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Autore: Shatzy    20/01/2009    12 recensioni
[Dedicata a Vale, tanti auguri ^^]
“Il problema?! Il problema è questa giornata.”
“Ancora? Tem, è finita, che altro vuoi?”
“E’ questo il punto, che è finita! Non sarebbe mai dovuta nemmeno cominciare!”
“Non puoi fermare il tempo.”
“Oh, sì che posso, devo solo trovare il modo.”
“Temari… è un semplice compleanno…”
“E’ il
mio compleanno, per questo non va bene!”
ShikaTema.
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shikamaru Nara, Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: i personaggi presenti non appartengono a me, ma ai legittimi proprietari

Disclaimer: i personaggi presenti non appartengono a me, ma ai legittimi proprietari. Peccato, perché non vedremo mai scene come quella descritta, e per fortuna, perché almeno non li posso rovinare più di tanto XD

 

Note: fic senza pretese, un po’ scema, molto semplice, e tanto difficile da scrivere @__@

 

 

A Valentina.

Anche questo, sì XD Buon compleanno, ciccia ^^

Che il palloncino immortale sia sempre con te! Over, gigia, over!

E ricorda: we support RoyAi & ShikaTema domination! XD

(come minimo Sisya mi ammazza dopo aver usato la sua frase con il secondo pair ^^”)

(che dedica idiota XD)

 

 

 

Intangible present

 

 

Da te voglio qualcosa che non abbia forma,

non mi servono più le cose che si rompono.

 

[ Kuroi Namida – Anna Tsuchiya (Nana) ]

 

 

 

La notte a Suna era particolarmente fredda, ma era bello rimanere a guardare fino a tardi quel buio intenso che avvolgeva tutto ciò che aveva sofferto l’arsura del sole, durante il giorno.

 

“Uhm, un obi nuovo di seta, carino.”

 

Le stelle illuminavano il cielo libero dalle nubi, diffondendo un chiarore latteo tutt’attorno. La sabbia ora sembrava una cipria bianca e soffice, un talco sottile e profumato, era strano pensare che a quell’ora fosse finalmente fredda.

 

“Dei fermargli per capelli, da parte di Matsuri, che gentile.”

 

A Temari piaceva guardare la sua amata città, le metteva tranquillità vedere come tutto era silenzioso e fermo, in quell’oscurità.

 

Le meraviglie del Paese del Vento. I 100 posti più famosi per la tranquillità di anima e corpo. Questo libro è da parte di Baki? Quanti capelli bianchi nasconde a causa tua sotto quel turbante?

 

Le piaceva respirare quell’aria pulita e fresca, e rimanere sveglia a pensare. Quasi ogni sera si ritrovava sul balcone della sua camera, e fissava la città ai suoi piedi, e poi oltre, le dune, il deserto, quella vastità sconfinata che tanto la rilassava.

 

“Oh. Un completo di intimo, questo può rivelarsi interessante… Chi te lo ha regalato?

 

Non avrebbe rinunciato per nulla al mondo a quella pace…

 

“Questo set di trucchi è da parte di Kankuro?”

Temari sbuffò, voltandosi verso il ragazzo. “Shikamaru, la smetti?”

“Di fare cosa?” chiese sorpreso lui, lasciando scivolare sul tavolino l’ennesima scatola.

“Di parlare! Mi stai distraendo.”

L’altro alzò gli occhi al cielo, sistemandosi meglio sulla sedia. “Come vuoi…” alzò le spalle, guardando ancora i pacchetti scartati sul tavolo di fronte a sé.

Temari tornò con lo sguardo alla sua città, al buio avvolgente della sera, alle stelle luminose alte nel cielo, alla sabbia candida e fredda, si concentrò sul silenzio profondo e sull’aria pulita, sulla staticità del tutto. E si accorse che era tutto così… troppo calmo.

Sbuffò, girandosi a guardare il ragazzo. “Oh, insomma, non mi dici niente?”

