Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Tonks98    13/07/2015    4 recensioni
Una storia a metà tra avventura e commedia. Ecco cos' è successo, secondo me, la notte tra il primo e il due maggio 1998, e dopo. E' una storia vista e rivista, ma un po' alternativa. E' stata scritta per chi, come me, non crede che un doppiogiochista, spia, Occlumante, abile duellante e Maestro di Pozioni non possa sopravvivere a una biscetta come Nagini. Buona Lettura!
Tonks98
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Lucius Malfoy, Minerva McGranitt, Severus Piton, Un po' tutti | Coppie: Hermione/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAP. 7

Severus aveva speso la recente ora a cercare quei documenti. Aveva rivoltato l'ufficio del Preside, il suo ufficio, da sopra a sotto e da sotto a sopra almeno due volte. 
"Non è possibile!" sbottò irato alla fine. 'Le avevo messe qui, ne sono sicuro...devo assolutamente chiedere a Minerva.'. Aveva fatto appena in tempo a concepire quel pensiero che la strega entrò dalla porta del suo ufficio. Lupus in fabula. Sogghignò tra sè e sè. 
"Severus." attaccò la strega senza dargli nemmeno il tempo di dire 'be'.
 "Tu non esci di qui!"
"Perchè dovrei?" domandò sinceramente spiazzato. Allo sguardo sorpreso di Minerva ricordò: "Ah! Il duello! Che ore sono?" impegnato com'era nella ricerca aveva perso del tutto il senso del tempo.
"Le otto meno cinque." disse a denti stretti la strega.
"Accidenti, farò tardi. Scusami." aveva appena oltrepassato la strega quando gli venne in mente che, già che erano lì, poteva chiederle dove avesse messo quelle pergamene.
"Senti Minerva, prima che vada, non è che per caso in questi tre anni hai visto qui delle pergamene scritte da me? Non erano insieme a tutte le altre scartoffie, erano le uniche in un cassetto segreto di quella scrivania. Mi servono."
La strega ci pensò un po'. Ricordava di aver trovato, circa un anno dopo la fine della guerra, alcune pergamene mentre faceva ordine nella scrivania, scritte con una calligrafia fittissima e tutta spigoli che aveva immediatamente riconosciuto. Vi aveva dato una scorsa e anche se non ci aveva compreso molto aveva capito che erano dei procedimenti molto complicati per distillare alcune pozioni. Certamente scritte dall'ex collega che lei credeva morto eroicamente. Non le aveva buttate per due motivi: il primo era che potevano tornare utili, il secondo era che erano state scritte da lui, e in un moto di affetto aveva deciso di conservarle. Si ricordava perfettamente dove le aveva riposte...aveva un vantaggio e, per una volta, decise di sfruttarlo. 'Vediamo quanto tiene veramente a quelle carte'. Un sorriso innaturale comparve sul suo volto. E Severus Piton, per la prima volta in vita sua, ebbe paura di Minerva McGranitt.
Arrivò al campo da Quidditch in perfetto orario, nonostante quella strega della McGranitt. Quella donna era peggio di una serpe quando ci si metteva. La Granger era appena arrivata sul posto. La voce del duello doveva essersi sparsa, dubitava che anche un solo studente fosse rimasto al castello. Beh, avrebbe offerto loro un'esibizione spettacolare, anche se aveva la strana sensazione che nessuno comunque si sarebbe mai dimenticato quel giorno...nessuno...mai. Quel duello sarebbe entrato nelle leggende di Hogwarts, insieme al giorno in cui i gemelli Weasley lasciarono definitivamente gli studi.  Lo stadio era magicamente illuminato a giorno, in modo che tutti vedessero.
"I due duellanti si portino al centro del campo!" ordinò Vitious, che era stato scelto come arbitro essendo stato ritenuto, in quell'occasione, il più imparziale.
Hermione e Severus, che neanche facendolo apposta erano entrati dai due lati opposti del campo, si avvicinarono al piccolo professore: lei con passo spedito e sicuro, il volto una maschera di determinazione; lui con passo deciso e cadenzato, il mantello gli si gonfiava alle spalle dandogli un'aria ancora più imponente, complice il leggero venticello che soffiava proprio in quella direzione che per contro stava scompigliando ancora di più i capelli già normalmente indomabili della Granger. Severus sogghignò quando la vide far apparire un elastico per legarsi i capelli, riuscendo solo in parte nell'ardua impresa. Guadagnandosi un'occhiataccia dalla ragazza.
