Anime & Manga > Saint Seiya
Segui la storia  |       
Autore: Little_Lotte    13/07/2015    10 recensioni
"Credevo che essere un Cavaliere di Athena fosse la cosa più complicata di questo mondo, ma mi sbagliavo: essere una persona normale, probabilmente lo è ancora di più."
[ In tempo di pace, anche i Cavalieri di Athena hanno tutto il diritto di vivere una "vita normale".
Fra amori incompresi, segreti e bugie,partenze improvvise e intramontabili amicizie, saranno in grado di vivere come semplici ragazzini? ]
Genere: Angst, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Andromeda Shun, Cygnus Hyoga, Pegasus Seiya, Phoenix Ikki, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Ritorno a Casa'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

<< Capisci, Niisan? Ti rendi conto di quello che ti ho detto? Ci sono riuscito, ho percepito il Cosmo di Hyoga e lui mi ha risposto, ha avvertito il mio richiamo! Oh, non posso credere che sia accaduto davvero! >>

Più tardi, dopo essersi finalmente ripreso dallo shock degli ultimi eventi, Shun si precipitò in camera di Ikki per informarlo di quanto era successo; il ragazzo non la smetteva di gesticolare e parlare a macchinetta, sotto lo sguardo divertito - e a tratti persino sconsolato - del fratello maggiore.

<< Shun, ti prego... Dominio. >> mormorò pacatamente la Fenice << Cerca di parlare un po' più piano, altrimenti ti sentiranno tutti. >>

<< Non posso farci niente, Ikki... Sono talmente felice che vorrei urlare! >> esclamò allegramente l'altro, un ampio sorriso entusiasta che si allargava sul suo bel volto << Hyoga, ancora vivo... Capisci che cosa significa tutto questo? Sapevo di non essermi sbagliato, che avrei potuto riconoscere il suo Cosmo ovunque. >>

Ikki ridacchiò sommessamente.

<< Sono felice per te, fratellino. >> rispose << Anche se questo non significa certo che da questo momento in poi tu possa adagiarti sugli allori e trascurare i tuoi allenamenti: hai stabilito un primo contatto, certo, ma adesso arriva la parte più complicata, quella in cui il tuo Cosmo deve riuscire ad instaurare un vero e proprio dialogo con quello di Hyoga. Non sarà facile, te lo anticipo, ma non dovrai fare tutto da solo: io continuerò ad esserti vicino e ad aiutarti, fino a quando non ci sarai riuscito. >>

Il volto di Shun s'illuminò di colpo: << Dunque continuerai ad allenarmi, Niisan? >>

<< Ma sì, te l'ho detto! Come potrei abbandonarti proprio adesso, ad appena un passo dal traguardo? >>

Shun lanciò a suo fratello uno sguardo intenso e colmo di gratitudine, per poi gettarsi fra le sue braccia e stringerlo in un fortissimo e caloroso abbraccio.

<< Grazie, Niisan... Grazie! >> esclamò << Sai, all'inizio temevo che non saresti rimasto al mio fianco, che mi avresti preso per un visionario. >>

Ikki sospirò intensamente.

<< Forse un tempo lo avrei fatto, ma adesso non potrei mai voltarti le spalle. >> dichiarò << So che il tuo cuore è sulla strada della verità ed intendo fidarmi di te ciecamente, senza alcuna esitazione. Te lo meriti, fratellino mio. Inoltre, so per certo che avresti fatto altrettanto se al posto di Hyoga vi fosse stata Esmeralda. >>

<< Oh, senza dubbio! >> rilanciò prontamente Shun << Lo sai, Niisan... Io per te farei qualsiasi cosa. >>

Ikki sorrise ampiamente.

<< Sì, lo so. >> disse << Ed io farei qualsiasi cosa per te, fratellino. Mi è stata negata la possibilità di essere felice con la persona che amavo, non voglio che tu sia destinato alla mia stessa sorte. >>

Shun annuì malinconico.

<< Sì, lo capisco. >> rispose << Continua a piangermi il cuore al pensiero di te ed Esmeralda, ancora non riesco a concepire un sì tragico epilogo alla vostra storia d'amore. >>

Ikki si morse lievemente il labbro, per poi sospirare una seconda volta.

