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Autore: HatoKosui    15/07/2015    1 recensioni
Ame e Aoi sono due sorelle che si strasferiscono alla Iwatobi in un periodo inusuale, quasi alla fine della scuola. Hanno un passato strano, la più grande è chiusa in se stessa, la sorella minore, Aoi, dal canto suo si sente sola, persa in situazioni più dolorore di quanto sembri. Conoscono il vicino di casa Makoto e i ragazzi della Iwatobi, ma Ame sembra provare orrore e fastidio per tutto quel che riguarda l'acqua tanto da sopportarne a malapena la vista... Aoi cerca di aiutarla chiedendo aiuto a Rin, conosciuto da poco, ma nessuno si aspetta un'altro disastro imminente: il male non viene mai da solo!
[Storia senza pretese, che avevo scritto un anno fa e che ho publicato ora perchè mi hanno letteralmente pregato... Nonostante tutto ci tengo particolarmente a sentire le vostre opinioni, e spero con tutto il cuore che piaccia (anche perchè i ragazzi meritano eh u.u)!]
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Haruka Nanase, Nuovo personaggio, Rin Matsuoka, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Capitolo 4: Famiglie


<< Rin? >> Ripeté Aoi, guardandolo spaesata. 

<< La lettera é per tua sorella, da parte di un mio amico. >> Aoi mise al sicuro la lettera nella tasca della giacca << Sono venuto a prendere delle cose che tua madre ha in casa, appartengono a mio padre. >>

Lei continuò a guardarlo, un po' scettica, anche se sembrava serio. Lui alzò un sopracciglio, sospirando di poco. 

<< Tua madre non ti aveva avvertito della mia visita?>>

Disse, guardandola con quei suoi occhi leggermente affilati. Aoi provò a controllarsi ed anche se sentiva il viso un po' rosso, si sbrigò a cercare il telefono nella borsa, per vedere se sua madre l'avesse chiamata. << Oh, io... Devo aver dimenticato di controllare il telefono... sai oggi... Oggi è stata una giornata difficile e... >> alzò la gamba per tenera la borsa, ma la cosa le riuscì male, tanto che le scivolò dalle mani e cadde a terra, aprendosi e riversando tutti i libri sulla strada. << Oh, accidenti! >>

<< Perché questa giornata non può terminare in grazia di Dio, almeno alla fine?! >> 

Pensò, infastidita, mentre si piegava a raccogliere tutto.

<< Scusami, che imbranata >> Lui si avvicinò, ma la ragazza se ne accorse solo quando lo vide abbassarsi per aiutarla a rimettere a posto i libri. << Tieni... >> Disse solamente, porgendole dei quaderni. Lei alzò lo sguardo incontrando il suo, che serio la guardava, mettendola a disagio. Aoi usava l'istinto in quelle situazioni, per determinare se davvero qualcuno poteva andarle a genio oppure no - e quante volte la sorella l'aveva sgridata per questo! Ma Aoi sentiva in qualche modo di potersi fidare delle proprie sensazioni. Aveva fatto così con Makoto, quella mattina: aveva capito a pelle che ci si poteva fidare, o comunque che non era un tipo cattivo - e come poteva esserlo con quei modi di fare? Quel tipo, invece, era diverso. Il suo sguardo era particolare... completamente l'opposto del sorriso tranquillo di Makoto. 

Era magnetico. 

<< Il telefono >> Disse solamente, continuando a guardarla e lei si risvegliò notando che stava facendo proprio la figura della rimbambita, così decise di smetterla di fissarlo e puntò i suoi occhi sul telefonino che segnava l'avviso di più di una chiamata persa da parte di mia madre. 

<< Oh, ecco! >> Disse, alzandosi e ricomponendosi. Lui si alzò poco dopo e si mise le mani in tasca. << è vero, mia madre mi ha chiamata almeno un miliardo di volte!>> Lui sorrise, facendole vedere quanto i suoi denti fossero appuntiti, come quelli di un piccolo squalo.

<< Scusami, la chiamo un attimo... >> 

<< Si, chiamala, posso aspettare >> Aoi annuì, ma era sempre più convinta che il ragazzo avesse qualcosa in mente, e per quanto quel suo aspetto magnetico l'avesse stordita si sforzò di pensare a quante probabilità ci fossero che volesse derubarla o peggio. 

<< Pronto? >> 

<< Mamma? Una cosa velocissima, c'è... >> 

lei la interruppe << È arrivato Rin? >> la sua voce era molto più felice del solito, il che fece stranire Aoi.

