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Autore: 24maggio2011    11/07/2015    5 recensioni
Stiles e Scott sono sempre stati migliori amici. Da parte di Scott, Stiles è come un fratello da proteggere. Scott ha tutto quello che vuole: una ragazza Kira a cui tiene molto, una persona, un migliore amico: Stiles. Ma cosa accadrebbe se nella perfetta vita di Scott comparisse un "lupo cattivo" di nome Jackson Whittemore, che cerca di portargli via Stiles? Finalmente Scott capirà che l'affetto che prova verso Stiles è qualcosa di più?
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Scott McCall, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: AU, Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve a tutti! Eccoci qui con l'undicesimo capitolo.
Questo capitolo conterrà un pezzo di canzone di Ligabue.
La canzone in questione è: Cosa vuoi che sia.
La canzone è sua ed io, ovviamente non ci guadagno nulla.

Questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro ed i personaggi non mi appartengono ma sono di proprietà di Jeff Davis.



- Dirlo cambia tutto.

Stiles aveva capito. Scott era innamorato di un uomo! Che stupido che è stato a non pensarci prima. Nonostante abbiano chiarito, si chiede ancora perchè quel tonto del suo migliore amico non abbia avuto il coraggio di dirglielo prima. Cosa c'è di male? Certo, capisce che innamorarsi di Jackson può essere abbastanza sconvolgente ma non fino a questi punti. Jackson è bello, simpatico e gentile. Poi a Stiles non importava altro che non sia qualcosa di diverso della felicità di Scott e fino a che Jackson lo tratterà come merita, con amore e con rispetto, lui non si metterà in mezzo.

Ovviamente non dirà nemmeno nulla, a Jackson. Non gli dirà che Scott si è innamorato di lui, come non dirà a Kira che non l'ama e che per un motivo del tutto naturale, non l'amerà mai. Si farà gli affari suoi e starà al fianco del suo migliore amico per tutta la vita. A lui non gli importa un accidente che sia gay, o meno. Per lui poteva anche essere diventato un gatto all'improvviso. Stiles, non avrebbe mai avuto altro amico al di fuori di lui. E non perchè nessuno lo volesse come amico, ma perchè lui, voleva solo Scott. Perchè come lo conosce Scott, non lo conosce nessuno. Nessun'altro che non sia Scott, a condiviso con lui tutti i momenti. Belli, brutti e così così. Nessuno a parte Scott gli era stato vicino dopo la morte di sua madre. Certo, c'erano stati anche Lydia, Heather, Jackson, Danny ed Isaac, ma in quel momento, lui, piccolo bambino di quasi cinque anni, vedeva e voleva solo Scott. Non che agli altri li scostasse, sia chiaro, ma le coccole di Scott erano le più piacevoli e per sempre lo saranno.

Stiles lo ricorda ancora bene quel giorno che Scott lo sorprese, come mai prima d'ora. Era passata una settimana dalla morte dalla sua mamma e dopo aver pianto le notti, di nascosto dal suo papà, soffocando i singhiozzi contro il cuscino si sentì pronto a tornare a scuola. Sapeva che ad accoglierlo ci sarebbero stati i suoi amici bimbi, ma un accoglienza tanto simile non se l'aspettava. Non appena mise piede nell'aula stringendo la mano del suo papà, si rese conto di essere solo.
- Amore, io dovrei andare a lavoro. E' ancora un po' presto, tra poco i tuoi compagni arriveranno. Ne sono sicuro! Ho sentito Melissa e ha detto che sta portando Scott. Vuoi che ti porto in centrale con me? - Gli domandò dolcemente, molti anni fa, Jonh Stilinski.
- No papà, voglio vedere Scott.

Non appena finì di pronunciare quelle quattro paroline messe in croce, Jonh si aprì in un sorriso forzato nel vedere lo stupore negli occhi del suo bambino.

- SORPRESAAAAA! - Strillarono tutti in coro i suoi compagni di classe, uscendo a massa dal bagno e lanciando un casino di palloncini. 

