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Autore: marty0029    15/07/2015    7 recensioni
Gloria Perri, una ventitreenne che si trasferisce a New York dall'Italia. Una ragazza insicura che riesce a ritrovare un po' di sicurezza grazie all'amica Candice. Una ragazza con dei problemi dovuti ad un passato insistente e pesante. Una ragazza che senza saperlo diventerà un ossessione per Lui.
Bradley Lays, multimiliardario di fama mondiale. Possiede un attico nell'Upper East Side e un casinò a Las Vegas. Un uomo abituato a mantenere il controllo su tutto quello che lo circonda. Un uomo che tutti definiscono "Bello e Impossibile". Un uomo a cui difficilmente si può dire di no.
Questa è la storia di un amore avvolgente.
Un amore carnale, che porterà la nostra protagonista a sconvolgere completamente quello che conosceva prima di Lui.
Una storia che farà innamorare.
Diciamocelo ragazze... Ognuna di noi vorrebbe un Mr. Lays nella sua vita!
TRAILER--> https://www.youtube.com/watch?v=ktJsJKZ8aWE&list=UUSS-sqmw6wGG1nnmHxz2gDw
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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17) The Royal Suite





Entrai nella camera di papà con ancora uno strano senso di insoddisfazione addosso. Non avevo detto la verità a mia madre riguardo a Bradley e questo mi faceva sentire una merda. Lei, stranamente a quello che mi ero aspettata e andando contro ogni mia aspettativa, non mi aveva fatto nemmeno una domanda. Era rimasta lì, impalata, a guardare l'uomo di cui mi ero innamorata. Definirlo amico era stata la scelta più dura che avessi mai fatto. Lui per me era tutto tranne che un amico. Fin dall’inizio il nostro rapporto era stato come una costante corsa sulle montagne russe. Il primo incontro sull’Empire, la cena fasulla inventata per potermi avere. Con Bradley non c’era da stupirsi di niente. Riusciva a capovolgere il mio mondo.
Notai mia madre che si mise a sedere sulla poltroncina alla sinistra del letto. Aveva gli occhi lucidi e sembrava sul punto di crollare da un secondo all'altro. Avanzai verso di lei e le misi una mano sulla spalla in modo da farle sentire la mia presenza. Stava soffrendo più di tutti.
Da quando me ne ero andata avevo completamente tagliato i ponti. Tutto quello che volevo era cambiare pagina e me ne fregavo altamente se per farlo dovevo tagliare fuori un pezzo della mia vita. Avevamo sbagliato su entrambi i lati e solo in quel momento riuscivo a rendermene veramente conto. Non potevo scappare dal sentimento che provavo. Per quanti sbagli potevamo aver fatto, questa era la mia famiglia e il pensiero di poter perdere mio padre mi creava un blocco al cuore. Non potevo permetterlo e se Bradley mi avesse aiutato a presentare il caso clinico di papà a qualche illustre chirurgo americano, gli sarei stata debitrice in eterno.
Continuai a massaggiare la spalla di mia madre con la muta speranza che si rilassasse sotto il mio tocco. Era tesa come una corda di violino e vederla così era davvero straziante.

-sono felice di sapere che hai trovato qualcuno in grado di badare a te!- mi disse dopo qualche secondo di silenzio.

Ci misi un secondo per rendermi conto di quello che mi aveva appena detto. Ovvio che si riferisse a Bradley. Non aveva esitato un attimo a confermare a mia madre che ero importante nella sua vita. Era tutto così assurdo e complicato. Se non fossi mai venuta a conoscenza di quel lato del suo carattere e di quella fottuta Suite, forse a quest'ora le cose sarebbero molto diverse tra di noi. Probabilmente l’avrei definito come l’amore della mia vita e non mi sarei mai tirata indietro a presentarlo a mia madre come tale.

-è un buon amico!- replicai sospirando e dandomi della cogliona per averle mentito un altra volta.

-è il tuo ragazzo?- mi domandò lei ignorando completamente quello che mi era uscito dalla bocca un attimo prima.

Mollai la presa dalla sua spalla come scottata. Le avevo appena detto che era un amico e lei aveva letto tra le righe che c'era qualcosa di più sotto la facciata. Mamma non era una stupida. Aveva intuito tutto con il suo arrivo. Per quanto bene possa volerti un amico, ci vuole molto di più per accompagnarti dall’altra parte del mondo. Che Bradley mi amasse? Stentavo a crederlo dal momento che aveva fatto sesso con Natalee poche ore prima. Non puoi provare amore se tradisci.

-è complicato!- mi lasciai sfuggire passandomi una mano dietro al collo e massaggiandomi la base dei capelli.