<< Purtroppo il Fato non è stato benevolo con noi. >> mormorò mestamente << Eppure, io non ho mai dimenticato la mia piccola, splendida Esmeralda. >>

Shun lo guardò con dolcezza, sorridendo.

<< Perché non mi parli un po' di lei? >> chiese << Non lo hai mai fatto prima d'ora. >>

Ikki non rispose e rimase in silenzio per qualche istante, il capo chino ed un'espressione assorta sul volto. Shun si sentì di colpo il cuore pesante.

<< Se non ti va di parlarne, io... >>

<< No, no... Mi va di parlarne. >> rispose Ikki, sorridendo debolmente << Non lo faccio da troppo tempo e credo di sentirne la mancanza. Sai, lei era... Beh, Esmeralda era una creatura meravigliosa, tanto graziosa di aspetto quanto dolce e pura di cuore. La prima volta che la vidi quasi non riuscì a credere ai miei occhi, pensavo di avere di fronte una creatura divina e non un semplice essere umano. >>

Shun rise con dolcezza, osservando suo fratello con aria ammirata.

<< E' stato amore a prima vista? >> domandò curiosamente.

Ikki scosse il capo.

<< No, non direi. >> rispose << Non per me, almeno: ho imparato ad amare Esmeralda lentamente, con il trascorrere del tempo. Sai, in principio non badavo ad altro che ad allenarmi e non avevo altre distrazioni, pensavo solamente a come conquistare quella benedetta armatura. E a te, ovviamente. >>

<< A me? >>

Shun sembrò sinceramente sorpreso da quella rivelazione.

<< Sì, a te. >> replicò l'altro, con fermezza << Tu eri sempre presente nei miei pensieri ed il tuo ricordo riusciva sempre a farmi andare avanti, ogni giorno; mi aiutava a sopportare la fatica degli addestramenti e a non soffermarmi troppo su quei pensieri di odio che il mio Maestro cercava di instillare dentro al mio cuore. In effetti, sei sempre stato la mia unica fonte di salvezza. >>

<< Fino a quando non ha incontrato Esmeralda. >> aggiunse il cavaliere di Andromeda, con un sorrisetto malizioso sulle labbra.

Ikki arrossì bruscamente.

<< Sì, beh... Io... E' stato strano. >> farfugliò imbarazzato << Non credevo possibile innamorarmi di qualcuno, eppure Esmeralda è riuscita a cambiarmi e a rendermi una persona migliore. Chissà, forse senza di lei non sarei mai diventato un Cavaliere di Athena. In fin dei conti, lei ha visto in me qualità che io stesso non pensavo di possedere. >>

Shun ampliò il proprio sorriso.

<< Oh, Niisan... >> mormorò teneramente.

<< Dico sul serio, Shun! >> lo interruppe suo fratello, facendosi ancora più rosso in volto << Non sono mai riuscito a capire perché Esmeralda si fosse innamorata di me, ma se lo ha fatto... Beh, immagino che in me debba esserci davvero qualcosa di buono e per cui valga la pena di non arrendersi. >>

<< Ma questo è sempre stato ovvio, Niisan! >> tuonò in quel momento Shun, con voce quasi alterata << Tu sei una persona dal cuore d'oro, solo che a volte sei un tantino... Troppo brusco, oltre che solitario. Tuttavia, io che ti conosco bene so quanto tu sia speciale e cosa si nasconda davvero dietro quella tua aria da duro. In effetti, non mi stupisce affatto che Esmeralda si sia innamorata di te. >>

Ikki tornò nuovamente a sorridere.

<< Lei ha sempre visto solo il buono in me e questo mi rendeva felice. Non credo che riuscirò mai a dimenticare quei giorni, finché campo. >>

<< E non devi farlo, fratello mio. >> gli rispose Shun, sorridendo a sua volta << Non devi scordare il tuo passato, esso fa parte di te e ha contribuito a renderti l'uomo che sei oggi, la persona che ho di fronte e che io amo e stimo più di chiunque altro. Non scordare mai il tuo passato, Niisan... Per nessuna ragione. >>

Ikki annuì con fermezza e per un attimo Shun ebbe la sensazione di intravedere qualche lacrima dentro ai suoi occhi.