Shikamaru sospirò. “Mi hai appena detto di stare zitto…”

“Ma dato che sei qui, di’ qualcosa.”

“E cosa?”

“Quello che vuoi!”

“Continuo con la lista dei regali che hai ricevuto?”

“Qualcosa di intelligente, intendevo” espirò sconsolata, voltandosi nuovamente.   

Lui si alzò e le si avvicinò, uscendo fuori, sul piccolo balcone. “Ehi, quest’anno ti è andata bene, nemmeno un regalo stupido” le disse, sfiorandole piano una spalla.

“Non me ne faccio niente nemmeno di questi.”

“Io ho un’idea per il completino…” sussurrò contro i suoi capelli.

“Eh?”

“Niente!” si difese. “Dai, vieni dentro che qui fa freddo” evidenziò, prendendole una mano e trascinandola all’interno.

Temari si divincolò, lasciando la sua presa e incrociando le braccia al petto.

“E adesso che c’è?” chiese lui, infilando le mani in tasca e affiancandola sul balcone. “Devo dire o fare qualcosa?” domandò, mentre lei continuava a tenere il broncio. “Temari, lo sai che non sono capace, fai prima a dirmi qual è il problema, come sempre.”

“Il problema?!” sbottò lei. “Il problema è questa giornata” sospirò, smorzando il tono.

“Ancora? Tem, è finita, che altro vuoi?”

“E’ questo il punto, che è finita! Non sarebbe mai dovuta nemmeno cominciare!

“Non puoi fermare il tempo.”

“Oh, sì che posso, devo solo trovare il modo.”

Temari… è un semplice compleanno…”

“E’ il mio compleanno, per questo non va bene!” chiarì.

Shikamaru sospirò, possibile che fosse sempre la stessa storia? Non solo si era precipitato a Suna tre giorni prima per stare con lei nel giorno del suo compleanno, con prese in giro da parte dell’Hokage, allusioni dei suoi amici e caldo soffocante annessi, ma Temari non lo aveva neanche degnato di uno sguardo per tutto il giorno. Neanche una parola, neanche un sorriso, neanche una coccola… Di una cosa era certo: “io le donne non le capirò mai!”

Ma si accorse troppo tardi di averlo pronunciato ad alta voce. Temari lo fissò in modo truce, per poi bisbigliare un: “e questo cosa vorrebbe significare?”

“Ma niente!” si affrettò a rispondere. Non era il caso di litigare proprio oggi. “Ma non capisco che male c’è a festeggiare il tuo compleanno, i tuoi fratelli erano contenti di cenare tutti insieme, stasera” spiegò con fare annoiato, guardando il cielo scurirsi.

“E’ un anno in più” ammise.

Temari, sono solo ventun'anni, mica cinquanta, di che ti preoccupi?”

Lei sospirò appena, stringendo la balaustra del balcone con un po’ troppa forza. “Questo lo so benissimo!”

Shikamaru la fissò, e non gli ci volle poi molto per capire. “E’ colpa del tuo fidanzato segreto?” chiese.

“Ovvio. È sempre colpa sua” chiarì lei, con tono duro.

“Ecco, lo sapevo…” sbuffò.

“Guarda che è una cosa seria!”

“Guarda che un paio di anni di differenza non sono poi molti…

“Sono tre anni e un mese, per la precisione. E non è colpa mia se non hai nemmeno diciotto anni!

“Li compio tra un mese” si difese, colpito nell’orgoglio.

Rimasero entrambi in silenzio, a fissare la cittadina sotto di loro, immersi nel fresco venticello notturno. Era piacevole anche così, stare in silenzio e vicini, Temari dovette ricredersi. Stare da sola non era poi tutto questo granché.

“Davvero è un problema?” domandò lui dopo un po’.

“Cosa?”

“Se stiamo insieme” chiarì.

“Beh, no, non in quel senso. E poi è una relazione segreta, meglio non farsi troppi problemi o la gente se ne accorgerà.