Quando si trovarono vicino a Vitiuos, che era esattamente al centro del campo, sfoderarono le bacchette e si inchinarono leggermente. Mentre eseguiva l'inchino Severus disse con un tono da pantomima: 
"Signorina Granger, sono lieto che abbia accettato il mio invito." 
Hermione, stando al gioco rispose: "Non sarei mancata per nulla al mondo, Preside."
Vituous a quel punto eseguì l'incanto Sonorus perchè tutti nel campo e dagli spalti lo sentissero.
"Allora, le regole sono semplici. Niente Maledizioni senza Perdono, niente Magia Oscura. Fino a quanto volete andare avanti? A voi la scelta."
"Facciamo... al primo sangue Granger?" chiese Piton, con un ghigno pericoloso che inquietò non poco Hermione. Ma lei comunque rispose un deciso: "Sta bene."
Sciocca, impulsiva Grifondoro. Non ci ha riflettuto nemmeno un attimo...
"Molto bene!" trillò Vitiuos. "Giratevi e fate dieci passi. Poi mettetevi in posizione. Sta da sè che il duello non deve estendersi oltre questo campo." 
I duellanti annuirono, si voltarono e contarono dieci passi, il pubblico non fiatava. Hermione guardava dritto davanti a sè, fino a quando qualcosa, anzi qualcuno, attirò la sua attenzione dagli spalti. Harry, Ron, Ginny e Neville erano seduti vicini e tenevano in alto uno striscione  dorato con la scritta in rosso: "HERMIONE ROCKS!!!" . Sorrise divertita. Evidentemente la voce era corsa anche fuori Hogwarts, non aveva dubbi su chi avesse avvertito i suoi amici, dopo tutto Neville e Ginny continuavano a scriversi spesso, sicuramente le aveva parlato del ritorno del Professore, e non aveva dubbi neanche sul fatto che presto i suoi amici l'avrebbero tempestata di domande tipo "Ma cosa miseriaccia ti è saltato in testa?!?!" e che Harry avrebbe chiesto in serata un colloquio privato col Preside. Si voltò e si mise in posizione, ben salda sulle gambe, pronta al peggio, ma con l'assoluta certezza che appena Vitious avrebbe dato il via i suoi amici avrebbero iniziato a tifare per lei e che nello stadio avrebbero risuonato le urla e gli incitamenti del pubblico. Piton le stava davanti, pronto ad attaccare, ma lei senza volerlo si perse ad ammirarne la postura altera e a immaginare con che stile potesse combattere, uno strano brivido le percorse la schiena. Lo attribuì al fatto che erano a metà novembre e che erano le otto di sera. 
Severus era in posizione da combattimento, ma la sua testa era altrove. I pensieri slittavano incontrollati dal duello a Potter, seduto sugli spalti, che lo guardava fisso, dal volto non trasparivano emozioni, ma poteva quasi vedere tutti i punti interrogativi che guizzavano fuori dalla sua testa. Sapeva di dovergli qualche spiegazione. Tutto a suo tempo, si disse. E tornò a concentrarsi sulla sua sfidante: fiera, sicura di sè, quasi non c'era più traccia della ragazzina che impallidiva o arrossiva offesa ogni volta che lui a lezione la denigrava per la sua saccenza o le dava della So-Tutto. Perchè davvero, a undici anni era insopportabilmente fastidiosa. Ma era cresciuta in fretta, aveva combattuto una guerra. Un'altra volta si ritrovò a pensare alla diciassettenne che aveva visto l'ultima volta, quando lui era quasi in punto di morte, e alla donna forte e affascinante che aveva ritrovato. Perso in questo pensiero non si accorse che Vitious aveva cominciato a contare.
"Uno..." il cuore di Hermione incominciò a battere freneticamente nel petto mentre tirava sù delle barriere Occlumantiche 'Non si può mai sapere.'
"Due..." Severus si risvegliò da quel suo stato catatonico e cercò gli occhi della Granger. Rise sommessamente, forse non era così sciocca come pensava.
"Tre! Che vinca il migliore!"
