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Autore: lidyalinne    14/07/2015    13 recensioni
In occasione del contest Love Day, una storiella ambientata ad Arras, un anno dopo la presa della Bastiglia. Oscar e Andrè si apprestano a festeggiare tale ricorrenza insieme agli amici più cari...Oscar riflette sull'ultimo anno trascorso osservando che alcuni miracoli sono avvenuti nella sua vita, ormai indissolubilmente legata a quella di Andrè.....
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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MIRACOLI
 
Le tende di mussola bianca si gonfiavano e svolazzavano lievemente sulla finestra della camera da letto, immettendo folate di aria tiepida profumate di fiori; l’ondeggiare delicato di quelle tende mostrava, a tratti, squarci di una campagna in piena esplosione estiva.
Macchie di verde intenso, punteggiate  qua e là di screziature di vario colore, tingevano il paesaggio di Arras.
Oscar, in piedi presso la finestra, accarezzata da quella mussola danzante, osservava il paesaggio davanti a sé, inebriandosi di quella fragranza dolce di fiori e frutti ed erba fresca, sorseggiando la buonissima cioccolata che solo Nanny sapeva fare.
Oscar amava la natura durante la passionalità dell’estate con tutti quei profumi immessi nell’aria , i suoni pacifici e rassicuranti che essa produceva attraverso l’attività alacre e operosa di api, rondini, passeri.
Meravigliosa era l’estate lì ad Arras e lei era felice: quella era la sua nuova dimora da quasi un anno.
Quanti fatti incredibili erano accaduti in soli dodici mesi!
Momenti brutti, bruttissimi ma poi bellissimi, baciati dalla misericordia divina. Ripercorse rapidamente quei ricordi recenti con lo sguardo sereno di chi, dopo aver navigato su mari tempestosi, era finalmente approdata in un porto sicuro e protetto.
Immersa in tali pensieri, si accorse che Joseph, uno dei braccianti della sua proprietà,  tenendo in mano una grande bandiera francese, la issava, non capì bene come, sul cancello della tenuta.
Eh, sì…quel giorno sarebbe stato il primo anniversario dallo scoppio della Rivoluzione cui lei, Andrè, Alain, Bernard e molti suoi soldati avevano contribuito a far esplodere, prendendo la Bastiglia, simbolo odioso del potere assoluto della monarchia.
Lei, che aveva guidato l’assalto, era stata presto ferita ad una spalla ed Andrè si era subito precipitato per salvarla, sotto una micidiale pioggia di proiettili, rischiando di venire ferito pure lui!
Era stato un miracolo che fosse riuscito a portarla lontana da lì, rimanendo perfettamente illeso!
La ferita fortunatamente era stata lieve e, soccorsa da uno dei medici rivoltosi, si era ripresa poi in poche settimane grazie alle amorose cure di Andrè.
Dopo la guarigione, Andrè si era dedicato poi alle cure per la tisi di Oscar.
Entrambi si erano congedati e trasferiti ad Arras.
Il Generale, di fronte al ferimento di Oscar e al rischio di morte per quella malattia maligna e amando profondamente la figlia, era riuscito, per la prima volta nella sua vita, ad ascoltare il suo cuore.
Accettò il tradimento del suo titolo nobiliare e l’amore per Andrè purchè lei vivesse, e felicemente. Li lasciò liberi di amarsi, regalando loro l’intera tenuta di Arras.
E fu il primo miracolo di quell’anno.
Il secondo fu la completa guarigione di Oscar dopo sei mesi di sofferenze e tormenti nel timore di contagiare Andrè.
Il terzo fu, invece, l’incontro con un medico studioso, ricercatore, botanico che preparò un unguento capace di rallentare la progressiva perdita della vista dell’occhio di Andrè con grosse speranze che non la perdesse del tutto.
Il quarto fu il loro matrimonio avvenuto tre mesi prima alla presenza degli amici più intimi.
Quattro miracoli erano tanti ed erano certi, a questo punto, che ad altri avrebbero assistito ancora nella loro vita.
Assorta in tali pensieri, Oscar sobbalzò lievemente nel vedere apparire davanti a sé, in un lieve fruscio, un mazzolino di fiori di campo variopinti e delicatamente profumati!
Una mano birichina,da dietro le sue spalle, lo reggeva mentre l’altra le cingeva la vita. Se anche avesse avuto dubbi su chi fosse quell’ammiratore, il suo profumo di buono, di lui, di amore, di vita, di respiro necessario, lo avrebbe svelato all’istante.
 