Shikamaru sbuffò rassegnato, certe cose non sarebbero cambiate mai. “Lo sanno tutti ormai…”

“Cosa? Perché, che hai detto?” si allarmò lei.

“Io niente, mi hai minacciato a sufficienza, ma l’hanno capito lo stesso. I miei compagni di squadra, gli altri a Konoha, e anche i tuoi fratelli, ho visto come mi guardavano stasera…

“E’ colpa tua che sei piombato qui dal nulla, proprio il giorno del mio compleanno, senza un motivo valido!”

“Il motivo ce l’ho, ho chiesto l’incarico all’Hokage.”

“Sì, certo, consegnare un documento che anche un falco avrebbe potuto portare… Oh, ma per favore!” sbottò.

Infatti Tsunade ha iniziato a prendermi in giro, ma non c’era altro a disposizione” rispose tranquillo, alzando le spalle.

E tornarono ancora in silenzio, assorti ognuno nei propri pensieri. Ma da quanto tempo Temari si era accorta che stare con quel ragazzo fosse così rilassante? Da quanto si era accorta di non riuscire a fare a meno di guardarlo di nascosto? Possibile che proprio lei fosse così coinvolta, così…?

Rabbrividì al pensiero di comportarsi da debole, e a Shikamaru non sfuggì il gesto. “Hai freddo?” chiese, infatti, attirandola verso di sé e stringendola piano, mentre tentava di scaldare le sue braccia con le mani.

“No” mentì, lasciandosi andare a quel calore.

Lui alzò gli occhi al cielo, ma la calma era sicuramente il suo punto forte, da sempre. “Io sì, possiamo rimanere così?” provò, conoscendo fin troppo bene il suo carattere. E infatti Temari annuì, acconsentendo. La ragazza posò le mani sui fianchi di lui, in un gesto inconscio e abituale, mentre il respiro andava a sfiorare il collo del ragazzo. Shikamaru tremò per quel brivido di piacere che sentì salirgli lungo la schiena. Cosa che ovviamente non sfuggì a Temari.

“Hai freddo?” chiese fintamente ingenua, chiaramente ripetendo la sua frase di prima.

“No” rispose lui, sbuffando.

“Eppure quello era un brivido…” insistette lei, mentre un sorriso, che definire inquietante era poco, andava nascendo sulle sue labbra.

“Esattamente come il tuo di prima” le rispose a tono, fissandola negli occhi.

Temari mise un piccolo broncio, solo per prendere tempo e pensare. Velocemente, come suo solito. E di certo non poteva dargliela vinta.  

“Quindi per te non è un problema se faccio così?” lo provocò, infatti, lasciandogli un piccolo bacio morbido sul collo.

“Ovviamente no, sei la mia ragazza da tempo ormai” rispose cercando di mantenere un contegno.

Peccato che a quelle attenzioni non c’era proprio abituato. O forse non se ne sarebbe abituato mai.

“La tua ragazza segreta” ridacchiò lei. “Non è eccitante secondo te?” chiese con tono languido.

“E’ soltanto seccante, te lo assicuro” dichiarò, mentre lei strofinava il naso sotto il suo mento.

“Invece è interessante… Altrimenti adesso i miei fratelli non ti farebbero stare qui” continuò, accarezzandogli la schiena e stringendolo forte a sé.

“Sarebbe peggio se entrassero ora e ci vedessero” ammise serio, tentando con tutto se stesso di resistere e mantenere un tono calmo, insieme al suo solito atteggiamento misurato.

Temari rise, e la sua risata andò a sbattere casualmente proprio in quel punto preciso, appena sotto l’orecchio, così tanto sensibile per lui. E lei lo sapeva. Lo sapeva e lo faceva di proposito. Non ci voleva molto a capirlo, soprattutto per un cervello come quello di Shikamaru.

“Perché sei qui?” Temari cambiò domanda, mentre con le mani risaliva le sue braccia, posandole poi sulle spalle.

Perché era troppo tempo che non ti vedevo, perché non ce la facevo più, perché cominciavo a vedere il tuo viso in ogni persona che incontravo, perché credevo di stare per impazzire.

