Anime & Manga > Fairy Tail
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Autore: MaryMatrix    13/07/2015    2 recensioni
Natsu e Lucy stanno insieme e Natsu non perde occasione di ripetere alla sua stella che la ama. Ovviamente, a modo suo.
Giorno 1 - Wander - "Ti amo" nel pineto
Giorno 2 - Gratitude - "Ti amo" dopo un disastro
Giorno 3 - Transformation - "Ti amo" e Kariu no Hoko
Giorno 4 - Smoke - "Ti amo" e ti regalo il mio sogno
Giorno 5 - Need - "Ti amo" vs "Ti amo, ma"
Giorno 6 - Glory Days - "Ti amo" e Unison Meteora
Giorno 7 - Happy - "Ti amo" e sei con me
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Natsu
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Giorno 6 – Glory Days

“Ti amo” e Unison Meteora

Crocus, Grandi Giochi Magici.

- Siamo in finaleeeee! – esultò Natsu saltellando, fuori di sé dalla gioia.

Abbracciò Lucy di slancio, nemmeno fosse stato lui a vincere.

- Ce l’hanno fatta! Ce l’hanno fatta! – anche la bionda urlava dalla felicità.

Nell’arena dove erano stati appena annunciati i finalisti i cinque campioni di Fairy Tail sorridevano soddisfatti e presto furono raggiunti dagli altri membri della Gilda.

- Bravo figliolo! – Natsu si slanciò su suo figlio.

Capelli rosa, lunghi fino alle spalle curati, aveva il sorriso luminoso del padre e gli occhi color cioccolato della madre.

- Sono così orgoglioso. – disse Natsu.

Draco Dragneel sorrise alle parole di suo padre e abbracciò la madre.

- Vedrai, papà, domani porterò la squadra alla vittoria! Sono tutto un ghiaccio! -.

- Tu? Ah! Questa è buona. – fece una voce maschile alle loro spalle. – Sarò io a far vincere la squadra, domani. -.

Draco si voltò pronto ad attaccare il ragazzo che aveva appena parlato: muscoli da palestrato, capigliatura punk con tanto di cresta turchina e capelli rasati di lato, piercing ovunque, occhi rossi e sorriso da squalo, Dante Redfox era, caratterialmente, la fotocopia del padre. Tranne che per la passione dello studio; grazie alla madre era riuscito a sviluppare una magia tutta sua che aveva chiamato la magia del PentaRedfox: girava sempre col suo basso magico col quale poteva incantare le persone e fargli fare più o meno quello che voleva, purché lo cantasse inventando testi musicali sul momento. Abile paroliere, aveva manipolato la magia della musica e, a differenza del padre, era intonato. Tutte caratteristiche che rendevano superfluo il suo potere di incantare le ragazze. Di solito, ci riusciva con un sorriso.

- Ma davvero? -.

- Con quel giocattolo? -.

A Dante Redfox si gelò il sangue nelle vene.

Karen Dreyar.

Fortaleza Fernandez.

Entrambe maghe di classe S, amiche per la pelle, talmente sicure di loro da risultare quasi arroganti. Soprattutto Karen.

Karen Dreyar era una demone dei fulmini: aveva ereditato dalla madre i potere di trasformarsi in demone e poi aveva voluto apprendere la magia dell’elettricità. Terribile quando era trasformata, nella sua forma normale era bella, formosa, con morbidi capelli lunghi, mossi e biondi, gli occhi azzurro cielo e il carattere indomabile. Amava litigare con Dante e, d’altronde, lui non si tirava mai indietro.

Fortaleza Fernandez era ugualmente tosta. Aveva una resistenza fuori dal comune, sapeva maneggiare le armi ed era specializzata nella Heavenly Body Magic. Jellal all’inizio era titubante nel far apprendere alla figlia quel tipo di magia che per lui aveva rappresentato l’oscurità, ma alla fine aveva dovuto cedere alle inclinazioni naturali della bambina e alla minacce poco velate della moglie. Dal portamento fiero e i lunghi capelli rossi fiammanti, Fortaleza Fernandez incuteva timore a molti.

- Non vincerete mai, Fairy Tail. Voi sarete anche forti, ma io vi sento. -.

Cicuta, Crime Sorcière.