- Per te – disse Andrè, facendo voltare la sua Oscar che prendendo quell’omaggio floreale tra le mani, si ritrovò all’istante nel suo abbraccio meraviglioso.
 
Andrè cominciò a deporle baci tenerissimi sul suo collo, la cui pelle era liscia  e vellutata. E lei si abbandonò a quel dolce assalto, piegando la testa all’indietro e sentendosi felice.
Con Andrè al suo fianco, gli istanti di felicità si susseguivano senza sosta! Lo adorava e sentiva che la sua vita era stata semplicemente un dono suo.
Tutti i momenti più belli della sua vita erano legati a lui, sia prima che dopo la scoperta di amarlo. E dopo i fatti del 14 luglio 1789, era  praticamente rinata grazie a lui e per lui.
Gli doveva tutto.
Ma era bello anche vedere come lei fosse la ragione di vita per Andrè e che lo rendeva felice.
 
- A cosa pensi, occhioni bellissimi?-  le chiese Andrè che a volte sembrava avere per lei quasi un atteggiamento paterno.
 
- Niente – minimizzò Oscar - Ah, no…una cosa pensavo… -disse, atteggiandosi seriosa e pensierosa.
 
- Cosa?  - s’incuriosì
 
Oscar gli prese il volto tra le mani e lo fissò intensamente facendogli anche dono di un sorriso dolce.
 
- Ti amo da morire….e sei bello da togliermi il fiato – disse tempestandolo di baci in tutto il volto fino a catturargli le labbra in un bacio ardente e impetuoso.
 
- No…tu non puoi farmi questo impunemente – disse Andrè con la voce già arrochita dal desiderio divorandole, a sua volta, le labbra, il collo, il petto mentre le mani iniziavano a vagare sul suo corpo in carezze audaci e sensuali.
 
- Ah, no? – sorrise Oscar lasciandosi andare al suo amato predatore.
 
-Assolutamente no -  e così dicendo la prese abilmente in braccio e la adagiò sul letto.
 
- Che vuoi fare? Tra un’ora è previsto l’arrivo dei nostri amici….- Oscar azzardò una debole protesta.
 
- Vorresti rifiutare tuo marito? -  domandò in un sibilo nelle sue orecchie mentre la spogliava rapidamente con sapienza.
 
- Mai, mai….- e a quel punto lei spogliò lui in preda ad una voglia spasmodica.
 
In breve  si ritrovarono nudi, corpi già roventi  a strusciarsi con ardore inarrestabile. Le mani di Andrè percorrevano tutto il corpo di Oscar soffermandosi nei seni sodi, nella pancia piatta, i fianchi morbidi, le gambe tornite….
Oscar non era meno solerte nell’accarezzare l’uomo della sua vita; così le sue dita, quasi come stessero suonando il suo amato pianoforte, sfioravano la sua schiena i cui muscoli guizzavano al suo tocco, i glutei solidi, il petto poderoso e forte.
 
Dio, quanto l’amava!
 
