Solo una settimana fa ho scoperto di avere un elevato numero di globuli bianchi anormali, e quindi quella brutta malattia chiamata leucemia.
Scrivo questo non per farvi star male o per far parlare di me su tutti i giornali o per attirare l'attenzione sul mio personaggio. Ve lo dico perchè voglio essere sincero con voi, voi che siete la mia squadra, voi che siete la mia seconda famiglia. Voi che siete coloro da cui necessito supporto.
Non mi dilungo, non ce la faccio neanche io a scrivere, a pensare a cosa sta passando nella vostra mente in questo istante, o in quelli precedenti.
Voi siete le mie ragazze, le nostre ragazze, incredibili, forti e unite, e lo dovete essere con e senza me. Senza di me, sì, perchè tutto il resto è incerto, no?
Fate che la vostra sia una promessa a me e ai ragazzi.
Io vi amerò ogni istante della mia vita, più di quanto lo abbia fatto in questi anni.
Perchè questa battaglia la vinceremo insieme. E se non la vinceremo, la vinceremo comunque.
Sono il leader, in fondo, il vostro Louis.
Chiudo così, grazie per tutto, in ritardo e in anticipo."
Queste parole rimbombano nella mia testa come ventisei tamburi in fila che suonavano la stessa triste melodia, una melodia che fa rabbrividire il mio corpo disteso sul letto di un'anonima sala operatoria del più famoso tra gli ospedali di Londra.