A gridare più forte, ovviamente era stato Scott che in meno di un secondo gli aveva già gettato le braccia al collo. Stiles si aprì in un sorriso sdentato e accolse il suo migliore amico tra le braccia! Lo strinse con tutta la sua forza, sorrise debolmente e con la manina accarezzò i capelli rossi, pardon biondo fragola come li chiama lui, di Lydia che gli abbracciava le gambe e si metteva in punta di piedi per raggiungere le sue guancette e riempirlo di baci. Poi c'era stato Jackson che spinse giocosamente Scott lontano da lui e lo abbracciò, dandogli anche un bacio sulla guancia. Poi, venne il turno di Heather che lo riempì di bacetti insieme a Lydia e infine ci furono Danny ed Isaac, già mano per mano. Come amici... tz! Amici, certo. Come no! Stiles sapeva che quei due, da adolescenti sarebbero finiti per baciarsi ovunque e infatti non si sbagliava.

Gli altri bambini invece si limitarono a porgergli delle caramelle o dei cioccolatini e a dargli qualche bigliettino con tanto di disegnino dove esprimevano tutta la loro tristezza per veder triste un loro amico. Chi aveva organizzato tutto quello in meno di dieci minuti? Scott. E' per questo che adesso, mentre si veste per andare al luna-park insieme a lui pensa che deve aiutarlo a farlo stare bene. Oggi lo distrarrà come mai prima d'ora e lo farà ridere, lo farà sentire protetto e amato come merita. Lo farà lui come ha sempre fatto e lo farà per sempre.
- Hei, dai andiamo! Voglio divertirmi. - Torna in se Stiles, sorridendo felice e tirandogli una pacca sulla spalla.
- Sei sicuro?
- Tanto quanto so che mi chiamo Stiles Stilinski e che sono nato il 26 Agosto.
- Beh, mica tanto vero. Tu non ti chiami Stiles. - Lo prende in giro, Scott.
- Sta' zitto e andiamo! - Ordina Stiles mordendosi le labbra per nascondere un sorrisetto divertito. 

Ma non lo nasconde più quando sente la risata di pura gioia del suo migliore amico, entrargli nelle orecchie.
Ecco! Se in questo esatto momento a Stiles chiedessero qual'è la musica più bella che abbia mai ascoltato, lui risponderebbe che è la risata del suo migliore amico.

- Amo il tuo vero nome.

"Amo tutto di te."

- Scott....
- Ok sto zitto! - Ride ancora, Scott. Ancora una volta, Stiles si riempe il cuore di gioia.
- Allora, che gioco vuoi fare per primo appena arriviamo li? - Chiede Stiles, dopo due minuti che ha messo in moto l'auto.
- Casa degli specchi. - Ridacchia Scott. Fino a pochi minuti prima sarebbe voluto scomparire dalla faccia della terra e adesso non riesce a smettere di ridere perchè sente Stiles, vicino più che mai.
- Promette bene! - Dice sarcastico, Stiles. Ovviamente ridendo felice insieme a lui.
- Stiles, la nostra canzone! - Strilla felice Scott alzando il volume della radio.
- Oh, la amo! Ed è fatta apposta per questo momento. Senti amico, senti. Canta insieme a me, Scott!
- Ma che cantiamo che sappiamo solo il ritornello. - Ride Scott.
- Cantiamo il ritornello.

 
Gli occhi fanno quel che possono 
niente meno e niente più 
tutto quello che non vedono 
è perchè non vuoi vederlo tu 

cosa vuoi che sia 

passa tutto quanto 
solo un po' di tempo e ci riderai su 
cosa vuoi che sia 
ci sei solo dentro 
pagati il tuo conto e pensaci tu. 

- Fai schifo a cantare in Italiano. - Ride di gusto Stiles.
- Parla l'altro. Però mi vuoi bene lo stesso, vero? - Scherza Scott.
- Certo. Siamo arrivati! Che casa degli specchi sia! Se stasera finiamo in ospedale da tua mamma con un bernoccolo nella testa, non è colpa mia. 

