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Autore: Cira    19/01/2009    1 recensioni
La superficie fredda del muro lo colse all'improvviso, con una spaventosa velocità, sbarrò gli occhi color arancio e cercò il nemico:
un ragazzo magro lo fissava, glaciale, con quelle iridi verde smeraldo che risaltavano tra la pelle arrossata.
Respirò un paio di volte, ipnotizzato, per poi aggrapparsi a quella muta certezza:
era successo di nuovo.
[ Kimimaro x Juugo ] [AU] [Prologo]
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Juugo, Kimimaro Kaguya
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Emerald Irises







17 Settembre, Ospedale.

Come ogni settimana il ragazzo veniva accompagnato verso la sala prelievi.
Il corridoio sembrava sempre più spento ogni volta che lo percorreva e ormai non riusciva nemmeno più a sospirare per l'ennesimo esito negativo dei test.
Non c'era cura.
Avrebbe dovuto dipendere dai farmaci finché quella merda non gli avrebbe fatto marcire entrambi i reni.
Era la seconda settimana di settembre e già la sala d'aspetto si stava riempiendo di bambini con il solito raffreddore oppure con qualche malattia decisamente più grave; Juugo amava ascoltare le risa che arrivavano lontane o solamente il semplice chiacchiericcio: lo facevano sentire meno solo.
Le piastrelle bianche scivolavano sotto i suoi piedi, il ritmo scandito dai tacchi dell'infermiera al suo fianco; quest'ultima respirava velocemente e mentre lo teneva per un braccio, il ragazzo a contatto con il suo polso, riusciva a sentirne i battiti, immaginava l'adrenalina che vorticava nelle vene, degustava la sua paura ed inconsapevolmente cedeva.

Quando la ragazza cercò di urlare per la seconda volta non ci riuscì: la trachea si stava pericolosamente assottigliando privandola dell'ossigeno.

Ogni volta che si trasformava uccidere era la parola d'ordine che gli rimaneva incisa nella mente.
Si divertiva, godeva, nell'uccidere, nel degustare quell'ultimo respiro, nel vedere la paura inumidire gli occhi degli uomini più forti.
Si sentiva potente.
Spesso una risata gli solcava la gola, irrisoria, per denigrare quella feccia che non aveva diritto di vivere.
Uccidere era la cosa importante.

La superficie fredda del muro lo colse all'improvviso, con una spaventosa velocità, sbarrò gli occhi color arancio e cercò il nemico: un ragazzo magro lo fissava, glaciale, con quelle iridi verde smeraldo che risaltavano tra la pelle arrossata.
Respirò un paio di volte, ipnotizzato, per poi aggrapparsi a quella muta certezza: era successo di nuovo.

«Oddio» serrò il labbro inferiore tra i denti trattenendo un singhiozzo «L'ho fatto di nuovo...»

Si lasciò scivolare verso pavimento antisettico , tenendosi il viso tra le mani.

«Dio, l’ho fatto di nuovo Datemi un sedativo! Non voglio rifarlo!»

E sentendo finalmente l'ago entrare si calmò, e prima di lasciarsi andare tra le calde braccia di un sonno forzato, fisso ancora quegli occhi color smeraldo pregando qualche Dio per rincontrarli ancora una volta.




NdA -
Ordunque.
Quello che avete appena letto è un prologo dell'AU che scriverò in coppia a Sky.
Inutile dire che la coppia sarà KimiJuu (O JuuKimi? *__*) e che più avanti ci sarà qualcosa che va ben, ben, oltre il semplice rating giallo.
La longfic verrà postata sull'account Sky and July dove ritroverete sia questo pezzo di prologo dal punto di vista di Juu-kun che da quello di Kimimaro.
Spero di avervi stuzzicati abbastanza.
Un bacio, July.
  
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