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Autore: EllaRoberts    11/07/2015    0 recensioni
Un'università. Un'Uomo dal passato burrascoso e una scrittrice alle prime armi.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Sono passati sette giorni dalla prima lezione con Robert Daniels. Dovrei decidermi a chiamarlo Professor Daniels, ma non ci riesco. La mia prima impressione da quanto lo ho sentito fare quei strani, bei discorsi sulla gloria l'ho più visto come un amico. Un qualcuno con qui scambiare quattro chiacchiere su interessi comuni, non un uomo che pretende tesi su tesi da te.
In ogni caso è il mio Professore e devo accettare questa cosa.
Il compito che ci ha assegnato ,per quanto mi riguarda, è ha buon punto. Ho deciso di scrivere qualcosa di drammatico, che metta completamente a nudo l'anima dell'autore. Spero possa piacergli, o meglio spero che sia ad un livello superiore rispetto a quello degli altri.
Oggi c'è stato il sole e ovviamente io me lo sono persa. Impegnata con i compiti come sono, mi perdo sempre ogni cosa. Ora come ora, alle undici di sera dubito sia ora di uscire a svagare la mia mente. Dovrei andare a dormire così che domani posso essere lucida ed attiva ad una nuova giornata di studio. Ma il pensiero che possa essere così sempre, solita routine estenuante e sopratutto stancante, mi deprime. Così infilo il mio trance blu e mi dirigo fuori dal mio appartamento, verso il pub più vicino. Non sono una grande amante di alcolici, ma essendo il mio appartamento ,e di conseguenza il pub, molto vicino all'università destino non voglia che ci sia qualcuno di interessante da conoscere con i miei stessi interessi.
Con i capelli scombinati raccolti in una coda cadente e il naso congelato, entro nel pub. Con mi grande sorpresa e delusione, non c'è praticamente nessuno all'interno del locale.
Giro la testa da destra a sinistra intravedendo solo qualche uomo mezzo sbronzo ( alle undici di notte) e...quasi non credo a quello che ho davanti.
Robert Daniels, o meglio il Professor Daniels, è seduto al bancone con un bicchiere di scoch tra le mani ed una espressione vuota.
Resto per un secondo sbigottita di fronte alla scena che mi si presenta di fronte. Il Professore sembrava una persona allegra ed esuberante, non un'uomo che si sbronza nei pub.
Proprio in quei momenti di sgomento il Professore si volta, cogliendo la mia figura con i suoi occhi di ghiaccio. La sua espressione è ferma, incredibilmente lucida nonostante i miei sospetti. Sto quasi per andarmene quando lui mi chiama.
<< Signorina Grant, si sieda con me. >>
Mi fermo di colpo è mi volto nella sua direzione. Non posso fare finta di non averlo riconosciuto, la mia espressione parla al posto mio. Così faccio un respiro profondo e raggiungo il Professore al bancone, lui mi fa cenno con la mano di sedermi sullo sgabello vicino al suo ed io ubbidisco esattamente come farebbe un cagnolino al suo padrone.
<< Non si aspettava di trovarmi qui ho ragione?>> Mi chiede lui, prestando la massima attenzione al suo bicchiere.
Arrossisco, non vorrei farlo ma mi trovo in una situazione del massimo imbarazzo. Non volendo rispondere a parole, mi limito a guardare in un'altra direzione e scuotere la testa.
<< Perché è qui? Mi scusi non vorrei essere indiscreto, ma tutti gli universitari sono soliti frequentare un pub due strade più in la di qui.>>
A quella sua informazione il mio imbarazzo aumenta sempre di più.
<< Non sono di queste parti. >> Mi decido a dire infine.
<< Oh signorina Grant, questo è ovvio. Si capisce dal suo accento che è inglese.>> Mi risponde lui prendendo un sorso.
Certo che è ovvio! Perché devo sempre ribadire l'ovvio come una perfetta idiota. Non sono un'idiota, non lo sono affatto, sono solo molto incline alla timidezza.
<< Professore, se non sono indiscreta, lei invece che ci fa in questo posto? >> Gli chiedo io mettendo da parte l'imbarazzo. Mi avrà presa per una stupida, beh...non lo sono.
Lui sorride sul bordo del bicchiere.
<< Quanta indiscrezione nei confronti di un suo insegnante signorina! >> Dice lui con voce sarcastica.
Io mi limito a fissarlo in attesa di una risposta.
<< Le va di bere qualcosa? Offro io, ma deve rimanere un segreto.>>
<< Facciamo così...se lei mi offre da bere, poi mi racconterà perché è qui.>>
<< Volevo offrirle da bere proprio per corromperla su questa faccenda.>>
<< Beh non ci riuscirà.>>
Dopo quella mia ultima frase il Professore torna a fissare il suo bicchiere ormai vuoto e dice.
<< Sa...confessare faccende personali ad una studentessa del primo anno, non è proprio nel mio stile. Anzi confessare qualcosa a chiunque non è esattamente nel mio stile.>> Confessa lui facendo girare lo sguardo e fissandolo sui miei occhi.
<< Ma lei mi sembra una persona molto determinata signorina Grant, quindi le racconterò qualcosa. Chi lo sa magari potrebbe aiutarmi a sfogarmi. Ma prima lei deve fare una cosa per me. >>