Al sol ricordo, Scott ride come mai prima d'ora. Se la ricorda bene quella volta di sette anni fa, quando erano due bambini prossimi a raggiungere i loro primi dieci anni di vita e tempo niente avevano la testa che doleva per tutte le testate, nasate e chi più ne a e più ne metta, che c'hanno preso in quella casa completamente ricoperta di specchi. Una volta Jonh si allarmò a tal punto da chiamare Melissa e chiedergli se fosse così grave che avessero un colorito rossastro vicino alla tempia. Melissa rise e lo rassicurò dicendogli che era tutto apposto, visto che lo sceriffo gli aveva appena riferito che erano già scappati in direzione del calcinculo.

Una volta pagato il ticket che gli avrebbe permesso di fare tutti i giochi gratis per quante volte volevano, tempo trenta secondi netti, stavano già ridendo e un minuto e mezzo dopo avevano già preso la loro prima testata della giornata. La prima, ma non di certo l'ultima. Di questo, Stiles e Scott ne sono sicuri al centouno per cento.
- No, che cavolo. Credo di aver già trovato l'uscita! - Si lagna, Scott.
- Ahu! - Mugugna infastidito dal dolore subito dopo, Scott.
- Hai trovato la mia testa, non l'uscita. - Dice Stiles tenendosi una mano sulla fronte ma scoppiando a ridere subito dopo.
- Scusa. - Biascica a fatica, tra le risate, Scott.
- Me lo sono meritato! Infondo prima ti ho detto che facevi schifo a cantare in Italiano. - Ride di gusto, Stiles.

Stiles ride e Scott con lui.
Stiles ride e Scott vorrebbe baciarlo, ora più che mai.

Risero. Risero tutto il tempo dentro quella casa! Risero quando vedendosi attraverso a degli specchi speciali, erano diventati alti come giganti o bassi come nani. Risero quando diventarono più magri di quanto già non lo siano, o quando non erano più pelle ed ossa ma sembravano una ciambella enorme ricoperta di glassa al cioccolato. Risero quando attivarono degli effetti speciali e gli fecero credere di stare affogando, che la casa si era riempita d'acqua e che per loro non c'era più scampo se non liberarsi in pochi secondi. Entrambi si ricordavano di quel particolare effetto, ma pensavano che per quel giorno non ci sarebbe stato, per questo Stiles si ritrovò costretto a stringere con forza il bicipite del suo migliore amico e a respirare affannosamente. Scott non fu da meno! Una volta che si son resi conto che altro non era che un gioco, dovettero tenersi la pancia per quanto stavano ridendo e si inginocchiarono su se stessi. Poco dopo si asciugarono le lacrime, si alzarono e trovarono l'uscita. Dopo tipo un quarto d'ora... ovvio! E' ormai chiaro a tutti che più tempo passa con Scott, più Stiles perde un po' della sua intelligenza e del suo intelletto.

- Andiamo a fare le montagne russe? - Propone Scott.
- Si certo. - Dice tutto contento, Stiles.
- Che bello, che bello, che bello! - Esulta Scott sbattendo le mani, mordendosi le labbra e trattenendosi dallo sbattere i piedi dalla gioia. Sembra un bimbo!
- Mi sembri un bimbo la mattina di Natale che ha appena ricevuto il suo giocattolino preferito.
- Io con te mi sento sempre come un bimbo, la mattina di Natale che ha appena ricevuto il suo giocattolino preferito. - Si fa avanti Scott sorridendo e allacciandogli le braccia intorno al collo.
- Tieniti forte che stiamo per partire! - Suggerisce divertito, Stiles. Scott deglutisce a vuoto e stringe con la massima potenza l'asse di ferro che gli stava davanti e che serviva per tenersi.
- Se muoio prima del previsto, sappi che ti ho voluto bene e che hai reso la mia vita bella da morire.
- Anche tu con la mia, Scott. Anche tu con la mia! - Sussurra altrettanto spaventato, Stiles.
- Pronti, partenza... via!! 

La giostra parte e Scott inizia a sentirsi strano. E' quasi mezzogiorno ormai ma ha già vissuto troppe emozioni da questa mattina e di questo passo è certo di non arrivare fino a sera. Poi Stiles continua a guardarlo in quello strano modo, come se sapesse il suo segreto. Come se sapesse che non è Jackson che ama ma lui e questo lo terrorizza ancora di più. Non è ancora pronto a dirgli d'amarlo e non sa se mai lo sarà, quindi deve evitare strani gesti e strane parole altrimenti tutto il suo piano o quel che è, andrà in fumo o si romperà in mille pezzi proprio come lui.