-prendi la sedia e siediti alla destra di tuo padre. Abbiamo diversi mesi da recuperare quindi siamo tutti orecchie!- mi disse facendo un sorriso in direzione di mio padre.

Lasciai che mi comparisse una qualche ruga di espressione quando sentì pronunciare quella frase. Cose cazzarola potevo dire del mio rapporto con Bradley? Di certo non potevo sbandierare a mia madre che ci facevo un sesso da capogiro che lui aveva una qualche tendenza strana in fatto a carattere. Non le potevo dire che quando era particolarmente incazzato con la sottoscritta faceva sesso occasionale con le numerose donne che gli si buttavano addosso. Merda. Era una delle situazioni peggiori della mia vita. Parlare del mio rapporto con Mr. Lays davanti a mia madre e a mio padre in coma fermo su un letto non era proprio la mia massima aspirazione. Mi avrebbe dato della pazza e mi avrebbe fatto internare nella clinica più vicina di Firenze. Porca vacca.
Presi la sedia e mi misi alla sinistra di mio padre, accarezzandogli la mano di tanto in tanto. Era una bella prova per me questa. Passato e presente che si incontrano.

-ho conosciuto Bradley ad una festa a New York. Io servivo il catering e lui era il festeggiato.- cominciai cercando di capire dove andare a parare.

Mamma mi guardava con uno sguardo attento, tipico di chi non vuole perdersi nemmeno una parola. Ero certa che se mio padre fosse stato attivo, mi avrebbe guardato nello stesso identico modo. Sorrisi leggermente e accarezzai di nuovo la mano di papà. Sapevo che anche se era in coma e quindi da qualche parte dell’universo, mi stava ascoltando anche lui.

-diciamo che entrambi abbiamo notato l'altro. Ci siamo rivisti casualmente qualche giorno dopo e abbiamo iniziato un specie di conoscenza- dissi arrossendo leggermente.

Decisamente il termine conoscenza era usato nel senso lato. Ci eravamo conosciuti si, ma tra una scopata e l’altra. Ovviamente non potevo dirlo a mia madre, così sperai che il termine conoscenza fosse inteso come tale. Sperai vivamente che se la bevesse. Non ci eravamo visti casualmente, ma lui aveva architettato una cena fasulla nella sua bella casa. A pensarci adesso mi viene quasi da sorridere. Mi sembrano passati anni e secoli. Io che cercavo di resistere al l'attrazione che provavo per lui e lui che faceva di tutto per farmi capire che resistere era completamente inutile.

-si vede lontano un miglio che siete innamorati Gloria! Che cosa c’è di così complicato che non ti permette di vivertela? - mi domandò mamma interrompendomi con un sorriso.

-in Italia forse non è conosciuto, ma lui è lo scapolo più ambito di tutta l'America mamma! Possiede praticamente mezza New York e ha due casinò a Las Vegas.- dissi a giustificazione.

-continuo a non capire che cosa c'entra questo con l'amore reciproco che provate!- rispose confusa.

Abbassai lo sguardo posandolo su mio padre. Una relazione con Bradley era tutto quello che il mio cuore innamorato desiderava. Lo maledicevo costantemente per tutto.
Una parte di me sarebbe stata meglio senza la sua presenza. Se lui non si fosse mai avvicinato a me, avrei continuato a vivere nella città dei miei sogni e non avrei avuto un solo pensiero al mondo.
Mi aveva scombussolato la vita. Mi aveva fatto innamorare. Mi aveva spezzato il cuore e mi aveva riportato dalla mia famiglia che aveva bisogno di me.

-è maledettamente ricco.. ha migliaia di donne che gli si gettano ai piedi..-

-tu non sei meno di lui solo perchè non possiedi le sue ricchezze Gloria! Per tutta la vita ti sei sentita inferiore a causa nostra e questo ti porta a essere insicura.- esclamò ammettendo le sue colpe.

Alzai di scatto la testa verso di lei. Aveva appena ammesso che il comportamento che avevano tenuto era stato una sbaglio. Questa non me la sarei mai aspettata.

-quando ti trovammo con i tagli ai polsi, io e tuo padre capimmo di aver fatto un gigantesco errore con te.. avevamo paura di averti segnato per sempre-

-mamma io..-

-non abbiamo giustificazioni Gloria!- affermò decisa interrompendomi.

Scossi lievemente la testa e abbassai lo sguardo verso mio padre che se non fosse stato per il cannellino che aveva nel naso, sembrava che dormisse. Chissà in che mondo dei sogni era.
Mamma aveva ragione. Ero felice che si rendesse conto che il loro comportamento era stato inaccettabile per buona parte della mia vita. La mia decisione di lasciare lo Stato evidentemente aveva scosso i miei genitori fino a fargli capire che il loro modo di educarmi li aveva portati solo ad un mio allontanamento.