Se Karen la detestava, Fortaleza al contrario aveva un buon rapporto con la figlia di Cobra. Affascinante, misteriosa, con la frangia viola che quasi le copriva gli occhi simili a quelli di un serpente infido e lunghi capelli dello stesso colore, era fredda, calcolatrice e padroneggiava ogni sorta di veleno.

- Ma Rainbow si chiede a che cosa servirà a Cicuta-san sentire quello che Rainbow sta per fare. Sempre che Cicuta-san ci riesca. -.

Rainbow Vastia, Lamia Scale.

Pelle candida, occhi blu scuri da cerbiatta, forme perfette, lunghi capelli argentei, era fredda come il ghiaccio ed era fatta d’acqua. Interamente d’acqua. Persino i suoi pensieri fluivano rapidi e liberi come acqua e Cicuta aveva non poche difficoltà a leggerli. Rainbow aveva sempre mostrato, fin da piccolissima, sorprendenti abilità con l’elemento acquatico. In più, rispetto alla madre Juvia, sembrava che Rainbow fosse dotata di un particolare tipo di magia oscura che le permetteva di controllare anche l’acqua presente nei corpi degli esseri umani: in poche parole, poteva danneggiare gli organi interni delle altre persone senza nemmeno toccarle.
Nota in tutto il regno di Fiore per le sue grandi capacità, Rainbow aveva un solo unico punto debole…

- Rainbow sei stata bravissima! -.

… Kurz Dreyar.

- Kurz-sama! – esclamò lei, perdendo ogni cognizione del tempo e dello spazio.

Gli si gettò praticamente addosso, abbracciandolo. Il ragazzo sorrise e arrossì, ricambiando l’abbraccio.

Karen scosse la testa, contrariata.

- Datti un contegno, fratello. Fate quasi vomitare. -.

- Karen! -.

- Scusa, mamma. -.

Kurz Dreyar non aveva ereditato nulla dai genitori. Era un bellissimo giovane, prestante, gentile e gioviale, che però non era mai stato interessato alla magia. Migliore amico di Dante Redfox, Kurz aveva deciso di diventare musicista ed era un abile chitarrista.
Laxus, dal canto suo, si ricordava che cosa gli aveva fatto il padre anni prima e aveva concluso che Kurz poteva essere quel che diavolo gli pareva: se era dolce, gentile, sorridente e si divertiva suonando e voleva scalare la vetta delle classifiche, lui non glielo avrebbe impedito.

Juvia osservava la sua bambina, ormai cresciuta, tra le braccia del maggiore dei Dreyar e sorrise complice a Mira. Poi, una mano sulla sua spalla la fece sobbalzare.

- Siete così simili, tu e lei. -.

- Gray… - Juvia si voltò verso l’uomo.

- Master! – esclamò Cicuta, raggiungendolo.

- Ziooooo! – lo chiamò Draco impetuoso.

Gli corse incontro per sfidarlo.

- Ice Make… -.

- Freeze. -.

Gray era abituato agli slanci del suo figlioccio, nonché suo unico allievo e lo congelò all’istante, scatenando le ire del padre.

- Che hai fatto a mio figlio? Scongelalo immediatamente! – sbraitò Natsu.

- Tuo figlio è troppo simile a te, testa calda. -.

- Lo credo bene. Sono il suo papà. – precisò, con una punta di orgoglio e anche per sottolineare la parentela: per quanto si sforzasse di nasconderlo, a Natsu non era mai andato giù il fatto che suo figlio avesse preferito imparare la magia del ghiaccio invece che quella del fuoco, e che quindi avesse scelto Gray, e non lui, come allenatore.

- Non era un complimento. -.

- Che cosa vorresti dire? -.

- Che tuo figlio ti dovrebbe assomigliare meno. -.

- Ah sì? Te lo faccio vedere io! -.

- Fatti sotto. -.

- Piantatela! -.

Erza Scarlet era scivolata alle loro spalle.

- Scusa, Erza. -.

Sembrava che tutto si fosse calmato, ma Titania iniziò a malmenarli parlando a tempo.

- Ma.è.mai.possibile.che.vi.comportiate.come.quando.avevate.otto.anni? -.

- Scusa, scusa, scusa, scusa… -.

Jellal e Lucy stavano osservando lo spettacolo imbarazzati, mentre Juvia raggiunse Lyon.

- Sempre i soliti. – commentò questo, con un sorriso.

Laxus decise che, in quanto Master, doveva intervenire.

- Basta così, Erza. -.

- Sì, Laxus. – la donna si fermò.