<< Ti ringrazio, Shun. >> disse la Fenice, mascherando al meglio la propria commozione << Non solo per essere sempre al mio fianco, ma anche per avermi fatto ricordare: da troppo tempo non pensavo ad Esmeralda e... Beh, mi ha fatto veramente bene. >>

Shun gli si avvicinò pian piano e posò gentilmente una mano sulla sua spalla, in segno di conforto.

<< Ne sono felice, Niisan. >> dichiarò << Mi spiace solo non poter fare di più. >>

Ikki lo guardò con fare adorante ed allungò una mano nella sua direzione, carezzandogli dolcemente il volto con le nocche.

<< Tu stai già facendo abbastanza, Shun. >> affermò con voce morbida << Nessuno mi sarà mai vicino nel mondo in cui lo fai tu ed io non desidero avere al mio fianco altri che te. Tu ed io siamo una squadre vincente, fratellino. >>

Shun annuì allegramente, allargando il proprio sorriso.

<< Sì, lo siamo. >> confermò << E spero che insieme riusciremo anche a ritrovare Hyoga, dovunque egli sia. >>

<< Oh, di questo puoi star pur certo! >> lo tranquillizzo Ikki << Anzi, a tal proposito... Che ne diresti di esercitarci un po'? >>

Shun lo guardò confusamente: << Adesso? >>

Ikki rivolse lui un ampio sorrisetto sghembo.

<< Quale miglior momento del presente? Su, fratellino... Diamoci una mossa! >>

Shun emise un acutissimo gridolino di gioia e corse ad abbracciare suo fratello, il quale non poté fare a meno di ridacchiare d'innanzi ad una simile dimostrazione d'entusiasmo. Poi, senza aggiungere altro, i due tornarono a dedicarsi agli allenamenti di Shun, certi del fatto che stavolta i risultati non avrebbero tardato troppo a farsi vedere.

*

In quelli stessi giorni, in Grecia, un'altra persona aveva fin troppi, assidui pensieri che non riuscivano in alcun modo a darle pace.

Shaina se ne stava accovacciata sul terreno erboso, di fronte alla tomba del suo adorato allievo Cassios, il capo chino ed il volto nudo, insolitamente privo della sua solita maschera e in quel momento deturpato dalle troppe lacrime di dolore che sgorgavano dai suoi occhi.

<< Ciao, Cassios. >> mormorò cupamente la fanciulla, con voce rotta dal pianto << Perdonami per non essere più passata a trovarti; negli ultimi tempi sono accadute molte cose ed io... Beh, io non ho potuto sottrarmi al mio dovere. Essere una servitrice di Athena, purtroppo, significa anche questo. >>

S'interruppe per qualche secondo, appena il tempo necessario per asciugarsi le lacrime.

<< Mi riesce sempre molto difficile venire qui da te, Cassios. >> confessò << Continuo  a sentirmi in colpa per la tua morte e anche se so che tu non ce l'hai affatto con me e non attribuisci nessuna colpa alla sottoscritta, non posso fare a meno di pensare di aver in parte contribuito alla tua morte. >

La fanciulla tirò su col naso ed allungò le dita in direzione della croce di legno che adornava quel sepolcro, carezzandola gentilmente come avrebbe fatto con il volto o i capelli del suo valoroso interlocutore.

<< Avrei dovuto proteggerti meglio, lo so: Avrei dovuto occuparmi di te e comprendere sin dal principio la grandezza e la profondità dei tuoi sentimenti; forse, in quel modo, sarei riuscita a trattenerti dal sacrificarti per me. >>

Un gemito di dolore interruppe per pochi istanti le sue parole.

<< So che non lo hai fatto per lui, Cassios. >> aggiunse, risollevando lentamente il capo e tornando a guardare di fronte a sé << So che il tuo unico intento era proteggere me, impedirmi di donare la mia vita per salvare quella della persona che amo. Ciò che tu stesso hai deciso di fare. >>

Nel pronunciare quell'ultima frase, Shaina si ritrovò nuovamente travolta da un pianto disperato; le lacrime scendevano senza sosta lungo il suo viso, la gola pizzicava ed il petto continuava a muoversi in su e in giù con irregolarità, tanto forti ed insistenti erano i suoi singhiozzi.