-avete sbagliato, ma credo che non ci sia modo per cambiare il passato. Quello che è successo in passato non c’entra nulla con il mio rapporto con Bradley!-

-come credi.. voglio che tu sia felice Gloria! Voglio quella felicità che ti abbiamo negato da piccola e sono sicura che con quell’uomo tu possa averla.- mi disse con uno sguardo dolce negli occhi.

Sorrisi a quello sguardo. Era una delle prime volte che vedevo mia madre così dolce con me. Il suo rapporto con mio padre era sempre stato affettuoso, ma con me era come se si frenasse non poco. Sgranai gli occhi quando sentì la mano di mia madre posarsi sulla mia che a sua volta era sopra quella di mio padre. Eravamo una famiglia così strana. Non eravamo solidi. Non eravamo affettuosi. Non eravamo conformali. Eravamo semplicemente noi.

-non ti frena il fatto di sapere che è un mondo anni luce diverso dal mio? È più grande di me, ricco sfondato, e capace di stendere chiunque con un solo e semplice sguardo..-

La guardai semplicemente e vidi che aveva annuito alle mie domande velate. Mi aveva ascoltato attentamente ed ero sicura che adesso mi avrebbe detto un qualcosa che sarebbe sembrato filosofico persino a Dante Alighieri in persona.
Papà quanto vorrei che tu ti svegliassi per potermi dire che cosa ne pensi. Non credevo che avrei mai voluto la tua approvazione per qualcosa. Figuriamoci per un uomo. Eppure adesso ero qui, immobile, intenta a guardarti con la speranza di vedere i tuoi occhi.

-non mi interessano queste cose.. ho visto lo sguardo di quell’uomo Gloria. Ti ama. Forse ti ama a modo suo, nessuno ama nello stesso modo, ma posso assicurarti che nel suo sguardo c’è amore!-

Aprì la bocca per risponderle, quando il mio cellulare prese a suonare, richiamando l’attenzione nella stanza che era appesa ad un silenzio assordante. Dopo l’affermazione di mia madre, ero dannatamente senza parole. Non avrei saputo cosa dirgli in risposta.
Oziosamente benedì chiunque fosse dall’altra parte della cornetta e cercai il cellulare in borsa per poter rispondere. Il nome di Bradley lampeggiava sullo schermo e mi alzai con una scusa per uscire dalla stanza di papà e rispondergli. Ci eravamo lasciati da poco più di due ore.

-Bradley.-

-Bimba, ti ho chiamato per informarti che mi sono consultato con altri chirurghi e domani arriverà da Seattle un cardiologo primario di chirurgia per visitare suo padre!- mi disse facendomi nascere un sorriso sulle labbra.

-oddio davvero?- domandai incredula portandomi una mano alla bocca.

Aveva fatto quello che mi aveva promesso. Mamma aveva ragione. A suo modo Bradley Lays mi amava. Certo, non in modo così convenzionale, ma sicuramente in cuor suo gli importava di me. Sapevo che avrebbe tentato il possibile per riportarmi mio padre e di questo non potevo che essergli grata. Lo amavo. Lo amavo nonostante tutto.

-te l’ho promesso Gloria! Ti riporterò indietro tuo padre..-

-non eri tenuto a fare tutto questo Bradley.. Dopo tutto quello che è successo, non ne avevi davvero motivo.- dissi sedendomi stancamente su una poltroncina.

Sentivo le forze venirmi meno. Avevo la testa che girava particolarmente veloce e la voglia di chiudere gli occhi stava piano piano aumentando. Sentivo che non avrei retto ancora per molto. Nonostante mio padre fosse sempre in quello stato e mi madre mi avesse fatto la sua diagnosi sul rapporto con Bradley, non ne potevo veramente più. Fortuna che la sua voce era un deterrente per non addormentarmi.

-smettila Gloria. Mi mandi fuori di testa quando dici queste stronzate! Mi prenderò cura di te in ogni modo. Scavalcherò chiunque mi tenga lontano da te, persino te stessa!- mi aggredì facendomi fare un sospiro.

-odio questa situazione. Se non avessi saputo della Suite, di quella Natalee..-

-ti interesserà sapere che quella Suite non esiste più. L'ho fatta chiudere definitivamente. Nessuno potrà più entrarci!- mi interruppe facendo la voce greve.

Sgranai gli occhi sorpresa da quella sua rivelazione. Quella Suite rappresentava il suo scannatoio personale dove dava sfogo a quel fastidioso lato del suo carattere che mi mandava in crisi. Dopo averci portato me, ci aveva portato quella rossina di Natalee e Dio solo può sapere chi altro. Ero stupita.