Poi Laxus si voltò verso Gray e gli porse la mano.

- Complimenti, Gray. La tua Gilda è davvero forte. -.

Gray gli strinse la mano, sorridendo.

- Potrei dirti che anche la tua lo è, ma sai già che lo penso. -.

- In bocca al lupo per domani allora. -.

- Anche a voi. -.

Dopodiché Gray liberò il povero Draco e gli rivolse parole di incoraggiamento.

- Aspetto con ansia domani, mi aspetto il massimo. Capito? -.

- Sìssignore! – Draco saltò sugli attenti.

Gray guardò Cicuta e sorrise anche a lei.

- Andiamo, Cicuta. Domani sarà un gran giorno per noi. -.

Laxus non replicò e per sicurezza afferrò Natsu per il gilet prima che scatenasse l’ennesima rissa, mentre Cicuta seguiva il suo Master.

---

Quella sera nella stanza di albergo di Juvia e Lyon piombò dentro Rainbow, sconsolata.

- Rainbow! – esclamò Juvia. – Perché non sei in hotel con la tua squadra? -.

Rainbow sembrava pensierosa.

- Rainbow è venuta a chiedere dei consigli. Rainbow vuole sapere come fare a sconfiggere Fairy Tail, come la Gilda faceva a vincere i Giochi. -.

Lyon e Juvia si lanciarono una rapida occhiata, sorridendo.

- È l’unione che fa la forza, Rainbow. – spiegò Lyon. – Fairy Tail l’ha capito prima degli altri o forse, semplicemente, aveva al suo interno legami più forti di quelli che sussistevano nelle altre Gilde. Oltre alla bravura dei loro maghi, ovvio. – si affrettò ad aggiungere, guardando Juvia.

- Non devi mai avere paura, Rainbow. – le disse sua madre. – Vincere è importante, ma lo è ancora di più stare uniti. Non devi avere paura di sbagliare o di non farcela, perché i tuoi amici sono lì fuori, pronti a sostenerti. -.

- Ma Rainbow ha paura di fare del male a qualcuno domani. – Rainbow abbassò lo sguardo, triste. – Rainbow ha paura di perdere il controllo. -.

Questa volta i due coniugi Vastia si lanciarono uno sguardo preoccupati e Juvia sentì addosso a sé tutto il peso di quel problema. Non si sarebbe mai perdonata quell’errore, molti anni prima, quell’errore che aveva fatto sì che Rainbow potesse controllare l’acqua nei corpi altrui.
Avevano detto a tutti che si trattava di un potente incantesimo della Magia dell’Acqua, ma non era vero: si trattava di magia oscura, la Magia Parassitaria, che un mago oscuro aveva lasciato sul corpo di Juvia qualche anno prima, a causa di una sua stupida distrazione; partorendo Rainbow, quel “parassita” si era trasferito nella piccola neonata, trasformandosi in potere, il quale, però, se Rainbow avesse perso il controllo, avrebbe potuto seriamente uccidere una persona. Rainbow era a conoscenza di questo fatto ed era questo il motivo per cui era sempre concentrata mentre combatteva: non per salvarsi, o per essere più forte, ma per controllare il suo potere.
Svariati anni prima, Juvia stava come al solito pensando a Gray quando era stata attaccata: aveva rischiato la vita e Gajeel era andato su tutte le furie, urlandole contro che quel ragazzo non la voleva, forse nemmeno la meritava, ma che comunque lei lo doveva lasciar perdere perché metteva sempre in pericolo sia se stessa che gli altri e che quella storia d’amore a senso unico doveva finire. Gray aveva sentito tutto, ne aveva parlato con Erza e si era unito a Crime Sorcière: si era allontanato per un paio d’anni e, al suo ritorno, Jellal aveva deciso di sposare Erza e nominare lui Master della Gilda. Nel frattempo, Lyon si era di nuovo fatto avanti con Juvia e alla fine lei aveva imparato ad apprezzarlo, a volergli bene e, infine, ad amarlo. Gray, invece, convintosi che tutte le persone intorno a lui fossero in un certo senso condannate a soffrire, aveva rinunciato a legarsi affettivamente a qualcuno e aveva trovato il senso della sua vita nel combattere il male.

- Ci saranno sempre i tuoi amici a fartelo riacquistare. – la rassicurò Juvia.

Rainbow non sembrava troppo convinta.