<< Mamma, che sta succedendo? >> disse piano, abbassando la voce, per non farsi sentire, ma quando lo guardò lui sembrava essere preso dalla sua casa. Era strano che la guardasse così insistentemente, non la convinceva.

<< Cara, se tu mi avessi risposto, sapresti tutto. È venuto per prendere le cose che ti avevo mandato dentro quello scatolone nero. È il figlio di quella signora giapponese elegante, la madre di... Com'è che si chiamava? Gou? >>

Aoi Strabuzzò un po' gli occhi << Cosa? È il fratello di Gou?! >> 

<< Si, cara, ma forse voi non vi siete mai incontrati e- >>

<< Descrivimelo >> le quasi ordinò piano, portando la mano davanti alla bocca, per non farsi sentire.

<< Alto, occhi e capelli rossicci, dovrebbe fare nuoto, è... Oddio, saranno dieci o dodici anni che non lo vedo più... >> 

Aoi lo fissò ancora, con la coda dell'occhio. Combaciava, più o meno. 

<< Ok, sforzati, qualcosa di più preciso...?>>

<< Cara, calmati, sicuramente è lui, se è lì... >> 

Sospirò << Mamma, ti prego. >>

<< Aveva un bel sorriso, degli occhi vispi e dei denti come un piccolo squaletto ribelle! >> 

E scoppiò in una piccola risata, forse pensando a quei tempi lontani. Lei doveva davvero conoscerlo bene questo Rin, e quei denti poteva averli solo lui, così come quei capelli che erano dello stesso colore di Gou, quindi era più che certo che fosse suo fratello. Aoi si tranquillizzò e salutò velocemente sua madre per poi riattaccare.

Convinta che lui stesse fissando ancora la casa si girò, ma lo vide mentre la guardava, con uno strano ghigno sulle labbra. Distolse subito lo sguardo, indispettita per non essersene accorta. 

<< Scusami, non le avevo potuto rispondere prima, vieni Matsuoka-san, ti do tutto quello di cui hai bisogno >>

Lui sorrise malizioso, rispondendo con uno strano tono << Grazie... >>. Aoi non capì, ma seguendo quella strana sensazione che provava in pancia preferì far finta di nulla.

Camminò verso il cancelletto, con i suoi occhi puntati addosso ed aprì, con mani sudate, l'entrata. Entrarono subito e la ragazza notó che la casa era vuota, sua sorella ancora non era tornata. Posò le chiavi sul comodino appena dopo la porta e sentì di essere preoccupata.

<< Chissà che sta combinando... >> Si tolse le scarpe all'ingresso ed indossò le ciabatte

<< Matsuoka-San, scusami ma io e mia sorella viviamo da sole, quindi per le ciabatte non ne ho e... >> 

<< Tranquilla, vedo che è piuttosto pulito, rimarrò senza >> Lei annuì sorridendogli in modo tirato.

<< Vieni >> sibilò. Lui la seguì in salotto e si accomodò. 

<< Vuoi del tè o del caffè o... >> 

<< Del té va bene, voi italiani usate molto il caffè, non è vero? >> 

Aoi mise sul fuoco il bollitore per preparare il tè << Molto di più di voi giapponesi... Lo trovi strano? >> disse fissando il bollitore. << Anche gli americani lo fanno, non è poi così strano... >> Aoi si girò guardandolo curiosa << Sei andato in America? >> 

<< Australia, niente di che >> disse piano, come se non volesse vantarsene e la ragazza sorrise sommessamente, vedendo come cercava di non guardarla per non parlare di quell'argomento. 

<< Capisco, mi piacerebbe molto vivere in un posto come quello >> Aoi si mosse verso l'armadio dove teneva le scatole che ancora dovevano sistemare nel trasloco, e si sforzò di far cadere quello scatolone nero che sua sorella aveva messo in qualche modo molto più in alto delle sue possibilità. << Accidenti... >> Pensò, mettendosi in punta di piedi, e riuscendo a spostarlo di poco, inclinandolo verso di se. Vide la mano di Matsuoka prendere i lati dello scatolone, sovrastandola.

<< Sei troppo bassa >> disse in tono scherzoso e lei arrossì scendendo dalla posizione scomoda in punta di piedi. I loro corpo combaciarono por pochi secondi, ma Aoi non gradì quel contatto - così come non gradiva nessun genere di contatto - ed in preda alla vergogna si tirò istintivamente via spostandosi a destra, ma urtò contro il braccio di Rin e di conseguenza lo scatolone scivolò giù, verso di lei. 

Chiuse gli occhi, ma non avvertì il dolore dell'impatto. 