<< Perdonami, Cassios... Perdonami per tutto quanto! >> implorò << Vorrei poter tornare indietro, riuscire a riportarti in vita. Non dovevi pagare un simile prezzo, tu non lo meritavi affatto. >>

Con entrambe le mani si coprì il volto, persa nel proprio cordoglio, e continuò a versare lacrime fino a quando non si sentì completamente esausta; poi, pian piano, si risollevò con il busto e si rimise in piedi, gli occhi ancora arrossati ed il respiro irregolare, le dita che ancora si muovevano con delicatezza lungo quella croce di legno.

Sospirò profondamente e si coprì nuovamente il volto con la propria maschera, pronta a rimettersi in sesto.

<< Mi dispiace, Cassios. >> bisbigliò nuovamente, con un ultimo gemito << Mi dispiace così tanto. >>

<< Shaina, eccoti qua! Era ora che ti trovassi, ti ho cercata praticamente dappertutto! >>

Shaina ebbe un violento sussultò e si voltò di scatto, allarmata, le braccia sollevate in avanti in posizione di difesa; ci vollero appena pochi istanti affinché la ragazza abbassasse la guardia, realizzando finalmente chi si trovasse di fronte a lei.

<< Kiki?! >> esclamò confusamente, fissando il bambino con aria di incredulità << E tu che cosa ci fai qui? >>

<< Sono venuto al Grande Tempio per allenarmi. >> spiegò questi con entusiasmo << Mu mi sta facendo lavorare sodo, dice che devo incominciare sin da ora se voglio – un giorno – diventare il nuovo cavaliere dell'Ariete. >>

Shaina alzò gli occhi al cielo, sospirando con fare esasperato.

<< Non intendevo dire questo, Kiki. >> bubbolò << Ciò che ti stavo domandando è: che cosa ci fai tu qui, al mio cospetto? Che cosa vuoi da me? >>

Un ampio sorriso sornione si fece strada lungo il volto di Kiki e il piccolo estrasse dal taschino una lettera tutta stropicciata, porgendola a Shaina con fare misterioso. Lei lo fissò con aria sempre più confusa.

<< Che cosa è? >> domandò allibita.

<< E' per te. >> rispose semplicemente Kiki << Su, leggila. >>

Shaina aprì quel foglietto spiegazzato, continuando a guardare di sottecchi il suo giovane araldo.

<< Se è per me, Kiki, per quale motivo è stata già aperta? >> chiese in tono inquisitorio.

Kiki si grattò il retro del collo e sorrise impacciatamente.

<< Beh... Ero curioso! >> si giustificò << Mi era sembrato così strano che Shiryu ti avesse scritto una lettera e così ho voluto saperne di più. >>

<< Cosa... Shiryu il Dragone mi ha scritto una lettera? >> lo interruppe Shaina, sempre più stranita ed incapace di comprendere << E perché mai lo avrebbe fatto? >>

<< Uffaaaaa, perché non la smetti di fare domande e non ti decidi a leggere quello che c'è scritto? >> sbraitò a quel punto Kiki, roteando gli occhi al cielo e sbuffando a pieni polmoni.

Shaina sospirò profondamente e finalmente si decise ad ascoltare le parole di Kiki, leggendo con somma attenzione l'intero contenuto di quella lettera. A mano a mano che la lettura procedeva i suoi occhi si facevano sempre più grandi, fino a spalancarsi in un'espressione di sorpresa mista a panico, e le sue guance si tinsero completamente di rosso.

Più andava avanti e meno riusciva a credere che fosse tutto vero.

<< Ma che diavolo... >>

<< Allora, Shaina? Che cosa ne pensi? >> Kiki incominciò a saltellarle intorno prima ancora che questa avesse il tempo di portare a termine la propria frase, facendola sentire sempre più nervosa e a disagio.