- Rainbow, tu sai come Fairy Tail vinse gli ultimi Giochi Magici a cui partecipò tua madre prima di venire qui, in Lamia Scale? -.

La ragazza scosse la testa e si portò un ciuffo argentato dietro l’orecchio, pronta ad ascoltare la storia.

- No. – rispose.

Juvia sorrise, capendo dove voleva andare a parare Lyon.

- Fu una delle cose più belle che io abbia mai visto, Rainbow. – iniziò a raccontare Lyon. - È ancora ricordato come uno dei momenti più gloriosi di Fairy Tail durante i Giochi Magici, dopo il Fairy Glitter di Cana, Pandemonium di Erza e Laxus che da solo sconfisse una Gilda intera. Lo Unison Meteora. -.

- Oooh. – il nome era molto evocativo.

- Lo Unison Raid di Natsu e Lucy. -.

- Che incantesimo è? -.

- Lucy era in difficoltà estrema contro Minerva di Sabertooth, di nuovo. – spiegò Juvia. – Allora provò a servirsi della Magia delle Stelle, che aveva imparato da poco. Ma era già provata e aveva già aperto diversi portali e quindi sembrava che stesse per non farcela… era stata inglobata in un enorme fascio di luce abbagliante che aveva investito anche Minerva. -.

- … ma Natsu la raggiunse, si gettò nel globo di luce e l’abbracciò… - proseguì Lyon.

Natsu la raggiunse e abbracciò la sua ragazza.

- Sono qui, Lucy. Sono con te. –.

- Natsu… - Lucy faceva fatica a tenere gli occhi aperti. – La magia, non... non riesco a interromperla. Minerva… Minerva morirà se non esce da qui e… e anche tu. -.

- Scherzi? – Natsu le sorrise, incoraggiante. – Questa luce è calda, è come me. È tutta un fuoco. -.

- Natsu… - Lucy sorrise. – Sì, lo è. È una stella. -.

- E come possiamo farla smettere? – domandò Natsu.

Lucy sorrise amaramente.

- Si deve spegnere, Natsu. Io mi devo spegnere. – gli occhi le si riempirono di lacrime. – Mi dispiace, Natsu. Io non voglio! Io non voglio spegnermi! – iniziò a piangere contro di lui.

Natsu diventò molto serio a quelle parole. Le poggiò le mani sulle spalle e la allontanò da sé quel tanto che bastava per guardarla negli occhi.

- Guardami, Lucy. Tu non ti spegnerai. Io ti amo e troveremo una soluzione e faremo vincere Fairy Tail, insieme. Avremo tanta gloria, Lucy, porteremo a casa la vittoria. -.

La bocca della bionda si piegò in un sorriso amaro.

- Non c’è una soluzione, Natsu. -.

Ma il Dragon Slayer del fuoco sembrava di tutto un altro avviso e una folle idea attraversò la sua mente.

- Le stelle possono esplodere, lo sapevi? - ghignò.

- Co… cosa? Ma… ma farai esplodere l’Arena e… - Lucy non fece in tempo a frenare le sue proteste che Natsu aveva già unito entrambe le loro mani e stava richiamando a sé tutto il potere magico che aveva.

- Unison Raid! METEORAAAAAA! – urlò, forte per entrambi.

Da Natsu si sprigionò un ulteriore globo di fuoco che fuse la stella fino a verificare una potente implosione che poi si trasformò rapidamente in una altrettanto potente esplosione. Chi la vedeva dall’esterno poté osservare pezzi di stella essere sputati via dalla luce e dal fuoco. Sembrava una danza nell’aria e nessuno volle fuggire nonostante il pericolo, perché quelle che Natsu e Lucy stavano creando erano tantissime meteore, talmente brillanti, in quella giornata nuvolosa, che sembravano oro.
Mentre parte dell’Arena andava a fuoco, mentre si sentiva il rumore di ripetute esplosioni e luce e fuoco zampillavano da tutte le parti, Minerva fu liberata e alla fine la stella si spense, i portali si chiusero e Lucy cadde senza sensi tra le braccia di Natsu. Il quale, invece, rimase in piedi, ultra sorridente, portando a casa la vittoria per Fairy Tail.

Rainbow rimase affascinata da quel racconto.

- Era così luminoso. – si ricordò Juvia.

- Già. Quei due fecero proprio scintille, è il caso di dirlo. – commentò Lyon. – Fu bellissimo, Rainbow. Quasi non si poteva guardare tanto era luminoso. E quelle meteore in aria… bruciavano e volavano, erano incredibili. -.

