Anime & Manga > Kuroko no Basket
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Autore: R e d_V a m p i r e     13/07/2015    2 recensioni
» File 068.
La prima volta che Daiki vede di nuovo Ryouta, dopo essere saltato giù dal furgone in corsa della divisione Tōō, crede che gli occhi dorati dal taglio felino che lo guardano con apprensione siano quelli di un fantasma e sorride pensando che, dopotutto, forse non è così male morire se significa poter stare di nuovo con lui.
[AoKi]
» File 0415.
La prima volta che Seijuro vede Tetsuya è al funerale di okaa-san.
[AkaKuro accennatissima]
» File 05.
La prima volta che Atsushi vede Tatsuya, cerca di colpirlo in pieno viso con un destro di tutto rispetto.
[MuraHimu]
» File 015.
La prima volta che Tetsuya vede Taiga lo fa attraverso gli occhi del lupo che assistono secondo dopo secondo alla sua caduta giù dal Brooklyn Bridge; dal momento in cui mette il piede in fallo correndo lungo il parapetto di sinistra, al modo in cui agita quasi comicamente le braccia per aggrapparsi ad uno dei cavi che finisce però per scivolargli fra le dita, fino al tuffo di schiena che solleva alti schizzi e lo vede inabissarsi fra le acque fredde e pericolose dell'East River.
[KagaKuro accennatissima]
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kiseki No Sedai, Un po' tutti
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Tales of Wolves and Hunters

» File 0415. The King and the Phantom.





La prima volta che Seijuro vede Tetsuya è al funerale di okaa-san.
E' una tiepida mattinata di inizio primavera, il sole gioca a nascondino fra le nuvole che disegnano forme astratte nell'ampio cielo di Chunzenjiko giocando a riconcorrersi sulle campagne tanto amate da Himawari Akashi. E' per questo che otou-san ha deciso di seppellirla qui, fra i fiori di campo che raccoglieva in estate e appuntava ai graziosi cappellini di paglia con cui ornava i lunghi capelli rossi, come ultimo pegno d'amore e per rispettare le sue volontà.
Non c'è alcuna alta pira funebre per lei, ma una bara candida su cui sono adagiati i suoi fiori preferiti - i girasoli, ne portava anche il nome - che viene calata lentamente nella terra buona che ha calpestato fin da bambina e l'ha vista crescere e diventare una splendida donna e madre.
E' stata la malattia a portarsela via, del resto, uscendo sconfitta da una battaglia diversa da quelle che aveva portato avanti per tutta la vita. Non può esserci dunque il consueto addio per i Cacciatori, sebbene siano tutti lì a renderle omaggio per l'ultima volta.
Seijuro non si avvede subito di Tetsuya, a dire il vero quasi non lo nota nascosto com'è dietro le gambe di suo padre finché non è proprio Eijiro-san a portare l'attenzione su di lui posandogli una mano su di una spalla e convincendolo con gentilezza a venire fuori dal suo nascondiglio.
L'unico figlio dei coniugi Kuroko è un bambino talmente delicato da sembrare effimero come un sogno, il bianco ed il celeste sono gli unici colori che predominano in lui e spiccano prepotentemente contro gli abiti neri del lutto che indossa. Sembra quasi essere stato dipinto a pennellate, c'è qualcosa in lui che parla di irrealtà e destabilizza l'unicogenito degli Akashi dandogli l'impressione che abbia davanti una creatura inconsistente e inafferrabile.
Del resto basta distogliere un poco lo sguardo perché svanisca dal proprio campo visivo, si smetta di notarlo come se non avesse alcuna presenza.
Dall'alto dei suoi dieci anni appena compiuti, Seijuro lo trova affascinante.
Tetsuya assiste silenzioso alle presentazioni e le discussioni dei grandi, finché non è il momento di fare le condoglianze. Avanza di un passo, allora, fermandosi prima davanti a Reitaro-san ed esprimendosi in un composto ed elegante inchino mormorando il suo dispiacere per la perdita.
Quando è il turno di passare al figlio, esita un istante nell'incrociare quegli occhi rossi che sembrano studiarlo e non rivelano una briciola del dolore che dovrebbe provare un bambino a cui è stata strappata via la madre così presto.
Eppure non vacilla che un secondo, affrettandosi a chinare il capo.
«Sono molto addolorato per la tua perdita, Akashi-kun» recita, come fatto poco prima con il padre.
Seijuro lo guarda ancora per qualche istante, in silenzio, consapevole del disagio arrecato nel più grande che per educazione non può alzare il capo finché non è il suo interlocutore a permetterglielo rispondedogli. Quando si rende conto che Kuroko-kun non si muoverà da quella posizione, nonostante il lieve tremito delle spalle e l'irrigidimento del corpo, solo allora sorride impercettibilmente e china a sua volta il capo.
«Ti ringrazio.»