Rimasero a scrutarsi per qualche secondo, e poi incominciarono a volare gli incantesimi. Piton combatteva velocemente, senza quasi muoversi dal posto, ogni incanto andava dritto a infrangersi con potenza contro gli scudi che Hermione evocava. Quando lei tentava di contrattaccare era immediatamente bloccata da lui che subito rispondeva senza lasciarle tregua. Lo stadio, come previsto dalla ragazza, era esploso in grida e il tifo si faceva sempre più alto. Ma i due non sentivano, presi a bloccare, schivare, controbattere il più velocemente possibile agli incantesimi dell'avversario. Ovviamente non dicevano una parola, solo incantesimi non verbali. La concentrazione della ragazza era al massimo per bloccare ogni incanto che le veniva lanciato a velocità sorprendente, continuava a spostarsi e a parare in quella che sembrava una strana danza. Piton invece si muoveva con movimenti minimi, decisi, eleganti, sembrava un serpente che attaccava la preda. Si rese subito conto che non sarebbe potuta andare avanti per molto, doveva trovare un diversivo. Evocò uno scudo magico, che Severus infranse in mille pezzi, ma che le diede un secondo di respiro tanto da riuscire a spostarsi e contrattaccare. Ora era lei a condurre, un incantesimo dopo l'altro, ma Piton li parava tutti, quasi annoiato. Fino a quando non parve essersi stufato del gioco. Contrattaccò, Hermione ci mise un secondo in più a parare sta volta dovendo scaricare la potenza dell'incanto, ciò diede tempo a Piton di eseguire un complicato movimento con la bacchetta. Per un secondo parve non essere accuto niente. Il pubblico trattenne il fiato, aspettandosi di vedere Hermione crollare da un momento all'altro. Non avvenne, e il duello riprese più furioso di prima. Una folata di vento più forte sferzò il pavimento erboso dello stadio investendo Hermione, facendole quasi perdere l'equilibrio. Sul volto di Piton ricomparve quel ghigno sadico che così spesso lei gli aveva visto a lezione. Pessimo segno. Parare gli incantesimi diveniva sempre più difficile, complici le sferzate di vento sempre più forti che riceveva, fino a quando una più forte delle altre la fece cadere, permettendole fortunatamente di schivare una fattura lanciata da Piton. Da terra ruotò la bacchetta evocando uno scudo circolare che la proteggesse dal vento e da qualche fattura dell'avversario. Ebbe così il tempo di spezzare l'incanto che Piton aveva fatto, prima che lui distruggesse anche quel suo scudo. Le tirò una fattura pungente, prontamente parata. Lei evocò una spada affilata e la diresse contro Piton guidandola con la bacchetta, lui ne evocò una a sua volta. Per qualche secondo duellarono con le spade, guidandole con le bacchette. Poi nello stesso momento tirarono un Reducto che le distrusse entrambe, spezzettandole in mille schegge taglienti. Piton con un movimento della bacchetta le radunò e le diresse tutte contro di lei, Hermione prontamente evocò un altro scudo che la protesse, riducendo le schegge in polvere. Lei rispose con un Expelliarmus ben piazzato, lui lo schivò tirandole a sua volta un Levicorpus, che lei non riuscì a evitare. La ragazza era ormai a testa in giù e nonostante questo continuava a parare con furia gli incantesimi lanciati dall'avversario, fino a quando non riuscì a liberarsi, ma facendo questo finì a terra, dando il tempo a Piton di lanciarle un'altra fattura pungente. Sembrava finita, ma Hermione era riuscita, mentre cadeva a terra, a evocare uno scudo d'erba che l'aveva protetta dalla fattura. Con un incanto solidificò lo scudo in modo che reggesse qualche secondo dandole il tempo di pensare a una strategia che funzionasse. Piton era veloce, abile, potente, ma soprattutto scaltro. Non aveva la possibilità di batterlo con la forza, lei era brava, ma non così tanto. Doveva escogitare qualcosa, doveva trovare il modo se non di ingannarlo, almeno di distrarlo. 'Piton. E' intelligente, calcolatore, maniaco del controllo, raramente si fa cogliere di sorpresa ed è un Serpeverde. Come si batte un Serpeverde? Facendo qualcosa di totalmente inaspettato, che sfugga al suo controllo, qualcosa di totalmente illogico, che lo spinga a fare qualcosa di illogico.' 