-ma tu..-

-senti Bimba, non voglio parlare di questo per telefono.. Devo vederti negli occhi per continuare questa conversazione.-

Mentalmente sperai che si sarebbe dichiarato in qualche modo. Sicuramente era meglio parlare di queste cose nel nostro privato, ma per telefono avevo una notevole audacia che non riuscivo ad avere quando incontravo quelle favolose iridi azzurre. Mi destabilizzava troppo.

-credo che tu abbia ragione!- convenni facendo uno sbadiglio.

-perché non vieni qui a riposarti? Hai bisogno di dormire un po'. Non credo che quanto hai dormito in aereo possa considerarsi un tempo ragionevole.-

Mi massaggiai il collo con la mano che non era impegnata a reggere il telefono. Andare in albergo da lui. Sicuramente avrei finito per riposarmi ancora di meno, ma almeno avrei staccato la spina da quello che mi stava succedendo intorno. Volevo lasciare mamma sola per correre da Bradley? Sorrisi pensando che la risposta era abbastanza ovvia. Per quanto amassi il mio Mr Bello e Impossibile, non potevo fare questo a mia madre. Sarei rimasta al suo fianco per tutta la notte e avrei fatto da balia sia a lei che a papà.

-non posso venire via Bradley..-

-come vuoi Bimba.. Sono nella Suite 1121 se cambi idea!- esclamò senza insistere troppo.

-grazie. Ci sentiamo più tardi!-

-ci puoi giurare Bimba!-

Attaccai la conversazione e gettai la testa all'indietro. La voglia di andare da lui era tanta, ma non potevo fare questo ai miei genitori. Ero appena tornata e non avevo cuore di abbandonarli. Il telefono mi squillò in mano e con un sobbalzo guardai chi mi stava chiamando. Tesoro mio.

-ciao Candy!-

-ciao Bellezza! Come va? Tuo padre come sta?- mi domandò senza fare niente per nascondere l'ansia nella sua voce.

-ha avuto un attacco di cuore e l'hanno messo in coma farmacologico per evitare danni irreversibili..- dissi asciugandomi una lacrima.

-cazzo!-

-mi manchi Candy..- singhiozzai lasciandomi andare e scoppiando a piangere come una bambina.

-Ria.. Sai che ovunque tu sia io sono con te! Niente e nessuno ti farà liberare di me!- mi rispose con il suo tono rassicurante.

Feci un sorriso dentro al pianto disperato in cui ero caduta e tirai su con il naso. Sapevo di poter contare sulla mia migliore amica in qualsiasi momento. Era importante per me che lei fosse nella mia vita.

-Bradley ha conosciuto mia madre.-

-mi credi se ti dico che non se sono stupita tesoro? Lui ti ha accompagnato in questo viaggio e non credo che potrai liberarti della sua presenza da adesso in poi!- mi rispose con tutta la sincerità di cui era capace.

-mamma è convinta che lui sia innamorato di me..-

-Ria, tu sei maestra nel negare l'evidenza. Si vede lontano un chilometro che quell'uomo vive per te!-

-io lo amo..- esclamai ammettendo l’ovvio.

La sentì sorridere e mi asciugai le lacrime con un fazzolettino di carta. Basta piangere. Basta Gloria.

-tornerete insieme più uniti di prima. Nessuno dei due può stare troppo lontano dall'altro.-

-Gloria..-

Mi voltai in direzione della voce che aveva chiamato il mio nome e vidi mia madre in piedi sulla soglia della porta della camera di papà. Era intenta a guardarmi e decisi di congedare Candice, per poter tornare a farle la compagnia di cui aveva bisogno in questo momento.

-Candy devo andare.. ci sentiamo più tardi, se succede qualcosa di nuovo ti chiamo immediatamente!- le dissi senza staccare gli occhi da mia madre.

-ok tesoro! Pensa a quello che ti ho detto e chiamami se hai bisogno di me!-

Attaccai la conversazione e presi un respiro profondo prima di alzarmi dalla poltroncina su cui mi ero seduta durante la conversazione con Bradley.

-tutto bene mamma?- domandai allarmandomi all’istante.

-perchè non vai a riposarti Gloria? Sei stanca e spossata dal viaggio e i tuoi occhi reclamano un po' di riposo.- mi disse facendo un passo verso di me.

-non posso lasciarti sola. Non ancora almeno.- affermai decisa e testarda.

La vidi fare un sorriso tirato e lentamente annuì. Controllai l’orologio. Era ora di cena in Italia, sicuramente doveva avere fame. In lontananza potevo sentire le infermiere che portavano il pasto ai pazienti in convalescenza. Tristemente pensai che non sarebbero venute da mio padre. Lui al momento si nutriva con delle flebo con dio solo sa che cosa dentro.

-hai fame mamma? Vuoi che ti vada a prendere qualcosa al bar qua sotto?- le domandai apprensiva mentre mi torturavo le mani.

