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Autore: LaMusaCalliope    14/07/2015    1 recensioni
Cosa sarebbe successo se Gertrude avesse detto al padre ciò che veramente desiderava? Leggete e scoprite!
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gertrude
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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~~Emilio era andato a prepararsi a casa di un suo amico nonché testimone di nozze, Michele. Per quanto era agitato, Michele era stato costretto ad aiutarlo a vestirsi. Gli aveva messo la giacca e abbottonato la camicia.
Ora si trovavano nella chiesetta del bordo, aspettando l’arrivo di Gertrude e di Elena. Era già gremita di persone, perlopiù abitanti del paese. L’agitazione era sempre di più. Michele faceva di tutto per calmarlo, ma sapeva che ciò sarebbe successo solo quando Gertrude avrebbe pronunciato il sì. Aveva sentito che in un paesino non lontano dal lago di Como, sue ragazzi stavano per sposarsi ma lo stesso giorno il curato aveva rimandato le nozze, si diceva che ci fosse lo zampino di un signorotto della zona, invaghito della sposa.
iniziò a sudare freddo, al pensiero che ciò potesse succedere anche a lui. Ogni secondo che passava diventava più agitato, Gertrude non si vedeva. E se avesse cambiato idea? Se si fosse resa conto che non era lui quello che voleva?
Era talmente concentrato sulla sua ansia che non si era accorto che l’organo aveva iniziato a suonare e dalla porta centrale Gertrude avanzava lenta verso di lui, sorridente e bellissima in quel vestito bianco che le stava a pennello. Non appena gli fu accanto tutto sparì, rimasero solo loro due e una voce fuori campo, quella del curato, che non ascoltava nemmeno. La sua concentrazione era tutta per quella ragazza che amava e che lo ricambiava.

Non appena la cerimonia si concluse, i due sposi uscirono dalla chiesa dove furono accolti dagli abitanti che avevano organizzato un pranzo sulla piazza cittadina. Servirono ogni genere di pietanze, tutte buonissime. Michele, che sapeva suonare, intrattené tutti con una canzone che dedicò agli sposi, un paio di giovani si esibirono in uno spettacolo, altri musici li accompagnarono per tutta la giornata. Gertrude e Emilio ballarono e si divertirono, vedendo accanto a loro facce sorridenti e allegre.
In un angolo, Elena e Michele parlavano e ridevano. Tutto andava per il meglio e la torta della signora Anna era finita subito per quanto era buona. La festa durò fino a tarda sera e quando ormai la luna era alta nel cielo quasi tutti erano andati via.
Erano rimasti gli sposi, Elena, Michele e la signora Anna, occupati a rimettere a posto. Se ne andarono solo quando la piazza tornò al suo ordine.

Elena e gli sposi rincasarono che era appena spuntata l’alba. Erano tutti e tre molto stanchi e se ne andarono subito a dormire.
Come faceva quasi tutte le notti, Gertrude aspettò che Elena si addormentasse per andare in sala da pranzo. Emilio era lì, con gli occhi chiusi. Sapeva che era sveglio perciò gli si sdraiò accanto, poggiando la testa sul suo petto, ascoltando il suo cuore battere come quella sera che aveva accettato di sposarlo.
- ti amo. – gli sussurrò all’orecchio, come se fosse un segreto tra di loro, qualcosa di inviolabile, fragile, che poteva distruggersi se qualcun altro avesse ascoltato. Il loro amore però era tutt’altro: solido e forte, indistruttibile.
una voce impastata da sonno le rispose con un “anch’io” accompagnato da un sorriso a fior di labbra. E di nuovo, come tante volte prima di quella, si addormentarono. Stavolta era diversa perché la loro unione sarebbe durata per sempre.

   
 
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