Piton vide la Granger uscire da dietro lo scudo d'erba che si stava preparando ad infrangere, si aspettava che gli lanciasse un incantesimo, ma invece si mise a correre saltellando e facendo capriole. Lo stadio era ammutolito di nuovo.
 'Divertente.' Già, deve essere ammattita tutta insieme. 'Mettiamo fine alle sue pene.'
Le lanciò una fattura, che la attraversò senza provocarle nessun danno, lei continuava a fare le sue capriole ridendo, le lanciò uno schiantesimo. Niente. "Ma che?" eppure l'aveva colpita. Poi un improvviso scoppio attirò la sua attenzione, un fuoco colorato gli esplose vicino bruciacchiandoli il mantello. Piton lo spense, ma altri fuocherelli gli scoppiettavano tutt'intorno, ma la ragazza non aveva mosso la bacchetta. Ehi! Aspetta. L'Hermione saltellante non ce l'aveva proprio la bacchetta. Poi collegò. Hrmione aveva eseguito un incantesimo di trasfigurazione molto complesso che aveva fatto apparire un suo doppione, alla vista identico ma senza alcuna consistenza. I fuocherelli...erano fuochi d'artificio. Doveva averli appellati mentre lui era distratto, ma allora...Si girò di scatto appena in tempo per vedere Hrmione muovere la bacchetta. Ai suoi piedi stavano crescendo dei rovi che gli intrappolavano le gambe e stappavano i vestiti, non poteva farsi battere così. Lanciò alla ragazza un incanto molto potente, lei si aspettava che prima avrebbe cercato di annientare i rovi, così dovette sforzarsi di più per pararlo. Con un sol colpo Piton bruciò i rovi e per buona misura fece esplodere in mille scintille colorate il doppione della ragazza. 'Molto scenografico...' abbastanza da frapporre le scintille tra lui e la Grenger impedendole la visuale. Incominciò a correre intorno al campo, a tratti parando gli incantesimi della ragazza, che non capiva cosa avesse i mente. Poi, tra lo stupore di tutti, mentre correva, il mantello di Piton incominciò a confondersi con le gambe, fino a quando non si riuscì più a distinguere i due. Tempo che Hermione si rendesse conto di che cosa era successo tutto lo stadio proruppe in esclamazioni di stupore, qualcuno di terrore. Piton volava. Gli unici non troppo stupiti erano Vitious, la McGranitt, Lumacorno ed Harry, che lo avevano visto di persona eseguire quella complicata magia mentre saltava da una finestra. Non era un incantesimo oscuro, ma bensì una complicazione dell'incantesimo di librazione che pochi conoscevano e sapevano eseguire, così Vitiuos non potè intervenire. Dal canto suo Severus aveva sorvolato lo stadio incominciando a vorticare intorno a un'attonita Hermione. Dagli spalti non volava una mosca. Piton le vorticava attorno velocemente, impossibile colpirlo.
Vediamo se riesco ancora a spaventarla...
Rise...una risata fredda, agghiacciante, che gli lasciò sul volto un ghigno mefistofelico e una strana luce negli occhi.
"Fin ora ho quasi scherzato. E' tempo di fare sul serio...ti do un'ultima possibilità, Granger, arrenditi."
"MAI!" rispose Hrmione.
"Bene, come vuoi...allora vedremo se anche alla Signorina Granger piace volare." 
Hermione pensò che fosse il tono più malvagio che avesse mai udito in vita sua...e lei aveva sentito parlare Voldemort in persona. Piton incominciò, sempre vorticando, a lanciare un incantesimo dopo l'altro, lei a fatica riuscì a parare. Infatti poco dopo la bacchetta cadde a terra, Piton eseguì di nuovo quell'incanto per controllare il vento. Sta volta le raffiche la spingevano verso l'alto, creando un vero e proprio vortice. Si trovò sbalzata in aria, urlò di paura, i capelli ormai fuori da ogni controllo. Poi d'un tratto tutto si fermò, Piton aveva sciolto l'incantesimo ed era sceso a terra. Fu un secondo, lei cominciò a cadere tra le urla di sgomento del pubblico. "Arrestum Momentum!" disse Piton appena prima che lei toccasse il suolo e sbattesse una gran musata per terra. Beh, la musata la prese lo stesso, ma sicuramente provocò meno danni. Si ritrovò ai piedi di Piton, che torreggiava su di lei guardandola, ovviamente, dall'alto in basso, con un'espressione di scherno mista a un ghigno sul volto, le puntava la bacchetta addosso. Poi scosse la testa dicendo: "Davvero pensavi di avere una possibilità?" mimò un'espressione dispiaciuta che però fu subito sostituita dal solito ghigno. "Spero di essere riuscito a inculcarti in quella testolina scompigliata di non agire d'impulso, com'è solito a voi Grifondoro. Ma a pensare prima di fare qualcosa di...irrimediabilmente....stupido." 'Non riesci proprio a non essere melodrammatico, vero?' Per favore! Quella delle pause ad effetto è un'arte. Nel frattempo gli alunni di Serpeverde avevano intonato un coro che, essendo gli unici a cantare, si udì molto chiaramente, e faceva all'incirca così: 
"Perchè, perchè Piton è il nostro re, 
vogliam la Granger spaccata in tre, 
noi cantiam così perchè, perchè Piton è il nostro re!