- Ho una fame da lupi. Hot-Dog? - Propone Stiles.
- Si. Dimentichi la coca-cola!
- Mih, vero!
- E le patatine fritte. - Ridacchia Scott.
- Porca miseria, si. Oggi sono così sbadato!
- Pensi ad Heather? Mi rendo conto che magari in questo momento vorresti lei al tuo fianco anziché me.
- Scott, smettila di dire cazzate questa mattina. Sei assurdo! Non c'ho nemmeno pensato ad Heather! Anzi, ora che ci penso è da ieri sera che non la sento e non sa nemmeno che sono qui. 
- Non gli e l'hai detto? - Si sconvolge, Scott.
- Kira lo sa?
- Ovviamente no.
- Rifammi l'ultima domanda.
- Non gli e l'hai detto?
- Ovviamente no.
- Ragazzi, è il vostro turno! Cosa posso servirvi? - Dice il ragazzo che serviva panini, facendo gli occhi dolci a Scott. Stiles ghigna con fare divertito, mentre il diretto interessato non c'ha nemmeno fatto caso, troppo impegnato a pensare che Stiles, il suo Stiles, non abbia dato ad Heather nemmeno il buongiorno. Che Stiles finalmente abbia capito che tra di loro non ci può essere nulla? Scott spera con tutto il cuore di si e si ritrova a dover rispondere di getto, quando il suo "amico" l'ha bruscamente svegliato dai suoi pensieri con una gomitata giocosa sul fianco.
- Oh, si. Scusa, mi ero perso nei pensieri della mente! Hai già ordinato?
- No, ho poca voglia di parlare oggi e poi sono sicuro che, Tom... - Dice Stiles dopo aver letto il nome del tizio sul suo cartellino.
- Chiedesse proprio a te. - Prosegue Stiles sorridendo cordialmente a Tom. Scott non capisce e infatti inarca un sopracciglio ma chi capisce bene è Tom che gli ha sorriso grato e i suoi occhi si sono spalancati misteriosamente. 

Quel ragazzo deve avere un empatia allucinante, pensò Tom.

- Oh! - Sorride timido, Scott.
- Beh in questo caso... due hot-dog senza alcun tipo di condimento, due coca-cola e due porzioni medie di patatine fritte per favore. - Fa l'ordine, Scott.
- Arrivo subito!
- Mettici tutto il tempo che vuoi, bellezza. - Dice Stiles mordendosi l'interno guancia per trattenere un sorrisetto divertito.
- Stiles che cavolo stai facendo? - Chiede in panico, Scott.
- Cosa? Ho fame ma non bisogna nemmeno mettergli fretta. Hai visto che fila c'era prima? Poverino, facc...
- Ok basta, stai zitto che per quanto hai parlato mi sono già dimenticato la ragione per la quale ero arrabbiato con te. - Lo interrompe, Scott. 
- Io volevo solo farlo riposare un attimo! - Protesta, Stiles. Scott scuote la testa con fare divertito e aspetta di affondare i denti su quel morbido panino.
- Ecco qui! Sono sette dollari e cinquanta. 
- Offro io, amico. - Dice Scott pagando il loro pasto.
- Cosa? No Scott, non era necessario.
- Fossi in te mi farei offrire qualcosa da questo bel ragazzo, sempre. O magari gli offrirei qualcosa io. - Fa il provolone Tom, guardandolo intensamente negli occhi. 


 
Le guance di Scott si tingono di rosso fuoco e Stiles fa l'occhiolino a Tom, mimandogli anche il segno dell'ok con la mano. Ecco, quel ragazzo è perfetto per essere suo cognato.
- Ad ogni modo, ecco a te bellezza. La vostra pappa e il resto! Lo scontrino ed un biglietto... speciale! Ti prego, leggilo. Ma fallo distante da me! Ho la parlantina ma sono anche un po' timido. 

Stiles è sul punto di scoppiare a ridere mentre la testa di Scott gira pericolosamente e non capisce più niente. Sorride con forza per fare l'educato e alza la mano con il biglietto ben saldo tra le dita per salutarlo con un gesto del capo e dargli le spalle subito dopo.

