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Autore: frivolippa    12/07/2015    2 recensioni
Ciao a tutti, sono tornata con una nuova storia sempre sulle nostre due amate Callie e Arizona..
Di solito le mie storie iniziano sempre con una tragedia perché penso che è proprio dopo la tempesta che ti accorgi che la vita forse ti sta dando una seconda possibilità e sta a noi saperla sfruttare al massimo. Spero vi piaccia 😊
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres, Un po' tutti
Note: Lime, Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Più stagioni
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DIECI GIORNI DOPO

Tutti si prendevano cura di Callie, tranne io, mi preoccupavo che avesse tutte le cure possibili e che non le mancasse mai nulla, ma io stavo sempre dietro le quinte, avevo preferito così e ne avevo parlato con Owen, Amelia, Meredith e tutti gli altri, non volevo essere io a raccontarle la sua vita, non volevo che lei si sentisse in obbligo di stare con me solo perché ero sua moglie. 
Se il destino voleva che io e lei tornassimo insieme allora saremmo tornate insieme ma solo perché il nostro amore era più forte di tutto.
Avevo portato Sofia dai miei genitori in California, dovevo proteggerla da tutto questo, non sapevo dove ci avrebbe portato questa cosa, ma una cosa era certa, lei non c’entrava nulla e non avrei mai e poi mai permesso che soffrisse, aveva già perso il suo papà ed era stata dura da accettare, poi c’ero stata io, la solita cazzona combina guai che avevo creato abbastanza danni nella nostra famiglia e Sofia ne aveva risentito ancora e ora non potevo permettere più che la serenità che eravamo riuscite a ristabilire crollasse di nuovo e a rimetterci fosse stata la nostra bambina.
Callie sarebbe andata a stare nella sua vecchia casa, io ero stata lì e avevo fatto sparire ogni traccia di quello che eravamo state noi, avevo tolto tutte le nostre foto, quelle con Sofia e avevo lasciato solo le sue foto con Mark e i colleghi di lavoro, avevo fatto uno scatolone e portato tutto nell’appartamento di Mark.
Era da tantissimo che non mettevo piede in quell’appartamento, io e Callie per ricominciare avevamo comprato una nuova casa senza vendere il suo appartamento e quello di Mark, entrai e appena accesa la luce mi bloccai, sulla parete di fronte a me c’era una gigantografia di noi tre con Sofia piccola, dovetti appoggiarmi al muro, le lacrime iniziarono a scorrere lungo il mio viso, avrei pagato oro per portare indietro il tempo, per poter rivivere quei momenti, per essere la famiglia felice che avevamo creato. Mark mi mancava da morire, con lui avevo creato un rapporto speciale, era il fratello che avevo perso, l’amico mai avuto, il marito che non avrei mai potuto avere, la sua morte insieme alla mia amputazione si era ripercossa sulla nostra famiglia come un uragano distruggendo tutto. Chiusi gli occhi e per un momento lo vidi di fronte a me, mi sorrideva, si avvicinò a me e mi disse:
-Robbins, sono fiero di te, non stai scappando come fai sempre e ricorda, dopo la tempesta arriva sempre il sereno.. Io sono vicino a te sempre – 
-Mark non andare via ti prego – sussurrai continuando a tenere gli occhi chiusi, ma già non lo vedevo più, era sparito,ma era come se io sentissi il suo profumo da ogni parte. 
Posai lo scatolone e mi chiusi la porta dietro le spalle e andai via, quello stesso giorno Callie sarebbe stata dimessa.

IN OSPEDALE

-Buongiorno Torres, sei pronta per tornare a casa? – 
Owen era entrato nella camera di Callie dove ormai aveva passato la maggior parte del suo tempo, le aveva raccontato la sua vita, le aveva fatto vedere foto e parlato di Mark, del loro essere trombamici, del suo usarlo per scoprire se era bisex e dell’incidente aereo. Con grande stupore di tutti i suoi colleghi, le sue abilità lavorative erano rimaste intatte, di quello si ricordava tutto. Derek gli aveva portato tutta la documentazione sulla loro sperimentazione, Amelia e Miranda l’avevano aiutata a rimettersi in pari con i suoi pazienti, avevano letto e studiato le sue cartelle e Amelia aveva firmato il certificato di guarigione e di poter tornare in servizio già il lunedì successivo.
-Ciao Owen, sono prontissima, devo chiamare un taxi – 
-Assolutamente no, ti accompagno io a casa, dammi il borsone e andiamo – gli sorrise e prese il borsone uscendo dalla stanza.
Raggiunsero la sua macchina e poco dopo erano davanti al palazzo di Callie, lei frugò nella sua borsa ma non le trovò, Owen la guardò e sorrise porgendogliele.
-Come fai ad averle tu? – 
-Semplice Torres, me le ha riportate il carro attrezzi, le ha trovate nella tua auto – le sorrise, ma quella non era la verità, Arizona gliele aveva portate pochi minuti prima che Callie venisse dimessa.
Lei gli sorrise e salirono fino al suo appartamento, aprì e una volta dentro si guardò intorno, entrò e incominciò a guardare le foto che c’erano in giro, sorrise quando vide la sua foto con Owen nel campo da baseball, poi guardò la loro foto di gruppo sempre nel campo, Owen gli si avvicinò e sorrise anche lui vedendo Cristina che era avvinghiata a lui:
-Due anni fa, partita di beneficenza, il SGH contro il MWH, non ho mai avuto una squadra di schiappe così, ma l’amicizia che ci lega tutti ci ha fatto vivere una giornata fantastica, penso una delle ultime prima dell’incidente aereo, da lì è cambiato tutto – disse con un velo di malinconia e aggiunse:
-Hai bisogno di altro Callie? – 
-No no Owen, grazie mille, è tutto apposto – 
-Allora io vado, se hai bisogno di qualsiasi cosa chiamami e io arrivo – 
-Grazie infinite per tutto – si avvicinò e lo baciò.

Appena uscito da casa di Callie, Owen tirò fuori il cellulare e scrisse un sms ad Arizona:

SMS:

Callie è a casa

INVIO

Ero nel mio ufficio quando sentii il cellulare vibrare, lo presi in mano e lo guardai, era Owen, lessi sms e risposi:

SMS

Grazie mille per tutto quello che stai facendo. Ti voglio bene

INVIO

CASA DI CALLIE

Era da poco tornata a casa, era uscita per fare la spesa, sistemò tutto e si sedette sul divano, chiuse per un attimo gli occhi, poi si alzò e andò a prendere la foto dove erano tutti insieme, la guardò, sorrise nel vedere tutti insieme, non ricordava nulla, ma Miranda le aveva raccontato di tutti, Cristina da Zurigo l’aveva chiamata quasi tutti i giorni, le aveva raccontato di tutte le volte che si erano ubriacate insieme, della loro convivenza da coinquiline e l’aveva minacciata milioni di volte sul fatto che l’avrebbe cancellata dalla faccia della terra se non si sarebbe ricordata tutto al più presto. 
I suoi occhi poi caddero su un particolare, sulla bionda vicino a lei, con gli occhi azzurro cielo che le stava vicino e le cingeva i fianchi con le mani, lei era Arizona Robbins, la dottoressa che si era presentata dieci giorni prima, ma che aveva visto davvero di rado, non era stata come gli altri, lei non era mai andata a raccontare il loro rapporto, ci pensò un attimo su, forse non erano tutto questo amiche, ma una cosa era certa, era proprio bella da togliere il fiato.
   
 
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