"
'Certo che questi in quanto a fantasia...' si ritrovò a pensare Hermione, mentre i Grifondoro, e soprattutto Ron, incominciavano a dare segni di irrequietezza.
Severus stava per colpirla con un Diffindo, dopo tutto bastava un taglietto, quando qualcuno catturò la sua attenzione dagli spalti...ed esitò quell'attimo che bastò alla Grager per recuperare la sua bacchetta, dato che vi era casualmente caduta quasi sopra, e lanciare il primo incanto che le venne in mente. Piton venne sbalzato indietro, colpito in volto, e cadde poco più in là. Si rialzò immediatamente, bacchetta alla mano, quasi illeso...quasi. Avvicinò una mano al naso, poi la portò davanti agli occhi...sangue. Gli usciva un rivoletto di sangue dal naso. Vitious proclamò Hermione vincitrice tra il tripudio e lo stupore di tutti i presenti, compresa Hermione stessa. Quando cercò con lo sguardo Piton per stringergli sportivamente la mano, non lo trovò.
Ecco fatto...un'esibizione spettacolare come promesso. Non se lo dimenticheranno mai...Questa storia si racconterà per secoli: il grande Severus Piton, colui che ha ingannato il più grande mago oscuro di tutti i tempi, l'eroe di guerra, colui che ha messo un freno alla morte...sconfitto da una Grifondoro. 'Beh, vediamola così, è stato davvero un duello spettacolare e hai perso con stile...' Con stile un accidente! Spero per Minerva che mi dia immediatamente ciò che voglio, altrimenti farò a lei quello che avrei voluto fare alla Granger! 'Invitarla fuori a cena?' No! Ma quando mi è venuta in mente questa? 'Ah, se non lo sai tu...' Comunque no, intendevo "farla a pezzetti". 
Infatti se all'ultimo non avesse alzato lo sguardo verso la McGranitt, non avrebbe resistito alla tentazione di vincere, e addio pergamene.

*Un'ora prima*
Quel sorrisetto non presagiva niente di buono. Infatti...
"Certo Severus, ricordo perfettamente dove le ho messe, te le darò subito dopo il duello."
"Grazie Minerva, ora vado altrimenti arrivo in ritard.."
"Non così in fretta caro." lo interruppe lei. Appunto, sarebbe stato troppo facile.
"Dimmi Minerva cara." tirò fuori un sorriso lezioso, degno della Umbridge. La McGranitt fece una faccia schifata.
"Ti darò quelle pergamene, certo. A patto che tu mi prometta una cosa."
Ormai temeva il peggio, e il peggio arrivò. 
"Cosa?"
"Che perderai il duello."
Non poteva averglielo chiesto davvero! Lei, Minerva McGranitt, la Grifondoro più rispettosa delle regole che avesse conosciuto gli stava chiedendo di perdere apposta una competizione, pergiunta ricattandolo! Il mondo si stava capovolgendo, chissà, magari domani si sarebbe vestito di rosa e sarebbe andato a distribuire caramelle agli studenti.
"Non lo farò mai! Piuttosto le cerco da solo! Mi deludi Minerva, ho sempre pensato che venerassi i regolamenti e che scoraggiassi ogni tipo di gioco sporco. Allora tutte quelle discussioni sul modo migliore di allenare un squadra di Quidditch potevamo anche risparmiarcele!"
