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Autore: purpleblow    20/01/2009    3 recensioni
I sette peccati capitali.
Ognuno di essi rappresenta Seifer in situazioni diverse.
Ogni peccato corrisponde ad un avvenimento o pensiero diverso.
07. Gola: "Sangue. Seifer lo bramava, costantemente. Lo rendeva soddisfatto, appagato."
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Seifer Almasy
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Seven deadly sins


05. Accidia


Balamb, il porto, le stesse persone.
A Seifer piaceva quella vita o meglio, non gli dispiaceva.
Tutto ciò che c'era da fare era trovarsi un lavoro e vivere la propria vita aspettando che i giorni scorressero.
Se ne stava seduto sul marmo del porto e tutto ciò che faceva era guardare il galleggiante, aspettando che qualche pesce abboccasse.
Troppa fatica per fare altro.
Ormai aveva esaurito la voglia di vivere.
Non voleva più combattere, tantomeno divertirsi.
Non aveva più niente.
Tutto ciò che gli restava era una stupida canna da pesca, nient'altro.
Quant'era che non lasciava la città per svagarsi altrove?
Uno, due, tre mesi, forse un anno?
Non gli importava granchè, in ogni caso non avrebbe più apprezzato niente.
Notò il sughero muoversi leggermente, per poi andare a fondo.
Dette uno strattone e la cima della canna cominciò ad inclinarsi, segno che qualcosa aveva abboccato.
Quel gesto era diventato talmente meccanico, che ormai non ne poteva più, così, con la stessa velocità con cui aveva accalappiato il pesce, tagliò la lenza, lasciando che fuggisse.
Seifer tirò un sospiro, quel giorno non aveva neppure la forza per pescare.
Lentamente si lasciò andare, sdraiandosi sul pavimento.
Teneva gli occhi socchiusi, il sole lo accecava.
Cominciò poi a pensare a se stesso, alla sua vita, rendendosi poi conto di non aver fatto niente di utile in quegli ultimi mesi.
Se avesse avuto la mentalità di qualche anno prima, avrebbe odiato quella vita.
Il Seifer di un tempo cercava sempre di fare qualcosa che lo tenesse occupato seriamente, non smetteva mai di allenarsi, il suo scopo era quello di migliorare.
Adesso invece, se solo pensava ad un allenamento gli venivano i brividi.
A che scopo usare Hyperion? A che scopo migliorarsi?
Non aveva alcun senso, e di certo, non gli passava nemmeno per la testa.
Aveva riposto il Gunblade sotto il letto poco dopo essere arrivato a Balamb mesi prima, senza mai tirarlo fuori da lì.
Faceva parte del suo passato, archiviato insieme a tante altre cose.
Avesse potuto, avrebbe fatto sparire pure Fujin e Raijin.
Quei due erano così noiosi.
Ogni giorno non facevano che chiedergli se aveva voglia di fare un salto a Timber o da qualsiasi altra parte, ma lui non aveva la minima intenzione di smuoversi da dov'era.
Oltretutto continuava a chiedersi perchè li stava ancora a sentire, ma quelli non si arrendevano.
Tempo sprecato.
Divertimento, viaggiare, svagarsi.
Queste parole non facevano più parte del vocabolario di Seifer, li aveva dimenticati.
Era diventato vecchio troppo in fretta per godersi la vita.
Una volta Raijin gli aveva persino chiesto per quale motivo si comportasse così. Era talmente stupido da non arrivarci da solo?
Il fatto era uno solo: gli mancava la voglia.
Non aveva la spinta per cominciare una nuova vita diversa da quella attuale, ormai, qualsiasi cosa accadesse non lo soddisfava.
Non aveva più interessi, anche quelli facevano parte del passato.
La pesca?
Quella era solo un passatempo, per non pensare.
In realtà neppure gli piaceva, lo trovava stupido.
Passare le proprie giornate a osservare un gingillo di sughero e tirare la canna al momento giusto, per fare cosa?
A lui non piaceva neanche il pesce.
Beh, a lui non piaceva niente, neanche se stesso, non più.
Si sentiva talmente tanto inutile che gli veniva a noia qualsiasi cosa.
Era diventato troppo pigro Seifer, persino per uccidersi.
Aveva pensato tante volte alla morte, la vera pace.
Nessun pensiero, nessun fastidio, ma soprattutto non ci sarebbe stato più il tempo che scorreva.
Poi però arriva alla conclusione che sarebbe stato fin troppo bello.
Se davvero Hyne fosse esistito, non gli avrebbe concesso tanto.
Seifer non meritava la pace eterna.
Seifer era destinato al dolore.
Si sentiva quasi un martire, e gli veniva pure da ridere.
Una vita passata ad inseguire un sogno che lo avrebbe rovinato per l'eternità.
Non male davvero.
Per questo non se la sentiva di farlo.
Preferiva aspettare il momento giusto, semmai sarebbe arrivato.
Chissà che Hyne avesse intenzione di lasciarlo in vita per sempre.
Bah, qualsiasi cosa decidesse non sarebbe stato piacevole, se lo sentiva.
Dopo un po', si mise seduto per osservare l'orizzonte, chiedendosi dove fosse in quel momento il Garden.
Chiedendosi dove fosse lui, che lo aveva condannato a quell'esistenza.
Sbuffò.
Era troppo pigro anche per prendersi le colpe.
O troppo orgoglioso, chissà.
Scacciando quei pensieri, si alzò in piedi e decise di tornare a casa, magari dormire un po' gli faceva bene.
Per lo meno avrebbe passato il tempo senza rendersene conto, senza sentire quel senso di noia che lo avvolgeva ormai da troppo tempo.



Note dell'autrice:
Sapevo che questo capitolo, assieme a "Gola" sarebbe stato la mia rovina.
Ce ne ho messo di tempo per scriverlo, è stato alquanto difficile.
Però, bene o male credo di essere riuscita a restare in tema, credo.
Mah, non mi piace comunque.
Il prossimo capitolo sarà "Ira", col quale non avrò sicuramente problemi! XD
Barbidoluzza: Bene bene, sono felice ti sia piaciuto il capitolo precedente! Speriamo che questo non deluda le tue aspettative, perchè come ho scritto poco sopra, a me non piace per nulla questo quinto capitolo.
   
 
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