Il bambino dai capelli e gli occhi rossi è, per Tetsuya, un vero mistero.
Certamente sa che si tratta dell'unico figlio e pertanto successore diretto del Primo Generale del Cerchio di Tokyo, ovvero l'organo principale che raggruppa al suo interno tutti i Cacciatori giapponesi, e che malgrado la giovanissima età sia uno dei migliori fra i loro coetanei. Effettivamente non sono poche le voci che corrono sul fatto che faccia parte di quella che chiamano Generazione dei Miracoli, un gruppo di ragazzini nati con peculiari capacità che li rendono i più forti e talentuosi Cacciatori della loro epoca.
Sembra che tutti nutrino gradi speranze verso di loro e che, per questo motivo, li abbiano addestrati duramente fin dalla più tenera età perché diventassero invincibili.
Ed è quella l'impressione che dà Akashi-kun, anche adesso che è seduto sulla seggiola di legno di un'altalena legata da corde robuste al ramo più basso dell'ombrosa quercia - la più lontana dall'ampia veranda della villa dove si sono riuniti a parlare tutti gli adulti presenti, ora che la cerimonia è terminata. Tiene la schiena ritta, le mani sottili già rovinate da alcune cicatrici che si notano in controluce ben strette attorno alle ruvide corde, i piedi fermi ed uniti in una postura composta che per nulla si addice ad un gioco.
In realtà Kuroko ha la strana sensazione di stare davanti ad una sorta di Re seduto sul suo ricco trono e nutre l'istinto di abbassare lo sguardo. Oppure scappare via. Entrambi sono forti ed entrambi vengono sedati nel momento in cui il silenzio viene spezzato dalla voce del più piccolo.
«Non ti ho mai visto alla Base» è una constatazione, non una domanda, accompagnata da uno sguardo inquisitorio che per il bambino più grande è difficile da sostenere. Nessuno mai lo guarda negli occhi per troppo tempo. In realtà, nessuno mai lo guarda. Sono davvero in pochi quelli che si accorgono di lui, spesso risulta difficile persino ai suoi stessi genitori.
Tetsuya sposta il peso da un piede all'altro, incerto, stringendo le labbra fra di loro e poi sfiatando, rassegnato. Non può evitare di dargli una risposta e starsene in silenzio come fa sempre, questo è più che chiaro.
«Ho ancora dieci anni» fa notare, pacatamente.
«E allora?»
Akashi lo guarda con aria di sufficienza, un sottile sopracciglio rosso elegantemente sollevato, come se avesse appena udito una risposta che reputa oltremodo sciocca.
Ha il potere di far sentire oltremodo sciocco il giovane Kuroko, in ogni caso.
«L'Addestramento inizia a dodici anni per quelli normali» solo al termine della frase si rende conto dell'imperdonabile gaffe fatta e sgrana impercettibilmente gli occhi, rivolgendo uno sguardo appena illuminato dall'ansia al suo interlocutore. Insomma, ha appena detto che non lo trova normale ed è offensivo, lo capisce anche lui.
«Non volevo-»
«''Normali''» lo zittisce Seijuro, pronunciando il termine con una scintilla divertita nello sguardo cremisi e nella linea delle labbra. No, decisamente non sembra il bambino che il suo corpo mostra di essere «Appunto. Ma tu non sei normale, Kuroko-kun, per cui lo ripeto: perché non ti ho visto alla Base?»
Non c'è scherno e non c'è offesa nelle sue parole. L'erede degli Akashi è mortalmente serio e, pare, anche piuttosto interessato ad ottenere una risposta che, lascia intendere dal modo in cui socchiude gli occhi, spera non essere stupida quanto quelle che gli sono state precedentemente date.
Il bambino dai capelli azzurri si stringe un poco nelle spalle, intimorito, avvertendo il battito del suo cuore aumentare e rimbombare nelle orecchie. Capisce distrattamente che si tratta di un principio di attacco di panico, ma cerca di respirare affondo ed ignorarlo.
Come fa lui a saperlo? Se lo chiede, e forse la domanda si riflette fin troppo chiaramente nei grandi occhi celesti poiché il sorriso sulle labbra sottili dell'altro si allarga e assume una piega soddisfatta.

