cui mi ritirai, i miei piedi scivolarono e cascai da dietro. Nel momento in cui stavo per cadere a terra, Jackson mi afferrò. Apri gli occhi e respirai velocemente a causa della paura di cadere. Appena gli aprì, il mio viso era a qualche centimetro da lui. Mi guardo negli occhi, i suoi occhi verdi erano magnifici. Sono sicura  che quegli occhi erano di quel giovane uomo che mi ha salvata,ero paralizzata. Jackson però ha detto di non avermi mai vista. Non devo pensare al mio salvatore, non lo vedrò mai. -AHHHH lasciami. Gridai e mi levai dalle sue braccia. -Non vale la pena di gridare, volevo solo aiutarti! Disse lui. Mi alzai in fretta, perche mi teneva per la vita che é ferita e mi fa ancora male. Quando mi strinse più forte mi fece male. Avevo davvero male e non avevo soldi per potermi comprare la crema per le ferite. -Euhh..scusa..é solo che... Sono caduta u po di tempo fa e ho ancora male all'anca destra e quando mi hai stretto forte mi hai fatto male. Dissi un po timida -fammi vedere...
   
 
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