Rainbow sorrise, rincuorata.

- Quindi anche se Lucy stava perdendo il controllo, Natsu l’ha aiutata a riprenderlo. -.

- Esattamente. – confermò Lyon. – E non importa di che Gilda uno faccia parte, Rainbow. La cosa importante è essere leali con gli avversari e sostenere gli amici e questo è ciò che stiamo insegnando a tutti voi. Non temere, cara: che sia di Lamia Scale, di Fairy Tail o di Crime Sorcière, nelle difficoltà troverai sempre qualcuno pronto ad aiutarti. -.

La ragazza sorrise, più rincuorata.

- Grazie… -.

- Adesso raggiungi la tua squadra, amore. – le suggerì Juvia. – Dovete concentrarvi. -.

- Va bene. -.

Animata da una nuova forza Rainbow si alzò dal divano dove si era seduta e uscì dalla camera di albergo schioccando un bacio ad entrambi i genitori. Quando la porta si fu chiusa Juvia guardò Lyon.

- Spero che domani tutto andrà bene. Juvia… Juvia è molto dispiaciuta. – si lasciò cadere sul divano.

Lyon le sorrise e l’abbracciò.

- Non è stata colpa tua, Juvia. E domani andrà benissimo, la nostra squadra è forte e Rainbow è già di classe S. Se dovesse succedere qualcosa, gli altri la aiuteranno. Ora sono i loro giorni di gloria. -.

Juvia sorrise e Lyon, come sempre quando lei lo guardava in quel modo, non poté fare a meno di baciarla.

L’angolo dell’autrice

Ciao a tutti!

Premetto col dire che questa non è venuta come avrei voluto. Insomma, avevo deciso fin dall’inizio che avrei parlato dei Grandi Giochi Magici e che avrei voluto inserire la nuova generazione. Però, come sempre accade quando parlo di Juvia mi sono fatta trascinare dal suo personaggio e quindi dalla storia di Rainbow, che è praticamente venuta fuori da sé.
Ed ecco, Natsu e Lucy me li sono immaginata come il più grande spettacolo dopo il Big Bang, ma, insomma, ho davvero il timore di essere andata fuori tema, questa volta. Doveva essere una Nalu e invece è una… tutto.

Però, ecco, non potevo metterci un’altra settimana a pubblicare, quindi ho deciso di metterla così e lascio a voi l’ardua sentenza.

Volevo spiegarvi un po’ i nomi della nuova generazione, insomma, vi sarete chiesti come li ho scelti:

- Cicuta: suona bene, è la figlia di Cobra, ed è un veleno. Ero indecisa con Venenia e Arsènie, ma alla fine Cicuta ha vinto.

- Rainbow: l’arcobaleno, i colori e la gioia dopo la pioggia. Ecco, è la figlia di Juvia e volevo un nome che contenesse la parola “pioggia” e poi ho pensato che Lyon e sua figlia sarebbro stati davvero un arcobaleno per lei, dopo tutta la tristezza e i rifiuti. Rainbow è speranza.

- Karen e Kurz Dreyar: mi sembravano eufonici. Kurz, soprattutto, è una specie di tributo a Kurz Weber di Full Metal Panic: non so perché, ma quando ho pensato ad un ipotetico figlio di Laxus e Mirajane mi è venuto in mente lui… così ho mantenuto il nome xD

- Fortaleza Fernandez: “fortezza” è una virtù che secondo me caratterizza entrambi i genitori… sempre che Google traduttore abbia capito che mi riferivo alla fortezza virtù e non alla fortezza come luogo fisico. Ad ogni modo, suona bene J

- Draco Dragneel: quale nome migliore per il figlio del Dragon Slayer?

- Dante Redfox: è un tributo a Dante. A Levy piacciono molto i libri, è cosa nota, così ho pensato che potesse dare al figlio il nome di uno degli autori più geniali della lingua italiana: sono sicura che Levy avrebbe apprezzato molto La Divina Commedia.

Detto questo ringrazio tutti coloro che hanno commentato lo scorso capitolo (risponderò il prima possibile) e tutti coloro che hanno aggiunto la storia tra le seguite e le preferite. GRAZIE A TUTTI!!!

Spero di non aver deluso nessuno.

Buonanotte,

@matrix@

  
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