Scacco matto. Seijuro sa di averlo ormai in pugno ma si sente abbastanza magnanimo dal non voler giocare oltre con lui. Sembra così fragile, dopotutto, e quasi in procinto di avere una crisi. Sarebbe noioso se dovesse richiamare gli adulti per soccorrerlo e, scommette, per lo stesso Kuroko sarebbe un'umiliazione farsi trovare in certe condizioni.
«E' difficile accorgersi di te, se non ti si guarda direttamente. Nemmeno io ti ho notato fin quando tuo padre non ti ha presentato. La tua mancanza di presenza è davvero affascinante, Kuroko-kun, non riesco a credere che nessuno di quegli stolti fino ad oggi si sia reso conto del tuo incredibile potenziale. Quando hai iniziato a svilupparla?» sembra davvero molto interessato, piega il capo su di una spalla e lo osserva in attesa. Come un gatto che studi il piccolo topolino prima di decidere come mangiarlo.
Tetsuya deglutisce a vuoto, strofinandosi con una punta di nervosismo l'avambraccio ed artigliando poi la stoffa della giacca nera che indossa. Inizia a sentire caldo, malgrado spiri un lieve venticello che smuove le fronde dell'albero e gli accarezza il viso ed i capelli, scompigliandoglieli.
Obaa-san gli ha fatto promettere che non avrebbe rivelato mai a nessuno il suo segreto. Che nessuno degli altri Cacciatori, al di fuori della sua famiglia, sarebbe dovuto venire a conoscenza delle sue capacità. Troppo pericoloso e poi non è mai stato niente di così eccezionale dal meritare l'interesse del Cerchio.
Eppure non riesce proprio ad impedirsi di rispondere al volere di Akashi. Ha qualcosa di ipnotico, un carisma magnetico in grado di affascinare e asservire anche gli adulti - lo ha notato durante il funerale e poi dopo, quando tutti sono passati a fare le condoglianze a padre e figlio.
«Io... sono così da quando sono nato, per quanto posso ricordare. Hanno sempre fatto fatica a notarmi, senza che facessi nulla in particolare. Non è una cosa così interessante.»
«Io non credo.» sorride ancora Akashi, mentre si alza dalla dondola e gli si avvicina a passi tranquilli.
Anche se è più basso di lui, Kuroko si sente comunque in soggezione ad averlo davanti e finisce per chinare lo sguardo. Non capisce cosa sta succedendo a dire il vero, e questo aumenta la sua ansia.
«Ne, Kuroko-kun, che ne diresti di anticipare il tuo addestramento ed entrare a far parte della divisione Teiko
Gli occhi azzurri del maggiore si sgranano, donando per la prima volta al viso del fantasmino una parvenza d'espressione.
«Stai parlando della Generazione dei Miracoli?» lo sussurra, perché potrebbe aver capito male. E' impossibile che gli venga proposta una cosa del genere. Lui non è niente di particolare. Non può neanche pensare lontanamente di essere paragonato a quei geni.
Akashi deve intuirlo perché il suo sorriso si ridimensiona e il visetto dai tratti infantili si fa più serio.
«Ora come ora non hai alcuna chance di essere uno di noi. Le tue attuali capacità non te lo permettono, siamo tutti più avanti nel programma e la nostra padronanza delle innate è di molto superiore alla tua. Questo vuol dire che  dovrai impegnarti il doppio degli altri, perché non hai avuto alcun addestramento prima di oggi. Pensi di potercela fare, Kuroko-kun?» domanda e la sua voce suona quasi dolce, adesso. Così come invitante sembra la piccola mano che tende verso di lui, guardandolo negli occhi come se fossero due adulti.
Tetsuya ricambia il suo sguardo, lo sostiene, sospira e alla fine decide.
«Farò del mio meglio, Akashi-kun.»
E' impossibile dire di no al Re, dopotutto.
E Seijuro questo lo sa, mentre stringe la sua mano e sorride di nuovo creando una catena che il tempo non sarà in grado di spezzare. Non del tutto, mai.
«Non lo metto in dubbio Kuroko-kun» 
   
 
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