A quelle sue parole involontariamente mi irrigidisco e guardo in un altra direzione.
<< Mi dica il suo nome di battesimo. Se deve essere la persona a qui racconterò una delle cose più terribili che mi siano mai successe, vorrei almeno conoscere il suo nome per intero.>>  Specifica lui facendomi prendere un sospiro di sollievo.
<< Hazel...Hazel Katrine Grant.>> Dico io con un mezzo sorriso sul volto. Non so perché, ma l'idea di conoscere meglio quell'uomo mi attrae come una falena verso la luce, certo spero che questa mia attrazione siam meno letale.
<< Bene Hazel. Oggi non è un giorno come tutti gli altri. Oggi venti anni fa, si sposavano due giovani amanti. I due si amavano molto, si erano conosciuti da bambini le loro famiglie erano sempre state opposte al loro amore. Ma i due si amavano incontrollatamente, completamente e senza riserve. Così non appena ebbero compiuto la maggiore età decisero di sposarsi. Una cerimonia semplice alla presenza di soli pochi amici.
I due coniugi continuarono la loro vita insieme per svariati anni a seguire. Avevano finito entrambi l'università e la moglie era diventata un Chilurgo famoso. -
- L'unico problema che sembrava sorgere tra i due era quello di avere una famiglia completa. La moglie aveva scoperto di essere sterile e questo la fece cadere in uno stato di depressione, ma con l'aiuto e l'amore del marito che le ripeteva di non essere deluso da lei, che in fin dei conti avere o non avere figli non era importante. La moglie si riprese e gli anni a seguire erano stati perfetti, la coppia perfetta, la vita perfetta, l'amore perfetto.-
- Finché un bel giorno il marito non ritorna a casa dal mercato biologico e trova sulla porta un biglietto dove la moglie spiegava che non lo amava più da molto tempo e che, aveva cercato di fare in modo che funzionasse ma che non ci era riuscita.
Contro tutta sua volontà il marito decise di concedere il divorzio alla moglie. Perché per quanto questo poteva farlo soffrire, lui la amava e voleva solo e solamente la sua felicità.>> Si ferma un minuto per riprendere fiato e guardare con lo sguardo vuoto un punto non ben definito tra il bancone ed il bicchiere alzato.
<< Poi dopo due anni da quel determinato giorno l'uomo che amava quella donna, trova questo sul giornale. >> E detto questo tira fuori dalla sua giacca di Tweed un giornale e lo volta nella mia direzione. Sulla pagina spiegazzata si legge chiaramente  " Magnante di Internet sposa famoso chirurgo.", sotto si riporta la foto della neo coppietta felice.
La donna nella foto è molto bella. Riccioli rossi ,carnagione olivastra e occhi verdi che sembrano perforare l'obbiettivo a differenza di quelli del suo nuovo maritino.
Mi mordo un labbro e istintivamente metto la mano sopra quella grande di Robert.
<< Mi dispiace tanto. So che questo non cambierà le cose ma...prova a vederla così. Ovviamente lei è una donna disturbata, magari pensava che sbarazzandosi del suo matrimonio con te si sarebbe dimenticata del dolore causato dal fatto che non può avere una prole. Magari pensa che dato che gli eventi sono collegati sbarazzandosi di uno si sbarazzi anche dell'altro.>>
Lui sorride e dice in un sussurro.
<< Sei brava a capire le persone.>>
<< Sono un aspirante scrittrice, capire le persone e trarne spunto per dei personaggi è il mio pane quotidiano.>>
Sorride e io lo seguo a ruota.
<< Penso che dopo che mi è rimasta a sentire per tutta la mia noiosa storia, il minimo che possa fare è offrirle un Drink.>>
Accetto è quando mi chiede cosa voglio e io gli rispondo un Old Fashion, lui dice.
<< Le piacciono le cose antiche Hazel Grant? >>
<< In verità il nome non centra, ma comunque si...penso che le cose vecchie siano le più belle.>>
Lui ride cogliendo un doppiosenso che io non volevo assolutamente inserire.
Il resto della serata passa piacevolmente, mentre parliamo di scrittori. Alla fine il Professor Daniels decide di volermi accompagnare a casa. Io cerco di spiegargli che abito praticamente all'angolo ma lui insiste.
Non appena entro nella sua auto percepisco un forte odore di tabacco e sandalo. Un odore particolare, che è lo stesso che emano lui.
Arrivati davanti casa mia, lo ringrazio e cerco di togliere la cintura quando si inceppa. Lui si avvina cauto e con un solo tentativo mi libera dalla cintura.
Restiamo un minuto intero che sembra durare mille anni a guardarci, a studiare ogni minima parte del nostro viso. Poi io mi arrendo a quella sensazione di agitazione mista a eccitazione. Apro la portiera e dopo un ultimo " grazie" mi avvio con premura verso il mio palazzo.
 
 
Autrice.
 
Bene ho voluto far scoprire a Hazel ( e a voi) più cose sul nostro Professore. C'è molta elettricità fra i due, ma si vedrà molto di più nel prossimo capitolo che ,Spoiler, si chiamerà " La concezione del contatto".
Come ho già detto, tutte le recensioni sono bene accette quindi se poteste lasciarne qualcuna vene sarei infinitamente grata.
 
  
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