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Autore: LauraPalmerBastille    14/07/2015    2 recensioni
|Raccolta dei momenti vissuti nella storia tra Nico e Bianca|
*
[Dal testo.]
–Devo andarmene, Nico– disse semplicemente, senza alzare lo sguardo da terra. –Le Cacciatrici mi hanno fatto questa proposta a cui io non ho potuto rifiutare, e mi sembrava giusto dirtelo. –
Il bambino per la prima volta non sorrise. Fu come se tutta l’euforia che lo aveva avvolto fino a poco prima - Hey! Gli Dei esistono davvero! Il mio gioco non è solo un gioco!- fosse scivolata via.
–Ma ci rivedremo?– chiese solo. Aveva un’espressione stranamente cupa sul volto, che inquietò la sorella. Nico era dannatamente euforico e sorridente; saltellava da una parte all’altra con quelle carte tra le mani, posizionando le statuine degli Dei ovunque gli capitasse.
–Staremo insieme ancora un po’, e poi… bhè, poi potremmo rivederci e- –
–Mi va bene così! – esclamò il più piccolo, alzando il volto. –Quando riverrai a trovarmi ti farò vedere le nuove carte che avrò comprato e ci giocheremo insieme, okay? –
La ragazza sbuffò piano, per poi abbozzare un sorriso. –Ci rigiocheremo insieme, va bene. –
*
Per la prima volta nella mia vita non scrivo roba Pernico, è una mia prima volta.
Buona lettura.
Genere: Drammatico, Malinconico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bianca di Angelo, Nico di Angelo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Nico e Bianca.

sleepy di Angelos uwu | Heroes of Olympus | Pinterest

–Nico, posso parlarti un secondo? – La voce di Bianca risuonò debole e rotta. Il bambino spostò il suo sguardo dalle cacciatrici che stava osservando concentrato, impegnate nello smontare tutte quelle tende in poche e semplici mosse.
Si chiedeva come facessero a tenere tutto quel peso su quelle braccette piccole ed esili; quasi lo inquietavano quelle cacciatrici.
–Bianca, sembra di essere finiti nel mio gioco! – esclamò, non appena la raggiunse. –Gli Dei esistono veramente, e quel satiro Grover è uguale a quello che c’è nella mia carta! –

La ragazza alzò gli occhi al cielo, quasi irritata. –Ti ho detto di smetterla di parlare di questo gioco, ricordi? –
Nico non perse il sorriso, anche con il tono seccato di sua sorella. –Come posso farlo? Devo capire se i punti attacco li hanno davvero, oppure hanno qualche sorta di potere mistico e riescono a- –
–Nico– lo richiamò la ragazza, mordicchiandosi il labbro inferiore. –Sediamoci, ti va? –
Il più piccolo aggrottò le sopracciglia confuso, per poi ammutolirsi. Semplicemente seguì sua sorella e si accomodò vicino a lei, quando si mise seduta.
–Va… Va tutto bene? –

La ragazza abbassò lo sguardo e si passò una mano in mezzo ai capelli, nervosa. –Devi capire che a volte nella vita bisogna fare delle scelte. E molte volte queste scelte non sono facili. –
Il più piccolo non proferì parola. Semplicemente si limitò ad annuire, osservando il terreno umido.
Non gli piaceva quel tono. Quello era il tono che usava quando succedeva qualcosa di veramente brutto; la sua insegnante aveva usato lo stesso quando gli aveva riferito della sua punizione di una settimana per aver giocato a carte di nascosto durante la sua lezione.
Trattenne il respiro per tutto il tempo in cui la sorella parlò, e lo buttò fuori solo quando la verità salì finalmente a galla. –Devo andarmene, Nico– disse semplicemente, senza alzare lo sguardo da terra. –Loro mi hanno fatto questa proposta a cui io non ho potuto rifiutare, e mi sembrava giusto dirtelo. –

Il bambino per la prima volta non sorrise. Fu come se tutta l’euforia che lo aveva avvolto fino a poco prima - Hey! Gli Dei esistono davvero! Il mio gioco non è solo un gioco!- fosse scivolata via.
–Per quanto te ne andrai? – chiese solo. Aveva un’espressione stranamente cupa sul volto, che inquietò la sorella. Nico era dannatamente euforico e sorridente; saltellava da una parte all’altra con quelle carte tra le mani, posizionando le statuine degli Dei ovunque gli capitasse.
–Non lo so– rispose la ragazza, scrollando le spalle. –Ma non voglio tu faccia storie, perché so che puoi farcela anche senza di me. Sei forte. –

Il moro annuì, sporgendo in fuori il labbro inferiore e mettendo quasi il broncio. –Ma ci rivedremo? –
Bianca lo osservò a lungo, per poi annuire incerta. –Staremo insieme ancora un po’, e poi… bhè, poi potremmo rivederci e- –
–Mi va bene così! – esclamò il più piccolo, alzando il volto. Non c’era quel solito sorriso a caratterizzarlo, ma sembrava comunque più tranquillo e sollevato di prima.  –Quando riverrai a trovarmi ti farò vedere le nuove carte che avrò comprato e ci giocheremo insieme, okay? –
La ragazza sbuffò piano, per poi abbozzare un sorriso. –Ci rigiocheremo insieme, va bene. –


Angolomio:D
Eeeee, non so che dire! 
Quindi niente, grazie per aver letto il capitolo!
Ciao gente!:D

Un bacione, LauraPalmerBastille.

 
  
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