-ho mangiato un panino quando sono tornata a casa. Non credo di poter mettere nient’altro nello stomaco per oggi, ma tu non hai mangiato niente se non un paio di caffè!- mi sgridò bonariamente facendomi nascere un leggero sorriso sulle labbra.

-andrò a prendere un pezzo di pizza..-

-puoi farmi un favore? Fai un pasto equilibrato Gloria.. sei pelle e ossa. Vai dal tuo amico e mangia e riposati. Ti prego, fallo per me se non lo vuoi fare per te stessa!- esclamò interrompendomi all’istante e sedendosi accanto a me mi prese le mani tra le sue.

Tipico.
Credevo che si fosse già arresa ma ovviamente non era così. Con che cuore avrei avuto il coraggio di lasciarla di nuovo qui da sola con il pensiero rivolto unicamente a papà? Sapevo come doveva sentirsi. Sicuramente voleva farmi distrarre per qualche ora.

-mamma io..-

-vai!-

##

Lasciai che il taxi mi fermasse davanti all' Four Season Hotel e mi presi due minuti per ammirare l'edificio che avevo davanti. Era di una bellezza unica. Detti i soldi al tassista che mi guardava accigliato per la perdita di tempo che gli avevo fatto fare e gli feci un discreto sorriso di scuse prima di guardarlo andare via. Ero rimasta da sola. Avevo seguito il consiglio di mia madre e ero venuta da Bradley per mangiare e per riposarmi. Scossi leggermente la testa pensando che probabilmente avrei mangiato, ma non mi sarei mai riposata. Io e Bradley da soli nella stessa stanza non porta niente di buono.
Entrai nella Hall e subito mi sentì a disagio. Tutto quel lusso è quello sfarzo non facevamo proprio per me. Puntai diretta verso il banco della reception e lanciai un occhiata di desiderio ai divani di pelle marrone che sembravano la una delle cose più comode di questo mondo. Venivo da ore passate sulle poltroncine scomode dell'ospedale, quindi il mio desiderio era più che giustificato. Arrivai al banco e salutai con un sorriso il ragazzo con giacca e cravatta che avevo davanti. Dimenticavo che mi trovavo in un luogo di super lusso. Ovvio che anche il receptionist avesse l'aria più professionale del mondo.

-cosa posso fare per lei signorina?- mi domandò gentilmente facendomi un sorriso di circostanza.

Era strano sentire di nuovo l'appellativo signorina. Mi sono abituata al Miss americano e adesso tornare alle vecchie abitudini sarebbe stato difficile. Per un secondo fui tentata di parlare inglese in modo da fargli cambiare modo di dire, ma poi mi detti della cretina e tornai in possesso delle mie facoltà mentali.

-vorrei un informazione.. Dove si trova Mr. Lays?-

Lo vidi sgranare impercettibilmente gli occhi e mi rivolse uno sguardo diverso da quello che aveva avuto fino ad un momento prima. Che avevo detto di così assurdo da fargli cambiare così atteggiamento? Ci mancava solo un altro bipolare nella mia vita al momento.

-mi dispiace ma non posso fornire questo genere di informazioni. Possiamo provare a chiamare Mr. Lays e annunciarla.-

Alzai le spalle e lo lasciai fare mentre picchiettava qualcosa sul computer touch che aveva davanti al naso. Ecco tutta la sua bipolarità. Non mi poteva dare informazioni riguardanti gli ospiti. Bastava dirlo. Continuò a scrivere per un altra manciata di secondi, poi mi guardò di nuovo.

 

-chi devo annunciare?-

-dica solo che c'è Gloria.. Capirà lui!- dissi stancamente, sconsolata di dover fare tutta questa trafila.

-Gloria? Come Gloria Perri?- mi domandò sgranando nuovamente gli occhi.

Ma porca vacca che razza di problemi aveva questo santo ragazzo? Ne stava combinando una dietro l'altra.

-si sono io!-

-oh cielo signorina prego si accomodi! Mr. Lays ha lasciato il suo nome in qualità di ospite! Desidera qualcosa?- mi domandò con una voce così melensa da farmi venire voglia di vomitare.

-sono apposto grazie! Vorrei solo sapere dove posso trovare Bradley.-

-il Signore è nella Royal Suite all'ultimo piano! Prenda pure l'ascensore qui sulla destra, il nostro collaboratore la porterà al piano indicato!- disse professionalmente indicandomi un ascensore con la mano destra.