Con un atto di forza, Oscar cerco di divincolarsi dall’abbraccio di Andrè, per mettersi distesa sopra di lui.
Andrè le lasciò fare….
Oscar si beò della visione meravigliosa del volto di Andrè: bello, bellissimo come il sole e dolce, affascinante, attraente, sensuale…unico!
Ogni volta che facevano l’amore, riprovava le medesime sensazioni della prima volta.
Era esaltante!
Gli baciò gli occhi e accarezzò la ferita che parlava del suo atto d’amore per salvarla e poi il naso dritto ed elegante e le labbra morbide e ben disegnate; poi passò al suo torace che profumava di lui e l’eccitava da morire. Lo accarezzava e lo baciava senza stancarsi, godendo dei gemiti che gli strappava…
Continuò a baciargli il petto, il ventre  e ad accarezzarlo senza sosta e poi più giù a lambire il suo sesso.
E d’improvviso, Andrè decise di cambiare quel passo di danza e riportò Oscar sotto di sé, suscitando il suo sorriso.
Non aspettò oltre.
Andrè entrò in lei vigorosamente, trascinando Oscar in un mare di piacere infinito che la faceva vibrare esattamente come la prima volta e si abbandonava al ricordo e alle emozioni del momento, raggiungendo una felicità pura e assoluta.
Le sue gambe cinsero con forza i fianchi di Andrè per accoglierlo più profondamente e lui non deluse le sue aspettative, spingendosi in lei energicamente e inebriandola con il suo ritmo colmo d’amore, dedizione e adorazione.
La stanza si riempì dei loro gemiti di piacere e d’amore fino ad accogliere il culmine del loro godimento perfetto.
 
***
 
Attorno alla tavola imbandita, Oscar, Andrè, Nanny, Alain, Bernard, Rosalie ed alcuni soldati che erano rimasti legati al loro ex Comandante , dopo aver gustato le pietanze eccezionali della nonna di Andrè, brindavano alla nuova Francia nonostante fosse nel pieno della sua ristrutturazione, con tutte le difficoltà che si presentavano giorno per giorno. Dietro di loro sventolava la bandiera francese con i suoi colori blu, bianco e rosso e con essa la speranza racchiusa nel suo motto: libertà, fraternità, uguaglianza.
 
***
 
Era sera. Dopo la cena svoltasi in allegria e familiarità, Oscar e Andrè si erano ritirati nella loro stanza, felici per la giornata trascorsa.
Erano a letto e avevano già fatto l’amore.
Se ne stavano abbracciati stretti stretti a osservare la luna che dalla finestra sembrava occhieggiare loro con la sua luce argentea e brillante.
 
- Andrè…ho un regalo per te….
 
- Un regalo? Non mi pare che sia il mio compleanno…- disse tra un sorriso e l’occhio curioso.
 
- Oggi è una ricorrenza…di solito si fa un regalo, o no? – rispose Oscar.
 
- Mah…non mi sembra consequenziale…-  osservò Andrè stupito.
 
- Oh, come sei pignolo! – rise Oscar fintamente scocciata – Io ho voluto farti un regalo… qualcosa in contrario?
 
- No, no…i regali del mio amore sono sempre graditi!
 
- Bene  - disse Oscar traendo dal cassetto del comodino della carta velina  avvolta da un nastrino di seta rossa – Apri – gli ordinò col suo tipico piglio imperioso.
 
Davvero curioso, Andrè prese quello strano pacchetto e slegò il nastro; dopo aver svolto alcuni strati di carta velina, trovò una cuffietta bianca che guardò stranito…
 
- Un cuffietta? Una cuffietta…. – Andrè si passava quell’indumento tra le mani non comprendendo il motivo di quel regalo -  Che vuol dire, Oscar? – chiese toccando la cuffietta e guardando Oscar interrogativo. Forse era la prima volta che non riusciva a leggerle dentro.
 
- Mi deludi Andrè….-  disse Oscar ridendo.
 
- Non penso che sia per me questa minuscola cuffietta!!!! – rise  a crepapelle -  ho la testa troppo grande, magari a un neonato….NEONATOOOOO????
 
Ecco la magica parola! Con la bocca spalancata da pesce lesso e  imbambolato, finalmente Andrè comprese….e la sua espressione mutò di colpo, gli occhi si riempirono di lacrime, si gettò tra le braccia e pianse senza ritegno.
 
- Ti faccio diventare papà!- esclamò Oscar divertita, commossa e al colmo della gioia!
 
- E io ti faccio diventare…mamma! Non ci posso credere! – quasi urlò, guardandola in viso e baciandola con tenerezza e amore immenso!
I due futuri genitori rimasero abbracciati tutta la notte a parlare di quel figlio che sarebbe nato….
Era avvenuto il loro quinto miracolo.

 
  
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