“Perché volevo risparmiare ai tuoi fratelli la tua isteria da compleanno” rispose atono.

Temari sorrise. “Ah, sì? Ma che gentile…” lo prese in giro, passandogli le braccia oltre il collo e avvicinandosi al suo viso.

“Eh, lo so… Sono un candidato al martirio.”

Sentì le labbra di Temari distendersi in un sorriso contro il suo mento, mentre il suo respiro gli sfiorava la guancia.

“Ci tieni così tanto a me?” domandò piano, guardandolo seria negli occhi.

Così tanto da farmi di corsa la strada per venire fin in mezzo al deserto e stare con te solo un giorno, così tanto che ormai se ne sono accorti tutti per quanto mi si legge in faccia. Ma non mi interessa delle occhiate complici di Choji, delle risatine maliziose di Ino o delle pacche e degli sguardi compassionevoli degli altri. Perché è vero, ci tengo così tanto a te.

“Ci tengo alla mia pelle, se non fossi venuto qui, oggi, ti saresti infuriata per non so quanto tempo…” la contraddisse pacato, stringendole la vita.

“Ma se ti ho appena detto che odio il mio compleanno, per me era meglio se oggi non fosse mai cominciato” precisò, con tono basso e stranamente arrendevole.

“Sì, ma se non fossi stato con te ora te la saresti presa per qualche assurdo motivo che non capirò mai, quindi meglio prevenire…” le fece notare.

“E perché te la prendi tanto a cuore?” sussurrò, sfiorandogli uno zigomo con le labbra, e scendendo poi lungo una guancia, e di nuovo fino al mento.

Perché, perché, sai chiedermi solo perché. Se ti dicessi tutto quello che provo rideresti di me, per poi sfruttare il mio punto debole a tuo vantaggio, come sempre. Perché come faccio a non prendermela a cuore se ho la possibilità di vedere il tuo sorriso? Perché come faccio a non amarti quando mi guardi così?

“Perché sono pigro, ti basta come risposta?” sussurrò, ormai inebriato di tutte quelle attenzioni.

“No” rise sommessamente.

“Allora perché non mi va di litigare con te” riprovò.

“Ma quante scuse” ridacchiò lei. “Non riesci proprio a lasciarti andare, eh?”

“Non lo fai nemmeno tu” le rispose, baciandole la linea della mandibola.

“Lo faccio sempre” affermò, attirando la sua attenzione, tanto che tornò a fissarla stupito negli occhi. “Quando sto con te sono me stessa. Che senso ha nascondere i miei sentimenti se li ricambi?

E mai gli sembrò una frase tanto semplice e banale e stupida. Immensamente stupida, se a dirla era una che lo aveva costretto da anni a una relazione segreta. Per non doversi vergognare di stare con uno più piccolo, perché l’amore a distanza non era una cosa fattibile, perché il fatto che vivessero in due Villaggi così lontani non li avrebbe portati da nessuna parte, perché non avrebbe sopportato le occhiate compassionevoli o di scherno dei suoi amici, e per tante altre bugie simili. O perché non si sentiva alla sua altezza, forse.

“Che c’è, hai perso la parola?” scherzò lei.

Gli sorrise sinceramente, per una volta, sentendosi libera da tutte quelle costrizioni emotive che si imponeva sempre, e Shikamaru si fermò a pensare inconsciamente a quanto fosse bello e luminoso quel sorriso. E raro. E solo per lui. Ma la cosa più bella era che fosse proprio lui a farlo nascere, e mai lo avrebbe creduto possibile. Quella sensazione di calore intenso, che si espandeva come una fiamma incandescente nel suo petto a quella consapevolezza, sembrava voler fondere qualunque cosa incontrasse, ogni dubbio, ogni paura, ogni preoccupazione inutile che aveva.

Doveva farglielo sapere in qualche modo, era giusto così.

Temari, io ti…”

 “Cosa…?” lo incoraggiò lei, dolcemente. 

