Ed eccomi qui, sul tetto, a ripensare a noi.
Sono già due mesi senza lei, ed ogni giorno che passa perdo la voglia di vivere.
Senza di lei mi sento come se stessi affogando.
Inizio a ripensare a come ci siamo conosciuti.
 
Porca troia, sono in ritardo, dovevo essere a lavoro già dieci minuti fa.
Mi dirigo velocemente all'uscita del bar quando vado a sbattere contro qualcosa, o meglio qualcuno.
Guardo in basso e vedo una ragazza seduta per terra con un'espressione dolorante dipinta in volto.
Avrà si e no 18 anni, la mia stessà età più o meno.
''Cavolo, scusa, non ti avevo vista!'' allungo una mano per aiutarla ad alzarsi, lei afferra la mia mano e si alza.
Solo ora mi accorgo di quanto possa essere bella.
Ha la pelle chiara, quel colore che se vedi addosso a qualcuno associ ad un cadavere, ma a lei sta dannatamente bene.
Ha dei grandi occhi verdi, non il solito verde, un colore allegro.
I capelli castani le ricadono lungo le spalle, credo di non aver mai visto una ragazza così bella.
''C-come stai?'' perchè balbetto? Credo di essermi incantato a guardarla.
''Bene.'' risponde guardandomi negli occhi.
''Ti sei fatta male?'' le chiedo.
''Oh no, tranquillo.'' sorride.
Credo che potrei morire da un momento all'altro, non ho mai visto un sorriso così..così radioso, sincero, da mozzare il fiato.
''Senti, che ne dici se per farmi perdonare ti offrissi un caffè?'' le chiedo imbarazzato, non mi è mai capitato di sentirmi così con una ragazza.
''Ehm, veramente vado un pò di fretta!'' sorride timidamente, giuro che se continua così la sposo all'istante.
''E se ci vedessimo oggi alle quattro? Per il caffè ovviamente, non fraintendere..'' non ho mai sperato così tanto che una ragazza mi dicesse di sì..
''Va bene, ci vediamo!'' dice allontanandosi e salutandomi con la mano.
**********
Ci troviamo dentro lo stesso bar di questa mattina, parliamo del più e del meno.
Abbiamo tantissime cose in comune.
Ho scoperto che il suo nome è Cindy, ha 19 anni ed è qui a Los Angeles per studiare.
Il pomeriggio passa in fretta e credo di essermi preso una cotta, quella ragazza riesce a farmi provare delle strane sensazioni anche solo sorridendo.
Allora i colpi di fulmine esistono davvero..
 
Dopo quel giorno iniziammo a vederci sempre più spesso, fino a quando la nostra amicizia diventò una vera e propria relazione.
Ricordo ancora la prima volta che ci baciammo, provai una strana sensazione allo stomaco, come se un branco di elefanti ci stesse camminando dentro, scombussolando ogni cosa.
Inizio a ripensare a tutti i bei momenti passati insieme, le risate, i pianti...
Con lei stavo bene, potevo essere me stesso senza essere giudicato.
La amavo, la amavo con tutto me stesso, avrei dato la vita per lei.
Eppure feci lo stesso quel maledetto errore..
 
''Non ti perdonerò mai!'' le sue urla mi spaccano i timpani e il cuore.
''Posso spiegarti, davvero..'' erano ore ormai che cercavo di parlarle, anche se non c'era molto da dire.
''Cosa vuoi spiegare? Ti ho trovato a letto con un'altra, mi fai schifo!'' sputa quelle parole con tutto l'odio che ha in corpo.
Ieri sera sono andato all'addio al celibato di un amico, c'erano alcool e spogliarelliste.
Ho bevuto troppo e ho portato a casa una spogliarellista, l'errore più grande della mia vita.
''Non cercarmi più, non voglio più avere niente a che fare con te. Mi dai il voltastomaco. Per me sei morto.'' la freddezza con cui dice queste parole mi arriva dritta al cuore, come una lama affilata che, conficcata nel mio petto, viene girata in continuazione.
La vedo uscire dalla porta e non ho il coraggio di fermarla, l'ho persa per sempre.
 
Le settimane dopo quella rottura furono un inferno.
Avevo ogni giorno voglia di chiamarla, anche aspettare che rispondesse e poi riattaccare, solo per sentire la sua voce.
Passavo tutte le sere in qualche squallido locale a bere e a scopare tizie a caso, per cercare di colmare quel vuoto nel petto.
Tutto inutile, nessuna era alla sua altezza, nessuna era riuscita a farmi provare anche solo un decimo di quello che provavo con lei.
Ed ora eccomi qui, su questo tetto.
Il nostro tetto.
Ricrodo che la portai qui per guardare il panorama e, alla fine, facemmo l'amore per la prima volta.
Mi alzo, distrutto dai ricordi, e mi affaccio dal tetto per guardare giù.
Le strade di Los Angeles sono sempre così trafficate, lì sotto c'è gente che si diverte, beati loro.
''Probabilmente questo è l'unico modo che ho per non continuare a vivere nel dolore.'' sussurro a me stesso mentre, con non so quale coraggio, mi metto in piedi sul cornicione del tetto.
Continuo a guardare giù, le auto sfrecciano per le strade e le persone continuano la loro vita.
Nessuno si accorgerà di me, nessuno sentirà la mia mancanza.
Insomma, a chi importa di un ventenne solo?
Non ho una famiglia, non ho amici, e non ho neanche Cindy..
Prendo un profondo respiro e faccio finalmente quello che mai nella mia vita avrei pensato di fare.
Mi butto giù..
Immagino già i giornali di doman..
''Kyle Morris, ventenne residente ad LA, si suicida gettandosi da un palazzo.''
Chissà cosa farà Cindy quando lo verrà a sapere, se piangerà o se non le importerà niente.
Apro gli occhi, sto per raggiungere il suolo.
Il mio ultimo pensiero va a lei, la mia Cindy.
E in quel momento l'unica cosa a cui riesco a pensare è la nostra canzone.
''I'm still loving you!'' sussurro.
Ti amo ancora.
E poi il buio mi avvolge totalmente, per sempre.
 

-ANGOLO AUTRICE.

Prima one-shot che scrivo, ho voluto farla un pò triste.
Era da tempo che volevo farla, poi diciamo che il colpo di genio è arrivato quando ho ascoltato Still Loving You degli Scorpions.
Insomma, non ho letto la traduzione della canzone, ma da quel poco che capisco di inglese mi sembra che parli di un amore finito, quindi ho deciso di associarlo alla storia c:
Spero vi sia piaciuto e che almeno una lacrimuccia vi sia scappata, perché mi ci sono impegnata davvero tanto c:
Un bacio,
kyras890