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Autore: Sli_felix    13/07/2015    3 recensioni
Sono passati ormai 17 anni dalla fine della II Guerra Magica e George si ritrova a passeggiare per la Londra Babbana, quando una famosa canzone di Wiz Khalifa cattura la sua attenzione...
Fanfiction che ha partecipato al contest "Una canzone per l'estate, indetta da love137063 sul forum di Efp.
Genere: Drammatico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley, George, Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Avevo già pubblicato questa storia, ma ho voluto modificarne l'estetica.

2 maggio 2015
 
 
Erano passati diciassette anni ormai dalla Battaglia di Hogwarts. Dalla sconfitta di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato, o meglio, come molti ormai avevano preso l’abitudine di chiamarlo, di Lord Voldemort. Diciassette anni di pace, di serenità. I vecchi pregiudizi da parte dei Purosangue verso i Mezzosangue, verso quelli che loro definivano “traditori del proprio sangue”, verso i Magonò, i Babbani, o  verso chiunque loro non lo ritenevano degno di esistere erano ormai dimenticati.
 C’erano state molte perdite durante la Battaglia, e, per quanto potessero far male, col tempo erano state superate tutte. O meglio, quasi tutte.
 C’era una persona che ancora, nonostante le parole di conforto, nonostante si fosse fatto una nuova vita, nonostante fosse andato avanti, non riusciva a superare la perdita di un ragazzo. Più precisamente, il ragazzo in questione era il proprio gemello, la propria metà.
Era il ragazzo con cui passava praticamente tutto il tempo, dove si trovava uno c’era anche l’altro, era il fratello uguale a lui, quello che gli finiva le frasi, quello che progettava con lui scherzi. Era la persona che completava il suo sorriso.
 E così George, come il 2 di maggio di ogni anno da ormai 17 anni, passeggiava, solo, per la Londra Babbana, lontano da tutto e da tutti, avvolto nei suoi pensieri. Sapeva che non poteva lasciarsi abbattere, che doveva andare avanti, e così aveva fatto.
Ma almeno un giorno all’anno, quell’unico giorno, aveva davvero bisogno di pensare a Fred. I suoi fratelli, i suoi cognati e i suoi genitori lo capivano e accettavano quella scelta, purtroppo però non si poteva dire lo stesso dei suoi figli e dei suoi nipoti.
 Quel giorno era anche il compleanno della maggiore delle sue nipoti, Victoire. Lui adorava sua nipote, come tutti i sui nipoti, e gli dispiaceva non poter essere con loro a mangiare alla Tana, ma era meglio così.
Sapeva di essere sempre l’anima della festa, lo zio che fa ridere tutti, e gli si spezzava il cuore vedere la reazione che faceva Victoire, ogni anno, quando lui gli diceva che non ci sarebbe stato. Si rattristiva tantissimo e assumeva un’espressione profondamente delusa.
 Però quel giorno era per lui, senza alcun dubbio, il peggiore dell’ anno e non riusciva a smettere di pensare a Fred, così la sua testa si riempiva di ricordi e poi sprofondava in un’amara e profonda tristezza. George sapeva che i suoi nipoti e i suoi figli non avrebbero accettato di vederlo così dolorante, così fragile, e lui non voleva farsi vedere.
In quel giorno spesso accadeva che lui scoppiasse a piangere, e non poteva permettere che lo vedessero in quelle condizioni.
Stava facendo questi ragionamenti quando, d’un tratto, sentì una canzone provenire da un bar vicino e le parole con cui iniziava fecero crescere in lui una grande curiosità, così si avvicinò.
 
It’s been a long day without you my friend
(E’ stata una lunga giornata senza di te amico mio)
 
And I’ll tell you all about it when I see you again
(E ti racconterò tutto quando ti rivedrò)
 

George si sedette in una panchina vicino.
 
We’ve come a long way from where we began
(Ne abbiamo fatta di strada da dove siamo partiti)
 
Oh I’ll tell you all about it when I see you again
(Oh ti racconterò tutto quando ti rivedrò)
 
When I see you again
(Quando ti rivedrò)
 

Una lacrima gli bagnò il viso.
La canzone continuava e lui non poteva far altro che rivedersi in quelle parole.
 “Come non parlare della famiglia quando la famiglia è tutto ciò che abbiamo? Tutto quello che ho passato, tu eri al mio fianco”
Non potevano esistere parole più vere, pensò George, con ormai la faccia completamente bagnata dalle sue lacrime.
 Dopo parecchio tempo si rialzò e raggiunse il Paiolo Magico, aveva memorizzato le parole ed era sicuro che Hermione sarebbe riuscita a fargli avere un dvd con quella canzone. Voleva impararla a memoria e poi sarebbe andato a cantarla davanti alla tomba di Fred.
   
 
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