The smile on your face lets me know that you need me

(il sorriso sul tuo viso mi fa capire che hai bisogno di me)

 

Lo guardò ancora con quei suoi grandi occhi verdi, che tanto erano abituati a nascondere, e si sentì scrutare in ogni minimo dettaglio, come se lei fosse in grado di leggere ogni suo pensiero, ora esposto alla luce del suo sguardo.

“Io… ecco…”

“Tu…?”

“Io ti…”

“Tu mi…?” ripeté maliziosa, mettendolo in imbarazzo.

“Io ti odio quando fai così” rispose secco, infastidito senza sapere bene da cosa.

E ancora quella risata, che riecheggiava anche nei suoi occhi limpidi.

There’s a truth in your eyes say’ll you never leave

(c’è una sincerità nei tuoi occhi che dice che tu non mi lascerai mai)

 

Gli sfiorò una guancia con le dita, infreddolite dall’aria notturna del deserto. Lui sentì un brivido, ancora, a quel contatto.

Ecco. Io ti a-”

Ti mi a-?” lo prese in giro.

“Io ti a…mmiro. Stasera sei riuscita a comportarti come si deve anche con le più alte cariche dei Paesi vicini che sono venute a farti gli auguri.

“Davvero?”

“Davvero.”

Si strinse ancora di più a lui, sorridendo di quei sussurri impacciati, pieni di amore e imbranataggine. 

The touch of your hand says you’ll catch me whenever I fall

(il tocco della tua mano dice che mi rialzerai in qualsiasi momento io cadrò)

 

“E poi io ti-”

Ma fu bloccato dall’indice di Temari, che si posò delicato sulle sue labbra.

“Non dire niente. Vale la stessa cosa per me.”

E a Shikamaru mancò il respiro, si sentì proiettato in un altro mondo, dove potevano essere solo loro due, dove non c’era bisogno di mentire, dove potevano mostrare a chiunque il loro amore, dove non era necessario che il cuore battesse, che i polmoni respirassero, dove l’unica luce che doveva esistere era quella degli occhi di lei.

You say it best when you say nothing at all

(tu dici la cosa migliore quando non dici niente)

 

Shikamaru…” sospirò lei, sfiorandogli le labbra.

Lui si limitò a rimanere in silenzio, in attesa.

Temari si allontanò di qualche centimetro, e lui, rendendosene conto, le si avvicinò di nuovo. Perché non riusciva mai a raggiungerla?

Solo quando si accorse che quel calore si era allontanato, troppo, dal suo corpo, aprì gli occhi, per ritrovarsi di fronte un sorrisetto di vittoria su quelle labbra che, ne era sicuro, nei suoi sogni recenti non dovevano stare così lontane dalle sue.

“Che c’è?” arrossì, notando come lo stava guardando, e pensando alla faccia da ebete che doveva aver avuto. Ebete probabilmente era dire poco, doveva essere un misto tra una regressione allo stato infantile e la stupidità allo stato puro. Insomma, una faccia da innamorato perso.

Temari gli si avvicinò di corsa per lasciargli un piccolo, velocissimo bacio sulle labbra, e poi rientrò nella sua stanza, lasciandolo solo sul balcone.

E mai Suna gli sembrò tanto fredda.

 

“Hai ragione. Non sono poi così vecchia!”

 

 

Fine

 

 

 

Nota: alors, partiamo dalla citazione, è la mia canzone preferita di Nana, nonostante io sia pro-Trapnest. Che c’entra non lo so, ma mi ha dato l’ispirazione per il titolo, e, Vale, lo sai quanto ci impazzisco ogni volta XD quindi sopporta e tieniti quella canzone XD

Poi, la scelta finale di mettere delle frasi di una canzone (“When you say nothing at all”, di Ronan Keating *-*) è spudoratamente copiata dal metodo di Lily_90, ma, ehm, ero lì a scervellarmi su come concludere ‘sta fic, le parti romantiche non le so fare, ed è partita questa canzone in sottofondo… cioè, non potevo non prenderla come un segno del destino XD

E poi, non chiedetemi da dove mi sia uscita questa idea, non li so muovere per niente ‘sti due se sono già insieme… per di più, non credo che Shikamaru possa mai pensare cose del genere così smielate XD Ma quello che dice è altro, quindi chissà cosa pensa veramente.

