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Autore: InoHaruna    11/07/2015    2 recensioni
Sai come si chiama quella sensazione di vuoto, quella che quando devi provare un emozione non senti niente, solo il nulla? Si chiama morte.
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Introspettivo/horror
Mya Deplin
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vuoto


Percorrevo quella strada da chissa` quanto tempo, e oltre ad irritarmi stavo iniziando a stancarmi. Casa mia non mi era mai sembrata cosi lontana. Gli alti alberi e i folti cespugli ai lati della strada ondulavano a causa del vento, alcune foglie mi volavano in faccia, e stranamente il bosco circostante mi sembrava piu` silenzioso del normale.
Mentre camminavo, uno strano senso di leggerezza m’invase tutto il corpo. Probabilmente era a causa dell’alcool, la sera prima avevo festeggiato con i miei amici, e avevamo bevuto molto. Stranamente non avevo ne nausee, ne giramenti di testa, solo un senso di calma. E iniziavo seriamente a pensare che qualcuno avesse messo qualcosa nel mio bicchiere di vodka, ieri sera.
Dopo aver percorso la strada per circa tre, quattro, dieci chilometri, finalmente intravidi casa mia. Non mi era mai sembrata cosi bella, le pareti azzurro chiaro e le finestre bianche, difronte c’era l’orticciolo di mamma e l’altalena delle mie sorelline.
Aumentai il passo, e dopo aver saltato lo steccato mi precipitai a suonare il campanello.
Non sapevo che ore erano, non avevo idea che giorno fosse, ero decisamente ubriaco.
Inizialmente nessuno apri` la porta, ma quando stavo per suonare una seconda volta la porta di casa si apri`, e difronte mi trovai mia madre.
Sembrava essersi alzata da poco, i capelli arruffati e disordinati, gli occhi stanchi e gonfi, mi guardo` impassibile, o meglio, sembrava che guardava me, poi fece un passo avanti si guardo` intorno e rientro` in casa sbattendo la porta.
Rimasi spiazzato. Mia madre mi aveva appena sbattuta la porta in faccia, senza degnarmi di una parola. Di solito quando uscivo la sera, mi aspettava fino al mattino successivo. Forse, si era stancata di me e del mio atteggiamento, e non mi voleva piu` in casa... Ci rimasi male, e ribussai alla porta con forza, battendo il pugno sulla porta, chiamandola: - Mamma, aprimi! Apri questa porta, avanti! – Improvvisamente la porta si apri` di scatto e io per poco non andai a sbattere con la faccia su quella di mio padre. Sembrava scioccato, sorpreso e spaventato. E iniziai davvero a preoccuparmi quando notai che nessuno di loro, ne` mamma e ne` papa`, di fronte a me, sembravano notarmi. Piuttosto si guardarono intorno cercando di capire chi fosse stato a bussare alla porta in quel tono brusco. – Ho sentito la sua voce... – sussurro` mia madre nell’orecchio di mio padre, e ora che la guardavo meglio sembrava distrutta. Gli occhi, che ero abituato a vedere sempre truccati, erano gonfi, come se avesse passato giorni e notti a piangere interrottamente. - ... anch’io. – rispose mio padre, nel suo solito tono austero, ma pieno di dolore.
Mi si spezzo` il fiato, iniziavo ad avere paura, poggiai una mano sulla spalla di mio padre, e l’altra su quella di mia madre. Ero di fronte a loro, fiato contro fiato, ma loro non mi vedevano ne` mi sentivano. – Mamma, papa`... – li chiamai, ma nessun suono usci` dalla mia bocca, soltanto il vuoto.
- Fa freddo qui fuori. – disse mio padre poggiando la sua mano sulla mia. – Torniamo dentro. –
Rientrarono dentro in silenzio, tenendosi per mano, e sui loro volti vidi tanta tristezza, delusione e amarezza.
E io mi sentivo male, e mano mano che il tempo passava mi sentivo piu` vuoto. Era come se il senso di vuoto totale, fosse echeggiato dal dolore. Il dolore di non poter piu` essere me stesso e di vivere una vita normale. Per quanto mi sforzassi di far notare loro la mia presenza, loro non mi avrebbero mai visto, perche` non ero piu` nulla.
Non respiravo piu`, non sentivo i miei battiti cardiaci, non sentivo alcun odore, non sentivo il venticello fresco sul mio viso, non vivevo piu`.  
Ero morto.
 
 
 
 
 
 
E per quanto possa far schifo, era la mia realta`. 







Allora, che ne pensate?
Scusate gli errori se ce ne sono, grazie per essere passati!
Un saluto, 
Mya.
  
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