La sacerdotessa dell'Ofiuco rimase immobile ed in silenzio per diversi secondi, la lettera ancora saldamente stretta fra le mani; per un attimo Kiki credette che stesse semplicemente pensando al modo migliore per articolare un discorso sensato, ma pochi istanti dopo la ragazza si voltò di scatto ed accartocciò rabbiosamente la lettera, per poi gettarla a terra.

<< Penso che si tratti di una pura follia! >> tuonò stizzosamente, voltando le spalle al piccolo Kiki ed incrociando le braccia al petto << Mi spiace, non se ne parla neanche. >>

<< Perché no? >> domandò Kiki, in tono visibilmente deluso e avvilito << Non vuoi rivedere gli altri cavalieri? >>

Shaina storse il naso: << No, in effetti credo proprio di riuscire a farne a meno. >>

<< Eddai, Shainaaaaaa! >> la voce di Kiki si fece molto più acuta e fastidiosa, quasi simile ad un pianto << Non dirmi che non muori dalla voglia di rivedere Seiya! >>

Il volto di Shaina si fece completamente paonazzo e la ragazza s'irrigidì di colpo, come pietrificata.

<< D-dovrei? >> balbettò, cercando di non mostrarsi troppo vulnerabile agli occhi di Kiki.

Un minimo passo falso e la sua copertura sarebbe stata del tutto compromessa.

<< Beh... Direi di sì. >> le rispose il bambino << Io personalmente lo sarei. >>

<< Appunto... Tu. >> Shaina si allontanò di qualche passo, tentando di mantenere una distanza di sicurezza << Come ho già detto, io posso tranquillamente farne a meno... Senza contare il fatto che devo restare qui ad Atene, a fare la guardia al Grande Tempio. Ora che Marin è lontana, tocca a me occuparmi di ogni cosa. >>

Kiki la guardò di traverso.

<< Io non credo che la tua presenza sia fondamentale. >> asserì << Mio fratello e gli altri Cavalieri d'Oro possono farcela da soli, tanto più che adesso siamo persino in tempo di pace. Mi spiace, Shaina, ma non hai nessuna scusa per restare ad Atene. >>

<< Accidenti, Kiki, ma non ti arrendi mai? >> protestò la fanciulla, con irritazione << In che lingua devo dirtelo che non ho voglia di andare a Nuova Luxor? Ad una festa, per di più... Come credi che io possa presentarmi, con indosso la mia maschera da sacerdotessa? Inoltre, non sono neanche certa del fatto che i cavalieri desiderino la mia presenza. >>

<< Che dici, Shaina? E' stato lo stesso Shiryu ad invitarti, cosa ti fa credere di non essere desiderata? >>

Shaina chinò mestamente il capo, mordendosi il labbro inferiore da sotto la maschera.

<< Beh, Kiki... Tu hai parlato di Seiya, poco fa. >> bisbigliò a mezza voce << Non credi forse che, se la mia presenza gli fosse gradita, sarebbe stato lui stesso a mandarmi un invito? >>

Un ampio sorriso sornione, a quel punto, si fece strada lungo il volto di Kiki.

<< Dunque è questo che ti preoccupa? Hai paura che Seiya non voglia vederti? >>

Shaina non rispose, troppo imbarazzata e piena di vergogna per ammettere la verità.

Kiki le si avvicinò ulteriormente e con dolcezza la prese per mano, così da riuscire a trasmetterle tutto il suo conforto e la sua comprensione.

<< Non devi preoccuparti, Shaina... Anche Seiya è orgoglioso come te, non credo che avrebbe mai trovato il coraggio di farsi avanti da solo. >> le disse << Probabilmente è stato lui a chiedere a Dragone di scriverti. >>

Shaina si voltò verso il piccolo Kiki.

<< Tu... Lo pensi davvero, Kiki? >> osò domandare, sul volto un'espressione di pura speranza, così duramente celata dietro la sua maschera d'argento << Credi che Seiya sarebbe realmente contento di vedermi? >>

<< Ne sono sicuro! >> Kiki annuì fermamente << Scommetto che in questo momento si trova nella sua stanza a pensare a te, e si sta domandando se hai già ricevuto il suo invito e se sceglierai o meno di accettarlo. >>

Shaina ricominciò a torturarsi il labbro in silenzio, con fare pensieroso.

