Mi chiamo Jessica Smith ma per gli amici Jessy , ho 16 anni,ho i capelli castani abbastanza lunghi e gli occhi sempre castani.Sono abbastanza alta e frequento una bella scuola .Abito in italia da non molto tempo perché con il lavoro che fa mio padre pultroppo sono costretta a partire di continuo ma per mia fortuna anche se sto in italia da poco tempo mi sento a casa perché é qui che sono nata ed oltre a sentirmi a casa ho fatto tante amicizie perció questa volta non volevo più partire perché in nessun paese mi sentivo così bene come in italia.Abito con mia madre Sofia Ross, mio padre Simon Smith e mio fratello Benny Smith che ha 18 anni. LUNEDI 12 SETTEMBRE "Dai Jessica svegliati se non vuoi fare tardi il primo giorno di scuola"sentii mia madre chiamarmi perció cominciai ad alzarmi dal letto e a prepararmi.Dopo essermi preparata comincia ad uscire di casa per dirigermi a scuola "Ciao mamma io vado" "Ciao tesoro. Poi dimmi com'é andato il primo giorno di scuola!"disse mia madre "Ok"dissi per poi andare a scuola. Arrivata a scuola vidi che nessuno era in corridoio cosi cominciai a pensare che ero veramente in ritardo. Entrai in classe e come immagginavo gli alunni erano gia tutti seduti cera solo un posto libero il mio. "Anche quest'anno decidi di venire ogni giorno in ritardo Smit"disse il professore guardandomi con aria arrabbiata. "Mi scusi"dissi io abbassando la testa per l'umiliazione. Cosi dopo la scenata del prof mi andai a sedere e vidi che ebbi la sfortuna di sedermi accanto al banco della ragazza che più odiavo al mondo per via della sua superbia e il suo odio verso di me anche se non avevo veramente idea del perché mi odiasse. "Sei sempre la solita Smit, non cambierai mai"disse lei con arroganza. "Vedo che neanche tu sei cambiata rachel"le dissi per poi prestare attenzione al prof. Lei non rispose. Dopo aver fatto due ore con il prof di storia suonó l'intervallo così andammo tutti a menza. Arrivati li cominciai a mettere del cibo nel mio vassoio quando ad un tratto vidi il mio migliore amico niall andare verso di me. "Ciao"gli dissi sorridendo "Ciao, mi sei mancata tantissimo"disse lui dandomi un abbraccio "Anche tu mi se mancato" "Ha ha lo sapevo che nessuno puó fare a meno del mio meraviglioso faccino" disse lui ridendo "Ho ma che modesto" gli dissi anch'io ridendo "Dai andiamo a sederci li " disse lui indicando un tavolo "Ok"gli dissi Io e niall amdammo a sederci quando ad un tratto mi sentii chiamare.Era la mia migliore amica "Jessy,Jessy!!!"disse lei correndo verso di me "Hei ciao Sofi" le venni incontro dandole un abbraccio e invitandola a venire nel tavolo con me e niall. "Cosa avesse fatto nelle vacanze estive?" disse sofi rivolgendosi a me e a niall "Io e la mia famiglia siamo tornati in Irlanda per stare con i nostri parenti"disse niall "Io invece sono andata a Miami. Perché come sapete mio padre viaggia sempre per via del suo lavoro"dissi io guardando niall che era strano in faccia quando dissi quelle parole "Cosa c'é ,niall?" Gli dissi molto curiosa di sapere come stava "No,niente.Non preoccuparti" "No,addesso me lo dici.Lo sai che non posso vederti cosi" "Beh...il fatto e che.." "Cosa?" "Che ho paura che tu possa partire di nuovo ed io no ti vedró più!!" Disse niall quasi singhiozzando "Niall non preoccuparti io per adesso sono qui in Italia e non sembra che mio padre ha tanta voglia di partire quindi non preoccuparti"gli dissi io cercando di sollevare il suo umore "Ok ti credo.Speriamo che sia come dici tu"disse niall smettendo di simghiozzare Ad un tratto dopo che abbiamo parlato un pó,Suonó la campanella quindi dovettimo tronare in classe. Dopo la scuola mi incamminai per tornare a casa. Arrivata a casa apro la porta e trovo mio fratello e mio padre parlare. "Di cosa parlate?"gli chiesi "Di niente ,niente d'importante"dissero insieme mio fratello e mio padre Sinceramente io non badai molto a quello che dissero perché non mi interessava saperlo e poi mio fratello é un tipo molto riservato quindi sicuramente si trattava di qualcosa che non voleva dire a nessuno. Poco dopo andai in camera mia a fare i compiti e poi a dormire