- Tu, vieni con me e non ridere. - Ordina Scott.
- Ok. Ok ahahhahahahaahah! 
- Ti ho detto di non ridere o sbaglio?
- No no è che.. è che, sei buffissimo! Ahah, sediamoci e mangiamo che sto morendo di fame!
- Si, sediamoci e mangiamo che è meglio e non ne voglio parlare. - Dice imbronciato, Scott.
- Va bene, come vuoi. - Ridacchia Stiles sorseggiando la sua coca-cola e addentando una patatina subito dopo.
- Avanti! Dì quello che devi dire. - Sbotta Scott dopo due minuti di silenzio.
- Dammi qua. - Dice solo Stiles strappandogli il biglietto speciale che senza essersene accorto, ancora teneva tra le mani.
- Allora? Che c'è scritto? - Chiede agitato, Scott.
- Una serie di numeri ed una frase.
- E cioè?
- Chiamami!
- Se lo può scordare. - Dice serio Scott unendo le braccia al petto.
- Perchè? E' carino.
- Si, non lo metto in dubbio ma è ridicolo. Cioè, non lui. La situazione in generale!
- Cos'ha di ridicolo?
- Tutto. Io che provo attrazione per i maschi, uno che prova a rimorchiarmi in un luna-park, il biglietto speciale. E' ridicolo! - Parla velocemente Scott ingozzandosi di patatine per via dell'ansia.
- Tu e la tua stupidità siete ridicoli. - Sbuffa Stiles addentando il suo panino.
- Prego? Fino a stamattina mi hai detto che non c'era nulla di male ad essere gay ed ora  hai cambiato idea?
- Niente affatto. Non mi riferivo a quello che sei, ma bensì a quello che pensi.
- Cosa dovrei pensare, Stiles? Ti ho già detto che sono spaventato, che per me è tutto nuovo. Non so come muovermi, cosa dire, cosa fare, cosa pensare. E' come se fossi rinato per la seconda volta e devo fare di nuovo tutto da capo.
- Se fosse una ragazza ad aver fatto quello che ha fatto, Tom... tu come ti saresti comportato?
- Avrei scritto subito.
- E cos'ha di diverso Tom, da una ragazza? Si, va beh è maschio ed è chiaro ma a me pare una persona! Non mi sembra un robot.
- Dovrei scrivergli, tu dici?
- Esattamente.
- Si, ma cosa? - Domanda confuso, Scott.
- Qualunque cosa. Parti con un ciao, sono il ragazzo a cui hai appena lasciato il numero e penso tu sia carino... per esempio! - Scherza Stiles.
- Sei proprio scemo. - Ride Scott.
- Sul serio, Scott. So che ti piace Jackson, ma questa potrebbe essere un occasione. Poi sinceramente, a pelle, preferisco più lui come cognato che Jackson.
- Ma se a Tom, nemmeno lo conosci.
- Ah, già lo chiami per nome! Bene bene.
- Si! Comunque non dire così di Jackson... siete culo e camicia ultimamente!
- Ciò non toglie che lo voglio come cognato. - Sorride Stiles mentre vede Scott prendere il cellulare in mano, sorridere ma sospirare un po' triste, copiare il numero e scrivere qualcosa.

Scott McCall è consapevole che ha appena fatto una cazzata colossale! Lui non è gay! Lui ama Stiles. Che cavolo c'entra ora questo Tom? Non sa nemmeno chi cavolo è questo Tom. Potrebbe essere chiunque e volere chissà cosa da lui! Con lui c'era anche Stiles. Perchè non c'ha provato con Stiles? Si che se solo c'avesse provato, Scott gli sarebbe saltato al collo in cinque secondi netti, però al momento questo è un altro discorso. Certo, deve ammettere che un po' s'è sentito lusingato dalle avance di quello strano venditore di panini, ma è diverso da quello che prova per Stiles. Ormai nemmeno sa quando ha capito di essersi innamorato di lui perchè non appena l'ha accettato, si è sentito talmente tanto completo, come se l'intero mondo fosse a sua portata di mano e ha sentito d'amarlo da sempre.