Lo salutai con un cenno della testa e mi ripromisi di non averci più niente a che fare per tutta la durata del pernottamento di Bradley. Chissà che gli aveva detto Mr. Bello e Impossibile per avergli fatto così tanta paura. Scossi la testa. Lays era in grado di sciogliere un ghiacciaio con un solo sorriso, ma porco cazzo, era anche bravissimo a uccidere con una sola occhiata. Possibile che in questo mondo non ci fosse una sola persona normale fino infondo?
Arrivai all’ascensore che mi aveva indicato e pigiai il pulsante della chiamata. Stupidamente mi domandai se avrei trovato Bradley dall’altra parte delle porte. Sapevamo entrambi l’effetto che ci facevano gli ascensori. Erano qualcosa di afrodisiaco per noi.
Le porte si aprirono e ovviamente, non mi si presentò davanti il volto eccitante di Mr. Bello e Impossibile, ma quello di un ragazzo vestito con un completo color blu notte che mi guardava con un sorriso di cortesia. Feci un passo nella sua direzione ed entrai dentro. Mi guardai intorno rendendomi conto che non era poi molto diverso dall’ambiente che aveva Bradley nel suo ufficio.

-a che piano la posso portare Signorina?- mi domandò il ragazzo distogliendomi dai miei pensieri.

-ultimo piano per cortesia- risposi semplicemente troncando li la conversazione.

Il ragazzo capì che non era il caso di aggiungere altro e premette solamente il pulsante del piano, per poi mettersi le mani dietro la schiena e guardare un punto dritto davanti a se. Il silenzio adesso regnava sovrano dentro queste quattro pareti. Forse ero stata un po' sgarbata con quel povero lavoratore, ma in questo preciso momento la mia testa stava per esplodere. Avevo affrontato il mio passato. Avevo ritrovato mia madre, e il tutto mentre mio padre lottava fra la vita e la morte.

-siamo arrivati Signorina!-

Scossi velocemente la testa e ringraziai quel ragazzo con un sorriso gentile prima di uscire dall’ascensore. Mi guardai intorno e constatai che c’era solo una porta nel lungo corridoio che mi si presentava davanti. Sorrisi. Ovvio che Bradley volesse stare comodo e in pace. Feci i passi necessari ad arrivare davanti alla porta e bussai un paio di volte sul legno massiccio. Sentì dei leggeri rumori provenire dall’interno e due secondi dopo mi trovai davanti all’uomo di cui mi ero irrimediabilmente innamorata. Bradley da parte sua, mi guardava con uno sguardo sorpreso. Aveva il cellulare all’orecchio, ma sembrava che non gli interessasse minimamente quello che l’interlocutore gli diceva dall’altra parte del telefono.
Sostenere il suo sguardo, solo qualche settimana fa mi sarebbe sembrato impossibile, mentre adesso eccomi qui. Davanti a lui. In un albergo di lusso. Nella mia Nazione Natale.

-Sullivan ci sentiamo più tardi!- esclamò categorico buttando giù la conversazione.

-è maleducazione non aspettare la risposta dall’altra perte del telefono!- dissi buttando li una battuta.

Il sorriso che nacque sulle sue labbra era qualcosa di meraviglioso. quest’uomo era qualcosa di meraviglioso. Mi buttai tra le sue braccia e lasciai che mi passasse una mano tra i capelli. Quel gesto valeva tutto quello che avevo aspettato per il tragitto dall’ospedale. Già mi ripagava di tutto.

##

Mangiavo avidamente le fantastiche leccornie che Bradley si era fatto recapitare in camera dalla cucina dell’hotel. Mi aveva chiesto se volevo andare a mangiare al ristorante, ma avevo preferito restare in camera. Non ero in vena di stare tra la gente e lui questo l’aveva capito perfettamente.
Presi una piccola schiacciatina e ci misi sopra un po' di salmone facendo fare le capriole al mio palato che ne era deliziato. Sembrava lontano mille anni il mio ultimo pasto decente. Mamma aveva ragione. Avevo bisogno di staccare la spina per qualche ora. Ripetei l’operazione con una nuova schiacciata e in quel momento sollevai lo sguardo, puntandolo su quello di quella persona che tanto amavo. Lui aveva detto di non avere fame, ma aveva ordinato un menù per circa cinque persone. Quando avevo visto entrare due camerieri con un carrello ciascuno, avevo inteso che mi sarei sicuramente sfamata per il prossimo mese.

-è favoloso guardarti mangiare così di gusto.- esclamò lasciando che il silenzio che si era creato si spezzasse.

Alzai le spalle e buttai giù il boccone. Presi il bicchiere di puro cristallo che avevo davanti e lo riempì con un po' di acqua fresca. Tutto quello di cui avevo bisogno in questo preciso momento era in questa stanza. Mentalmente e egoisticamente ero felice di essere con lui. Sapevo che fuori da quella porta tutto il resto era una merda, ma adesso non ci volevo pensare e volevo godermi il momento.
Guardai Bradley mentre sentivo che il nostro tacito silenzio veniva interrotto dal suono del suo cellulare. Aveva mandato a puttane diversi appuntamenti per “seguirmi”. Questo mi faceva sentire importante e desiderata. Sapevo che il suo lavoro era la cosa più importante per lui, ma sapere di essere abbastanza importante per farglielo trascurare per qualche tempo mi rendeva felice.