"Non tentare di cambiare argomento, Severus! Io non sto parlando di  insegnare agli alunni il modo migliore per imbrogliare in una partita di Quidditch!"
"Non ne avevi le prove comunque." borbottò Severus, lei fece finta di non sentirlo.
"Sto parlando di lasciar vincere Hermione, che tu hai sfidato nonostante sapessi che lei è ancora troppo inesperta per batterti, tutto solo per il gusto di umiliarla e compiacere il tuo orgoglio. E non sperare di trovarle da solo quelle carte, poichè giuro su Godric Grifondoro che se vinci le brucio con le mie mani e poi spargo le ceneri nel Lago Nero!"
"Sei una strega..." disse piccato lui.
"...lo so..." disse Minerva, non capendo l'insulto.
"Va bene." disse sconsolato Severus. "Me le porterai nel mio ufficio immediatamente dopo il duello. Non voglio aspettare nemmeno un secondo di più."
"Se farai come ti ho detto le troverai già qui ad aspettarti. E non fare quella faccia Severus! A tutti fa bene una botta d'umiltà ogni tanto."
"Mi vendicherò."
"Certo, certo. Ora vai, che se no fai tardi davvero." sorrise dolcemente Minerva.
Severus uscì sconfitto dall'ufficio, sbattendo la porta. La McGranitt si diresse verso il quadro di Albus, lo spostò rivelando l'apertura segreta dove una volta venne nascosta la spada di Grifondoro. Tirò fuori quelle pergamene e le poggiò in bella vista sulla scrivania.
"Perchè non gli hai detto subito che erano qui Albus?" chiese la McGranitt.
"Non mi vuole ascoltare più, non mi vuole più parlare. Temo di averlo fatto soffrire davvero tanto, Minerva. E me ne dispiaccio sinceramente." disse in tono scuro il quadro di Silente.
"Vedrai Albus, lui ti voleva bene. Col tempo ti perdonerà." disse consolatoria la strega.
"Giusto perchè lui è uno che non porta rancore." disse sarcastico Phineas Nigellus.
"Oh, ti prego Phienas, taci. Ho paura che sta volta non lo farà Minerva..."
"Ma si può sapere cosa gli hai fatto? A parte costringerlo a ucciderti? Cosa per la quale anche io provo un certo risentimento nei tuoi confronti."
E Albus le raccontò per la prima volta per filo e per segno tutto il suo grande piano. Alla fine Minerva McGranitt sospirò, con le lacrime agli occhi. 
"Mi dispiace Albus...nemmeno io so se ti perdonerei se avessi fatto a me una cosa del genere. L'unica cosa è lasciare che sia lui a decidere, e davvero non so se ti perdonerà mai..."
"Lo so, Minerva...Lo so."

*Ufficio del Preside, esattamente un'ora dopo*
Piton entrò e si avvicinò rapido alla scrivania. Prese le pergamene in mano, guardò che non ne mancasse nessuna, e poi, dimentico della sconfitta, sorrise tra sè e sè. Mise una mano nella tasca del mantello e tirò fuori un ultimo foglio di pergamena che andò ad aggiungere agli altri. Finalmente la ricetta era completa, mancavano solo gli ingredienti. Phineas Nigellus dalla sua cornice lo osservava incuriosito, alla fine non resistette più e domandò:"Che cosa sono quelle carte, Preside? Devono essere importanti se hai accettato il ricatto della McGranitt."
"No Phineas, non sono importanti. Sono essenziali, fondamentali...Sono anni che raccolgo informazioni. Diciamo che non ho usato questi tre anni solo per dare la caccia a dei criminali...dovevo trovare l'ultima pagina, la più importante."
"Ma che cos'è?" la figura nel quadro si agitava emozionata. "E' qualcosa di potente?"
"E' una ricetta, Phineas, per ora è solo una ricetta. Ma è enormemente potente."
Gli occhi di Piton brillavano di una strana luce, un misto di curiosità, brama e desiderio. 











Angoletto dell'autrice: Ecco a voi finalmente il tanto atteso duello! Dite la verità, non immaginavate che sarebbe andata così, eh? Fatemi sapere che ne pensae nelle recensioni!! A presto!
Tonks98
Ps Complimenti a quelli che hanno scommesso su Hermione, avete vinto un sacco di galeoni XD
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Tonks98