Ancora una volta, i suoi pensieri furono interrotti dalla voce calda del suo amore.

- Che gli hai scritto?
- Ciao.
- Ti sei sprecato. Manco gli hai detto chi sei!
- Mi ha sorriso mentre scrivevo il messaggio. Ha capito che ero io e che il messaggio era per lui.
- Ok, per prima cosa smettila di guardarlo o ti salta addosso! Non che a me importi, per carità, ma mi sembri ancora molto spaventato e non voglio che ti fai venire i complessi o strani dubbi. E' tutto apposto! E ti ha risposto. - Finisce sorridendo Stiles, dando un lungo sorso alla sua coca-cola, quasi finita.
- Dice che vorrebbe sapere il mio nome.
- Digli come ti chiami. 
- Ha detto che da bambino pensava di chiamare così, a suo figlio, ma visto che staremo insieme per tutta la vita, pensa di chiamarlo Brian. Questo ragazzo s'è fritto il cervello, amico. Te lo dico io! - Scoppia a ridere Scott, ridendo insieme a Stiles.
- Shh, ridi più silenziosamente che sennò pensa che ridiamo di lui.
- Beh è la verità, Stiles. Questo è matto! Nemmeno mi conosce.
- Su, diglielo. 
- Ok, gli ho scritto che non può dirmi queste cose visto che per l'appunto, nemmeno mi conosce.
- Sono curioso di sapere cosa ti dice.
- Io mica tanto. - Risponde Scott deglutendo a vuoto dopo aver letto il messaggio di risposta di Tom.
- Che dice?
- Dice che non appena mi ha visto negli occhi, gli è sembrato di conoscermi da tutta una vita.
- Non ci credo, dammi qua. - Dice sconvolto Stiles, strappando il cellulare dalle mani dell'amico per leggere con i suoi stessi occhi.
- E' matto. - Dice stranito, Scott.
- E' cotto.
- Che?
- Mai sentito parlare di un colpo di fulmine, Scott?
- Stiles finisci di mangiare e smettila di dire cazzate. Non ne voglio parlare! Davvero. Non gli rispondo nemmeno più.
- Perchè? E' simpatico. Dai, divertiamoci un po' e con questo non intendo che dobbiamo giocare con i tuoi sentimenti, o con quelli suoi... sia chiaro.
- Io sarei tentato di dirgli che mi sta spaventando.

Stiles sta per rispondergli quando si vede strappare l'ultima patatina rimasta dalle mani di uno sconosciuto che gli si è appena seduto di fianco, come se lo conoscesse da una vita. Deglutisce a vuoto insieme a Scott ed entrambi non possono credere ai loro occhi.

- Sei nuovo, dico bene? - Chiede Tom.
- Scusa cosa? - Chiede Scott, cercando impaurito lo sguardo di Stiles.
- Nel mondo dei gay, intendo. Si vede lontano un miglio che l'hai appena scoperto!
- Stiles, mi hai detto che non si vedeva. - Si allarma, Scott.
- Non si vede infatti. Non dar retta a questo qui! Nessuno se ne accorgerà. - Lo rassicura, Stiles.
- I gay, si. Tranquillo, non è visibile ad occhio etero anche perchè ti comporti come uno di loro ma per quelli come te e me, è facile capirlo. - Spiega Tom.
- Quindi anche tu, sei gay? - Chiede sorridendo divertito, Tom a Stiles. Scott si illumina e sorride raggiante, mentre spera con tutto il cuore che Stiles non se ne accorga.
- Con tutto il dovuto rispetto per voi, ma no, non sono gay. Io sono solo il suo migliore amico, praticamente sono suo fratello! Ci conosciamo da tutta una vita.
- Certo, capisco. - Dice tranquillo, Tom, ma ha lo sguardo di chi la sa lunga.
- Ma, hei... il mio migliore amico lo è. - Prova Stiles sorridendo a Scott per farlo calmare.
- Ed è anche molto carino. 
- Grazie. - Sorride imbarazzato, Scott. Non nega che ha apprezzato quel complimento, ma avrebbe preferito che a farglielo fosse stato Stiles.
- L'hai mai detto? - Chiede Tom.
- Detto cosa? - Chiede Scott.
- Che sei gay.
- No. - Risponde per lui, Stiles.
- Perchè?
- Perchè è scemo. Perchè non provi a dirlo, Scott?
- Perchè dirlo cambia tutto. - Risponde triste, Scott.
- Non cambia nulla, ma hei, noi oggi siamo venuti qui per divertirci. Quindi, adesso se vuoi scusarci, caro Tom noi andiamo. Grazie e buona giornata!