-Ryan!- ringhiò contro il telefono come se fosse incazzato dell’interruzione.

Notai che quando era a telefono riusciva a cambiare completamente umore e tono di voce. Se un attimo prima mi guardava e mi parlava con dolcezza e desiderio, adesso aveva completamente cambiato aspetto risultando determinato e autoritario.

-non credo proprio che abbia capito con chi ha a che fare. Ho detto che voglio il fascicolo per mail non oltre le 18:00!- esclamò alzando leggermente il tono di voce.

Mi rannicchiai sul comodo divanetto di tessuto color salvia e continuai a mangiare un pezzo di schiacciata. Sentirlo parlare di lavoro mi eccitava e spaventava allo stesso tempo. Era in grado di scombussolarmi talmente tanto che non riuscivo nemmeno a rendermene conto io stessa. Aveva un tale impero sotto di lui che gli bastava semplicemente alzare il tono di voce per poter ottenere quello che voleva. Chissà come era riuscito a creare un tale capitale.

-sarà così ti ho detto! È troppo importante quell’affare per farlo saltare! Anche se non ci sono io fisicamente, il tuo intervento ripagherà le loro aspettative.- sbottò passandosi una mano tra i capelli.

In quel momento non so il motivo preciso dal momento che non lo avevo obbligato in nessun modo, ma mi sentì in colpa per averlo qui davanti a me. Aveva una multinazionale da mandare avanti e prendersi un periodo di ferie in base a chi si scopava sul momento, mi sembrava una cosa paradossalmente impossibile, anche per lui. Il Mr. Bello e Impossibile che tutto può al mondo.

-tienimi aggiornato!- terminò la conversazione e tornò a puntare lo sguardo su di me.

-posso dirti che non occorre che rimani qui vero? Evidentemente hai mollato qualche affare in sospeso con la tua improvvisa fuga.- iniziai mentre posava malamente il cellulare sul tavolino da fumo.

-credimi quando ti dico che non c’è assolutamente nessun posto al mondo dove preferirei essere. Bimba io..-

Il suo discorso fu interrotto sul più bello a causa del suo cellulare che aveva ripreso a suonare come se da questo dipendesse la vita di qualcuno. Dio Santo. La sua vita era così frenetica che farne parte sembrava addirittura impossibile. Lo vidi abbassare leggermente la testa mentre borbottava qualcosa sottovoce che non ero riuscita a decifrare.

-Lays!-

Mi alzai dal divanetto e gli mimai con le labbra che andavo in bagno dal momento che il mio bellissimo innamorato mi seguiva come un falco con gli occhi. Avevo mangiato sicuramente meglio che all’ospedale, ma questo non riusciva a lenire il senso di colpa che provavo in quel momento.
Arrivai nel bagno e non mi stupì di trovarlo più grande del mio appartamento nel Queens. Questa Suite era la fine del mondo e se il mio stato d’animo fosse stato anche solo leggermente migliore, mi sarei ritenuta una ragazza molto fortunata.
Feci pipì, dopo di che mi appoggiai al lavandino con entrambe le braccia e mi guardai allo specchio. Ero lo scheletro di me stessa. Avevo decisamente un aspetto tremendo. Improvvisamente sentì le testa girarmi e lo stomaco rivoltarsi completamente. Chiusi la porta con un calcio e mi accucciai sul water per vomitare tutte le fantastiche leccornie che avevo appena messo in corpo. Che cazzo mi stava succedendo?

-Gloria!-

Sentì la porta aprirsi velocemente e due secondi dopo mi ritrovai Bradley al mio fianco che mi sorreggeva i capelli con una mano e con l’altra mi accarezzava dolcemente la schiena. Merda. Non volevo che assistesse a questa scena tremenda. Il mio corpo sembrava sul punto di ribellarsi a me.
Una parte di me, quella ribelle e orgogliosa, non era contenta che Lui assistesse a tutto questo. Non volevo che si preoccupasse inutilmente dal momento che sicuramente si stava domandando cosa stesse succedendo.

-Gesù Gloria.. stai bene?- mi domandò con una voce carica di preoccupazione.

Appunto.

-sto bene- risposi appena terminai di svuotare dentro al water tutto quello che avevo sullo stomaco.