Aprì le palpebre e vide solamente qualcosa di bianco... La divisa del ragazzo. Alzò gli occhi di poco ed incontrò i suoi, il suo viso era tirato in una smorfia di dolore poco accennata, con una mano si massaggiava la testa e con l'altra le teneva stretta a se. Aoi ci mise un po' per capire cosa era appena successo.

<< Attenta, accidenti >> disse lui guardandola, ma appena si incontrarono i loro sguardi sia uno che l'altra arrossirono tirandosi via, immediatamente. Aoi si alzò con velocità sentendo il fischio del bollitore << V... Vado a v..vedere se è pronta l'acqua >> e Rin, dal canto suo, rimase seduto in modo innaturalmente rigido, sentendo il volto in fiamme. 

Sua madre non gli aveva detto che la figlia della sua amica era così... Carina. 

Ed in qualche modo l'atmosfera si era guastata. Cioè non era neanche arrivata a quello che si potrebbe definire normale, ma Rin non aveva idea del perché. Si mise a raccogliere le cose a terra e piano piano si calmò, d'altronde non era da lui fare così per una ragazza. Doveva esserci qualcosa che non andava. Aoi invece, sentiva ancora qualcosa stringerle la bocca dello stomaco, mentre faceva muovere il filtro del tè nel bollitore.

<< Con Makoto non è stato così, neanche con Nagisa o Rei... Che diavolo ho? >> Cercò di versare un po' di acqua nelle tazze da tè, ma le sue mani tremavano, così poggiò tutto sul bancone e si fermò un attimo, respirando piano << D...devo calmarmi, devo mantenere la calma. Ame non avrebbe combinato questo casino. Mi ha solamente toccata, nulla di che, non l'ha fatto apposta! Ok, ok, ok... Ecco, va meglio. Brava Aoi, continua così, respira >> Si disse e dopo uno, due e tre respiri finalmente si calmò e versò l'infuso correttamente. Prese un vassoio e lo portò al ragazzo, cercando di non arrossire nuovamente. Entrambi fecero finta di niente e non si guardarono, anche se erano uno davanti all'altra. Passarono svariati minuti di silenzio pesante ed alquanto fastidioso, durante il quale Aoi cercava di trovare qualcosa da dire, per intrattenere l'ospite - che non sapeva quando se ne sarebbe andato. 

Così decise di parlare, perché davvero non ce la faceva più a sopportare quella situazione.

<< Hai trovato quello che cercavi? >> gli chiese mentre sorseggiava un po' di tè. 

<< Oh, si. Sono tutte cose che sicuramente mia madre sarà felice di rivedere >>

Aoi annuì rivolgendogli un mezzo sorriso, finalmente. << Meno male. Anche se non capisco com'è stato possibile che non ci siamo mai visti prima... >> 

Rin la fissò per qualche secondo, con sguardo serio, che le sembrò per un attimo anche confuso. 

Fece spallucce scuotendo la testa << Mio padre rimaneva spesso qui e mia madre partiva con Gou per andare a trovare... I tuoi genitori suppongo. >> Lei bevve ancora qualche sorso di tè, ascoltandolo << Ma forse... Ero troppo piccolo per ricordare. Quanto tempo è passato dall'ultima visita? >> 

Aoi posò la tazza sul tavolino, assottigliando gli occhi, cercando di ricordare. Le vennero in mente le ultime vicende, tornò ancora più indietro, velocemente, ma si rese conto di ricordare solo qualcosa. 

<< Io... Penso che i tuoi abbiano smesso di venire quando c'è stato un funerale di- >> Aoi si bloccò di colpo, ricordandosi di stare parlando con il fratello di Gou e ricordandosi anche di cosa Gou le aveva raccontato. Fece due più due. Lo guardò sorpresa, essendosi resa conto di aver toccato un tasto difficile per entrambi, ancora l'istinto - maledetto. 

<< M..Matsuoka-San, ecco io- >> 

<< Eravamo molto piccoli, ecco perché non ricordavo bene. >> Lui mangiò un biscotto guardando altrove il che fece intendere ad Aoi che le sue idee erano piuttosto fondate

<< Matsuoka-san tuo padre è morto? >> Gielo chiese in un sussurro, quasi fosse stata la sua anima a parlare e non il suo corpo. Rin la guardò sorpreso, poi sul suo volto comparve un sorriso velato da tristi emozioni. << Già >> Disse solamente, ma Aoi si sentì davvero un verme. Toccare un argomento così delicato senza il minimo tatto era stata una cosa sgarbata, azzardata e maleducata, ma la cosa che le fece abbassare lo sguardo fu la consapevolezza che non era la prima volta che capitava - anche con Aoi era finita così, poco dopo il suo risveglio. 