Seiya... Sarebbe stato sciocco da parte sua fingere di non aver più pensato a lui, da quel lontano giorno in cui assieme agli altri cavalieri avevano sconfitto il dio Nettuno. Sarebbe stato inutile mentire a se stessa, convincersi di non sentire terribilmente la sua mancanza e non aver desiderato – almeno una volta – di poter fuggire fino a Nuova Luxor per vederlo, anche solo per un istante.

Certo, il suo ruolo le impediva di lasciarsi andare ad eccessivi sentimentalismi, e la convinzione un po' troppo pessimistica che il suo amore non fosse minimamente ricambiato non le permetteva di soffermarsi troppo a lungo sul pensiero dell' adorato cavaliere di Pegasus.

Eppure, adesso, si vedeva costretta a dover prendere una decisione.

Essere fedele al mio ruolo di sacerdotessa e servitrice di Athena, oppure al mio cuore di donna?” si chiese “Posso davvero permettermi di osare a tal punto, nonostante il rischio nient'affatto trascurabile di venir rifiutata? Meglio passare per sciocca ed illusa, ferita nell'animo per un rifiuto, o per vigliacca, un cuore talmente pusillanime da essersi arreso prima ancora di aver lottato fino alla fine per il proprio amore?”

Shaina sentiva di essere ormai vicina ad un punto di non ritorno, ancora una volta divisa fra il proprio cuore e la Giustizia.

Adesso era arrivato il momento di prendere una decisione.

<< E va bene, Kiki. >> disse infine, con un ultimo sospiro d'incoraggiamento << Mi hai convinto: facciamo come vuoi tu. >>

Il volto di Kiki s'illuminò d'entusiasmo.

<< Vuoi dire che andiamo a Nuova Luxor? >> gioì

Shaina annuì esasperata.

<< Sì, andiamo a Nuova Luxor. >>

<< Evviva! >>

Kiki ricominciò a saltellare intorno a Shaina, euforico, strillando a pieni polmoni e tanto da far venire il mal di testa alla povera fanciulla. La sacerdotessa sospirò per l'ennesima volta, scuotendo il capo e spalancando infine le braccia, in segno di resa.

Mi auguro solo che non finirò col pentirmene.” pensò fra sé e sé.

Tuttavia, nonostante la preoccupazione e l'insofferenza di quel momento, non poté fare a meno di risollevare il capo ed indirizzare il proprio sguardo al cielo, lassù in direzione del punto dove – di notte – sapeva di poter intravedere la costellazione di Pegasus.

Ed il suo animo, in quel momento, venne pervaso da un'intensa e piacevole sensazione di calore e benessere.

*

<< Coraggio, Vlad... Prova a starmi dietro! >>

<< Fai attenzione, Dimitri! Il ghiaccio è molto scivoloso, potresti cadere e farti male. Hai sentito che cosa ha detto la mamma? >>

Negli ultimi giorni, in Siberia, le temperature avevano subito un brusco calo e nonostante la neve avesse ormai smesso di cadere copiosamente dal cielo, non era comunque consigliabile uscire all'aperto per troppo tempo. Dimitri ovviamente non era tipo da rispettare questo genere di regole ed era così riuscito a convincere sua madre a lasciarlo uscire per qualche minuto, approfittando del fatto che Hyoga si fosse offerto di accompagnarlo per impedire che si facesse male.

Il ragazzo aveva pensato che non sarebbe stato troppo difficile tenere a bada un bambino di neanche sette anni, ma una volta messo piede fuori casa si era reso conto di aver rovinosamente peccato di superbia e superficialità.

<< Dimitri, rallenta! >> strillò Hyoga, arrancando in mezzo alla neve dietro di lui << Cerca di stare più attento. >>

<< Oh, ma io sto attentissimo! >> esclamò il bambino, sorridendo entusiasta << Vieni con me, voglio andare a camminare sul ghiaccio. >>

<< No, aspett... Dimitri! >>

Hyoga accelerò il passo e raggiunse a fatica il piccolo Dimitri, che velocemente aveva raggiunto il laghetto che si trovava sul retro della loro abitazione; il freddo aveva completamente congelato l'acqua, fino a trasformarla in una sorta di pavimento ghiacciato, luminoso ed invitante quanto – Hyoga ne era piuttosto certo – instabile e pericoloso.