Questa storia di mio padre e di Bradley mi stava mandando a puttane il cervello e il corpo. Alzai lentamente la testa e mi passai una mano sulla bocca sentendo che delle perle di sudore cominciavano a scendermi sulla faccia. Dovevo essere più bianca di un cadavere. Rilassai le spalle al tocco di Bradley e lasciai che quel gesto mi coccolasse quel tanto che bastava per dimenticarmi un attimo di tutta questa situazione. Sentirlo al mio fianco mi mandava fuori fase in tutti i sensi possibili. Mi faceva sentire bene e male questa cosa. Era una lotta interiore che io stessa non riuscivo a capire.

-oh Bimba mi hai fatto spaventare a morte!- mi disse baciandomi i capelli.

-credo di aver fatto subire al mio corpo troppe emozioni..- risposi beandomi di quel gesto e tentando di alzarmi in piedi per darmi una lavata alla faccia.

-forse hai bisogno di una visita.. adesso torniamo in ospedale e mentre aspettiamo notizie di tuo padre tu ti fai vedere da qualcuno.- esclamò aiutandomi ad alzarmi.

-sto bene davvero Bradley! Non devi preoccuparti per..-

-non dirmi che non mi devo preoccupare per te Gloria! Passo l’intera giornata a prendermi cura di te e non voglio fare altro!-

-e questo mi fa piacere Bradley, ma puoi stare tranquillo!-

-come posso stare tranquillo quando ti vedo stare male? Non lo capisci Gloria? Come puoi non capirlo?- mi domandò retoricamente continuando a guardarmi da tutta la sua gloriosa altezza.

-cosa non capisco? Perchè mi isoli dai tuoi pensieri e dai tuoi sentimenti? Lo sai quello che provo per te. Dopo tutto quello che abbiamo passato eccomi ancora qui, davanti a te, impotente contro il tuo volere!- gli risposi lasciando che il filtro cervello bocca si bloccasse per qualche secondo.

Premetti le labbra l’una sopra all’altra e lo guardai dal momento che era bello come il sole. Sapevo che c’era qualcosa che non riusciva a dirmi. Forse anche lui mi amava nel suo modo e forse anche lui ed io saremmo potuti diventare una vera coppia.
Mi scansai da lui e mi lavai la faccia mettendomi anche un po' di acqua in bocca per potermi togliere di mezzo il senso di nausea. Quando rialzai il viso e mi guardai allo specchio, notai Bradley che era rimasto esattamente nella stessa posizione in cui l’avevo lasciato. Che succedeva adesso?
Mi voltai verso di lui e gli passai una mano davanti agli occhi. Sembrava caduto in uno stato di trans. ok. Stavo iniziando a preoccuparmi sul serio. Non era dal mio manico del controllo preferito stare immobile senza guardarmi.

-che succede Bradley? Mi fai preoccupare se fai così-

In lontananza sentivo il suono del suo cellulare che reclamava la sua attenzione, ma in quel momento non ci feci caso più di tanto. Nemmeno lui si accorse di quel suono. Era sempre impegnato a rimanere nella stessa posizione. Una parte di me era tentata di andare a prendergli quell’aggeggio malefico e sventolarglielo sotto il naso per avere una reazione.

-insomma mi spieghi che cosa ti succede adesso?-

Il suo cellulare smise di suonare e lo vidi accasciarsi a terra in ginocchio e con la testa china. Oh porca di quella vacca. Che cosa stava succedendo? Perchè adesso lui cadeva così? Non era lui quello che perdeva il controllo in queste situazioni. Al massimo ero io la pazza.

-Bradley cazzo che cosa sta succedendo? Mi sto seriamente preoccupando! Parlami!- esclamai esasperata mentre mi sedevo per terra davanti a lui che era ancora inginocchiato.

Lo vidi alzare la testa e finalmente i nostri occhi si incontrarono. Leggevo della paura in quel favoloso azzurro, ma non ne comprendevo il motivo. Insomma, stavo bene. Dopo la sua dichiarazione di volersi prendere cura di me, che cosa era successo per cambiarlo così tanto? Il mio modo di parlare di poco prima non poteva averlo mandato così tanto fuori fase. Era un semplice sfogo.

-se è per quello che ho detto prima lascia perdere! Non voglio saperne niente di niente- tentai accarezzandogli una guancia.

-Bimba..- sussurrò strusciando la guancia contro la mia mano.

Ha parlato. Alzai di scatto la testa e lo guardai intensamente rendendomi conto che la sua bellissima voce era tutto quello che desideravo di più in questo momento.

-dimmi-

-io ti amo!-






________________________




Ciao a tutti!

Chiedo umilmente perdono per la mia lunga assenza, ma ho iniziato la convivenza e non è facile desteggiarsi con lavoro e casa!!!!

Come state bellezze?

Vi lascio sul più bello con la dichiarazione del bello e impossibile!

Un bacio a tutti!!!!



Marty0029

   
 
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