Velocemente Stiles lo prende per mano e lo porta lontano da quel ragazzo, perchè ha notato dai suoi occhi e dalle sue mani tremanti che l'attacco d'asma per via di un forte stato di stress emotivo era in agguato e non poteva permetterselo. Si era giurato anni fa di farlo stare bene a qualunque costo e avrebbe mantenuto quella promessa. Scott prende un respiro profondo, gli sorride e lo ringrazia per averlo salvato un altra volta. 
- Grazie mille amico.
- Sempre a disposizione. Casa dei mostri o sfoghiamo lo stress sul pungiball?
- Casa dei mostri, basta che non mi muori di paura tra le braccia.
- Guarda che non mi chiamo Scott. - Lo stuzzica, Stiles.
- HEI! - Lo riprende Scott ridendo come un matto mentre lo insegue fino alla prima fila, per i posti migliori.
- Scott! Scott, aiutami ti prego. Sono rimasto incastrato! - Ansima Stiles.
- Cosa? Stiles dove?
- Con la gamba. Non vedo bene, probabilmente in qualche paio di ossa finte.
- Hei, ci penso io, tranquillo.

Ma non appena Scott si china per aiutarlo e il suo orecchio è pericolosamente vicino alle labbra di Stiles, succede qualcosa che ha dell'incredibile.

- BUH! - Urla Stiles, scoppiando a ridere subito dopo. Le luci si accendono per un breve attimo e il viso di Scott è bianco cadaverico per lo spavento. Si gira lentamente a guardarlo negli occhi e lo fulmina con lo sguardo e allora Stiles prova a trattenersi con una mano sulla bocca, fino a quando all'improvviso Scott si avvicina a lui parlandogli all'orecchio e allora sul serio, smette di ridere.
- Dammi tempo e te ne pentirai. - Sussurra Scott. Stiles deglutisce a vuoto.
- Scherzavo. - Dice scoppiando a ridere, una volta sedutosi al suo fianco.
- Scott, tu un giorno o l'altro mi farai morire.
- Ops. Ti ho fatto spaventare? Scusa. - Ridacchia Scott.

Il gioco inizia e mentre gli altri gridavano dalla paura, loro ridevano di gusto.

- Ci diamo dentro con la pistola a piombini? - Propone Scott, dopo essere sceso dal Taboga.
- Hai voglia di perdere? - Chiede Stiles precipitandosi al banco dei giochi a premi.
- Io non perdo mai a questo gioco, Stilinski. Mettitelo nella testa! - Scherza Scott mentre cinque minuti dopo ha un muso lungo da toccare il pavimento. Ovviamente, ha perso.
- Lezione numero uno: mai competere con il figlio dello sceriffo, bello mio. Perderesti sicuramente! - Lo prende in giro Stiles, donandogli il suo premio.
- Cosa? Perchè? Stiles è il tuo premio.
- Si e lo voglio regalare a te. Tu sei proprio un lupacchiotto come questo pupazzo! Fanne ciò che vuoi, buttalo nella spazzatura se non ti piace, dallo a Kira se preferisci o tienilo se ti fa piacere.
- Lo terrò sicuramente. Grazie! - Sorride Scott stringendosi il lupetto di pupazzo tra le braccia.
- Mi piace quando sorridi, amico. - Sussurra Stiles mettendogli una mano sulla spalla e accarezzandogliela con il pollice. Ennesima scossa al povero cuore di Scott!
- Dai, che ne dici di farci un giro sul calcinculo?
- Assolutamente si, Stiles. Non vedo l'ora! Te lo stavo per proporre infatti.
- Bene ma vedi di pigliare il codino o non siamo più amici. - Dice Stiles imitando il se stesso bimbo, di molti anni fa. Scott, se possibile ride più che mai!
- No, amico! Io e te saremo amici per sempre. - Imita il se stesso bimbo, di molti anni fa, Scott.