<< Dimitri, torna indietro! >> gridò il più grande, bloccandosi ad appena pochi centimetri dal bordo << Non puoi metterti a giocare sul ghiaccio è troppo pericoloso! >>

Dimitri ignorò le sue parole e continuò pian piano a camminare su quella lastra di ghiaccio, fino a raggiungerne il centro. Hyoga era a dir poco terrorizzato.

<< Dimitri! Ti scongiuro, torna indietro. Il ghiaccio è instabile, potrebbe cadere da un momento all'altro. >>

<< Dai, Vlad... Vieni anche tu! >> Dimitri iniziò a saltellare sul ghiaccio, sbracciando in direzione di Hyoga << E' così bello stare qui, coraggio! Vien... Aaaah! >>

<< Dimitri! >>

Fu un attimo.

Il ghiaccio si ruppe da sotto i piedi di Dimitri ed il bambino si ritrovò immerso fino al collo nell'acqua gelida, i muscoli del corpo completamente irrigiditi dal freddo ed incapace di fare qualsiasi movimento.

<< Aiuto! Aiutami, Vlad... Aiuto! >>

Hyoga non esitò un solo istante e si gettò in acqua.

Lo fece senza pensarci su, senza considerare minimamente l'ipotesi di non riuscire a sopravvivere a quel tuffo.

Poco importava, in fin dei conti: Dimitri e la sua famiglia gli avevano salvato la vita e adesso era arrivato il momento di ricambiare il favore.

<< Resisti, Dimitri... Arrivo! >>

Hyoga non poté fare a meno di stupirsi di fronte alla sua incredibile resistenza al freddo; la temperatura di quel lago essere di decine di gradi al di sotto dello zero, eppure lui riusciva ancora a respirare senza troppe difficoltà e a muoversi con agilità fra quelle gelide acque.

<< Vlad! >>

Hyoga nuotò velocemente in direzione di Dimitri ed una volta raggiuntolo lo afferrò con decisione per la vita, facendo attenzione a non fargli del male e sospirando di sollievo nel vedere che il piccolo non aveva ancora del tutto perso i sensi.

<< D'accordo, piccolo... Stai tranquillo. >> sussurrò con voce ansante << Andrà tutto bene, adesso ti riporto a riva. Non devi preoccuparti di niente, ci sono io qui con te. >>

Dimitri non rispose e così Hyoga cercò di aumentare il ritmo dei suoi movimenti, nuotando il più velocemente possibile verso riva; l'acqua era sempre più gelida, Dimitri sempre più ansante, e lui non riusciva a smetterla di pensare di aver già vissuto quel momento prima di allora.

Un'ondata di malessere lo colpì all'improvviso, facendolo quasi sentire stordito: l'acqua fredda... Quel corpo esile e freddo avvinghiato a lui...

<< No... Hyoga! >>


Hyoga avvertì un secondo sussulto.

 

<< Lasciami, Isaac... Salvati almeno tu. >>

<< Non parlare così: non bisogna mai arrendersi! >>


 

Le voci continuarono ad echeggiare nella sua testa, per poi lasciare il posto alle immagini: Hyoga vide se stesso, avvinghiato al corpo di un altro ragazzo nel bel mezzo di un vortice sottomarino, entrambi in bilico fra le vita e la morte; il ragazzo aveva un occhio ferito, sanguinante, e non faceva che ripetergli di non arrendersi, che per nessuna ragione al mondo avrebbe dovuto smetterla di lottare.

Isaac... Il suo compagno.

Le immagini nella sua testa cambiarono nuovamente, lasciando il posto ad una donna dai lunghi capelli biondi, che giaceva in fondo al mare come addormentata. Gli occhi di Hyoga si riempirono di lacrime ed il suo cuore si fece più pesante.

Mama.... La mia Mama.”