Non farò mai più una fanfic così, promesso!

E basta, non mi pare di aver altro da aggiungere.

 

 

 

Ringrazio chi ha letto le mie ultime fanfic, Per il mio cuore basta il tuo petto, per la tua libertà bastano le mie ali, seconda classificata al contest “Non conosci il titolo?!” di Dreaming Ferret, e Stand my ground, la prima classificata al contest “Oops, beccati!” di Urdi.

Ho risposto ai vostri commenti in fondo alle fic ^^

Poi, oggi è un giorno di festa e non me la prenderò, ma il numero di letture/commenti è, come al solito, disarmante. Non posso avere 10 commenti su più di 200 letture dopo solo 2 giorni dalla pubblicazione, quindi andate a fare il vostro dovere di lettori/recensori con tutte le fic ShikaTema che trovate! ^^ (sì, perché non sono pazza, il problema è di tutte le autrici). Vi ricordo che recensire è un dovere di ogni lettore, e non ha senso rimanere anonimi, tanto più se voi stessi siete autori in primis (e poi non sono idiota, so benissimo chi legge le storie, soprattutto per una fic vincitrice di un concorso ^__-). E sì, si può commentare anche dopo un giorno, un mese, un anno che la fic è stata pubblicata, l'autore è contento lo stesso. Mi limito a dire che io personalmente non scrivo solo su questo fandom, ma i commenti invogliano l’autore a scrivere ancora.

E poi non diciamo che lo ShikaTema ormai è alla deriva, perché se non si commentano i pochi autori rimasti non si può volere altro.

 

Quindi, eccovi qui il messaggio promozionale di elyxyz, autrice eccezionale e mia carissima amica, è ora che anche questa sezione lo conosca XD


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Ok, basta XD Ho scritto anche questo piccolo omake, una scemenza colossale, che penso possa capire solo Vale (e Lely, perché lei è il genio di casa XD).

 

Omake

 

Temari (punta della scarpa che picchietta a terra e braccia incrociate): allora?

Shikamaru (piegato sulle ginocchia): allora cosa?

Te: cos’ha che non va?

Shi: ha una ruota a terra… ^^” *indica la macchina*

Te: per questo l’ho portata da te, sei il mio meccanico! è_é

Shi: pensavo di essere il tuo fidanzato…

Te: dipende dai casi. Ora mi sei più utile come meccanico…

Shi: come vuoi… *sbuffa*

Te (sguardo languido): allora, mi aiuti? *.*  

Shi (esasperato): devo cambiare la gomma.

Te: cosa? Non se ne parla, la aggiusti! È colpa di un chiodo! è_é

Shi: non posso farlo, va cambiata -.-

Te (urlando): ti ho detto di no! Non farmi spendere soldi e aggiustala!

Shi (si alza in piedi): senti, non so come dirtelo…

Te (iniziando a gesticolare): cosa? Non è colpa mia se la gente è maleducata!

Shi (intimidito): T-Temari…? -.-

Te: che posso farci se ritrovo chiodi in mezzo alla strada?!

Shi: ecco, io…

Te: e non ci pensi a me? Potevo farmi male!

Shi: non dico questo, solo che-

Te: non ho intenzione di pagare più del dovuto, fai il tuo lavoro come ti dico e non lamentarti!

Shi: sì, ma-

Te: che vuoi?

Shi: non è un chiodo, si capisce chiaramente che hai preso male una curva e hai urtato il marciapiede, c’è uno squarcio ^^

 

The end

 

 

 

*Flà scappa lontano, ma ci tiene a precisare che risponderà ai commenti, se ne riceverà ^^”, qui sotto*

   
 
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