Tra un gioco ed un altro ancora, la sera arrivò presto e a malincuore di entrambi, dovettero lasciare quel posto meraviglioso per tornare a casa, visto anche che avevano già fatto tutti i giochi, ed erano tanti, come minimo cinque volte. Il viaggio in auto fù silenzioso per i primi tre minuti e Stiles non si chiese come mai. Probabilmente Scott era stanco e non c'era da preoccuparsi per un po' di silenzio.
- Ferma la macchina! - Ordina Scott.
- Cosa?
- Ferma la macchina, Stiles. Ti devo parlare!

"O adesso, o mai più."

- Dimmi. - Dice Stiles dopo aver accostato.
- Devo dirti la verità.
- Quale verità?
- Io non sono innamorato di Jackson. Nemmeno mi piace, Jackson!
- Ok e allora perchè stamattina non hai provato a negarlo?
- Perchè era l'unico modo che avevo di capire se a te avesse dato fastidio o meno il fatto che sia gay o quel che sono. Che poi cosa cavolo sono? Avevo paura di perderti dicendoti solo che provavo dell'attrazione per i maschi.
- Niente affatto, Scott. Quindi Jackson non c'entra nulla?
- No.
- Tu hai detto di provare qualcosa per lui, ma in realtà non è così.
- Esattamente.
- E l'hai fatto perchè avevi paura che io non accettasi ciò che sei.
- Si.
- Sei scemo, lo sai?
- Si.
- Bene. Un altra cosa vorrei sapere!
- Tutto quello che vuoi.
- Se non provi nulla per Jackson, perchè ti da fastidio quando mi scrive cose carine? Perchè sei geloso?
- Tu hai pensato fossi geloso di lui, dico bene? Per quello hai capito che sono gay e che mi piaceva? - Chiede Scott.
- Si. - Risponde Stiles.
- Mi da fastidio quando Jackson ti scrive quelle cose, perchè sono geloso. Non di lui, ma di te.
- DI ME? - Chiede stranito, Stiles sgranando gli occhi.
- Si. Non fraintendermi! Capire ciò che sono mi ha scombussolato, ok? Sono geloso perchè temo di perderti. Temo che tu un giorno ti stuferai delle parole carine che ti dico io e preferisca le sue alle mie. Temo che i miei abbracci non ti piaceranno più, temo che chiamerai lui per calmarti quando avrai un attacco di panico nel cuore della notte e non me. Temo tutte queste cose e non so perchè. - Confessa, Scott.
- Perchè sei un amico straordinario! Ecco perchè. Certo, un po' scemo ma pur sempre straordinario. Scott, le attenzioni che mi dai tu, non sono minimamente paragonabili a quelle che mi da lui. Nemmeno mi interessa di quelle che mi da lui. Lui è un amico, tu sei il mio migliore amico. C'è differenza!
- Non sei arrabbiato con me? - Sussurra Scott legando intensamente i loro sguardi.
- No, perchè?
- Perchè questa mattina ti ho mentito.
- Non mi hai mentito. Hai solo detto una mezza verità e va bene così. Comunque ci tengo a farti notare una cosa!
- Cosa?
- L'hai detto.
- Detto cosa?
- Cosa sei, Scott. Hai detto cosa sei!
- Sono gay. - Dice piangendo come un bambino, Scott. Ma le sue non sono lacrime di gioia! 
- Sei gay e va bene così! - Sussurra Stiles tirandoselo in un abbraccio.

Dopo circa cinque minuti, Scott si è un po' calmato tra le braccia di Stiles e adesso possono tornare a casa.

- Comunque avevo ragione. Dirlo cambia tutto!

 
Piccolo spazio autrice:
 
Povero il nostro Scott. <3 Ci pensarà Stiles a farlo stare bene o... Tom? 
Tom.. ! Il nostro caro Tom. Ho scelto Paul Wesley come presta volto! 
Che ne dite? Ho fatto la scelta sbagliata? 

Capitolo dedicato a:
- PandoraPam01.
- AmeliaRose.
- Thomasnewtgally.
- Tallutina.
- Sara92.

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