Altre immagini continuarono ad affollargli la mente: un cavaliere dall'armatura dorata che lo rinchiudeva dentro ad una prigione ghiacciata, una donna dai lunghi capelli castani che sussurrava lui parole di giustizia, due grandi occhi verdi che lo fissavano intensamente, facendolo arrossire ed accelerando bruscamente i battiti del suo cuore.

Ricordi che lo scossero duramente, fino a fargli quasi perdere il controllo di sé.

Hyoga riuscì a tenere a bada quelle immagini per qualche secondo, appena il tempo di raggiungere nuovamente la riva e trarre in salvo il piccolo Dimitri. Il salvataggio lo aveva stremato e così si accasciò per terra, ormai del tutto privo di forze.

<< Oh, buon Dio... Boris! Boris, presto... Porta subito delle coperte, sbrigati! >>

Proprio in quel momento, per fortuna, Anja era uscita sul retro della casa per sbrigare alcune faccende ed era così accorsa in aiuto dei due ragazzi, da poco scampati a quel tragico, inevitabile destino.

<< Dimitri! Santo cielo, Dimitri... Stai bene? >>

<< Dimitri! Accidenti, Anja... Ti prego, dimmi che respira ancora. >>

<< Sta bene. >> intervenne a quel punto Hyoga, con voce spezzata dalla fatica << S-sono riuscito a salvarlo prima che perdesse i sensi, ma dovreste portarlo subito al caldo. >>

Boris annuì ed avvolse il piccolo in un'enorme coperta di lana, poi lo prese in braccio e lo condusse velocemente dentro casa per metterlo al riparo. Anja afferrò l'altra coperta e con quella coprì il corpo di Hyoga, chinandosi su di lui e stringendolo talmente forte da rischiare persino di fargli male.

<< Che Dio ti benedica, ragazzo mio... Hai salvato la vita del mio bambino! >> esclamò la donna, in tono di riconoscenza << Il cielo mi è testimone, non riuscirò mai ad esprimere a sufficienza la mia gratitudine. >>

Hyoga fece segno di sì con il capo e rimase in silenzio a fissare il vuoto, il respiro che pian piano sembrava ritrovare il proprio ritmo regolare. Anja lo guardò confusamente, con aria allarmata.

<< Vlad... Va tutto bene? >> domandò ansiosamente << Che ti sta succedendo, Vlad? >>

<< Hyoga. >>

La voce del ragazzo era flebile e stanca, ma perfettamente chiara e ben decisa.

Anja lo guardò sempre più confusamente, senza capire.

<< Come? Che costa stai dicendo, Vlad? >>

<< Hyoga, i-io... Io mi chiamo Hyoga. >> le rispose il ragazzo, lo sguardo ancora fisso nel vuoto.

Anja non riuscì a proferire parola e continuò a guardare il ragazzo con aria stupida, incredula, semplicemente incapace di comprendere quanto stesse accadendo. Hyoga sospirò profondamente, sentendosi in quel momento come se un enorme peso fosse stato finalmente tolto da sopra il suo cuore.

<< Adesso me lo ricordo, Anja... Ricordo perfettamente: il mio nome è Hyoga e sono un Cavaliere di Athena. >>


 




N.d.A: Scusate, scusate, scusateeeeeeeeeee!
Lo so, dovevo pubblicare due giorni fa ma i miei mille impegni me lo hanno impedito! Sfortunatamente fino al 17 sarò oberata di lavoro e non avrò il tempo per scrivere, ma prometto che dalla settimana prossima tornerò ad essere un po' più costante negli aggiornamenti.
Comunque, dai... Non potete lamentarvi troppo, visto che vi ho dato la comparsa di Shaina ed un discretissimo colpo di scena! :D
Adesso, che cosa pensate accadrà? Io nella mia testa ho tutto mooolto chiaro, ma sono sempre curiosa di conoscere le vostre opinioni. :3
Ci risentiamo presto (spero entro sabato, ma al più tardi lunedì) con il prissimo capitolo, e anche prima con i nuovi capitoli delle raccolte su Hyoga e Shun! <3
Baci

  
Leggi le 10 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: Little_Lotte