<< Ehi, tutto ok? >> Le chiese Rin, fissandola, cercando si guardarle il volto che era abbassato e coperto dai capelli. Lei arrossì, stringendosi la gonna tra le mani. 

<< Scusami, sono talmente scortese oggi che non so cosa mi sia preso... >>

Rin sorrise in modo sghembo << In effetti una ragazza così diretta è difficile da trovare >> Emise una risata sommessa, mentre lei lo fissava alzando di colpo lo sguardo. 

<< Naturale, le altre hanno autocontrollo >> Gli fece notare accigliandosi, mentre lui la fissava divertito da qualcosa. 

<< Sono noiose... >> Lei sembrò confusa << Quelle con autocontrollo, dico, sono noiose. >> 

Non la stava allontanando, né la stava insultando perché lo aveva trattato male, anzi. Le faceva dei... Complimenti. Molto strani, ma pur sempre complimenti. Aoi sentì il volto andare in fiamme, ma non fece in tempo ad aprire bocca che il telefono squillò. Aoi si alzò subito e rispose, pregando chiunque che fosse sua sorella Ame e non una tariffa di qualche compagnia. 

<< Pronto? >> 

<< Aoi, sono Gou. >> 

<< Ah, Gou-chan... >> Rin guardò le spalle di Aoi sentendo il nome della sorella. 

<< Volevo dirti che... Si, ecco, tua sorella e qui! >> 

Aoi trattenne il respiro per qualche secondo. << Oh... >> disse solamente e Gou fece silenzio, probabilmente aspettandosi qualcos'altro << Oh, grazie al cielo! >> Disse allora Aoi, cercando di non deluderla << La vengo a prendere! >> Rin si alzò, andando vicino alla ragazza, incuriosito ed anche un pó preoccupato da quel tono che usava Aoi. 

<< No, no... E' meglio che rimanga per oggi qui, perché è tardi, non vorrai uscire a quest'ora! >> Aoi si girò prima verso la cucina, ma si ricordò di non avere avuto il tempo di attaccare l'orologio.

<< Che ore sono?! >> Disse con voce rotta dall'euforia. 

Rin guardò il telefono << Sono le 22:30 >> 

<< C...cosa?>> 

<< Aoi-chan, ma... Ti ho disturbata? Sei... Con un ragazzo? >> 

Gou tentennava, forse perché non ci credeva neanche lei a quello che diceva. Aoi arrossì << No, è tuo fratello! >> Seguirono attimi di silenzio, in cui si sentì solo un suono strozzato da parte di Gou. 

<< Gou-chan? >> Aoi era perplessa e non capiva la reazione dell'amica, ma il telefono le fu letteralmente strappato via dalle mani.

<< Da qua, certo che tu ti esprimi davvero male >> Le disse Rin, iniziando a parlare con la sorella, come se non avesse detto nulla. Aoi lo fissò male mentre tornava a sedersi al tavolo, ma non se la sentì di seguire il discorso del ragazzo, così si limitò ad estraniarsi. Pensò alla sorella, e non poté che sentirsi arrabbiata, poi dispiaciuta ed in fine preoccupata. Ame non era la persona che parlava molto con gli altri, ma era più propensa a farlo se Aoi non era nei paraggi. Forse era lei il problema è non gli altri. Comunque, se stava da Gou allora tutto poteva andare bene... Anche è il tempo le era sfuggito di mano e chissà per quanto tempo aveva perso da sola per strada mentre lei si trastullava con quello li. 

<< Eh, alla fine sono inutile, grazie a Dio non le è successo nulla >> 

Pensò Aoi mentre fissava Rin in piedi che parlava e si agitava contro il telefono. Dovevano stare litigando per chissà quale motivo... Rin era così preso che Aoi poté notare quanto si accigliasse. Sorrise inconsciamente, ricominciando a bere il tè. Ora avrebbe solo dovuto trovare un modo per sigillare la casa da eventuali ladri male intenzionati e una soluzione per addormentarsi da sola in una casa vuota, senza sua sorella. 

-Autrice 

Salve :) 

Spero che il capitolo sia uscito bene fuori, per ora mi scuso per eventuali errori che mi sono fuggiti e per le condizioni in cui il testo si presenta, poiché il mio pc è morto ed io sono stata costretta ad aggiornare dall'IPad... Ed è scomodissimo D: Spero di sentirvi, come sempre ringrazio chi ha letto e chi recensisce sempre (Grazie T.T) e chi ha messo la storia tra le recensite/preferite/seguite! . 

A presto :)

-HK
  
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